Samurai Shodown Recensione

I nostalgici frequentatori delle sale giochi ricorderanno che, oltre all’immortale Street Fighter 2, negli anni ’90 a dominare il mondo dei picchiaduro arcade era SNK. Questa software house giapponese ha davvero fatto la storia dei picchiaduro, con decine di titoli di cui molti sono rimasti negli annali del genere. Tanto per citarne alcuni ricordiamo Fatal Fury, Art of Fighting, The Last Blade e King of Fighters, e poi c’era anche Samurai Shodown: dove scommettiamo che molti di voi vissuti all’epoca d’oro delle sale giochi, come chi vi scrive, hanno speso una marea di monetine per rivivere i duelli violenti fra samurai di questo fantastico gioco. A distanza di oltre 25 anni dall’arrivo negli arcade giapponesi, SNK ha deciso di rispolverare questo storico picchiaduro riproponendolo in chiave moderna, ma cercando di mantenere un legame con lo stile classico. Vediamo dunque come si presenta questa nuova incarnazione di Samurai Shodown.

Samurai Shodown

Samurai Shodown: duelli al chiaro di luna

Samurai Shodown è nuovamente ambientato nel 1787, all’alba della nascita dell’era Kansei guidata dal consigliere dello Shogun, Matsudaira Sadanobu. Tuttavia le terre nipponiche sono sconvolte da battaglie continue, carestie e un’ombra oscura che perversa nel paese. Stara ai nostri eroi scoprire la causa di questo male e sconfiggerla. Il nuovo picchiaduro SNK è fedele alla sua essenza classica sin dalle sue modalità. Non troverete infatti nulla di inedito fra quelle presenti: si andrà dai classici Time Attack, Survival e Versus, fino alla modalità Allenamento che presenta un breve tutorial per imparare le meccaniche di base e una di allenamento libero. Tra le novità c’è la modalità Sfida, in cui dovrete battere tutti e 16 i personaggi presenti nel gioco senza poter continuare, e la modalità Dojo, che permette di combattere contro un “Ghost” ossia un personaggio controllato dalla CPU che si evolverà imparando da voi e che poi potrà essere mandato contro altri giocatori in una sorta di online asincrono. Ovviamente anche voi potrete affrontare i Ghost degli altri giocatori. Purtroppo non abbiamo potuto analizzare questa modalità perché i server del Global Ranking non saranno attivi fino al giorno di lancio previsto per il 25 giugno. Lo Story Mode è presente, ma si tratta di una versione molto classica da picchiaduro vecchia scuola, fatta proprio in salsa arcade. In pratica dopo aver selezionato un personaggio affronterete nove battaglie fino al boss finale. Ogni tanto ci saranno dei brevi intermezzi a spiegare qualcosa della storia, ma in realtà le uniche differenze, da personaggio a personaggio, saranno le intro e i filmati finali, il resto sarà praticamente uguale. Una scelta piuttosto anacronistica in un periodo in cui gli story mode dei picchiaduro sono diventati sempre più elaborati.

