Control Recensione

Control

Control Recensione Dopo lo scioglimento della partnership con Microsoft avvenuta al termine dello sviluppo di Quantum Break, e l’acquisizione del marchio Alan Wake che era di proprietà della casa di Redmond, Remedy Entertainment sta vivendo un anno da protagonista grazie al suo nuovo progetto: Control. Lo studio finlandese, ormai rinomato nell’industria per la sua capacità di produrre titoli single-player di qualità elevata come Alan Wake e Max Payne, torna alla ribalta con un prodotto le cui premesse hanno catturato l’interesse di tantissimi videogiocatori. La nuova opera dell’annoverato team di sviluppo giunge finalmente al nostro cospetto dopo una campagna marketing succulenta, la quale poco a poco ha introdotto i giocatori all’interno di un mondo composto di enigmi, dimensioni ed alterazioni della realtà. Bando alle ciance, giunge finalmente per noi il momento di parlarvi di Control, in arrivo il 27 agosto su PlayStation 4, Xbox One e PC.

Control

Control è un misterioso viaggio verso l’ignoto

Sin dalle prime battute del gioco, apprendiamo subito che l’eroina Jesse Farden è una donna che sa il fatto suo, la quale non si fa stravolgere da ciò che le accade intorno, – seppur teme le conseguenze delle sue azioni – dimostrandosi molto apprensiva dinanzi ai problemi che minacciano la sicurezza del Federal Bureau of Control, un edificio governativo avvolto nel mistero. Ciò che ha spinto la protagonista dai capelli rossi a varcare la soglia del palazzo, è il desiderio di ritrovare suo fratello Dylan, rinchiuso al suo interno dopo gli eventi accaduti nella cittadina di Ordinary, luogo di provenienza della signorina Farden. Dopo essere diventata la direttrice del palazzo prendendo il posto dell’enigmatico e passato a miglior vita Trench, la ragazza apprende subito in quali condizioni riversa la sicurezza dell’edificio, isolato per impedire che un’entità ultraterrena la quale prende il  nome Hiss, possa evadere e minacciare di conseguenza il mondo intero. Con queste premesse, Control accompagna i giocatori in quello che possiamo definire un universo narrativo misterioso, cinematografico, ipnotico, estremamente profondo e ricco di dettagli, con vari aspetti che coinvolgono sia la minaccia incombente che il Federal Bureau of Control stesso, il quale, durante la progressione, abbandonerà le vesti di palazzo per diventare un vero e proprio mondo da esplorare minuziosamente. In questa nuova storia raccontata dai ragazzi di Remedy, i giocatori conosceranno varie personalità che lavorano all’interno dell’edificio, primo tra tutti il custode Athi, oppure il dottor Darling il quale farà le veci del Virgilio di turno per guidare Jesse verso la verità: egli non apparirà mai all’interno del gioco, se non attraverso qualche filmato da lui registrato dove spiega i vari fenomeni ed esperimenti eseguiti nell’FBC (acronimo di Federal Bureau of Control), anche la signorina Pope stabilita nel settore Esecutivo del palazzo guiderà l’inesperta direttrice sul da farsi.

Fatte le dovute presentazioni, possiamo subito affermare che l’autorialità di Remedy Entertainment è la vera protagonista di questa nuova IP. Lo studio finlandese ha impiegato l’esperienza maturata negli anni per proporre un prodotto particolare, originale ed unico nel suo genere, sfruttando le ottime qualità registiche per donare maggiore profondità nei dialoghi. Registicamente parlando, troviamo dei filmati ben curati, alcuni di essi addirittura si intervallano tra l’inserimento di attori in carne ed ossa nei momenti più concitati della trama, prendendo così posto dei modelli digitali. Infatti, attraverso queste doti del team di sviluppo, quell’apparente anonimato che aleggiava su Jesse nei video di presentazione, svanisce nel nulla e apprendiamo con piacere che la ragazza non è la classica principessa che necessita di essere salvata. La sua caratterizzazione viene accentuata grazie ai pregevoli primi piani, i quali rivelano i reali pensieri della ragazza durante le conversazioni con i personaggi secondari, quest’ultimi realizzati con una backstory ben orchestrata. L’interazione con gli NPC avviene attraverso la scelta degli argomenti dai quali si riceverà una risposta più o meno dettagliata, essa non varierà finché la progressione della storia non avrà un continuo. Nonostante sia possibile interagire più volte con i co-protagonisti, le scelte dialogali non propongono una grandissima profondità, infatti al termine di tutti gli eventi principali le domande e le risposte saranno praticamente le stesse.

