World Of Warcraft Classic Recensione

World Of Warcraft Classic

World Of Warcraft Classic Recensione|Immaginatevi quel videogioco della vostra infanzia, quello che vi ha regalato emozioni uniche che conservate nei vostri cuori, il vostro preferito e del quale vorreste un remake per ritornare con la mente ad un passato glorioso, che per voi rimarrà magico ed immutato. Ora immaginate che il proprietario di quella IP annunci pubblicamente di non aver nessuna intenzione di rispolverarla, dicendovi che i vostri ricordi sono offuscati dalla nostalgia, che in realtà voi non volete quel remake, non lo comprereste e vi stufereste di giocarlo subito. È esattamente quello che è successo con World Of Warcraft Classic, con Blizzard che ha continuamente smentito ipotesi di ritorno alle origini prendendo fischi durante gli eventi, commenti di astio sotto ai post sui social e venendo boicottata dalla propria vecchia utenza a favore di una nuova, più casual. Questo fino al fatidico e contraddittorio annuncio della sua pubblicazione al Blizzcon, evento di punta per la software house statunitense in cui presentano tutte le novità a venire, dove la folla presente è esplosa in un dirompente boato e  le chat degli streaming si sono riempite di spam gioioso degli utenti, nel 2017. I giocatori avevano vinto.

World Of Warcraft Classic

Un solenne combattente

World Of Warcraft Classic: Un gradito ritorno

“La vita umana è come un pendolo che oscilla incessantemente tra il dolore e la noia, passando per l’intervallo fugace, e per di più illusorio, del piacere e della gioia”. Con queste parole di Schopenhauer, celebre filosofo del diciannovesimo secolo, potremmo descrivere l’esperienza all’interno World Of Warcraft Classic, un videogioco uscito nel 2004 e riproposto quindici anni dopo nella sua forma “quasi” identica. Questo nuovo, ma al contempo vecchio, capitolo si presenta graficamente malissimo e squadrato, con meccaniche di gioco poco dinamiche, ripetitive e parecchio hardcore. Vi ritroverete per gran parte del gioco a stare immobili davanti ad un mostro, cliccando le varie abilità fino ad ucciderlo per poi raccogliere il suo tesoro. Le missioni che dovrete completare per arrivare al livello massimo sono poco varie, non lineari e nemmeno segnate sulla vastissima mappa di gioco, a meno che non vi avvaliate di piccoli programmi esterni chiamati add-ons. Insomma, esattamente quello che ci si aspetterebbe da un videogioco di quindici anni fa, solo che ora siamo nel 2019.Vorrei ora che andaste a guardare il voto attribuitogli, a fine articolo, per poi tornare a questo punto della recensione, quasi sicuramente incuriositi, per capire insieme perchè ho fatto questa scelta e che cosa voglia dire essere World Of Warcraft Classic nel 2019, un progetto a cui la casa produttrice, Blizzard, non ha mai creduto ma a cui ha lavorato solo grazie all’incessante spinta dei fan. Non è un mistero che World Of Warcraft sia l’mmorpg (massive multimedia online roleplay game, gioco di ruolo di massa multimediale online) che ha incassato di più in questi ultimi quindici anni, inventando ed evolvendo continuamente un genere che ha messo in contatto milioni di giocatori nel mondo, garantendo alla Blizzard una solida base di profitti con cui si è espansa in ogni ambito, fino ad arrivare alla settima espansione, Battle For Azeroth. Questa evoluzione ha seguito il trend del mercato videoludico, aprendo ad un pubblico sempre più vasto e strizzando l’occhio a giocatori più casual, sacrificando meccaniche hardcore a favore di soddisfazioni più facili e rapide da raggiungere.

World Of Warcraft Classic

Allora perché tornare indietro? Perché riproporre un gioco vecchio, brutto graficamente, frustrante e che richiede un impegno massiccio in termini di ore settimanali? È una domanda di non facile comprensione, la cui risposta risiede nei giocatori che hanno per anni composto lo zoccolo duro dei fan Blizzard e nella storia del videogioco stesso. Approfondendo il discorso sull’evoluzione del media, si può facilmente notare come il target dei videogiochi non competitivi si stia spostando sempre di più verso il giocatore occasionale, che non ha tempo per impegnarsi in sessioni lunghe e che quindi ricerca divertimento e soddisfazioni immediati, magari accompagnati da una resa grafica maestosa. Questa è l’epoca in cui i Battle Royale la fanno da padrona, una tipologia di gioco immediata, adrenalinica, di facile aggregazione con gli amici e fruibile su tutti i tipi di hardware (console e pc) e free to play. World Of Warcraft Classic è esattamente l’opposto ed è forse per questo, ve lo anticipo, che sta avendo un successo strepitoso. Blizzard ha dovuto moltiplicare esponenzialmente, e nell’arco di un paio di giorni, i server dedicati a Classic per far fronte alla crescente richiesta da parte dei giocatori, un successo che con la loro espansione attuale non avevano ancora raggiunto. In un mercato prettamente incentrato sul giocatore casuale la Blizzard ha scelto di ristorare un prodotto che accontenta quella fetta di mercato lasciata in disparte, quella parte di giocatori di lunga data nata e cresciuta con titoli arcade, dove nessuno ti spiegava nulla, dove il game over voleva dire rifare tutto da capo ma al tempo stesso ti aveva insegnato qualcosa per la volta successiva. Questo capitolo non fa della grafica il suo cavallo di battaglia e nemmeno troppo del gameplay, ma offre una esperienza magistrale che spesso e volentieri trova risvolti concreti anche nella vita all’esterno del videogioco.

