Descrivere in parole semplici lāimportanza che Red Dead Redemption 2 ha rivestito, riveste e rivestirĆ per il videogioco, a 360 gradi, non ĆØ impresa facile e non ĆØ certamente lāobiettivo di questo articolo: dellāopera di Rockstar Games, del resto, si ĆØ giĆ ampiamente disquisito lo scorso anno e noi non abbiamo certo mancato di far sentire la nostra voce, invocando al capolavoro. Come, del resto, ĆØ giusto che sia: Red Dead Redemption 2, infatti, ĆØ un videogioco monumentale, che, fra le sue maglie, nasconde mille voci e mille risvolti e riesce in maniera impeccabile a raccontare unāepopea western longeva e indimenticabile, con continue strizzate dāocchio a decenni di cultura cinematografica. Il giudizio nel merito, insomma, ĆØ stato giĆ dato, consegnandogli di diritto lāimmortalitĆ .
Scopo di questāanalisi, al contrario, ĆØ più che altro quello, ben più banale (ma non per questo meno importante) di confermare il giudizio traslandolo alla versione PC, su cui Rockstar ha finalmente tolto i veli qualche giorno fa. Il capitolo del 2010, allāepoca, non era arrivato su Microsoft Windows: stavolta, invece, la conversione ĆØ effettivamente avvenuta, a dodici mesi di distanza e in modo tuttāaltro che scontato. E, per arrivare a parlarvene, ĆØ dāobbligo fare un breve ripasso storico, che possa fungere anche da contesto.
Rockstar, in effetti, ĆØ storicamente sempre stata piuttosto restia a portare i suoi videogiochi su PC, realizzando talvolta conversioni fin troppo tardive o con più di un problema. Tutto ciò non tanto perchĆ© la compagnia guidata dai fratelli Houser non fosse capace di vedere la piattaforma come unāopportunitĆ per espandere il proprio mercato, quanto per via del fatto che i suoi videogiochi sono sempre stati opere con un gran lavoro di ottimizzazione tecnica alle spalle, che ben si adattavano quindi a un ecosistema chiuso come quello delle console e che hanno finito per costruirsi proprio lƬ una imponente fetta di mercato. Le cose hanno però iniziato a cambiare nellāultimo decennio, soprattutto con lāintroduzione e il continuo affinamento del motore proprietario RAGE, che ha più volte dato lāimpressione di poter dare il meglio di sĆ© proprio su personal computer. Red Dead Redemption 2 rappresenta probabilmente il culmine di questo processo, il videogioco con cui Rockstar ĆØ arrivata a mettere praticamente a pari ogni versione dei suoi prodotti di punta con le altre.
Senza troppi giri di parole, dunque, Red Dead Redemption 2 porta su PC la stessa, identica avventura che nel 2018 abbiamo imparato ad amare visceralmente in ogni suo aspetto, completa di tutti i contenuti arrivati in seguito su Red Dead Online, delle patch di aggiornamento e dei bonus inseriti nelle Special e Ultimate Edition, proposte, su Windows, ad un prezzo ribassato rispetto al lancio. Nelle intenzioni, senza nulla togliere alle versioni PlayStation 4 e Xbox One, la controparte āda scrivaniaā avrebbe dovuto proporsi come una versione esclusivamente migliorativa e il più possibile ripulita da ogni problema derivante dal porting, che permettesse di intervenire su un cospicuo numero di parametri visivi e ottenere unāesperienza mozzafiato, specie su hardware di fascia alta.
Quella di Red Dead Redemption 2 su PC ĆØ un’ottima conversione…
E mozzafiato, su PC, Red Dead Redemption 2 lo ĆØ per davvero. Proprio come Grand Theft Auto V sulla passata generazione, si tratta di un titolo che può contare su un comparto grafico che per certi versi, dodici mesi fa, era in anticipo sui tempi: solo i cospicui investimenti di Rockstar, una fra le poche case di sviluppo a potersi permettere un progetto del genere, gli hanno permesso di uscire in quello stato sulle console attuali. A livello squisitamente tecnico, incredibile a dirsi, il miracolo ĆØ stato replicato, su unāaltra scala e con diverse proporzioni e possibilitĆ , anche se farne soltanto una questione visiva, limitandosi a disquisizioni sempliciotte su quanto ogni aspetto sia āmiglioreā, sarebbe sbagliatissimo. Il mondo di Red Dead Redemption 2 fonde tecnica ed estetica in un modo perfetto, che, se lo scorso anno era tarato ad arte per macchine limitate dal punto di vista hardware, questāanno finisce completamente sotto il controllo del giocatore.
Recandovi nelle impostazioni grafiche troverete ad attendervi una quantitĆ sterminata (e non lo diciamo in maniera retorica: ĆØ cosƬ per davvero) di preset e di slider, in modo da modulare lāesperienza in base allāhardware che avete a disposizione, potendo personalizzarla a un livello che ha del maniacale. Per esempio, ĆØ presente un’intera lista di impostazioni avanzate, quasi più lunga di quelle tradizionali, che ĆØ sconsigliato attivare a meno che non siate utenti esperti. Sono assenti opzioni considerate “normali” su PC, come la possibilitĆ di regolare il campo visivo – compensata dalle tre diverse inquadrature per la telecamera, presenti anche su console – ma in generale quello che abbiamo davanti ĆØ un vero e proprio “editor” tecnico, che permette di impostare una quantitĆ pressochĆ© sconfinata di configurazioni differenti.
