Greedfall Recensione | Nell’altalenante giostra creativa portata avanti dal team Spiders in questi anni, non è mai stato facile inquadrare le opere prodotte dalla sua nascita. Sebbene sia appurato che gli sviluppatori in questione conservino una mente brillante, troppo spesso ci si è imbattuti i produzioni non in grado di esprimere totalmente il potenziale latente precedentemente dimostrato. In seguito all’intrigante annuncio di Greedfall, si torna ad osare in stile Spiders, provando una ricetta nuova, ma con retrogusti già ben noti agli appassionati del genere. Le scommesse si aprono così: un brivido di mitologia e viaggi tra le pagine meno esplorate della storia in ambito videoludico. Non si vive però di vane promosse, ed è ora di capire se la maturazione tecnica e artistica del promettente studio ha ora trovato la sospirata strada per il successo.
Drammaticità mista a fantasia.
Greedfall: una dichiarazione d’amore d’altri tempi
Greedfall si presenta così senza troppe premesse nel vivo del proprio stile action RPG. Non si sogna in grande, ma si rimane con i piedi per terra, enfatizzando i dettami che hanno reso il genere così afrodisiaco a tutti gli appassionati. Laddove si punta su una direzione artistica che, come vedremo, si distingue in modo significativo da quelle più blasonate in commercio, l’opera ripropone concetti ben noti su alcune caratteristiche. La caratterizzazione del personaggio non lascia – ad un primo impatto -intravedere nulla di significativo, dato che la personalizzazione del protagonista mantiene uno schema fisso diviso in tre classi diverse, Mago Tattico e Guerriero, e una scelta dei dettagli fisici piuttosto scarna; fortunatamente dietro tutto ciò si nasconde molto di più. Lo sviluppo del proprio eroe ha ora un intreccio ben più ricercato e appagante, ora merito di uno schema abilità ben calibrato, ora merito di un combat system coinvolgente e con l’asticella della difficoltà che rende Greedfall un’opera articolata e gratificante da vivere. Di rado la complessità di gameplay trova nella profondità di gioco un amante soddisfacente: spesso si sfocia in macchinosi sistemi da imparare e strutture fotocopiate, ma bisogna concedere al titolo il merito di non concedere mail al player la sensazione di aver padroneggiato completamente il sistema di combattimento, anche dopo ore ed ore di esperienza sul campo.
Le creature terrificanti e maestose che prolificano sull’isola.
Il falso storico con lacrime fantasy
L’odissea che decanterà le gesta del nostro eroe nasce da un’impresa disperata ed effimera. Mentre il mondo è soggiogato da un male incurabile, l’unica scintilla di speranza è affidata ad un aitante nobile alla disperata ricerca di una cura. Nel pieno di un XVII secolo decisamente più macabro di quanto ricordavamo, la sofferenza catartica della civiltà si fonde con affascinanti elementi fantasy, che tendono a misticizzare i forti rimandi storici presenti nell’opera. Si nota sin da subito che il malinconico itinerario in stile fantasy di Spiders è sono un pretesto per denigrare alcune tra le più macabre pagine di storia umana. Schiavitù, colonizzazione e altri delicatissimi temi esplodono su schermo in un tripudio di dramma e sangue, una miscela che, per quanto orrida, riesce a parlare alle giovani menti in modo efficace. Se dovesse venirvi un brivido lungo la schiena che porta alla mente le ore passate su The Witcher, non preoccupatevi, perché lo abbiamo avuto anche noi. Non è solo l’interfaccia che lo ricorda, ma soprattutto lo scenario esasperato e le dinamiche di combattimento perennemente al cardiopalma. Un plauso è di dovere anche allo zampillante elemento strategico, reso tale grazie alla possibilità di reclutare e personalizzare la propria squadra accuratamente, ma attenzione: non saranno fedeli per sempre, e potrebbero abbandonarci in qualunque momento. Mai abbassare la guardia: Greedfall non è affatto una terra ospitale.