Jesse Faden si mostra come una donna determinata, che non si lascia scoraggiare in nessun modo dagli imminenti pericoli.

Durante il proseguimento della storia ci imbatteremo in quelli che vengono definiti oggetti del potere ed oggetti alterati. I primi vengono rappresentati da oggetti storici come il telefono rosso o l’iconico floppy disk, attraverso essi la protagonista può attingere ai poteri psichici che scatenerà all’interno della Oldest House. Quelli alterati invece vengono rappresentati da elementi di uso comune e vengono posseduti dall’Hiss. Questi oggetti hanno un ruolo fondamentale nel compendio narrativo del titolo, tant’è che ognuno di essi vanta di una piccola storia che li descrive. Quello di Control è un viaggio tra illusione e realtà, dove ciò che si palesa ai nostri occhi non sempre corrisponde al vero e questa caratteristica si riflette sulla Oldest House, nonché fulcro nevralgico dell’FBC e dell’esplorazione stessa. Il mondo di gioco trasuda storia ovunque, soprattutto con dei collezionabili che trattano vari argomenti appena accennati in modo approfondito, senza lasciare niente al caso o qualche papabile buco di trama. Ma la nuova produzione di Remedy non vuole essere soltanto enigmatica e dimensionale, poiché troviamo, grazie soprattutto ad un incredibile gioco di luci ed ombre, sezioni di gioco davvero inquietanti, realizzati ad hoc per immedesimarci nell’incertezza a cui stiamo andando in contro in questa incredibile avventura.

Control

Control: Nei panni di una super eroina

Control si annovera tra le avventure dinamiche con una componente shooter in terza persona solida ed inaspettatamente profonda. L’arma di servizio è molto più di una semplice pistola, essa si evolve, si trasforma come se fosse un essere senziente. Grazie alle forme che l’arma può assumere, si ha l’impressione di possedere un’armeria ben fornita, ma la realtà ci rimanda ad una pistola multitasking, la quale si adatta a qualsiasi situazione. Possiamo scegliere una cadenza di fuoco maggiore con la forma Rapidità o mantenere un certo equilibrio con la modalità Presa, oppure puntare tutto sulla potenza di fuoco con Perforazione. Quella in mano a Jesse è una vera e propria arma di distruzione di massa da scaricare a suon di proiettili – ricaricabili attraverso un cooldown – sui nemici, sfruttando l’ottimo feedback dell’arma che non tralascia sbavature tra un proiettile e l’altro. L’arma inoltre può migliorarsi attraverso il potenziamento della forma o l’applicazione di mod che vanno ad interessare vari parametri della pistola, quest’ultimi espressi in percentuali. Le mod possono potenziare anche le statistiche passive della protagonista andando a migliorare la vitalità o l’energia, così da creare quella che possiamo definire una piccola build.

