Venticinque anni di PlayStation, il debutto nel 1994

Venticinque anni di PlayStation. Un traguardo molto importante nella storia dei videogiochi, poiché il debutto della console nel 1994 segna una pietra miliare del settore, con l’arrivo di un nuovo competitor sul mercato che, in due decenni, ha riscritto praticamente da zero le regole dello stesso. Entrando di diritto tra i protagonisti più influenti ed importanti del settore videoludico.

Venticinque anni di PlayStation

Nintendo Play Station, le origini oscure

La storia della genesi di PlayStation è molto bizzarra ed è soprattutto legata a doppio filo con quella del Super Nintendo, console per cui l’originale Nintendo Play Station (con lo spazio nel nome) doveva essere un semplice add-on. In particolare un lettore CD-ROM esterno che avrebbe donato al 16 bit Nintendo quella tanto sognata multimedialità ormai offerta, nei primi anni novanta, dal mondo dei Personal Computer. Veri attori nei filmati introduttivi, doppiaggi in stile cinematografico dei personaggi, colonne sonore con qualità da Compact Disc e, soprattutto, tanto, tantissimo spazio per immagazzinare i dati di gioco. Stiamo parlando di cifre elevate, per l’epoca, 650 Mega Byte contro i 2 MB o meno solitamente offerti dalle cartucce di inizio decennio. L’accordo per la costruzione di un lettore CD per il Super Nintendo viene preso addirittura prima del debutto della macchina stessa, nel 1988 e non viene implementato direttamente sul Super Nintendo al momento della sua uscita sul mercato giapponese nel 1990, perché non ancora pronto. La collaborazione tra le due case era nata quasi per caso, quando Nintendo ha deciso di adottare il potente chip sonoro digitale Sony SPC-700 come base per l’audio del suo 16 bit. Oggi sono sopravvissuti pochi prototipi, che includono anche una macchina completa ed ibrida con possibilità di leggere sia cartucce SNES che PS-CD dedicati. Venticinque anni di PlayStation

I protagonisti di inizio anni novanta

Venticinque anni di PlayStation sembrano tanti adesso, visto che le sue origini sono state decisamente travagliate e, soprattutto, collocate temporalmente in un periodo di alta incertezza, tra competitor storici agguerriti. Atari Jaguar che spingeva sui 64 bit, in realtà solo nominali, ed un lettore CD aggiuntivo, Nintendo stessa che avrebbe poi ripiegato sul classico supporto cartucce per il Nintendo 64, Commodore Amiga CD 32, console sfortunata ma prodigiosa, Sega Saturn, rivale diretto della prima console Sony, ed anche interessanti iniziative come il progetto 3DO di Trip Hawkins. Sbaragliata la concorrenza, però, Sony PlayStation riesce in poco tempo a diventare leader del mercato, forte di una campagna marketing senza precedenti, pubblicità televisive oggi di culto, come quella della celebre ragazza aliena, negozi dedicati mono-marca, quali i PlayStation Center, ed un catalogo software semplicemente spaventoso.

I contenuti per adulti voluti da Sony

Si, di fatto la scintilla che aveva portato al litigio ed alla rottura Sony e Nintendo era nata per i contenuti dei CD-ROM stessi, di cui Sony vuole il controllo completo. Sui dischi, nella sua idea, sarebbero stati stoccati contenuti adatti agli adulti, target che, del resto, era quello tipico di Sony Corporation negli altri settori, a differenza dei teen-ager coccolati dalla casa di Kyoto. Quarantenni brizzolati appassionati di Jazz ed alta fedeltà che, nelle idee di Sony, avrebbero gradito molto di più avventure dinamiche a sfondo investigativo, contenuti e tematiche Over 18, introspezioni psicologiche, avventure horror e, perlomeno in Giappone, persino Hentai erotici più o meno interattivi da visionare su disco ottico. Sony prova ad imporre a Nintendo tutto questo, con tanto di contratto scritto in inglese e firmato “sulla fiducia” in Giappone, dice la leggenda poi scoperto da Hiroshi Yamauchi che, su tutte le furie, ribalta letteralmente un tavolo da the maledicendo per sempre il nome di Sony. A questo consegue una temporanea alleanza con la multinazionale europea Philips che frutta però, invece di un lettore CD-ROM alternativo, solo una manciata di titolo dedicati a Mario e Zelda prodotti all’esterno, ricordati oggi per essere i peggiori giochi delle due saghe, con Hotel Mario in testa. Il contratto in realtà è rotto in maniera unilaterale, e viene scelto un alleato europeo invece che giapponese. Howard Lincoln, presidente di Nintendo of America, rende ufficiale la notizia durante il Computer Entertainment Show (CES) del 1991, tra lo stupore generale del pubblico. Una vera offesa insanabile, da lavare nel sangue a colpi di Katana, per molti. Eppure ormai il danno è fatto, e Sony e Nintendo, da quel momento, diventeranno, per sempre, acerrimi nemici, o perlomeno concorrenti allo stesso trono. Il 3 dicembre 1994 debutta sul mercato giapponese la prima Sony PlayStation, con uno chassis grigio dalle linee essenziali ed adulte, vendutissima fin dal primo giorno.

