Sword Art Online Fatal Bullet Complete Edition Recensione

Sword Art Online Fatal Bullet Complete Edition

Sword Art Online Fatal Bullet Complete Edition Recensione | Immaginate che le tecnologie di intrattenimento digitale siano talmente progredite da arrivare a consentirci di non essere semplici spettatori di un mondo virtuale che si sviluppa dal lato opposto dello schermo, ma di prendere parte in prima persona all’azione di gioco coinvolgendo appieno sensi e movimenti come se ci trovassimo realmente in quel luogo. Reki Kawahara scrisse il primo romanzo incentrato su questo sogno (per niente) segreto di ogni videogiocatore a cavallo tra il 2001 e il 2002, con l’intenzione di partecipare al premio letterario indetto dalla casa editrice ASCII Media Works per la loro etichetta Dengeki Bunko: purtroppo, il suo Sword Art Online superò il numero massimo di pagine concesso, e così decise di pubblicarlo online utilizzando lo pseudonimo Fumio Kunori. Nel corso del tempo, l’enorme successo riscosso dal racconto (stiamo parlando di 6,5 milioni di visualizzazioni) lo spinse ad aggiungere altri tre capitoli più una serie di storie brevi, ma il vero trionfo mediatico lo ottenne soltanto nel 2008 quando, dopo aver conseguito suddetto premio con Accel World, SAO venne finalmente dato alle stampe generando una pletora di sequel cartacei e di adattamenti sia animati che, per l’appunto, videoludici. Anziché ricreare pedissequamente le medesime storyline di libri, fumetti e serie TV, le trasposizioni elettroniche delineano una vera e propria continuità alternativa alla stregua del consolidato Marvel Cinematic Universe, a volte anche separata dagli altri giochi, e questo Sword Art Online Fatal Bullet Complete Edition costituisce il quarto capitolo di una saga iniziata nel 2013 su PlayStation Portable con Infinity Moment, anche se non è necessario aver provato gli episodi precedenti dato che tanto la trama quanto l’ambientazione sono inedite e, come vuole la consuetudine, il titolo adora indulgere in prolungate delucidazioni che sviscerano gran parte degli eventi passati. La Complete Edition appena approdata su Nintendo Switch include tutti i contenuti scaricabili rilasciati dallo scorso febbraio ad oggi, compresa l’espansione Dissonance of the Nexus che si svolge dopo la conclusione della storia principale e svariate amenità cosmetiche con cui potremo agghindare il nostro protagonista e la sua compagna artificiale, ma siamo sicuri che questo ciclopico agglomerato di costumi, mostri e pistole sia riuscito ad entrare nella piccola console ibrida della casa di Kyoto?

Sword Art Online: Fatal Bullet

A volte lo schermo esplode in una moltitudine di mostri, pallottole, effetti speciali e numeri in sovrimpressione

Dopo le vicende che hanno coinvolto Kazuto “Kirito” Kirigaya, Asuna, la piccola Yui e gli altri personaggi che abbiamo imparato a conoscere negli universi fantasy di Aincrad e Alfheim, la cricca si sposta nel desolato futuro post-apocalittico di Gun Gale Online, in cui l’umanità ha fatto ritorno sulla Terra dopo che una lunghissima guerra l’ha ridotta ad una landa desolata e inospitale, abitata da antichi quanto letali automi e da creature mutate in ogni sorta di aberrazione: qui non vige più la legge della magia bensì quella delle armi da fuoco, ed i partecipanti di questo nuovo VRMMORPG si sfidano a colpi di proiettili per racimolare l’equipaggiamento migliore e scalare le classifiche dei tornei organizzati. La prima novità significativa introdotta da Fatal Bullet consiste nella creazione di un alter ego personalizzato: anziché interpretare uno dei protagonisti storici del franchise (in genere il “marysuesco” Kirito), il gioco ci permette di definire i parametri estetici del nostro avatar prima di catapultarlo senza la benché minima cognizione di causa a bordo della mastodontica SBC Glocken, l’astronave che ha permesso agli esseri umani di fuggire da un pianeta divenuto ostile e di reclamarlo poi come novella patria, trasformata in un popoloso insediamento dal quale partono le missioni di caccia fra sterminati deserti, città in rovina e labirintici sotterranei ricolmi di oggetti alieni dal potenziale distruttivo smisurato… oppure di occhiali da sole e cuffiette con le orecchie da gatto. Per non stravolgere troppo le carte in tavola, è presente anche una “modalità Kirito” che viene sbloccata verso la conclusione della storia e che ci offre l’opportunità di rivivere a grandi linee la seconda stagione della serie animata che copre l’arco narrativo di Phantom Bullet, dal quale è stato tratto il presente titolo.

