Cโรจ una sottile linea rossa che lega Tom Clancy’s Ghost Recon Breakpoint ad altre produzioni di casa Ubisoft. Sarร lโambientazione, quellโisola misteriosa e la sua geografia, capace di riportarci alla mente un qualche Far Cry. Sarร , pure, quella struttura accarezzata dalla formula giร vista e apprezzata di The Division e, soprattutto, del suo seguito diretto. Sarร quel che sarร , perchรฉ, alla fine dei conti, il grosso di Breakpoint รจ, comunque, fisiologica mutazione del precedente Wildlands: fosse anche solo per genetica, รจ pure lui destinato a fare breccia tra i fan del genere. Pur senza mai spiccare il volo, nรฉ sfiorare particolari picchi di eccellenza, anche Breakpoint รจ un gioco evidentemente pensato, sviluppato e creato per un particolare tipo di utenza, innamorata dell’atmosfera militare e infatuata da quelle mappe enormi dove girovagare per ore imbracciando unโarma carica. E pazienza se il level design delle missioni, specie quelle secondarie, non faccia gridare al miracolo: pazienza, pure, per la presenza di alcuni fastidiosi glitch grafici o per una certa monotonia di fonda avvertita, in primis, da chi, semplicemente, รจ abituato ad altro. Ghost Recon Breakpoint รจ opulente nell’offerta, dando il meglio nella componente cooperativa senza, perรฒ, trascurare la storia principale o alcune dinamiche competitive. Ghost Recon Breakpoint, semplicemente, piacerร molto a chi deve piacere.
Assalto nella giungla.
Ghost Recon Breakpoint: Lost in the Isle
Nonostante una sceneggiatura fatta e finita, ma anche una nutrita presenza di amici e nemici, non รจ sbagliato pensare che la vera protagonista di Breakpoint sia lโisola di Auroa. Non solo mappa enorme al servizio delle varie modalitร di gioco, ma anche elemento cardine del soggetto buttato giรน dai narratori di Ubisoft Paris. Auroa, giร . Una sorta di paradiso terrestre da qualche parte nellโoceano pacifico, trasformata in perfetto connubio biologico e tecnologico dalla Skell Technology per fini, sulla carta, assolutamente nobili. Ci sarebbe cascata persino Greta, davanti alle promesse del miliardario Jace Skell. Ci sarebbero cascati tutti, ma non i Lupi guidati dallโex soldato Cole Walker, Ghost rinnegato che, con il suo esercito, invade Aurora per impossessarsi, sulla carta, degli avanzati progetti su droni e sicurezza di cui quel lembo di terra sperduto nellโoceano รจ custode. In una storia dove i contorni tra ciรฒ che รจ buono e ciรฒ che รจ cattivo sono piuttosto sfumati, il giocatore, superato lo scoglio dellโeditor, sarร quel Ghost capace di indagare e, soprattutto sparare per far luce su quelli che sono i misteri dellโisola.ย La mappa, semplicemente, รจ gigantesca. Lโisola, popolata dagli ospiti di Skell, dai Lupi di Walker e, ovviamente, dai Ghost sparsi sui server di tutto il mondo, non offre certo particolari attivitร secondarie. Nulla, tanto per intenderci, che non sia in qualche modo legato alla vita del soldato. Eppure, รจ allo stesso tempo ricca di punti di interesse, misteri, documenti e collezionabili. Persino, scorci realmente meravigliosi, dove magari preparare un bivacco per la notte ammirando il cielo, le stelle e gli astri. La scelta di ambientare le storie di Breakpoint in uno scenario non reale, non coincide, tanto per dire, con lโambizione, pienamente soddisfatta, di ricreare uno scenario realistico, dove ogni cose รจ al posto giusto. Auroa ha le sue spiagge e le sue scogliere, zone desertiche e industriali, quelle residenziali. Ha le sue montagne innevate e i boschi lussureggianti. Piccoli idoli di pietra si nascondono tra le fronde mosse dal vento, mentre gli esploratori piรน impavidi dovranno seguire le orme lasciate da un soldato nemico nella neve ancora fresca. Il colpo dโocchio, almeno nella versione Xbox One x testata, รจ imponente per vastitร , con una linea dโorizzonte praticamente senza limiti e capace, quindi, di mettere alla frusta anche la CPU piรน performante. Eppure, persino al netto di considerazioni varie su quello che si puรฒ e non si puรฒ fare, da un punto di vista tecnico, in un mondo condiviso, con alcune texture magari poco performanti, lโimpatto visivo รจ notevole, offrendo al giocatore una sorta di parco giochi non certo infinito, ma credibile e, semplicemente, bello da vedere. Una premessa importante perchรฉ tanta grandezza รจ, pure, al servizio del gameplay.