World Of Warcraft Classic

Uno scontro terrificante.

World Of Warcraft Classic: personalizzazione e battaglie

Partiamo dal principio, in World Of Warcraft Classic dovrete crearvi un avatar, scegliendo tra classi diverse con differenti ruoli ed abilità, in tipico stile gdr, e razze. A seconda della razza apparterrete ad una delle due fazioni diverse: umani, elfi, nani e gnomi appartengono all’alleanza dove orchi, troll, tauren e non morti appartengono all’orda. La scelta della fazione è determinante, influenza il luogo di partenza del personaggio e le città a lui alleate/nemiche, ed è talmente coinvolgente che in brevissimo tempo proverete vero odio per gli antagonisti, siccome potrete interagire con loro solo in maniera ostile, dato che non potranno leggere i vostri messaggi e vi potranno attaccare in qualsiasi momento, e ovviamente voi potrete fare lo stesso con loro. Una volta creato l’avatar e assegnatogli un nome, verrete catapultati nella zona di partenza della vostra razza dove incontrerete gli altri giocatori che, come voi, hanno appena iniziato e si aggirano a recuperare e completare le prime missioni. Quello che comprenderete nelle prime ore di gioco è che il mondo è vastissimo e che voi siete solo un puntino nell’oceano, le ambientazioni si estendono a perdita d’occhio e per raggiungere destinazioni da un lato all’altro della mappa può volerci anche una decina di minuti di camminata. Con le prime missioni imparerete il sistema di combattimento e ad utilizzare le prime abilità semplicemente cliccando su di esse e rimanendo immobili, nel caso di classi che fanno degli attacchi fisici la loro peculiarità basterà cliccare con il tasto destro del mouse su un mostro una singola volta ed il personaggio attaccherà automaticamente. Insomma, niente di dinamico e piuttosto ripetitivo visto che per arrivare a livello massimo bisognerà affrontare missioni il cui scopo è eliminare migliaia di mostri. Fino a livello dieci circa potrete godervi i panorami, maestose foreste, montagne innevate, rigogliose pianure o aridi deserti, e razzolare in giro tra i mostri neutrali (che non ci attaccano, contraddistinti dal nome in giallo) in tutta tranquillità e con una rigenerazione della vita e dell’energia magica (mana) piuttosto elevate, per poi arrivare alla città capitale della vostra razza: Stormwind per gli umani, Ironforge per nani e gnomi, Darnassus per gli elfi, Orgrimmar per orchi e troll, Thunder Bluff per i tauren ed infine Undercity per i non-morti.

È proprio qui che comincerete a capire di essere parte di un mondo vivo, pieno di giocatori con cui interagire, barattare o unirsi in gruppo per continuare il percorso nel mondo di Azeroth e Kalimdor, oltre ad avere accesso ad una chat specifica che coinvolge tutte le persone che sono in quel momento in una grande città della stessa fazione. Da questo punto in poi il gioco diventa più difficile, le rigenerazioni scendono vertiginosamente e bisognerà fermarsi a mangiare e bere (reccare) ogni 4/5 mostri, quasi tutti ostili e che quindi si avvicineranno per colpirci, che dovranno essere affrontati singolarmente altrimenti ci uccideranno. Morire in World Of Warcraft ti fa perdere tempo, dovrete andare in forma di spirito dal cimitero più vicino fino al vostro cadavere, e danneggia l’equipaggiamento (quindi anche denaro) e decisamente non è una cosa da prendere a cuor leggero, soprattutto se ci si impegola in posti angusti dove i mostri ricompaiono (respawn) alle nostre spalle. In quel caso si può resuscitare direttamente al cimitero prendendo una penalità piuttosto massiccia che ci impedirà di combattere per dieci minuti, oltre che un danno all’equipaggiamento del 30%. Come se questo già non bastasse, l’equipaggiamento comincia a diventare fondamentale e si inizieranno a trovare i primi oggetti non-comuni (con la scritta verde) con i primi bonus alle statistiche, essenziali per non venire sopraffatti dai mostri sempre più forti. Per recuperare equipaggiamento potente e compiere qualche valida missione, si possono fare i dungeon dal livello 14 cercando altri 4 giocatori, coordinandoci con loro e dividendo il bottino. Qui entra in scena la componente sociale che ci obbliga, senza l’ausilio di strumenti automatici, ad interagire e prendere accordi con altri personaggi. La componente umana è marcatissima, tanto da formare veri e propri legami in positivo o negativo. Chi avrà avuto una esperienza positiva a giocare con voi vi potrà aggiungervi alla propria lista di amici e chattare con voi in maniera più immediata, chi invece avrà avuto un’esperienza negativa potrà bloccarvi in modo da non leggere e non ricevere i vostri messaggi. Fate attenzione alla reputazione che vi fate! Ad Azeroth e Kalimdor le voci girano come se fossero dei piccoli borghi rurali, sarà più facile per voi trovare gruppo se gli altri vi conosceranno come giocatori forti e positivi, ma molto meno se vi comporterete male o ruberete oggetti non destinati a voi. Questo è uno degli aspetti cruciali di World Of Warcraft Classic, vera interazione con giocatori di diverse parti geografiche, culture e modi di porsi ma con la vostra stessa passione. Come nella vita, troverete amici che vi aiuteranno o approfittatori, persone con cui vi divertirete nei dungeon con un clima rilassato o altre arroganti che creeranno tensioni, e l’esperienza che avrete con loro vi sarà utile anche all’esterno del videogioco. 

