La discriminante รจ la rivalsa, la competizione, la rabbia di chi, dopo aver subito unโingiustizia, tira fuori capacitร inaspettate e, pure, una cattiveria sorprendente. Si guarda spesso nel claudicante specchietto posteriore, in GRID, quasi impauriti dalla furia di qualche pilota pronto a restituirvi il favore. Magari, dopo un sorpasso un poโ estremo, magari dopo una decisa botta sul posteriore figlia di una frenata mal valutata. O, meglio ancora, dopo una sportellata vecchio stile, tanto per far capire che no, questo โrebootโ della storica serie Codemasters non รจ certo un gioco per gentlemen. Neanche un poโ.
GRID-a nel silenzio
Non si tratta, neppure, di un gioco particolarmente complesso da un punto di vista strutturale. Anzi, per certi versi, quelli legati alle modalitร disponibili e ai contenuti, GRID รจ figlio di una generazione ormai dimenticata o, se si preferisce, di un universo parallelo dove non esistono GT Sport, Forza Horizon 4 e Forza Motorsport 7. Probabilmente, neppure DriveClub. GRID, semplicemente, se ne frega di raccogliere i dettami lasciati lungo i circuiti di tutto il mondo dalla concorrenza piรน o meno recente e propone, al contrario, una struttura ancora piรน classica popolata da un numero di circuiti e di auto sicuramente interessante per qualitร e varietร , ma numericamente inferiore a qualsiasi altro tipo di produzione AAA pubblicata negli ultimi anni. Numeri che, ad ogni modo, restano interessanti. La modalitร carriera di GRID offre, dopo la โcreazioneโ di un alter ego virtuale, la possibilitร di cimentarsi in corse di diverse categorie, a loro volta suddivise in eventi, sempre introdotti da speaker piuttosto festosi, sparsi lungo 4 continenti e 8 nazioni. Ci sono i circuiti classici e, soprattutto, quelli cittadini, vero marchio di fabbrica della serie. Giappone, China, Spagna, Stati Uniti, Cuba, Australia, Malesia e Regno Unito: buona varietร , certo, tanto visiva quanto nel design, ma siamo lontani dallโopulenza cui ci hanno abituato altre produzioni. Lo stesso dicasi sul fronte garage. Tante auto, tante categorie. Eppure, il confronto con la concorrenza, quella piรน agguerrita, resta impietoso. Dโaltro canto, si tratta sempre e comunque di affrontare, pur con una certa libertร , una griglia di gare in successione, cercando quanto meno di salire sul podio e sbloccare, di volta in volta, nuovi eventi, nuove competizioni. Insomma, nulla di nuovo sotto il sole, le stelle o, magari, la pioggia che alle volte bagna e rende piรน insidioso il tracciato.
Nulla di nuovo allโapparenza, perchรฉ lโanima di GRID, ed รจ unโanima grande cosรฌ, non รจ stata esposta in una vetrina luccicante, quella dei numeri e delle licenze esclusive, ma รจ stata abilmente nascosta nel codice e, nello specifico, nelle avanzate routine comportamentali che regolano lโintelligenza artificiale. E da questo punto di vista, credeteci, GRID non teme praticamente paragoni. LโIA, in linea generale, รจ stata sviluppata su due livelli diversi. Una, รจ legata ai comportamenti del compagno di squadra, mentre lโaltra, ben piรน incidente, sui piloti rivali. In pratica, sfruttando i tasti direzionali del pad o del volante (nella nostra prova ci siamo affidati al solito Logitech G29) รจ possibile โcontrollareโ lโatteggiamento del nostro compagno chiamato, a seconda delle occasioni o dellโandamento della gara, a rallentare piuttosto che attaccare. In tutta onestร , a fronte di piรน tentativi, non abbiamo raccolto sensazioni particolarmente positive. Il pilota โamicoโ, al netto di qualche โrifiutoโ comunicatoci via radio dal team, sembra poco recettivo, limitandosi il piรน delle volte ad ignorare gli ordini.