Samurai Shodown

Come da tradizione di SNK, il boss finale sarà parecchio difficile da battere, anche se qui dipenderà molto dal personaggio utilizzato, infatti, senza spoilerarvi troppo, le regole di base non si applicheranno contro di questo, e alcuni combattenti saranno molto più svantaggiati di altri nell’affrontare questo misterioso boss. Passando ai personaggi in questo reboot ne troviamo 16, divisi in 13 personaggi provenienti dai capitoli passati e 3 inediti. Troveremo perciò i leggendari Haohmaru, Genjuro, Ukyo e Hattori Hanzo dei primi due storici episodi accompagnati da altri importanti guerrieri della storia della saga, come Yoshitora Tokugawa, protagonsita di Samurai Shodown V e Shiki, che aveva debuttato in Samurai Shodown 64. I personaggi mai apparsi nella serie sono: Yashamaru Kurama, un samurai che utilizza una lunga nodachi per combattere; Wu Ruixiang, una donna che utilizza uno scudo e il potere del Feng Shui per combattere tramite gli elementi della natura e l’evocazione di potenti creature, tra cui un drago; Darli Dagger, una piratessa che utilizza una grossa spada seghettata come arma. Il cast dunque, pur non raggiungendo numericamente i fasti del passato, presenta una buona varietà di personaggi, con stili di combattimento per tutti i tipi e per tutti i gusti, passando dai personaggi più semplici e immediati con mosse dirette e di facile esecuzione, fino a quelli più ostici da padroneggiare, come ad esempio Hattori Hanzo e le sue tecniche elaborate. Ovviamente è presente anche la componente online, divisa in partire casuali e classificate come da tradizione del genere. Abbiamo potuto provare poco anche questa modalità per la mancanza di giocatori. Negli scontri affrontati il netcode si è comportato bene, senza rallentamenti o lag, ma con così pochi giocatori presenti nei server (infatti abbiamo dovuto attendere fino a una mezz’ora per trovare un avversario) è difficile per il momento stabilire la bontà della componente online.

Samurai Shodown: La via della spada

Passiamo ora al gameplay, il cuore della produzione SNK. Il Combat System del nuovo Samurai Shodown si rifà molto alla sua storia, prendendo a piene mani dal sistema visto soprattutto nei primissimi capitoli della saga. Samurai Shodown è un picchiaduro tecnico e riflessivo, non esistono combo kilometriche o azione frenetica, come in un vero duello di spada dovrete calcolare bene la distanza dei vostri colpi e basarvi su una solida difesa. I danni inferti da alcune mosse, come il semplice fendente pesante, sono enormi e alcuni round potrebbero davvero finire in meno di 10 secondi se si azzeccano le mosse giuste e, soprattutto, il tempismo giusto in cui colpire l’avversario. Alla base dell’offesa abbiamo le classiche mosse speciali attuabili premendo una combinazione di tasti (tra quarti di luna, mezze lune e movenze alla shoryuken). Ognuna di queste cambierà in base al tasto d’attacco, infatti avremo fendente leggero, medio e forte con in aggiunta il calcio, utile e veloce per interrompere le azioni più lente degli avversari. Avremo poi la barra Rabbia, che si riempirà principalmente subendo danni. Una volta riempita vi permetterà di potenziare alcuni vostri attacchi speciali e inoltre potrete compiere tre nuove manovre offensive: la Tecnica del Disarmo, una potente mossa che, oltre a infliggere circa il 50% di danni alla barra della vita dell’avversario, vi permetterà anche di disarmarlo indebolendolo molto finché non potrà recuperare i suoi strumenti di offesa. La Mossa Speciale Super è un comando eseguibile una sola volta per combattimento, lento a partire, ma che se colpisce sarà in grado di annientare gli altri combattenti togliendo circa l’80% della vita. Infine premendo i tre fendenti insieme sarà possibile entrare nello stato di Esplosione Furia, dove il tempo rallenterà e i vostri attacchi diventeranno più potenti per un certo periodo di tempo. In questo stato potrete usare anche la tecnica della Lama Fulmine, premendo nuovamente la combinazione di tasti. Questa mossa è parecchio pericolosa perché è velocissima nel colpire, e potrà fare danni ingenti calcolati in base alla quantità di Rabbia rimasta. Lo svantaggio della tecnica è che, una volta usata, sia che colpisca oppure no, non vi permetterà più di usare le tecniche della barra Rabbia per il resto dello scontro.