Un mostro di fuoco.

Gilde e PVP

Proseguendo con il gameplay, dovrete quindi continuare a uccidere mostri, completare missioni, ripulire dungeon e camminare da un posto all’altro per tante, infinite ore (io ce ne ho messe circa 250) fino ad arrivare al livello massimo, il 60. Durante questa fase di avanzamento di livello (levelling) avrete tutto il tempo di imparare ogni singola abilità del personaggio e di trovarvi una gilda. Le gilde sono essenziali per lo svolgimento delle attività di livello massimo (endgame) siccome gli equipaggiamenti più potenti sono custoditi in luoghi molto pericolosi da affrontare, pensate, in quaranta giocatori (raid)! Questo è l’apice della aggregazione sociale, siccome si avrà una chat in comune con tutti i membri della Gilda, in modo da conoscersi meglio per arrivare ad avere una sintonia ed una fiducia necessari per affrontare i raid e ottenere l’equipaggiamento più potente, cosa non scontata siccome ogni “boss” affrontato lascerà alla sua morte (drop) non più di 3/4 pezzi (loot). È qui che finisce il gioco? In realtà no, World Of Warcraft non finisce mai siccome i raid si dovranno affrontare ogni settimana, sperando che i pezzi che ci interessano droppino e di riuscire a vincerli tra tutti i membri del raid della nostra stessa classe. Una volta arrivati a completare interamente un raid, con una squadra in grado di ripulirlo senza sbavature (farming) ed aver accumulato abbastanza equipaggiamento (gear) potremo affrontare il raid successivo, con sfide più difficili e ricompense ancora maggiori! In classic i raid principali sono 5: Molten Core, dove affronteremo elementali di fuoco dentro ad un vulcano, Blackwing Lair, il castello del drago nero Lord Victor Nefarian e dei suoi scagnozzi, il tempio di Ahn Quiraj, luogo da dove l’antico C’Thun sguinzaglia i suoi seguaci insettoidi per dominare il mondo, Naxxramas, una ziqqurat infestata da non morti e comandata dal lich Kel Thuzad e l’antro del drago Onixya. Anche il lato pvp, giocatore contro giocatore, è particolarmente ricco se sceglierete un server dedicato. Sulle piattaforme pvp potrete intraprendere scontri contro i membri della fazione avversaria quasi ovunque ed in qualsiasi momento. Questo fa si che talvolta personaggi di livello molto più alto ne eliminino altri di livello molto inferiore (ganking), esperienza piuttosto frustrante che si aggiunge alle fatiche dell’arrivare a livello massimo. In alcuni punti, in cui Alleanza e Orda hanno città significativamente vicine, spesso nascono delle vere e proprie schermaglie tra giocatori che si protraggono per ore fino a che una delle due forze prevale. Ancora non implementati i battlegrounds, in programma nell’arco di pochi mesi, che offriranno sfide standard di controllo del territorio 15 versus 15 (Arathi Basin), Ruba Bandiera 10 versus 10 (Warsong Gulch) e controllo strategico 40 versus 40 (Alterac Valley).

Insomma, World Of Warcraft Classic avrà sempre la vostra completa attenzione se avrete intenzione di completare tutto il contenuto offerto e vi intratterrà per mesi e mesi, regalandovi amicizie durature e storie che racconterete con orgoglio per anni. La produzione non rispecchia di certo la perfezione tecnica e non innova il gameplay, ma la potenza di aggregazione e le infinite soddisfazioni che questo videogioco vi darà ogni volta che supererete le difficoltà che vi saranno poste davanti, che siano esse il dover arrivare al livello 60 passando per ore di camminate e gankate, oltrepassa ogni giudizio. Se avete a disposizione alcune ore di tempo da dedicargli ogni giorno, anche poche, e siete appassionati del genere MMORPG (o se non avete mai provato) e del fantasy in generale, World Of Warcraft Classic è un titolo che non può mancare nel bagaglio culturale di ogni videogiocatore. Bentornato old-school gaming.