Un’IA ben studiata
Discorso completamente diverso, invece, per quanto riguarda i piloti avversari, di base ognuno con una sua personalitร ben definita pronta ad emergere nel corso di un evento a seconda del nostro comportamento in pista. Proprio cosรฌ. In pratica, sulla base del nostro atteggiamento o, meglio: della nostra condotta di gara, i piloti svilupperanno una sorta di sentimento di odio, vendetta, cattiveria sfrenata nei confronti della nostra auto che, ed รจ capitato, si trasformerร in una sorta di โobiettivoโ da superare o, addirittura, buttare fuori pista. Non รจ unโesagerazione: รจ capitato che, dopo un sorpasso troppo aggressivo conclusosi con un contatto piรน o meno evidente, lโavversario di turno si sia trasformato in โNemesiโ, status marchiato a schermo da un avviso e pure da unโicona, pronta a vendicarsi dellโingiustizia ricevuta. In quei momenti, anche la piรน tranquilla delle gare rischia di trasformarsi radicalmente, dando vita, nei casi piรน estremi, ad una sorta di โcaccia allโuomoโ nei confronti del giocatore. Giusto evidenziare come la cosa, dal nostro punto di vista, non sia assolutamente un difetto, ma anzi una specifica scelta di design che โcoloraโ, in maniera divertente e imprevedibile, una qualsiasi competizione. Il comportamento delle nemesi, per altro, non รจ ripetitivo. Dipende, ancora una volta, dalla personalitร del pilota, dalla sua cattiveria. Persino dalle sue abilitร di guida. Lโesempio piรน classico รจ quello di un pilota sbattuto fuori pista di forza e, magari, mandato in testa coda. In un altro racing qualsiasi, quel pilota, probabilmente, non lo rivedremmo piรน. In GRID no. In GRID, quellโavversario riguadagnerร la pista e, come posseduto da una forza misteriosa, riuscirร magari a scalare posizioni fino a raggiungerci e, a sua volta, aggredirci per il piรน ardito dei sorpassi. Situazioni di questo tipo, con diverse variabili, sono frequenti. E non รจ difficile ritrovarsi, capita la malaparata dopo una manovra troppo azzardata, a sbirciare impauriti lo specchietto retrovisore, ammirando da spettatore interessato la rincorsa della nemesi di turno. Dโaltro canto, anche al di fuori del sistema Nemesi, il comportamento dei piloti in pista รจ sicuramente degno di nota.ย Non seguono binari e sono poco propensi ai โtreniniโ, ed anzi leggono con spiccata intelligenza strategica le varie situazioni, comportandosi di conseguenza.
Sorpassare, in Grid, non รจ quasi mai un gioco da ragazzi, perchรฉ chi ci precede cerca, in ogni modo, di chiuderci la traiettoria. O, magari, buttarci fuori strada a sua volta. In questo senso, il modello di guida di stampo evidentemente Arcade, da limare in un senso piuttosto che in un altro tramite settaggi ed aiuti, รจ stata una piacevole sorpresa. Nonostante qualche velleitร simulativa spuntata fuori dal menu, GRID propone unโesperienza sรฌ leggera, ma anche carismatica, con un carattere ben definito che sfugge, in buona sostanza, ai canoni dei simcade piรน recenti per avvicinarsi piuttosto ad unโesperienza da sala anni โ90. In buona sostanza, derapate, frenate al limite e contatti non sono solo permesse, ma persino promosse da una fisica al servizio della spettacolaritร . Insomma, sfruttare la fiancata dellโauto che ci precede per chiudere piรน velocemente una curva a gomito diventa, ad esempio, una scusa per farsi letteralmente un nuovo nemico. Le gare scorrono via adrenaliniche, veloci, con sorpassi e controsorpassi, per risolversi, spesso, a pochi metri dal traguardo. Realistico? Neanche per sogno. Divertente? Decisamente sรฌ. Soprattutto perchรฉ il design dei circuiti sposa la particolare filosofia di guida di un titolo che, almeno per certi versi, potremmo definire โold schoolโ. Paradossale come la formula, in GRID, risulti allo stesso tempo tanto anacronistica quanto incredibilmente fresca e originale.ย
Gioie e Dolori nel nuovo GRID
Una contraddizione? Non รจ neppure lโunica di una produzione piuttosto particolare, dove lโago della bilancia di quello che funziona e quello che invece no รจ sempre in bilico. Per quanto lo sforzo di catalizzare lโattenzione sulla singola gara o, meglio, su uno specifico evento sembri funzionare sul breve termine, alla lunga il โgiocoโ si rompe un poโ. La carriera in single player propone una serie di eventi che faticano, nella loro fredda sequenza, ad apparire come un tuttโuno. Nonostante le possibilitร di personalizzare livree, colori, ma anche stemmi e tag, il tutto risulta un poโ asettico. Anche la possibilitร di assumere nella propria scuderia compagni di squadra piรน performanti, รจ, alla fine dei conti, unโattivitร incapace di esaltare, cosรฌ come il sistema di compravendita dei mezzi, anche al netto di premi piuttosto generosi, รจ poco approfondito. Dโaltro canto, lo stesso parco auto รจ lontano dai numeri delle produzioni piรน importanti, se pur vario nella naturale suddivisione tra modelli e classi. Dalle Touring alle Stock Car, passando dai bolidi da GT fino alle monopostoย della Formula Jedi, il garage, orgogliosamente licenziato, รจ relativamente ampio, con differenze in termini di guidabilitร sensibilmente marcate considerando la natura del gioco. In tal senso, vale la pena sottolineare come il team di sviluppo si sia avvalso della consulenza di un certo Fernando Alonso, il cui โavatarโ รจ effettivamente presente nel gioco. Tutto qui? Quasi. Insieme al piรน classico dei multiplayer e alla condivisione di tempi e classifiche, รจ presente anche una sezione di โGioco Liberoโ dove creare il proprio evento. Dal nome alla categoria, fino al numero di giri e dei partecipanti. Ecco, sรฌ. Tutto qui.