Jon Bernthal in un motion capture eccezionale.
Ghost Recon Breakpoint: Welcome to Hollywood
Lโinizio del gioco, dopo una breve introduzione, coincide con il rocambolesco approdo del nostro Ghost su Auroa. Nomad, a prescindere dallโaspetto scelto per lโoccasione, ha un nome, ha una voce. Una scelta importante ai fini narrativi, che non ci sentiamo di criticare, un poโ stufi di personaggi anonimi e poco empatici. Non che Nomad, appunto sia un gran chiacchierone, chiariamo. Superata la prima fase e, quindi, raggiunto il Nascondiglio, vero e proprio Hub, saranno sempre i comprimari a fare la parte del leone. Al fianco del nostro soldato, oltre ad amici e compagni assoldati per lโoccasione, anche volti noti dellโindustria cinematografica americana. A impersonare Walker, con unโinterpretazione convincente e nelle sue โcordeโ, cโรจ la star Jon Bernthal. Da The Punisher a Breakpoint รจ un attimo, con lโex The Walking Dead chiamato ad interpretare un personaggio cardine, pregno di โgrigiโ e, proprio per questo, particolarmente affascinante. Un โvillainโ decisamente colorato, le cui apparizioni segneranno,inevitabilmente, lโincedere della storia. Ad ogni modo, la campagna โsingle playerโ di Breackpoint รจ soddisfacente. Non in senso assoluto, ma contestualizzato al momento storico e al genere di riferimento. Perchรฉ, alla fine, potrebbe essere un semplice contorno su cui spalmare la parte giocata, divisa equamente tra il gioco in solitaria, possibile ย ma in nessun modo promossa, le fasi competitive e quelle, invece, destinate al PvP. In linea di massima, il nuovo Ghost Recon รจ un โmore, more, moreโ rispetto al precedente episodio, dove il fulcro del gameplay รจ infuso nel PvE. Non si tratta solo di โpossibilitร โ quanto, piuttosto, di necessitร . Semplicemente, il mission design รจ pensato per essere giocato in un certo modo, ovvero con altri tre amici che collaborano, si organizzano, magari si parlano pure. Affrontato cosรฌ, il titolo cambia pelle, guadagnando, ancora una volta, il titolo di Tactical Shooter in terza persona. Dโaltro canto, il numero di attivitร โdedicateโ alla cooperazione sono tante. Troppe per essere analizzate tutte in una recensione che arriva dopo una prova, se pur intesa, di pochi giorni. Funziona lโintroduzione, se pur blanda, di dinamiche survivor. Funzionano, pure, le fasi di shooting, comunque vicine alle dinamiche giร battute dalle serie e che puntano con decisione al feeling restituitoย dalle millemila armi che compongono l’arsenale, prevedibilmente ampissimo. Meno convincente, invece, il modo in cui le informazioni vengono riversate sul giocatore nelle prime ore di gioco. Sono semplicemente troppe e, per altro, non sempre chiarissime. Ancor meno semplice, invece, รจ la semplice navigazione tra i vari menu di gioco, con il movimento del cursore, deputato allโanalogico, impreciso e impacciato. In sintesi, chiunque puรฒ aspettarsi, a ragione, una struttura ludica che ripercorre quella di Wildlands, con poche variabili fornite, prima ancora che da un effettivo step evolutivo nello sviluppo, dalla nuova ambientazione. Per questo motivo, spiace rilevare come il design delle missioni sia altalenante. Alcune, richiederanno realmente un approccio tattico e strategico, oltre che di coordinazione tra compagni di squadra. Altre, al contrario, si mostreranno ben piรน โsempliciโ, richiedendo forza di fuoco e poco altro. Una scelta (?) dettata, anche, dalla โscalabilitร โ del gioco, affrontabile persino a difficoltร Arcade, destinato ad un pubblico piรน vasto e ampio possibile. Da questo punto di vista, a proposito di concorrenza interna, lโimpianto di The Division 2 appare sicuramente piรน raffinato.
