LEGO Jurassic World Recensione | Da che il mondo dei mattoncini coloratissimi e componibili in infinite soluzioni ha incontrato il mondo virtuale, sono stati prodotti davvero parecchi videogiochi che hanno riadattato film e serie TV secondo le leggi della fisica e della tridimensionalità unica nata a Billund giusto qualche annetto fa. Seppure non abbiano sempre riscosso un grandissimo successo in termini di critica, i titoli targati LEGO e accompagnati dal nome del franchise di volta in volta rielaborato, continuano a fare capolino nelle librerie delle console più svariate, come l’ultimo LEGO Jurassic World. Uscito per la prima volta nel 2015, TT Games ha rilasciato lo scorso 19 settembre anche la versione per Nintendo Switch, con risultati anche abbastanza sorprendenti rispetto alle aspettative.
LEGO Jurassic World: l’unione fa la forza
In questo platform siamo subito posti di fronte a strade diverse, percorse in tempi altrettanto diversi dai nostri eroi, permettendoci di guidare avatar diversi in luoghi diversi fin da subito. Cominciamo quindi dai primi due personaggi Robert Muldoon e Jophery Brown durante il trasferimento dei Raptor, cominciando l’avventura tra elettroscariche, animali impazziti rinchiusi in gabbie di ferro e tante, tantissime consuete monetine d’oro e d’argento disseminate ovunque nel livello. Inoltre potremo costantemente switchare da un personaggio all’altro, a seconda della tipologia di comandi che avremo necessità di attivare. Ad esempio, grazie al pungolo elettrico di uno dei due, potremo attivare una sorta di icona a forma di DNA colorato, che ci permette di attivare un tutorial ogni qualvolta potremmo aver bisogno di suggerimenti (per quanto vengano presentati talvolta in ritardo sull’esperienza di gioco). Ci spostiamo poi nel Montana con Ellie Sattler e Alan Grant, due paleologi su un sito di scavi con alcuni assistenti. Alan dimostra di essere davvero molto agile e di ottima prestanza fisica, così da permetterci di fare salti elevati e molto più fluidi degli altri. Alla fine tutti voleranno insieme alla volta degli animaletti preistorici, non troppo docili. Ian Malcolm è ben rappresentato anche in versione LEGO e una volta giunti sull’isola protagonista delle nostre avventure, potremo esplorare sia Jurassic Park, sia il più esteso Jurassic World, immergendoci così nel cuore dell’avventura e scoprendo il lato più “pauroso” dell’avventura che ci attende.
Alla volta di T-Rex e Velociraptors!
LEGO Jurassic World: Chi trova una pianta, trova un tesoro
Il gioco si dimostra sin da subito volto all’esplorazione di quanto ci circonda, senza però allargarsi all’ampiezza di vedute di un open world, e molto meno focalizzato su battaglie e scontri diretti, rendendo il gameplay forse meno eccitante, ma anche più godibile. Saremo tacitamente obbligati a distruggere quasi ogni elemento accessorio, naturale o artificiale, per scoprire tantissimi tesori, in primis le monete d’oro, d’argento e di altri colori per indicarne il valore e la rarità, ma sempre importantissime per effettuare acquisti e ottenere trofei. Ogni personaggio possiede diverse abilità, come la capacità di guardiani e cacciatori nel ritrovare tracce grazie a oggetti di tracciamento, compiere salti notevoli o scavare rapidamente nel sottosuolo, solo per citarne alcune. Saremo anche liberi di attaccare con armi e strumenti i personaggi intorno a noi, anche i compagni di viaggio, e stenderli anche con veicoli, mandandoli spesso in mille pezzi. A tal proposito, il primo veicolo a cui potremo metterci alla guida sarà un muletto che possiamo guidare e farlo avanzare sia con il solo movimento dello stick o delle frecce, sia con il tasto A, ed è prevista anche la retro. In altri casi abbiamo a disposizione anche un clacson da suonare, come sulla macchina da safari disponibile poco dopo, evidenziando l’attenzione al dettaglio per rendere più gradevole e godibile l’esperienza di gioco. La duplice alternativa per compiere una mossa ci viene in soccorso anche in altri momenti, come quando dovremo passare la palla a un nostro compare e sarà possibile effettuarlo sia con tasto Y, sia dalla ghiera che ci mostra il roster di personaggi a nostra disposizione. Insomma, ci sono diverse combinazioni disponibili che possono semplificare la giocabilità a seconda di come siamo più comodi, segno degli sviluppatori di aver riposto la propria attenzione su queste scorciatoie tecniche, ma non su una migliore resa tecnica del gioco, andando a risolvere le varie problematiche che illustreremo meglio più avanti.