Benvenuto nella realtà virtuale di Sword Art Online Fatal Bullet Complete Edition

Ma, senza nascondersi dietro a un dito, è chiaro che il motivo fondamentale per cui si sceglie di impersonare Kirito è la possibilità di intrecciare relazioni con tutti i personaggi femminili del gioco, comprese Asuna e Sinon che invece sono fuori dalla portata del povero avatar customizzabile: non aspettatevi profonde disquisizioni su tematiche come il peso concreto di nozioni quali la vita, la morte e l’amore in un contesto effimero come la realtà virtuale perché Sword Art Online Fatal Bullet Complete Edition, così come i suoi precursori, ancora la sua (lentissima) narrazione a miliardi di righe di dialogo sottilmente misogine, rapporti interpersonali di livello adolescenziale e uno stuolo di ragazze robot dai modi fin troppo servili. La nostra personale odissea all’interno di Gun Gale Online ha inizio con il ritrovamento di un automa di supporto denominato ArFA-sys, una particolare intelligenza artificiale che funge da supporto operativo e finanziario (non a caso, l’acronimo sta per Artificial Financial Adviser System Unit) e può aiutarci sia a combattere gli avversari più pericolosi che a rinvenire manufatti rari a prezzi convenienti (possiamo persino affidarle una percentuale dei nostri guadagni e sperare che riesca a negoziare un buon affare). Essendo un Type-X, un modello estremamente raro, il nostro partner robotico è dotato di caratteristiche che lo rendono appetibile agli occhi di molti altri giocatori, scatenando numerose diatribe con questi ultimi che sfociano di frequente in duelli serrati per il suo possesso.

Sword Art Online Fatal Bullet Complete Edition

Il quantitativo di variabili di customizzazione del protagonista e della sua ArFA-sys è davvero impressionante

La parte introduttiva dell’avventura porta via almeno un paio d’ore in lunghe spiegazioni dei diversi sistemi che compongono la struttura di base, soffermandosi sul corposo elenco delle voci di menu da selezionare per assegnare i punti guadagnati con l’esperienza, sbloccare e assegnare varie abilità, forgiare pallottole, ottenere medaglie durante le missioni e formare gruppi per affrontare sfide a squadre. Tutto questo guazzabuglio di informazioni ci piove addosso in ordine sparso e, paradossalmente, al termine del nubifragio divulgativo ci rendiamo conto che nessuno è stato in grado di spiegarci come modificare l’equipaggiamento di base, come comprendere a fondo le abilità più efficaci per ciascuna tipologia di arma o che cosa fare davvero con la valanga di materiali racimolati dopo ogni battaglia. Insomma, è uno dei rari casi in cui il tutorial riesce a confonderti le idee peggio che se fossimo andati alla cieca, ma se non altro l’umorismo da quarta parete aiuta a mitigare lo sconforto: a volte siamo in grado di rispondere alle offerte di ragguaglio su questa o quell’altra materia con un lapidario “no grazie, me lo cercherò su Internet”, ed è l’unico consiglio che dovreste seguire sul serio.

Tutte le cose belle devono finire

Al di là delle istruzioni di base, il vero problema è che il gameplay di Fatal Bullet, che poi sarebbe quello dell’effettivo MMORPG Gun Gale Online, risulta alquanto insipido e tedioso. Le arene nelle quali verremo proiettati sono semplici variazioni di due biomi sempre uguali, ossia un complesso industriale nel quale stanzoni grigi e marroni sono collegati fra di loro da corridoi marroni e grigi, e una pianura riarsa puntellata da arbusti, detriti e costruzioni in frantumi, all’interno dei quali si aggirano sparuti gruppetti di nemici che possono avere forme e colorazioni differenti ma di solito si attengono al medesimo pattern, ovvero restare fermi ad assorbire vagonate di pallettoni finché non vengono distrutti, fingendo di effettuare qualche manovra evasiva di quando in quando che tuttavia non li aiuta più di tanto. Oltre ad un vasto assortimento di pistole, mitragliatrici, fucili da cecchino e lanciarazzi da fare invidia a Borderlands, abbiamo in dotazione anche una UFG, o Ultimate Fibers Gun, capace di agganciare una superficie liscia ed emettere un raggio traente che ci trasporta quasi istantaneamente nel punto in cui abbiamo mirato, un po’ stile Bionic Commando: per quanto su carta sembri un’ottima idea, saranno poche le occasioni in cui avremo modo di sfruttarla in tal modo perché le mappe non offrono grandi spunti per la mobilità aumentata, mentre di gran lunga più remunerativa è la sua funzione secondaria che permette di trascinare a terra i nemici volanti e, se siamo abbastanza rapidi, strappare qualche materiale dai loro corpi con un secondo colpo.