Difficile, a questo punto, pensare che lโesperienza ludica offerta da Grid sia capace di attrarre qualsiasi tipo di utenza. Anzi, a scremare ancor di piรน la potenziale platea di acquirenti ci si mette pure il comparto tecnico. Abbiamo testato il titolo in versione PS4, trovando evidenti differenze in termini di impatto visivo a seconda che il gioco girasse su Pro piuttosto che su Slim. Nel primo caso, specie nei circuiti cittadini, GRID รจ davvero bello da vedere. Le texture sono tutte al posto giusto, il frame rate รจ solidamente ancorato al tetto dei 60 fotogrammi e la resa delle superfici รจ sempre convincente. Di piรน: sempre su Pro, la gestione delle luci รจ ottima, per un EGO engine davvero in forma. In tal senso, il passaggio su PS4 Slim รจ stato traumatico. A 1080p, sulla versione โbaseโ dellโhardware Sony, il racing Codemasters cambia letteralmente aspetto. In peggio. Sul monitor fa capolino un persistente aliasing, le texture, specie quelle delle auto che ci precedono, sgranano inesorabilmente e il frame rate comincia a perdere colpi su colpi. In generale, tutto appare impastato e poco definito, come se mancasse una vera โmessa a fuocoโ di tutti gli elementi a schermo. Le due versioni, ad ogni modo, condividono alcune magagne. In primis, la povertร dei โdanniโ alle carrozzerie, poco convincenti ma, questa la promessa, in fase di finitura in attesa del lancio. In secondo luogo, resta il problema del frame rate dello specchietto retrovisore, in ogni caso piรน che dimezzato rispetto al resto del pacchetto. Una โstorturaโ stilistica che non rende omaggio allโottimo lavoro degli artistiย di Codemasters. Non รจ una battuta: GRID, quasi fosse una sorta di orgoglioso retaggio, alterna i โsolitiโ tracciati da Gran Premio e circuiti cittadini davvero belli da vedere. Barcelona, Shangai, San Francisco. Palazzi moderni ed antichi, led enormi, persino fumogeni colorati e palloncini che, incuranti della velocitร dei bolidi in pista, salgono lentamente nei cieli colorati e pittoreschi di questo titolo strano, vecchio, innovativo ed esaltante che ci ha riportato alla mente un passato neppure troppo remoto. Quando i racing arcade, con tutte le loro esagerazioni, erano ancora divertenti. Proprio come il nuovo GRID.ย
GRID in versione 2019 non รจ un titolo semplice da valutare. In un mercato coccolato da anni di produzioni mastodontiche, il reboot della storica serie Codemasters rischia di passare inosservato al grande pubblico. Sarebbe un peccato. Piuttosto che concentrarsi sul contorno, GRID punta tutto sulla gara, sullโevento, su quelle sensazioni di guida intelligentemente arcade che rendono ogni competizione unica, diversa dallโaltra. Dโaltro canto, il gran lavoro infuso nello sviluppo dellโintelligenza artificiale pone il racing inglese su un gradino diverso rispetto allโofferta attuale, segnando un piccolo step evolutivo che, in futuro, non potrร essere ignorato.