Amici, compagni, fratelli d’arme, avventurieri e Master di ogni specie, il 19 Novembre arriverà nei mercati statunitensi (e anglofoni) il manuale d’espansione per Dungeons&Dragons 5a Edizione, Eberron: Rising from the Last War. Al suo interno verrà presentata una nuova classe base, che si unirà allo storico tier di 12 classi presenti nel più famoso gioco di ruolo cartaceo al mondo.
Per chi di voi fosse rimasto addietro la 5a Edizione di D&D è stata lanciata nel 2014, dopo alcuni incerti anni della 4a Edizione, che aveva fatto deviare dal percorso tanti fan del gioco di ruolo verso altri lidi regolamentistici (Pathfinder su tutti, oltre la cara vecchia adunanza fedele all’edizione 3.5, redattore compreso). Ad aggiungersi in questo manuale d’espansione sarà una classe già conosciuta per chi mastica un po’ di pane e magia eberroniana, e stiamo parlando dell’Artefice.
L’Artefice è un ibrido fra un incantatore e un ingegnere. Difatti, nel mondo pseudo-steampunk di Eberron (ma qualcuno lo definirebbe magic-punk, perché non è propriamente il vapore a fare da padrone) questa congrega di artigiani della magia sono in grado di produrre, con schiocchi di dita o con intricate procedure para-scientifiche/para-prodigiose, qualsiasi oggetto si voglia disporre. Specializzati in classi di prestigio, gli Artigiani sono in grado di produrre da semplici attrezzi per il maniscalco sino a laboriose aeronavi alimentate imbrigliando Djinn del Fuoco nativi della Città d’Ottone a dei motori a propulsione. Wizard of the Coast ha fornito una breve descrizione per darci un’idea più approfondita.
Maestri nell’incanalare la magia negli oggetti di uso quotidiano, gli Artefici sono i supremi inventori. Loro guardano la Magia come un complesso sistema in attesa di essere decodificato e controllato. Gli Artefici usano attrezzature per incanalare il potere arcano, per fabbricare oggetti magici. Per lanciare una magia, un Artefice potrebbe usare le scorte di un alchimista al fine di creare un elixir, le scorte di un calligrafo per tracciare un Sigillo del Potere sull’armatura di un alleato, o gli attrezzi di un artigiano per donare un bonus di protezione temporaneo. La magia degli Artefici è legata ai loro strumenti e al loro talento.
E fin qui nessun problema. Se non fosse che, come memoria ci dimostra, Dungeons&Dragons è sempre stato afflitto dalla schiacciante presenza della magia, esercitata dalle classi incantatrici, a scapito di tutte le altre classi, ibride o melee. E l’Artefice, per la sua duttilità magica e permeabilità nell’usare attrezzature e item di altre classi, non potrebbe che spostare l’ago della bilancia sempre più a favore delle classi arcane.
Ma niente paura: Wizard of the Coast ha pensato a tutto. Introdotto dalla 5a Edizione esiste un indicatore chiamato Attitudine. Questo indicatore limita a un numero crescente in base al livello e alla classe la quantità di oggetti magici che possiamo indossare e usare simultaneamente. L’introduzione dell’Attitudine ha limitato quelle situazioni paradossali (e fidatevi di un Master vecchio d’annata), dove personaggi trasportavano con essi uno stuolo di oggetti magici pronti per ogni evenienza, riducendo combattimenti e sfide presentate dal Master a un mero gioco decisionale: supero la diga crollata con gli Stivali dell’Aria o uso l’Anello del Teletrasporto?
A quanto parrebbe l’Artefice, facendo fulcro nell’uso di oggetti magici, alzerà leggermente il tetto massimo di Attitudine medio rispetto le altre classi, arrivando al livello 18 (il 20 è il livello per antonomasia massimo, oltre di ché si va verso l’Epicità) a poter usare in sincronia 6 oggetti magici. Tutto sommato a noi pare un buon compromesso e un modo per diversificare il gioco: da un lato gli incantatori classici, dall’altra gli incantatori divini, e da un altro ancora quelli che hanno studiato un po’ troppo Fisica e Ingegneria alle università e vogliono mettere un po’ dei propri studi nel gioco.
L’Artefice, per lore e meccaniche, è originario dell’ambientazione di Eberron, dove questa gilda di incantatori rivestono ruolo fondamentale nel mondo: ne sono l’industria produttiva e la ricerca scientifica. Abbandonate quindi l’idea di incantatori bibliotecari: l’Artefice è – per traslare in un altro luogo – l’equivalente di un Tony Stark dell’universo Marvel. Scienziato, inventore, con una spolverata di magia per valicare le leggi naturali.
L’Artefice arriverà assieme il prossimo manuale Eberron: Rising from the Last War, in uscita il 19 Novembre se masticate l’inglese. Per attenderlo in favella nostrana dobbiamo aspettare un po’, incrociando le dita e allestendo un rituale propiziatorio. Infine, se avete apprezzato questo genere di articolo sui Giochi di Ruolo cartacei vi aspetto nei commenti: sarebbe un privilegio e un onore divulgare assieme a voi della conoscenza ruolistica nel futuro.