Come logica conseguenza, la ricostruzione scenica di Valentine, Saint Denis, il bayou, le montagne e le foreste del New Hanover e le praterie attorno a Blackwater ne beneficia in maniera incredibile. Sembra banale dirlo, ma ogni aspetto che su console (su PS4 Pro in particolare) si perdeva in un insieme talvolta incapace, per manifesta inferioritĆ tecnica, di enfatizzare i singoli dettagli, su PC emerge prorompente e con forza, specie se si ha a disposizione un hardware di tutto rispetto. Raccontarlo a parole non ĆØ per nulla semplice: lāunico modo diretto che avete per capire appieno quanto vi stiamo dicendo ĆØ quello di guardare qualche video confronto (rigorosamente in 2K o, ancor meglio, in 4K) che evidenzi anche la differente percezione del mondo attorno a sĆ©, resa possibile dai 60 (o più) fps. Delle differenze fra le tre versioni, e del modo in cui Rockstar ĆØ riuscita a ottimizzare tutto su PC, vi renderete conto presto o tardi, specie se, come il sottoscritto, avete avuto modo nel corso del tempo di provarle tutte.
Parliamo, in linea generale, di elementi che non impattano sulla sola estetica, ma sconfinano anche nel gameplay: ciò emerge chiaro giĆ dal prologo, in cui, durante una caccia al cervo, non si può fare a meno di notare lāeccezionale qualitĆ della neve, che permette di scorgere in maniera più chiara e manifesta le tracce dellāanimale in mezzo ai riflessi di ghiaccio fresco, rendendo quasi inutile attivare lāocchio dellāaquila per rimanergli alle calcagna. Da questo punto di vista, lāesperienza generale ne esce arricchita pressochĆ© ovunque, con dettagli percepibili in ogni singola cavalcata o sparatoria. Con un simile livello di dettaglio, anche una camminata in prima persona in un boschetto può diventare unāesperienza sensoriale senza precedenti, mentre una semplice sosta sul ciglio di un burrone può diventare una vera e propria gita fuori porta in montagna.
…nonostante i requisiti hardware e qualche problema al lancio
Malgrado le entusiastiche parole di elogio che ĆØ dāobbligo spendere per la versione PC di RDR 2, cāĆØ però anche da fare una considerazione non da poco. Noi lo abbiamo giocato con una configurazione di prova mostruosa: una 2080 Ti e un i9-9900k, accompagnati da 32 GB di RAM. Quanto di meglio il mercato proponga al giorno dāoggi, insomma, ragion per cui ci ĆØ stato difficile accorgerci dei problemi di ottimizzazione di cui molti utenti si sono lamentati nei giorni successivi al lancio: con il nostro RIG, infatti, Red Dead Redemption 2 veleggiava senza troppi problemi tra i 60 e gli 80 FPS in 2K, con preset alti-ultra. Difficile, dunque, poter parlare a nome di ātuttiā gli utenti, ma se non altro Rockstar si sta impegnando a migliorare lāesperienza anche per la fascia bassa, con un update che ha giĆ migliorato il frame rate. Anche lato stabilitĆ , che non necessariamente dipende dalla potenza dellāhardware e malgrado i problemi generali segnalati da tanti utenti in questi giorni, abbiamo poche critiche da fare: in tante ore di gioco siamo incappati in un solo crash ā durante la prima rapina al treno, che ci ĆØ sembrata una delle missioni più problematiche ā e abbiamo in generale riscontrato una buona tenuta in termini di performance, anche in condizioni piuttosto variegate, in cittĆ e fuori. Un buon consiglio per avere ancor meno problemi, specie se siete dotati di una configurazione allāaltezza, ĆØ quello di attivare le API DirectX 12 invece delle tradizionali Vulkan.
Pur essendo una conversione realizzata in maniera invidiabile, dunque, al lancio l’obiettivo non ĆØ stato del tutto centrato, anche perchĆ© parliamo di un videogioco davvero esoso in termini di risorse: i problemi tecnici sono stati percepibili nei primi due o tre giorni e continuano ad essere presenti, ma sono rapidamente in via di risoluzione e la situazione continua a migliorare ad ogni aggiornamento. In termini di ottimizzazione generale, invece ā anche tenuto conto del sontuoso comparto visivo e della quantitĆ di opzioni a disposizione nel relativo menu ā il lavoro svolto resta davvero encomiabile e permette di annoverare quella di Red Dead Redemption 2 fra le migliori conversioni PC mai realizzate da Rockstar, sia in senso assoluto che – al netto di qualche problema ancora da risolvere – in termini relativi.
Se siete fra quelli che ancora non lāhanno mai giocato, fatevi un favore: leggete la nostra recensione dello scorso anno, da cima a fondo, e capirete immediatamente il perchĆ© di quel 10. Red Dead Redemption 2 ĆØ ancora lƬ al suo posto anche su PC: lāepopea western di Arthur Morgan e della banda di Dutch van der Linde non ha perso un briciolo del suo spessore scenico e narrativo, guadagnandone anzi ā a tratti in maniera incredibile ā sotto il profilo visivo, che esce da questa conversione incredibilmente arricchito, acquisendo, se possibile, ulteriore carattere. Per via di qualche non trascurabile problemino tecnico e del lancio un po’ burrascoso, ci ĆØ impossibile questāanno assegnare il punteggio perfetto anche alla versione PC: ciò malgrado, se avete una configurazione allāaltezza, non dovreste avere dubbi su quale versione preferire.