Captain Tsubasa: Rise of New Champions, provato il nuovo titolo dedicato a Holly e Benji

Captain Tsubasa Holly e Benji videogioco

Martedì scorso a sorpresa Bandai Namco ha annunciato l’arrivo di un nuovo titolo dedicato a Captain Tsubasa, da noi meglio conosciuto come Holly e Benji, in arrivo entro quest’anno su PlayStation 4, Nintendo Switch e PC. La cosa che non sapete però è che noi abbiamo già avuto modo di testare una semplicissima demo che ci ha permesso di giocare una partita di prova tra le storiche squadre della Nankatsu e della Toho, ossia le squadre di Oliver “Holly” Hutton e Mark Lenders, o meglio Tsubasa Ozora e Kojiro Hyuga per chi ha letto il manga.

Captain Tsubasa sta vivendo un nuovo momento d’oro dopo quanto vissuto nel nostro paese tra gli anni ’80 e ’90. Recentemente l’anime ha subito un reboot che ha rinarrato gli inizi delle carriere calcistiche di Tsubasa Ozora e Genzo Wakabayashi con nuove animazioni e tempi più ristretti (si, nel nuovo anime non ci sono più campi lunghi 100 Km), e da poco questa versione va in onda anche su Italia 1, stavolta con i nomi originali giapponesi.

Holly videogioco

In questo periodo d’oro per il manga, nato dalle matite e dalla passione per il calcio di Yoichi Takahashi, non poteva mancare un nuovo videogioco, ed ecco arrivare quindi Captain Tsubasa: Rise of New Champions, che sin dal primo trailer sembra voler riproporre quelle sfide fatte di super tiri e parate impossibili che hanno fatto emozionare molti di noi durante i pomeriggi di molti anni fa in televisione. Vi raccontiamo dunque quanto abbiamo visto da questa primissima prova del gioco.

Tiger Shoot!

Di videogiochi dedicati alle imprese calcistiche di Tsubasa, Genzo e Kojiro Hyuga (ossia Holly, Benji e Mark Lenders per chi non conoscesse i nomi originali), ce ne sono stati molti in passato: la maggior parte di questi avevano introdotto un interessante sistema misto tra un normale gioco di calcio e un RPG, che comprendeva livelli, statistiche e le scelte delle azioni da eseguire tramite un menu come in un combattimento a turni per capirci. Questo sistema ispirò anche un’altra famosa serie di videogiochi e anime, ossia Inazuma Eleven, che da Tsubasa ha preso l’amore per le esagerazioni e i colpi speciali elevandole a un nuovo livello. Ci sono anche stati alcuni titoli più simili a un normale simulatore calcistico, come il famoso Captain Tsubasa J: Get in the Tomorrow uscito nel 1995 sulla prima PlayStation. Questo era un titolo spiccatamente arcade che rimase nel cuore di molti appassionati della serie nonostante non sia mai uscito dall’arcipelago nipponico.

Captain Tsubasa Holly e Benji videogioco azione

Captain Tsubasa: Rise of New Champions si rifà proprio a uno stile simile, proponendo un gioco di calcio semplice e immediato, fatto di super tiri e altre azioni impossibili nella realtà. Perciò, toglietevi subito dalla testa che possa essere comparato a un Fifa o un PES, perché l’anima di questa nuova incarnazione di uno degli anime e manga a tema calcistico più amati di sempre è arcade fin nel midollo.

Fondamentalmente da quanto abbiamo visto, nel titolo, oltre i classici comandi di passaggio, tiro e dribbling, ogni giocatore avrà una barra della stamina, visibile sopra la testa, che si consumerà durante lo scatto e durante l’esecuzione di dribbling potenti e mosse speciali, rendendo poi sempre più difficile mantenere il possesso palla pian piano che questa barra si esaurisce.

Genzo Captain Tsubasa

Nel gioco non esistono falli o fuorigioco, cosa che evidenzia maggiormente lo spirito arcade di Rise of New Champions. Preso possesso palla potremo con gran facilità, tenendo premuto il pulsante per lo scatto superare diversi avversari, a meno che questi non provino il contrasto. In questo caso basterà premere con il giusto tempismo il pulsante per il dribbling con effetti che cambieranno da giocatore a giocatore. Vi ricordate dell’avanzata di Mark Lenders nell’anime che sembrava respingere i giocatori con un muro invisibile? Ecco l’effetto di quando lo controllerete sarà uguale.