I personaggi sono realizzati con cura e verosimiglianza a quelli dei film
Il casqué del comparto grafico e tecnico
Come anticipato, qualcosa è andato storto dal punto di vista prettamente tecnico e grafico, andando a impattare sull’esperienza di gioco talvolta in maniera palpabile. Ciò non significa che andremo a stilare una serie di imprecisioni, ma che alla luce della lunga esperienza che TT Games ha alle spalle nello sviluppo di questi titoli, avrebbe dovuto quantomeno tentare di portare a termine un lavoro dal motore grafico ottimale, o comunque corrispondente al peso del software di non poco conto in fase di download. Se alcuni effetti speciali e le musiche risultano molto simpatici e ben impostati, così come alcuni dettagli graficamente e acusticamente accessori sono stati pensati in modo accurato, non possiamo esimerci dal sottolineare che proprio la colonna sonora non vanta una grande alternativa in fatto di temi musicali. Le tracce sono bene o male diverse variazioni sul tema del brano principale che ha reso il franchise cinematografico famoso e riconoscibile nel mondo intero, denotando una scarsità compositiva riposta in tal senso. Per quanto sia fedele, una colonna sonora così ripetitiva potrebbe infastidire o annoiare, ma niente paura: si può addirittura annullarla dal menu, lasciando solo le voci doppiate dei personaggi, o riducendo anche queste regolando il volume dell’audio in maniera opportuna.
A proposito di menu, questo è il luogo in cui possiamo scegliere di personalizzare ben poche opzioni, come i sottotitoli e appunto l’audio, oltre che prendere visione dei comandi. Sempre restando in tema di statistiche, a fine livello ci vengono presentati i vari trofei conquistati, ben 275 in totale, e gli oggetti ripescati qua e là nel gioco, grazie anche a una catalogazione accurata e originale. Dei personaggi sbloccati, vedremo la corrispondente figurina andare a far parte di un nido d’ape molto più ampio e davvero ben catalogato tra personaggi principali e comprimari, un discorso valido anche per i tantissimi attrezzi e veicoli che riusciamo a sbloccare e guidare.
“Quer pasticciaccio brutto”
Giungiamo ora alle note dolenti che proprio ci hanno guastato la festa, lasciandoci con l’amaro in bocca dopo la prova su una console degna di una maggiore attenzione dedicatale. In primo luogo, ci hanno infastidito le strizzate d’occhio al brand, come se fossero davvero necessari i momenti di branded content targati LEGO; un momento gratuitamente pubblicitario che ci è sembrato non solo ridondante, ma anche abbastanza pruriginoso. Da un punto di vista della giocabilità, non abbiamo riscontrato alcuna funzionalità legata ai comandi touch, una pecca potenzialmente evitabile dopo quattro anni dall’uscita della prima versione di Jurassic World. Osservando invece la grafica nel dettaglio, ci siamo imbattuti in fastidiosi effetti aliasing fin dalla prima schermata, in particolare nella resa di elementi naturali e anche in alcune scene in movimento, dove il comparto visivo ha sfoggiato i lati più bui di una creazione rozza e squadrata degli elementi. Ancora più importante, abbiamo notato alcuni bug tecnici subito all’inizio del primo livello, dove il movimento dei personaggi è chiaramente contro le leggi della fisica mentre siamo alla guida di un muletto. Tralasciando alcuni errori e sbavature, la fisica nel gioco è solitamente ben rispondente e rispettata, rendendo i movimenti fluidi quando usiamo diversi attrezzi o saltiamo sui livelli del terreno, oppure notiamo degli effetti di resa verosimile e quasi di sfondamento della quarta parete in alcuni momenti di gioco, ad esempio quando piove, ricreando un effetto bagnato come se sul vetro della console ci fossero davvero delle gocce.
Non sono esenti dalla lista alcuni glitch nei movimenti anche quando dobbiamo ricomporre molto velocemente degli oggetti, lanciandoli e lasciando che compongano in automatico i vari oggetti nati dai pezzi LEGO, così che ci possano regalare altre monete. Un’altra caratteristica abbastanza fastidiosa è l’impossibilità di mantenere in posizione la telecamera mentre siamo alla guida dell’auto, risultando un po’ più difficile dirigere il veicolo, oppure, a seconda delle posizioni in cui ci troviamo, saremo in grado di ruotare la telecamera liberamente oppure no. Come se non bastasse, vi sono diverse problematiche relative allo stacco tra gameplay e filmati, con un risultato finale che non abbiamo per nulla gradito. L’interruzione della partita può essere brusca, inaspettata e illogica nell’economia del flusso di gioco, oppure il gioco si blocca affinché possa caricare la sequenza scenica, con qualche ritardo nella risposta del software.
In conclusione, possiamo sostenere senza dubbio che ci sia alla base uno sforzo produttivo e creativo notevole, soprattutto nella fedeltà e nell’aderenza del gioco alla storia. Un’attenzione al dettaglio che, come si suol dire, lascia intravvedere la pagliuzza nell’occhio, ma non la trave: la somma del dettaglio e dell’accessorio non riesce a pareggiare in maniera soddisfacente la mancanza di originalità vera e propria, a scapito di un gioco che pecca di tecnica e di qualche inceppamento, che considerando la longevità di questo franchise non ha più senso ritrovare. Un luogo sicuro dove anche i più giovani potranno divertirsi, un passatempo divertente per chi ha qualche anno di esperienza in più sulle spalle; LEGO Jurassic World merita una prova se riuscirete a chiudere un occhio sui difetti tecnici e se ardete dal desiderio di cavalcare un dinosauro in formato mattoncino.