Destiny 2 Ombre dal Profondo | Ombre dal Profondo dĆ avvio allāanno 3 di Destiny 2 fra i migliori auspici, a seguito di unāestate di profonde riflessioni che hanno cambiato per sempre il volto dellāattuale franchise di punta di Bungie. Noi ci stiamo giocando ormai da una settimana e ci siamo addentrati nelle profonditĆ della Luna in compagnia di Eris Morn, una vecchia conoscenza che solo i veterani del primo capitolo possono ricordare, superando abbondantemente il soft cap di 900 e lanciandoci con entusiasmo verso il cuore dellāendgame.
In attesa della recensione, che arriverĆ dopo aver valutato approfonditamente elementi come lāattivitĆ Offensiva Vex e il nuovo raid Giardino della Salvezza, possiamo nel frattempo anticiparvi qualche impressione preliminare su questa nuova, grande espansione, pensata non per offrirsi interamente ai giocatori al momento del lancio, quanto per dilazionare i suoi contenuti lungo diversi mesi. Che Destiny 2 sia cambiato, del resto, lo avevamo intuito giĆ con Una Nuova Luce, versione free to play che evidenzia in maniera netta la ritrovata autonomia di Bungie, separatasi da Activision solo qualche mese fa. Ombre dal Profondo (e le quattro stagioni che gli faranno da āeco) si rivolge invece agli appassionati più legati allāuniverso di Destiny, quelli che puntano sempre ad avere il pacchetto completo, a patto, in questo caso, di dover fare i conti con un’ingente dose di nostalgia.
Durante le cutscene, Ombre dal Profondo si presta molto facilmente a diversi scatti evocativi.
In Destiny 2 Ombre dal Profondo si torna sulla Luna (non esattamente la stessa che ricordavamo)
Quella di Ombre dal Profondo ĆØ una storia che, negli intenti e nello svolgimento, si lega a doppio filo allāidea di Bungie di offrire contenuti scaglionati, scoprendo pian piano le proprie carte. Ć difficile parlare di una ācampagnaā fatta e finita, quanto più di una serie di avventure che coinvolgono Eris, Ikora, Zavala e pochi altri personaggi, le quali fungono più che altro da prologo per le successive scorribande stagionali. Lāantipasto perfetto, in tal senso, ĆØ la prima missione: potente, evocativa e longeva, serve subito a mettere le cose in chiaro e lascia intravedere i terribili misteri che si annidano al di sotto della Fortezza Scarlatta, simbolo stesso della ānuovaā Luna di Destiny 2.
Facciamo poi subito la conoscenza di Eris, approfondendo diversi enigmi rimasti irrisolti che la accompagnano dal primo capitolo, primi fra tutti gli āIncubiā, misteriose entitĆ legate da un lato ai poteri dellāAlveare, dallāaltro allāOscuritĆ stessa, simbolizzata dall’enorme Nave a Piramide ritrovata sotto la superficie del satellite terrestre. Il cambio di tono nella narrazione ĆØ evidente: in questi anni, Destiny 2 si ĆØ sempre più riavvicinato al predecessore, lasciando da parte le battute e lāumorismo spicciolo di Cayde-6 per tornare entro i confini di unāepica sci-fi più tradizionale e molto meno superficiale. I patiti di lore avranno dunque di che gioire, dal momento che con ShadowkeepĀ gli scrittori e gli sceneggiatori di Bungie si sono davvero sbizzarriti, sbrogliando diversi nodi e costruendo un ulteriore, importante tassello per comprendere le domande basilari che regolano la mitologia del gioco (chi sono il Viaggiatore e lāOscuritĆ ? chi siamo noi Guardiani e per cosa combattiamo realmente?).
Ed ecco quello che, auspicabilmente, sarĆ il più grande nemico dell’Anno 3.
Ombre dal Profondo segna l’inizio di un periodo di totale rinnovamento per Destiny 2 e per Bungie
Tolta la potenza immaginifica della lore destinyana, quel che rimane sulla superficie di Ombre dal Profondo non ĆØ poi molto, e consente di arrivare allāendgame in maniera piuttosto agevole: ĆØ qui che si iniziano a percepire con maggior forza gli evidenti cambiamenti strutturali operati da Bungie, non ultimo il sistema delle armature 2.0, che riesce da solo a rinvigorire non poco lāanima ruolistica del gioco. Lāidea di Bungie ĆØ quella di riavvicinare Destiny sempre più a una struttura da action RPG, e si vede: le armature, infatti, sono dotate di ben sei perk (i tre di Destiny 1 sommati a quelli del 2) e consentono una varietĆ in termini di build imparagonabile a quanto era possibile fare nellāanno 2. VarietĆ che noi, per il momento, abbiamo appena potuto assaggiare, dato che la modifica delle stesse richiede un costo davvero esorbitante: per potenziare al massimo un solo set, con tanto di armi, servono almeno una trentina di nuclei ottimizzanti, senza contare i materiali per lāinfusione e gli appena reintrodotti frammenti ascendenti, necessari per ottenere lo step finale del prodigio.
