WWE 2K20 Recensione

WWE 2K20

Lo sport spettacolo che da sempre fa sognare gli appassionati del wrestling è finalmente tornato al cospetto di tutti i videogiocatori, e ovviamente della critica. Quest’ultima iterazione del brand ha come obiettivo di migliorare il predecessore e creare l’opera definitiva dedicata a questo sport, secondo 2K. Ma sarà davvero riuscito nell’impresa? La paura è tanta, ma anche la curiosità, che ci ha spinto nel mondo della WWE per un’altra avventura, fatta di superstar, titoli da conquistare e tanti contenuti. Sarà riuscito a soddisfare le aspettative? Scopriamolo nella nostra recensione di WWE 2K20.

WWE 2K20

Botte da orbi!

Appena avviato WWE 2K20, si viene immediatiamente sommersi dalla mole contenutistica del titolo. L’offerta ludica si presenta davvero ricca, come da tradizione, e potremo sin da subito accedere a tutte le modalità disponibili, a patto di conoscere i comandi, che, nonostante siano stati rivisti per garantire ai neofiti un approccio decisamente più affabile, vanno comunque memorizzati per ottenere dei risultati quantomeno decenti nei combattimenti, e non tutti potrebbero apprezzare questo cambiamento se si viene dal precedente capitolo. Complessivamente il corredo di mosse disponibile rimane comunque molto vario, con attacchi leggeri, pesanti, prese, attachi speciali/finali e molte altre varianti di mosse in base alla posizione dell’avversario rispetto allo spazio e a noi stessi. Sarà possibile prendere parte a dei match singoli, con altrettante varianti, oppure potremo cimentarci nella carriera in “il mio Giocatore” dove potremo creare i nostri due lottatori, maschio e femmina, e viverne l’ascesa nel mondo del wrestling professionistico attraverso dei flashback, passando da esordienti fino a entrare nella tanto ambita Hall of Fame. Tante saranno le scene di intermezzo che condiranno la nostra avventura nello spettacolare mondo del Wrestling e dovremo essere capaci di farci un nome, superando alcune rivalità e avversità. Proprio la creazione della nostra superstar è da sempre uno degli aspetti più interessanti dei videogiochi della serie, dove avremo modo di creare da zero il nostro lottatore, plasmandolo come meglio crediamo, attraverso un editor estetico completo e una miriade di caratteristiche di contorno, quali mosse speciali e finali, stili di combattimento e anagrafe. Personalizzazione che non si limita solo al lottatore stesso, ma si estende anche ai titoli, alla modifica degli atleti già presenti nel roster, alle arene, ai video, scene di entrata e tanto altro ancora.

WWE 2K20

Parlando proprio del numero di lottatori presenti all’interno della produzione, troviamo un ottimo numero di atleti a disposizione e anche le leggende della nostra infanzia, ormai non più operanti, ma presenti e pronti per essere sbloccati attraverso una valuta di gioco acquisibile al termine di ogni combattimento. Tra le superstar che fanno ritorno troviamo la leggenda Hulk Hogan, purtroppo acquistabile attraverso denaro reale, un vero peccato per chi voleva un ritorno inclusivo nel gioco dopo qualche anno di assenza dal brand. Alcune sono le novità della produzione annuale di WWE, tra le quali troviamo la modalità Showcase “The Four Horse Woman”, tutta al femminile, che racconta l’ascesa del famoso tag team a quattro che potremo rivivere in prima persona in tutto il percorso di gloria delle protagoniste, anche attraverso dei filmati. Arriveranno in seguito, anche altri eventi a tema denominati “Originals” che saranno rilasciati e giocabili a tempo debito nella sezione “2K Central”, nel mentre vi sono anche altre sfide in serie preimpostate a cui è possibile prendere parte in “Torri”. Come se non bastasse, sarà possibile anche creare un proprio universo di Wrestling, completamente da zero e impostarlo da cima a fondo in base alle nostre preferenze. Insomma, di carne al fuoco ce n’è veramente tanta sul lato creativo e gestionale, ma la vera pecca della produzione è proprio il gameplay puro, dove una certa macchinosità e lentezza dei comandi, non permette al titolo di sovrastare i precedenti capitoli.

Qualche problema?