La migrazione di massa delle Software House

Sulla nuova fiammante macchina a 32 bit, ideata dall’ingegnere hardware Ken Kutaragi, e dotata di un avveniristico processore Silicon Graphics  R3000A-32 bit dalla velocità di clock di 33,86 MHz, arrivano quindi davvero tutte queste nuove tipologie di giochi, ma non solo, anche opere multimediali che spesso superano il limite del medium stesso, offrendo contenuti narrativi molto forti ed utilizzando linguaggi e tecniche mutuate dal mondo cinematografico. Un iconico colore nero aggressivo viene scelto per il formato PlayStation CD, e sembra lanciare un chiaro messaggio alla concorrenza. Sony crea nel tempo diversi studi interni, i cosiddetti First Party, ma ha soprattutto molta attenzione a riunire sotto la propria bandiera le migliori Software House del settore, stringendo spesso accordi vantaggiosi per entrambi, e presentando in esclusiva titoli di punta per il mercato videoludico. Emblematico, in questo senso, l’arrivo della saga ruolistica di Final Fantasy, che presenta il settimo capitolo in esclusiva assoluta su PlayStation, nonostante il gioco abbia iniziato lo sviluppo sul concorrente Nintendo 64 a cartucce. Squaresoft, oggi Square-Enix, si giustifica additando proprio la cartuccia come “problema principale” e vedendo nel supporto CD-ROM l’unica soluzione per un gioco, ammettiamolo, enorme dal punto di vista contenutistico. Ben tre CD vedono la luce nel 1997 per Final Fantasy VII, che dopo ben sei capitoli disponibili solo per Nintendo Entertainment System prima e Super Nintendo dopo, diventa una esclusiva Sony. Un vero colpo da maestro, che da quel momento in poi, indica agli utenti quale sarà la macchina destinata a dominare il mercato. Konami dal canto suo propone la riesumazione della vecchia saga Metal Gear con l’imponente Metal Gear Solid, del 1998, ancora oggi considerato l’opera simbolo di un artista colto ed influente come Hideo Kojima. Altre saghe nate altrove, pensiamo a Tomb Raider di Toby Gard, titolo ideato pensando al Sega Saturn, diventano presto esclusiva o quasi della macchina Sony, perché pur presente su PC, il secondo capitolo diventa una vera e propria icona della macchina, evidenziando anche un forte volere di Sony, ovvero la localizzazione dei propri titoli in catalogo. Sony Corporation ha tra i suoi meriti, infatti, quello di voler rendere fruibili al massimo i giochi che girano sulla propria macchina, con una localizzazione che punta molto, oltre che a quella semplice testuale, sui famosi doppiaggi dei personaggi, cosa per cui, del resto, era stato progettato l’originale lettore CD per Super Nintendo. Leggere i testi del gioco di ruolo Alundra in italiano, ascoltare la voce di Riccardo Rossi nei panni di Snake in italiano ben recitato in Metal Gear Solid, o Alda Olivieri che doppia Lara Croft, nel nostro paese, fa decisamente la differenza. Non mancano conversioni “arcade perfect” come Ridge Racer, titolo di Namco tra i più apprezzati del settore.

La famiglia PlayStation dalle origini ad oggi

Venticinque anni di PlayStation non significano solo una celebrazione della macchina originale, poiché, lo sappiamo bene, negli anni abbiamo visto arrivare successori e riedizioni molto importanti per quella che, ormai, è una vera e propria famiglia iconica di macchine multimediali da gioco. Si, perché se la prima PlayStation ha puntato sulla multimedialità con un CD utilizzato per giochi e musica, la PlayStation 2, che ha debuttato nel 2000, ha calcato la mano con un supporto DVD capace di unire a questi anche i film in alta definizione. Peraltro la macchina è il lettore DVD più economico del mercato, spesso in concorrenza diretta persino con i lettori DVD di fascia alta prodotti da Sony stessa. Il presidente della divisione ludica Kaz Hirai ha le idee molto chiare, la chiave del successo delle macchine è proprio il fatto che siano delle vere e proprie stazioni multimediali con cui poter fare tutto, una sorta di PC da salotto veri e propri che seguono le novità del mercato dell’intrattenimento. Con l’arrivo della seconda generazione la prima macchina non va del tutto in pensione, con in rilascio di una versione ridotta nello chassis ed alimentatore esterno denominata PlayStation One, considerabile un entry level per il mondo PlayStation. Con la terza generazione nel 2006 la storia si ripete, vedendo spingere il formato Blu-Ray in Full HD, che peraltro aiuta anche a vendere televisori nuovi basati su questo standard. La PlayStation 3 diventa per molti il modo di vedere il nuovo formato dei film nel proprio salotto. La connessione Internet (in verità già presente nella generazione precedente ma in maniera piuttosto limitata) fa il resto, con un PlayStation Store che aiuta a diffondere il digitale. Oggi PlayStation 4 sta ottenendo grossi numeri sul mercato, in attesa  della nuova macchina PlayStation 5, già annunciata ed in arrivo nel periodo natalizio del 2020. Ma non solo, seguendo le tendenze del mercato è stata rilasciata, nel 2018 una versione miniaturizzata della prima console, denominata Sony PlayStation Classic, con installati in memoria interna trenta titoli storici del passato. Una macchina nata per caso che ha decisamente riscritto la storia del settore. Tanti auguri PlayStation!

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Super Fabio Bros, al secolo Fabio D'Anna (ma non diteglielo: ancora soffre perché Facebook lo ha costretto a usare il suo vero nome), è un collezionista leggendario di videogiochi nonché super esperto di retrogaming. Ha organizzato due edizioni della mostra ARCHEOLUDICA ed è Responsabile della Collezione al museo VIGAMUS, ha collaborato con i portali specializzati Games Collection e Retrogaming History. Adora Super Mario, Pac-Man e le sue adorabili cagnoline. L'obiettivo finale della sua vita è possedere tutti e 2047 i modelli di PONG esistenti. Attualmente è a quota 69.... quindi augurategli lunga vita e prosperità.