Sword Art Online Fatal Bullet Complete Edition

In modalità portatile, i testi risultano ancora ben leggibili ma la risoluzione subisce un contraccolpo ragguardevole

Nondimeno, la necessità di barcamenarsi fra molteplici combinazioni di tasti frontali e dorsali per sfruttare gadget e abilità speciali come quelle appena descritte, che tra l’altro sono assegnate a pulsanti specifici, è un inconveniente affatto banale che ne limita parecchio l’utilizzo in battaglia, considerato soprattutto che i controlli non possiedono la precisione che ci si aspetterebbe da un normale action/sparatutto in terza persona. Scatti e capriole dovrebbero servire a trarci d’impaccio dalle situazioni scomode, ma possiamo ugualmente subire danni durante l’esecuzione delle stesse e la brevissima distanza che coprono non è sufficiente per considerarle una valida alternativa al fuoco in corsa mentre cerchiamo un riparo. A proposito di questi ultimi, possiamo anche nasconderci o accovacciarci dietro muri o protezioni improvvisate, ma gli intrepidi pistoleri di Fatal Bullet non conoscono purtroppo l’arte di sporgersi dalle coperture o sparare alla cieca, e così siamo costretti a tornare allo scoperto se vogliamo sperare di abbattere qualche altro nemico. Per concludere, la mira non sembra molto accurata nemmeno in modalità assistita, colpa principalmente della mancanza di animazioni che sottolineano i proiettili andati a segno e che avrebbero instillato una goccia di vitalità nei nostri bersagli, mentre nessuna delle armi può vantare effetti sonori degni di nota che ne esaltino, nel bene o nel male, la pura potenza di fuoco, un autentico peccato vista la cura riversata nella loro creazione sia a livello visivo che in termini di descrizioni legate al mondo di gioco.

Come ho fatto a perdere due volte di seguito?

Tutto da buttare, dunque? In effetti, non proprio: se riusciste ad approcciarvi a Sword Art Online Fatal Bullet Complete Edition sforzandovi di guardare oltre le sue melense e dilatatissime cutscene, la scarsa fantasia investita nella creazione di mostri e livelli, nonché in un sistema di combattimento piuttosto legnoso e approssimativo, scoprirete una quantità di contenuti personalizzabili impressionante: le vittorie sul campo fruttano sia punti, da investire nell’aumento di sei distinte caratteristiche di base (Forza, Vitalità, Intelligenza, Agilità e Destrezza, più un pizzico di Fortuna che non guasta mai), che esperienza, necessaria per apprendere e migliorare le abilità che ci consentono di maneggiare armi sempre più complesse e accessori che conferiscono manovre tattiche speciali, mentre i materiali e gli oggetti recuperati dai nemici possono essere venduti e scambiati nei negozi della SBC Glocken per acquisire crediti, componenti, modificatori e costumi supplementari, con i quali possiamo armeggiare praticamente all’infinito. Parlando di varianti di gioco, oltre alle canoniche missioni legate alla storia principale ci sono innumerevoli eventi paralleli che approfondiscono i rapporti tra i personaggi, cacce al tesoro, sfide all’ultimo sangue in squadre da 3 e una particolare corsa al ricercato nel quale un giocatore online diventa il bersaglio di un frenetico inseguimento da parte di altri avventurieri umani, con grossi premi in palio per i vincitori. Gli amanti di Sword Art Online sono naturalmente il bacino di utenza prioritario di Fatal Bullet, dato che gli interminabili dialoghi aggiungono numerosi dettagli all’universo narrativo della saga ma, come già detto, chiunque si lasci catturare dal loop sterminato di battaglie e collezionabili potrà trovare abbondante pane per i suoi denti. In termini di qualità della conversione, malgrado un palese ridimensionamento di texture e poligoni lo Switch si è comportato meglio di quanto credessi: certo, non ci sono paragoni tra la modalità TV e quella portatile, poiché quest’ultima risulta particolarmente confusa a causa di una risoluzione fin troppo sgranata, ma il titolo rimane comunque giocabile sia su grande che su piccolo schermo. Anzi, di fatto ho riscontrato meno rallentamenti e incertezze sulla console Nintendo che su PlayStation 4, Xbox One X o PC, ma si tratta forse è un particolare che va più a detrimento del valore di queste ultime versioni.

Tirando le somme, Sword Art Online Fatal Bullet Complete Edition è uno degli adattamenti videoludici migliori tratti dal franchise di Kawahara, ma soltanto perché i suoi predecessori si perdono in un oceano di mediocrità: la narrazione frammentata ed il ritmo soporifero con cui si alternano sequenze interattive e non interattive potrebbe spiazzare chiunque non sia interessato alla serie, mentre il gameplay monotono e approssimativo richiede un’elevata dose di pazienza per essere tollerato, e in mancanza di un attaccamento di base al mondo di gioco e ai suoi personaggi è possibile ma estremamente difficile da raccomandare, persino a chi adora perdere tempo dietro incessanti paragoni statistici su quali siano i pezzi migliori da equipaggiare sul proprio alter ego digitale.

Gioca da quando ha messo per la prima volta gli occhi sul suo Commodore 64 e da allora fa poco altro, nonostante porti avanti un lavoro di facciata per procurarsi il cibo. Per lui i giochi si dividono in due grandi categorie: belli e brutti. Prima che iniziasse a sfogliare le riviste del settore erano tutti belli, in realtà, poi gli è stato insegnato che non poteva divertirsi anche con certe ciofeche invereconde. A quel punto, ha smesso di leggere.