A tutto ciò, Bungie ha unito un secondo sistema di progressione, fino ad oggi assente in Destiny: il Pass Stagionale, elemento in comune con Una Nuova Luce, con la possibilitĆ di sbloccare oggetti āpremiumā se si acquistano lāespansione e le quattro stagioni successive. Il pass dĆ finalmente un vero senso a ogni level up, ricompensando i giocatori – qualunque attivitĆ svolgano – con nuovi oggetti (engrammi, armature, lumen, ecc.) ad ogni livello guadagnato, con una struttura a iperbole in cui, superato il decimo, i punti esperienza richiesti aumentano. Una volta raggiunto il settimo livello, tra lāaltro, si sblocca il manufatto stagionale, che per la Stagione dellāIntramontabile (la prima dellāanno 3) ĆØ lāOcchio del Guardiaporta. Il funzionamento dellāartefatto, ulteriore chiave che permette il libero funzionamento del nuovo sistema, ĆØ piuttosto semplice a parole: livellando ĆØ possibile ottenere āpuntiā (fino a un massimo di 12) da spendere liberamente su una griglia che viene sbloccata in maniera progressiva e che può essere respeccata, in modo da dar vita a una build differente. Insomma, un vero e proprio paradiso per chi giĆ in precedenza sguazzava tra numeri e statistiche, che ora vedrĆ ulteriormente ridotti limiti e paletti di ogni sorta.
Impossibile non innamorarsi dei decisi contrasti cromatici che caratterizzano la Fortezza Scarlatta.
Resta, per il momento, difficile da valutare lāimpatto che il nuovo sistema avrĆ nellāeconomia di gioco, senza contare i numerosissimi ribilanciamenti alle classi, alle abilitĆ e alle super, il cui nuovo meta verrĆ fuori soltanto sulla lunga distanza. Anche in termini contenutistici, quel che sāĆØ visto finora ĆØ solo una piccola parte del totale: attivitĆ come il nuovo assalto e i Cala la Notte, in effetti, sono ormai marginali rispetto al raid, che funge e fungerĆ da vera e propria sfida finale per tutti i Guardiani, ma anche allāOffensiva Vex, prima controparte anno 3 di Azzardo e del Serraglio, che sembra poter dire la sua anche rispetto alle attivitĆ endgame più gettonate, ma che non ci ĆØ stato ancora possibile testare a fondo. Si preannunciano giĆ interessanti, poi, le Cacce allāIncubo, ibridi modificati tra missioni e assalti in cui dare la caccia a tre grandi nemici del passato: Crota, il Fanatico e Omnigul. Queste ultime, giĆ di per sĆ© caratterizzate da un livello di sfida più alto della media, saranno a breve disponibili in versione eroica e con modificatori non meglio precisati, che dovrebbero rappresentare un serio banco di prova anche per i guardiani più abili.
Se ĆØ vero che il piano a lungo termine dello studio di Seattle prevede di aggiungere āqualcosaā ad ogni stagione di Ombre dal Profondo, in modo che il quadro completo si mostri solo alla fine, ĆØ altrettanto vero che quanto abbiamo visto finora, in un intreccio di storia, modifiche strutturali e idee che si concretizzeranno pienamente solo in futuro ma che giĆ ora cominciano a far vedere i primi effetti, ci ha convinto. Ombre dal Profondo ĆØ unāespansione che non si limita a crogiolarsi nella nostalgia, ma che al contrario sembra poter offrire qualcosa di nuovo dietro ogni angolo, dal punto di vista visivo – le tinte contrastanti e in generale i cromatismi dellāatmosfera lunare ci hanno giĆ rapito – ma anche funzionale. Da parte nostra, il verdetto definitivo potrĆ arrivare soltanto quando avremo un quadro approfondito di tutti gli elementi che caratterizzano lāespansione in queste prime settimane, ben consci di trovarci solo all’inizio di qualcosa di più grande.