Nella trama saranno presenti sorprendenti alleati.
Niente secoli bui dunque, ma solo il macabro balletto della vanità umana. La violenza e il realismo di cui è impregnato Greedfall avvolgono il gameplay per ore ed ore di emozioni contraddittorie, che però riescono a non soffocare un soddisfacente reparto RPG. Passeggiare nei verdeggianti paesaggi dell’isola principale o nei freddi vicoli delle città ci aiuta a scorgere il lato artistico più calcato di tutta l’opera: il contrasto. Tutto è dualismo, da una parte il mondo selvaggio e magico è attanagliato dalla titanica vanità umana, mentre le stesse ambientazioni ed ideologie di chi abita il continente risultano essere il raccapricciante spettacolo della scelleratezza rilegata alle pagine oscure della storia, in primis quella americana. La libertà e il vento stesso d’avventura che si provano sulla pelle salpando per la prima volta verso l’ignoto sono comunque imbrigliate da un forte disagio narrativo, che ci ricorda silenziosamente che la missione è in fragile equilibrio. Il team ha ingegnosamente forgiato il perfetto falso storico ornato da una splendida forma di fantasy. Purtroppo, sebbene gli elementi RPG riescano a rendere godibili decine di ore di gameplay, spesso l’armonia è stonata da un posticcio utilizzo delle animazioni e da un carente comparto tecnico, che rendono l’opera vulnerabile al confronto sul mercato.
Decine d’ore di puro action RPG
Sogno o son strigo?
Non pensiate però che l’elemento storico abbia oscurato gli altri particolari artistici, anzi, la magia in queste terre è più vivida che mai. L’uomo la cerca di contenere e controllare, ma sono molte le creature che sfuggono al suo pugno di ferro. Nel pluralismo di scenari che rendono Greedfall un’epopea maestosa, si evince da subito il brulicare di molti essere mostruosi e incredibilmente elaborati. Siamo a conoscenza dei limiti di budget, ma si nota proprio da questi dettagli se il prodotto è stato confezionato con amore e una lodevole ambizione. Laddove misteriose creature solcano gli indomiti paesaggi dell’isola, temibili boss feroci metteranno a dura prova il nostro ardore eroico, ma ancor prima ci delizieranno con la loro maestosa presenza. Essi, infatti, appariranno talmente intriganti e poeticamente mitologici che aiuteranno non poco a spezzare il ritmo malinconico creato con il falso storico. Preparare il proprio assetto da battaglia è un’azione delicata, che richiede esperienza e la ricerca dell’equipaggiamento adatto. Fortunatamente l’opera non pecca di varietà e permette la combinazione di decine di oggetti diversi, ognuno con stile e caratteristiche ben definite. Sarà raro imbattersi in zone prive di significato o tristemente vacue: tool di ogni genere sono disseminati per le aree inospitali dell’isola e sono parte di un melodioso crescendo ruolistico. Ce ne è per tutti i gusti insomma, e gli appassionati del genere non rimarranno affatto a pancia vuota.
Valutare un RPG come Greedfall è un compito ingrato, specialmente per la catarsi creativa ricercata dal team Spiders. Ci sono voluti anni di maturazione, ma finalmente la loro arte ha rotto la catena di mediocrità che li aveva soffocati ed ora si ode un intenso grido d’ambizione. Se da un lato si inciampa in un comparto tecnico poco meritevole e una resa grafica oltremodo superata, basta passare poche ore nelle splendide location del titolo per lasciarsi ammaliare dal connubio tra storia e fantasia. L’opera è il falso storico per eccellenza del mondo videoludico, e riesce a trattare tematiche struggenti in modo elegante. Chiudendo un occhio su aspetti piuttosto retrogradi, siamo al cospetto di un prodotto confezionato con amore e tanta, ma tanta dedizione. Se saprete guardare al di là di qualche sbavatura, noterete scolpito uno dei fantasy più controversi degli ultimi anni, che saprà stregarvi.