Samurai Shodown

Oltre le manovre d’attacco, anche la difesa avrà un ruolo fondamentale nei combattimenti, e bisognerà imparare a usare al meglio queste tecniche difensive se si vorrà essere competitivi, soprattutto nell’online. La Difesa Precisa è una manovra che si attuerà parando un colpo all’ultimo secondo, questa vi permetterà di: far crescere la vostra barra Rabbia, renderà possibile poi contrattaccare velocemente, oppure utilizzare la manovra Alterazione di Posizione, un colpo che allontana l’avversario, utile nel caso siate messi alle strette in un angolo. Tra le altre tecniche troviamo il contrattacco, mossa che necessita di un tempismo perfetto, ma che se riesce sarà in grado di disarmare l’avversario. La schivata, che, se premuta con la giusta tempestività, ci permetterà di evitare un attacco nemico permettendoci poi di contrattaccare. La Presa della Lama, eseguibile solo da disarmati, permette di bloccare l’attacco nemico e disarmarlo a sua volta. Samurai Shodown funziona dunque bene dal punto di vista del combattimento, unendo uno stile classico, che piacerà ai fan di vecchia data, con un approccio di facile intuizione anche per i neofiti. Indubbiamente però, non è il picchiaduro più abbordabile per qualcuno che non mastica pane e combo da anni. Nonostante non si debbano imparare combinazioni di attacchi kilometriche, ci vorrà molta esperienza per imparare a giocare bene, dato che il titolo si basa prevalentemente sul calcolare per bene la distanza precisa di ogni colpo e su una difesa solidissima, dove il tempismo nell’attuazione delle tecniche di difesa farà la differenza tra la vittoria e la sconfitta. Tecnicamente il gioco si mostra con una grafica 3D realizzata con l’Unreal Engine 4, tutto sommato realizzata abbastanza bene, anche se è lontana anni luce dalle meraviglie tecniche fatte da altri titoli come Street Fighter V e soprattutto gli ultimi picchiaduro di Arc System Works. Possiamo almeno affermare che ci sono stati dei netti passi avanti rispetto King of Fighters XIV, anche se avremmo preferito che SNK restasse fedele al 2D. Il gioco, poi, presenta delle buone animazioni dei personaggi e dei loro modelli (anche se alcuni risultano un po’ plasticosi), mentre gli stage in cui si combatte sono divisi fra alcuni davvero realizzati bene e altri molto sotto tono, specie per alcuni dettagli come personaggi sullo sfondo realizzati davvero male. Artisticamente la produzione cela un filtro che vuole dare l’idea di un classico dipinto giapponese in movimento, che funziona bene in particolare in alcuni stage piuttosto evocativi dello scenario nipponico classico. Potrete poi scegliere se visualizzare o no sangue e smembramenti, in realtà nulla di lontanamente paragonabile a Mortal Kombat, dato che il massimo che vedrete sarà il modello del personaggio sconfitto dividersi in due senza nemmeno troppo sangue in mostra, rendendo l’effetto molto artificiale e per nulla fatto bene. Infine la lingua di default è quella giapponese, mentre il gioco è tradotto anche in italiano.

https://www.youtube.com/watch?v=zvt5jmpmqB4

Samurai Shodown è tornato restando molto fedele alla sua natura di grande classico; questa in realtà si è rivelata un’arma a doppio taglio perché, se il gameplay è stato in parte svecchiato, ma tenuto in linea con i primi leggendari capitoli da sala giochi, dall’altro l’offerta di contenuti presenti è davvero ridotta all’osso, cosa piuttosto grave per un picchiaduro uscito nel 2019. Tecnicamente poi abbiamo visto un buon miglioramento rispetto a KOF XIV, ultimo gioco in 3D di SNK, ma siamo ancora molto lontani dalla perfezione raggiunta dai titoli di Arc System Works. Aspettando di vedere come si comporterà online, consigliamo Samurai Shodown soprattutto agli amanti del genere, che sicuramente si divertiranno a tornare a duellare con Haohmaru e gli altri personaggi della saga.

Di stirpe vichinga, sono conosciuto soprattutto con il soprannome “Shiruz”, tanto che quasi dimentico il mio vero nome. Videogiocatore incallito sin dall’alba dei tempi, adoro il mondo videoludico perché dopo tanto tempo riesce sempre a sorprendermi come la prima volta. Scrivo ormai da diversi anni di questa mia passione per poterla condividere con tutti. Sono uno dei fondatori di Orgoglio Nerd e sono anche appassionato di tutto ciò che riguarda la cultura giapponese e la mitologia (in particolare quella nordica).