La parte più deludente di WWE 2K20, è senza ombra di dubbio il comparto tecnico e grafico del titolo. Incappare in un numero impressionante di bug è all’ordine del giorno e non possiamo certo dire che i modelli dei lottatori siano di buona fattura, anzi. Ci è sembrato un lavoro frettoloso, tanto da poter ricondurre la composizione tecnica del titolo a una generazione fa, volendo essere buoni. Alcuni modelli dei lottatori non rappresentano il reale soggetto come dovrebbero e in alcune situazioni siamo proprio di fronte a casi critici di identificazione. Fortunatamente d’altro canto, parlando di frame rate, almeno in single-player risulta stabile su PlayStation 4 standard, fissato a 60 fps in 1080p con dei rarissimi casi di calo. Non si può dire lo stesso del comparto online del titolo, dove più volte si avvertono cali costanti e del lag sporadico, dovuto ad un netcode non buono che mina pesantemente l’esperienza mutliplayer. Purtroppo, l’imponente patch day one non è riuscita a sistemare alcuni bug plateali, ma il gioco, salvo casi straordinari, si lascia giocare sufficientemente bene. L’incastro dei modelli dei lottatori con le superfici solide è il tipo di bug più frequente della produzione, ma non mancano altre piccole imperfezioni, come l’interfaccia di gioco che talvolta sparisce o lampeggia, l’audio che scompare, deformazioni facciali e corporali, e delle compenetrazioni saltuarie a dir poco bizzarre tra combattenti. Anche lo sfondo degli scenari ci è parso povero di dettagli e solo lo stretto necessario è presente su schermo, dove l’atmosfera evocata invece dai vecchi capitoli, qui tende a perdersi scontro dopo scontro. Da considerarsi anche il fattore noia, che già dopo qualche incontro inizia a farsi accentuato, complice l’assenza di un vero e proprio dinamismo che contraddistingueva i capitoli più vecchi, anche a discapito del realismo. Quest’ultimo che qui, non trova espressione proprio per il lavoro lezioso fatto sui modelli dei lottatori, estremamente finti in tutte le loro forme.

Nonostate gli enormi passi indietro della produzione, la scelta della tracklist del gioco ci è sembrata azzeccata, la quale si esprime al meglio nei vari menù di gioco, non deludendo le aspettative. Per fortuna o sfortuna, il tempo che passeremo nei menù, per forza di cose, sarà superiore a quello impiegato a dare pugni e tentare schienamenti, se si cerca un’esperienza più articolata. Ma forse, la parte gestionale del titolo è quella che può dare un senso concreto al prodotto, che nonostante le molte modalità e varianti di esse disponibili, non riesce a lasciarsi giocare come vorrebbe, anche perché il fattore frustrazione è dietro l’angolo praticamente ogni volta che si sale sul ring. Se ci si sofferma poi, sul profilo della gestione dei contenuti a pagamento, tra DLC pack e boost per la carriera, si rasenta il ridicolo in relazione a quanto offerto. Davvero deludente insomma, specialmente se si pensa che i precedenti capitoli siano stati discrete riproduzioni videoludiche di questo sport spettacolare.

WWE 2K20 non è esattamente il tipo di capitolo che ci aspettavamo per questo 2019. Legnoso, macchinoso, ricolmo di bug e poca cura generale. Per le novità introdotte e tutto un corredo levigato negli anni passati, la produzione avrebbe potuto raggiungere dei picchi stellari per la serie, ma purtroppo, un netto passo indietro è stato fatto sotto il profilo tecnico e grafico. Una regressione inspiegabile, forse dettata dalla fretta di confezionare un prodotto per una determinata data. Anche un sistema di acquisti contornato da DLC e Acceleratori che non ci ha convinto appieno tende a minare l’esperienza complessiva che già di per sé lascia il tempo che trova. Se appassionati di WWE, questa iterazione potrebbe saziarvi sotto diversi aspetti contenutistici e deludervi sotto altri a livello visivo e di gameplay. Ma il gioco non vale la candela. Consigliamo caldamente di attendere delle risoluzioni tempestive da parte di 2K per questo WWE 2K20 che possano dare un po’ di respiro ad un prodotto di nicchia, con una release non certamente brillante. Un’occasione mancata. Davvero un peccato.

VOTO: 5

Mirko è un appassionato di videogiochi sin dalla tenera età di 3 anni. Ama alla follia i platform 3D e i GDR, ma è un giocatore a tutto tondo. Grazie a una PlayStation e a un Mega Drive, il mondo per lui si è fatto dinamico fin da subito grazie a un irriverente marsupiale arancione e a un velocissimo porcospino blu. Cresciuto credendo che il cuore sia la propria chiave guida, ritiene che il videogioco sia la quintessenza dell’intrattenimento e materia dall’alto potenziale costruttivo.