Gli elementi ruolistici che fungono da perno nel titolo Massive Entertainment vengono limitati, in Breakpoint, nello sviluppo di 4 classi, lasciando un ruolo solo marginale allโequipaggiamento. Vero, invece, che in Breakpoint ci sia un maggior rilievo della componente di shooting, con la visuale che passa in prima persona giร in fase di mira, quasi a sottolineare lโimportanza balistica dellโesperienza. Insomma, giochi diversi per pubblici diversi. Se The Division 2, in sede di review, ci era sembrato capace di mutare pelle a seconda della fruizione, con un level design capace di plasmarsi a seconda del numero di giocatori, Breakpoint รจ decisamente votato al multiplayer. Alcune missioni, specie quelle secondarie ma non solo, sono evidentemente disegnate per il gioco di squadra, risultando, in singolo, frustranti o poco divertenti. Una filosofia di fondo che si riflette, pure, nella presenza del PvP affidata, almeno per il momento, ad una serie di modalitร piuttosto classiche che vedono, sempre e comunque, lo scontro tra 2 squadre composte da 4 giocatori. Giusto precisare come il โlivelloโ del personaggio e, quindi, dellโequipaggiamento acquisito, non vada ad influenzare in alcun modo le prestazioni del nostro soldatino. Discorso diverso, invece, per le classi e le specializzazioni, con le varie abilitร che determinano le caratteristiche del giocatore. Le varie mappe dedicate al PvP, infine, sono โricavateโ dalla stessa mappa di gioco principale e vanno cosรฌ a scavare tra le varie, varie per davvero, ambientazioni offerte da Auroa. A tal proposito, รจ interessante come, in una sorta di legame concettuale con la serie di Assassinโs Creed, il titolo offra la possibilitร di affrontare lโintera esperienza con un Hud ridotto al minimo e privo, in sostanza, di segnali ed indicatori. Una scelta che, eventualmente, impreziosisce lโโesplorazione della solita isola, mettendo il giocatore in una situazione sicuramente meno comoda ma, anche a fronte della particolare struttura di alcune missioni investigative. Da non sottovalutare, inoltre, lโimportanza dei veicoli. Auto, jeep, moto, elicotteri. Se puรฒ muoversi, puoi guidarlo. Familiarizzare con i mezzi รจ un gioco nel gioco. Per quanto evidentemente di natura arcade.
Tecnicamente davvero convincente,
Bello e possibile
Tecnicamente, senza far gridare al miracolo, Breakpoint convince. Almeno su Xbox One X, dove a colpire, ancora una volta, e la vastitร dellโorizzonte. Quando il motore grafico incespica, potrร capitare, cโรจ sempre una buona ragione. Magari, troppe esplosioni a schermo, con unโeffettistica piuttosto convincente. Non tutte le texture sono al posto giusto e, in generale, a volte lโimmagine appare un poโ โcrudaโ rispetto ai piรน alti standard di questa generazione. Questo capita in entrambe le modalitร grafiche presenti che favoriscono le prestazioni piuttosto che la risoluzione. Anche le animazioni dei soldati, nonostante la varietร di situazioni coperte, possono sembrare spesso slegate e raffazzonate, per un frame rate che punta ai 30fps. Eppure, il buon uso di luci e HDR restituisce una visione piacevole, in linea con le aspettative del genere e, sicuramente, con un net code piuttosto agile che, per altro, permette in qualsiasi momento lโingresso di soldati nelle partite altrui. In un titolo concettualmente votato al gioco di squadra non cโรจ nulla di piรน importante.
Ghost Recon Breakpoint non รจ un titolo capace di stupire, ma รจ certamente quel tipo di gioco solido capace di intrattenere per ore e ore. La campagna mette in scena una storia ottimamente scritta, in linea con la firma di Tom Clancy, ma incapace di reggere, da sola, il peso dellโintera esperienza ludica. I meriti del gioco sono, se mai, da ricercare in altri lidi. Ovvero, nellโampiezza della mappa, nella credibilitร degli scenari, nella necessitร di cooperare con un gruppo di amici. Ecco, Breakpoint il meglio dellโofferta lo concede proprio ad un certo tipo di utenza, giร innamorata di Wildlands, della serie e, piรน in generale, ad un certo tipo di videogioco. Enorme, immenso, ricco di cose da fare e da metabolizzare. Non sempre rifinito alla perfezione. In attesa di valutare con pazienza quanto lโendgame e le missioni stagionali avranno effettivamente da offrire, Breakpoint sembrerebbe davvero essere un degno erede di Wildlands. Piรน grasso e piรน grosso, imperfetto per sua stessa natura e, comunque, piรน bello da vedere. Una sorta di luna park per aspiranti Ghost che farร felici i fan della serie.