Questi elementi si amalgamano perfettamente con i poteri sovrannaturali messi a vostra disposizione: Lancio e Levitazione sono quelli che uniti alla pistola garantiscono un gameplay divertente e tattico, dove le potenzialità di questa nuova opera vengono espresse in modo egregio. L’apertura del gameplay progredisce insieme alla storia in modo coerente, dal semplice utilizzo dell’arma di servizio all’impiego dei poteri psichici della donna, ma con la combinazione citata poc’anzi si raggiunge l’estasi ludica. Remedy non ha imposto limiti sull’utilizzo dei poteri se non che quest’ultimi sfruttano una barra dell’energia per essere impiegati in combattimento, ma ad ogni modo, le combinazioni a cui è possibile fare ricorso sono tante e variegate. Se con l’abilità Lancio possiamo colpire i nemici da una media distanza con qualsiasi oggetto estrapolato dall’ambiente circostante, con la pistola possiamo colpire dalla lunga distanza ed eseguire addirittura dei colpi alla testa. I nemici che Jesse Farden dovrà affrontare tra i vari settori della Oldest House saranno molti e per difendersi ricorrerà a poteri di difesa come lo scudo, un agglomerato di detriti che circonderà la ragazza, oppure lo scatto, utile per raggiungere in un breve lasso di tempo la prima copertura utile.

Control

L’arma di servizio in dotazione alla protagonista si dimostra uno strumento in grado di eliminare qualsiasi minaccia, variando in potenza e modalità di fuoco.

Control: Esplorazione, progressione e nemici

L’esplorazione in Control è di primaria importanza, a tal punto da mettere in secondo piano l’ottimo gameplay realizzato da Remedy Entertainment. La nuova Ip degli autori di Alan Wake propone un modello esplorativo tipico dei classici metroidvania, i quali invita i giocatori ad esplorare nuovamente alcune aree di gioco dopo aver acquisito determinati potenziamenti. Questa formula in Control è stata implementata in modo perfetto. Se a piedi o con l’utilizzo dello scatto si potevano raggiungere determinati luoghi, con l’abilità della Levitazione si apre un mondo tutto da esplorare; anche l’acquisizione delle nuove chiavi di sicurezza apre l’accesso a nuove stanze e vie d’accesso della Oldest House. Nonostante abbia la struttura di un palazzo, quello di Control è a tutti gli effetti un mondo di gioco in continua mutazione. Esplorando i vari settori che compongono l’edificio governativo vi è la possibilità di imbattersi in dei punti di controllo corrotti dall’Hiss, il quale muta l’ambiente circostante su scala dimensionale: purificandoli si ottiene l’accesso a un punto di viaggio rapido. Attraverso quest’ultimo possiamo viaggiare da un’area all’altra della mappa di gioco. La progressione della cara Jesse Farden trova posto nei vari punti di controllo purificati durante l’esplorazione, essa avviene tramite il consumo di punti abilità acquisiti dal compimento delle missioni principali e secondarie o dalla scoperta di stanze segrete, sparse nella Oldest House. L’albero abilità di Jesse lascia poco spazio all’immaginazione: esso è stato improntato sul potenziamento delle statistiche come vita ed energia, mentre i poteri psichici ottengono delle piccole variazioni le quali amplificano le loro potenzialità. Avremmo voluto però una progressione delle abilità più sostanziosa, con uno sblocco di varianti delle suddette abilità le quali avrebbero potuto rafforzare ulteriormente un gameplay  già di per sé profondo. Seppur parliamo di potenziamenti, possiamo definire l’albero delle abilità come un elemento fine a se stesso che pecca di profondità e di spunti interessanti.

L’Hiss manipola le menti e i corpi degli agenti dell’FBC e si manifesta in varie forme, dal soldato semplice all’essere senziente più complesso. L’approccio contro il nemico può variare a seconda delle situazioni: se un soldato è dotato di scudo, l’azione più conveniente da intraprendere è l’utilizzo dell’abilità Lancio la quale può eliminare tale protezione in un batti baleno. Con altri nemici invece la soluzione più semplice è quella di premere il grilletto, come gli Hiss detonanti,  da cui è imperativo tenersi alla larga; i nemici sono contrassegnati da un livello che delinea la loro potenza. La presenza di boss segreti inoltre incentiva l’esplorazione dell’endgame, consolidato da attività secondarie come missioni, sfide ed eventi a tempo limitato. Nonostante le missioni secondarie vadino ad esplorare alcuni concetti del gioco, come la Soglia o gli oggetti alterati, le contromisure del consiglio e le allerte dell’Agenzia alimentano le attività da completare dopo aver portato a termine la storia principale. Queste si identificano come sfide all’interno del gioco ed offrono svariate ricompense al loro compimento.