Passiamo poi alla parte più divertente del titolo: i super tiri. Questi sono semplici da eseguire, basterà tenere premuto per alcuni secondi il pulsante per il tiro con il giocatore giusto (principalmente gli attaccanti) e partirà una breve animazione che ci mostrerà l’azione con tanto di effetti speciali come una tigre in sottofondo per il Tiro della Tigre o l’Aquila per il tiro di Holly. Alcuni difensori, se sulla traiettoria del tiro, potranno provare a fermare o indebolire l’avanzata del bolide con il proprio corpo (immancabile la facciata di Bruce Harper che è ovviamente confermata tra le mosse di difesa, anche se non abbiamo avuto modo di vederla in prima persona), altrimenti toccherà al portiere pararla con tutte le sue capacità. Per fare gol fondamentalmente bisognerà esaurire la barra della stamina del portiere, che, a differenza degli altri giocatori, diminuirà dopo ogni parata. Anche il portiere però avrà una super parata che andrà a colpo sicuro indipendentemente da quanta stamina gli rimane: questa è eseguibile una volta per ogni tempo da quanto abbiamo intuito e abbiamo riso esaltati quando abbiamo visto Ed Warner volare tra i pali e prendere a pugni il pallone con il suo stile nato dalle sue competenze nelle arti marziali.

Pallone bloccato Captain Tsubasa

C’è da dire che ancora non sono chiare le dinamiche di difesa, perché ad esempio in un’occasione Mark Lenders comandato dalla CPU ha fatto il primo tiro verso la nostra porta da metà campo mentre stavamo vincendo 1-0, ma con nostra sorpresa il tiro era talmente potente da far andare in porta il pallone con tutto il portiere come succedeva in una delle scene più pazzesche dell’anime. Inutile dire che ci siamo esaltati parecchio nonostante il gol fatto a nostro danno, perché le emozioni trapelate da questo tipo di giocate sono proprio nel pieno spirito di Captain Tsubasa.

Le meccaniche interessanti non si esauriscono qui; in determinati momenti potremo attivare la Zona V, uno speciale sistema che potenzierà i giocatori della nostra squadra per un breve periodo di tempo, facilitando le nostre azioni. Potremo poi tramite i tasti direzionali decidere al volo la formazione da adottare, tra offensiva, difensiva e con marcatura a uomo ad esempio. I giocatori sembrano poi dotati di alcune skill passive che danno dei vantaggi quando prendono palla, ma in questa prova non c’è stato modo di approfondire quest’aspetto.

Dribbling videogioco Captain Tsubasa

Altra meccanica da esplorare con maggior profondità è quella in cui due azioni da parte di giocatori in attacco e difesa si scontrano nello stesso momento, come ad esempio un tiro appena calciato e una scivolata. In quel momento partirà uno spettacolare contrasto in cui dovremo premere qualsiasi tasto nel modo più veloce possibile per vincerlo e poter proseguire con la nostra azione.

Graficamente il titolo presenta un buon livello di cel-shading, tecnica ormai fondamentale per qualsiasi prodotto tratto dall’animazione, fedele allo stile del nuovo anime e che non sfigura nemmeno in movimento. Qualche problema a volte è evidente nelle animazioni, soprattutto sulle parate del portiere durante i tiri normali, ma ricordiamo che questa è solo una primissima versione di prova e di tempo per lavorarci sopra ce n’è ancora molto.

 

Sono ancora molte le informazioni che non sappiamo riguardo Captain Tsubasa: Rise of New Champions. Non sappiamo ancora nulla delle modalità presenti, o dei sistemi di progressione dei giocatori o di un eventuale modalità multiplayer, ma quel che sappiamo è che la base dell’opera sembra essere parecchio solida per un gioco di calcio di stampo prettamente arcade. La prova ci ha divertiti molto, soprattutto goduta in compagnia con altri colleghi, dove le risate per le azioni esagerate e i tiri speciali sono state tante. Questo titolo ha un gran potenziale e potrebbe diventare un nuovo must have per chi ama passare le serate in compagnia tra mille sfide che rischiano di distruggere diverse amicizie. Ancora è presto per dirlo, ma Captain Tsubasa potrebbe essere un titolo dal grande valore proprio grazie alla sua semplicità: in un momento in cui la maggior parte dei titoli sportivi è troppo legata all’aspetto simulativo, ciò potrebbe persino rilanciare titoli spiccatamente più arcade assenti da troppo tempo nel genere.

Di stirpe vichinga, sono conosciuto soprattutto con il soprannome “Shiruz”, tanto che quasi dimentico il mio vero nome. Videogiocatore incallito sin dall’alba dei tempi, adoro il mondo videoludico perché dopo tanto tempo riesce sempre a sorprendermi come la prima volta. Scrivo ormai da diversi anni di questa mia passione per poterla condividere con tutti. Sono uno dei fondatori di Orgoglio Nerd e sono anche appassionato di tutto ciò che riguarda la cultura giapponese e la mitologia (in particolare quella nordica).