Control Ahti Remedy

La natura metroidvania di Control viene fuori soprattutto una volta acquisita l’abilità Levitazione, con cui esplorare un intero mondo inizialmente celato ai nostri occhi.

Control: L’ambiente circostante è la vera arma

Quello eseguito da Remedy Entertainment è un lavoro sensazionale seppur inciampi, almeno su PlayStation 4 standard, in alcuni aspetti. Data l’ampia distruttibilità degli ambienti e della fisica realizzata per ogni singolo oggetto presente nel gioco, la prestazione viene intaccata nelle fasi più concitate, dove il frame rate subisce drastici cali a causa degli elementi a cui l’hardware è chiamato ad elaborare. Anche il caricamento delle texture ne esce piuttosto appesantito dalla massiccia presenza di oggetti animati, senza dimenticare che anche i caricamenti da un viaggio rapido all’altro vengono influenzati negativamente rendendo l’esperienza di gioco a tratti molto pesante, ma siamo fiduciosi che tale lacuna tecnica verrà colmata con aggiornamenti futuri. Il motore fisico di Control è un qualcosa che nel gameplay sa stupire e non poco, la possibilità di utilizzare qualsiasi oggetto o staccare pezzi di muro e pavimento con l’abilità Lancio permette di accedere ad un’interattività con l’ambiente circostante più unica che rara. Un altro cavallo di battaglia di questa nuova produzione è sicuramente il gioco di luci ed ombre che rende l’ambiente suggestivo, con un’alternanza di colori in determinate sequenze davvero azzeccata. Questo punto di forza di Control raggiunge la sua massima espressione con il supporto Ray Tracing su PC: il titolo è nato per supportare la nuova tecnologia di Nvidia. La direzione artistica ha realizzato  scenari diversificati adattati ad ognuno dei settori coinvolti, con ampi spazi riservati ad una maggiore verticalità del gameplay. Il lavoro svolto nella regia ha contribuito a rendere la storia di Control quanto più stupefacente possibile, con primi piani sensazionali, e filmati ben architettati grazie anche all’alternanza tra i modelli poligonali ed attori in carne ed ossa. Le animazioni della corsa necessitano di qualche limatura, mentre la mimica facciale dei protagonisti coinvolti ci ha più che soddisfatti. Anche il comparto sonoro ci ha leggermente  stupiti, gli effetti riprodotti rendono l’ambiente circostante quanto più inquietante possibile nonostante vige un silenzio assoluto durante le fasi esplorative. Il titolo vanta di una localizzazione italiana dei testi e menù, mentre il doppiaggio rimane rigorosamente in lingua inglese.

Control è un must-buy di questo sontuoso 2019 nonostante l’agguerrita concorrenza prevista da qui fino alla fine dell’anno. La nuova opera di Remedy Entertainment trae forte ispirazione dall’esperienza maturata dallo studio finlandese con Max Payne, Alan Wake e Quantum Break. Nonostante il comparto tecnico possa stuccare in alcuni frangenti, possiamo assicurarvi che il titolo è una gemma grezza che sigla la fine di una calorosa estate. Se siete in cerca di un prodotto originale che sprizza autorialità da tutti i pori, Control è il videogioco che stavate cercando.

Matteo è un grande appassionato di videogiochi, manga ed anime. Come videogiocatore nasce sul Nintendo 64, Il suo primo videogioco? Super Mario 64. Col passare del tempo si è unito alla famiglia delle console di casa Sony e adora in particolare i videogiochi di produzione giapponese, ma grazie anche al suo spirito di cacciatore di trofei, prova interesse in ogni sfaccettatura del videogioco.