Mega Man Zero/ZX Legacy Collection Recensione

Mega Man Zero/ZX Legacy Collection sbarca finalmente su console e PC, portando sui sistemi di nuova generazione una manciata di titoli della leggendaria saga di Mega Man, in particolare quelli prodotti per i due portatili della casa di Kyoto, il Nintendo Game Boy Advance ed il Nintendo DS. Si tratta di due serie molto interessanti per trama e contenuti, ovvero Mega Man Zero e Mega Man ZX. Una raccolta imperdibile per i fan dell’epico robottino blu e per gli amanti del retrogaming in particolare, ma che non potrà che fare breccia anche nel cuore dei giocatori più giovani, cresciuti a pane, poligoni texturati, virtual reality e foto-realismo.

Le care vecchie collection di una volta…

Mega Man Zero/ZX Legacy Collection è solo l’ultima raccolta, in ordine di tempo, in un segmento di mercato che fa della nostalgia dei bei tempi andati il suo punto di forza. Senza andare a scomodare i grandi classici del settore, come la blasonata saga di Namco Museum, Activision Anthology o Intellivision Lives, tra le prime ad arrivare sugli scaffali, di recente, proprio su PlayStation 4, abbiamo visto titoli quali Castlevania Anniversary Collection, che trovate recensita in questo LINK, e, restando in tema Mega Man, ben quattro raccolte storiche dedicate al nostro robot preferito. Si tratta di Mega Man Legacy Collection 1-2 e Mega Man X Legacy Collection 1-2. Il fattore nostalgia, peraltro, ha anche ottenuto un ottimo risultato al botteghino, parafrasando il mondo cinematografico, poiché la casa madre Capcom, come abbiamo detto in questa pagina, ha dichiarato che Mega Man 11 e le due raccolte Mega Man X Legacy Collection dedicate alla serie Mega Man X hanno venduto entrambe circa un milione di copie. Un bel risultato per titoli considerati di nicchia, decisamente.

Mega Man Zero/ZX Legacy Collection: i titoli presenti

La raccolta firmata Capcom , ufficialmente annunciata ad Agosto, come abbiamo detto in questa pagina, e giunta in questi giorni sul mercato, è un ottimo compendio alla precedenti uscite dedicate alla Serie Classica ed alla Serie X, e va a proporre sulla nuove piattaforme, inclusa PlayStation 4, i sei titoli delle due serie Mega Man Zero, visti su Game Boy Advance, e Mega Man ZX, pubblicati sul portatile a due schermi Nintendo DS. La serie Zero, in particolare, era già stata oggetto di una precedente collezione proprio sul DS, ben realizzata e sviluppata dallo studio che ha creato la serie stessa, ovvero Inti Creates Co. Ltd. di  Takuya Aizu, formata da ex membri di Capcom, usciti dalla casa ma ancora in stretti legami lavorativi con essa, e che oggi cura la serie Mega Man. Gli episodi dedicati a Zero erano stati precedentemente riproposti in versione casalinga, solo in digitale, sullo sfortunato Nintendo Wii U. Il primo Mega Man Zero vede al timone Masahiro Mizukoshi, nel ruolo di game designer, e con la supervisione del leggendario Keji Inafune, uno dei creatori originali di Mega Man. Il gioco ci presenta per la prima volta le avventure indipendenti di Zero, un coraggioso Maverick Hunter che abbiamo conosciuto nell’opera del 1993 Mega Man X. Un titolo che fa dell’azione classica il suo forte, con livelli sempre molto ispirati ed un disegno dei personaggi di alta qualità. Il secondo titolo della serie, Mega Man Zero 2 vede un cambio di game designer al timone, con l’arrivo di Yoshihisa Tsuda, che curerà anche il terzo episodio presente nella raccolta, Mega Man Zero 3. Molto interessante a livello di gameplay l’aggiunta di un nuovo Chip System, che si va a sovrapporre al vecchio Cyber Elf System visto in precedenza. In occasione dell’uscita del quarto capitolo troviamo un interessante lavoro a quattro mani, con il ritorno di Masahiro Mizukoshi al timone, coadiuvato da un altro game designer, Yoshiaki Iwanaga. L’ultimo gioco della serie, Mega Man Zero 4 ci vede impegnati a salvare il mondo contro il malvagio Dr. Weil e, letteralmente, centinaia di nemici molto ostici. Dopo alcuni anni di precaria pace tra umani e reploidi ecco che il conflitto si riaccende vorticoso nel primo titolo per Nintendo DS, Mega Man ZX, che vede al timone Ryota Ito, e ha come protagonisti anche due umani, Vent ed Aile, impiegati della compagnia Giro Express. Il design dei personaggi, curato da Makoto Yabe, raggiunge vette artistiche elevatissime. Conclude la raccolta l’ultimo gioco della serie, ovvero Mega Man ZX Advent, la cui trama gira attorno al misterioso reploide Grey, trovato in animazione sospesa. Una serie fantascientifica molto interessante, che ben si inserisce nella saga principale, ormai ultra trentennale, di Mega Man. Quasi uno spin-off dai toni cupi, in cui spesso si parla di temi parecchio caldi per un “semplice” videogame, guerre civili, diritti degli umani e degli androidi o sacrificio estremo delle creature summon. A molti, ricordiamolo, sarà scappata una lacrimuccia quando i poveri cyber-elves, allevati e cresciuti con amore, muoiono eroicamente dopo averci aiutato in battaglia. la guerra è morte ed oscurità, del resto. Man mano che i titoli Zero vanno avanti la raffinazione concettuale e ludica è sempre più elevata, e l’inserimento di elementi ruolistici soft e da metroidvania nel gameplay degli episodi ZX è davvero la ciliegina sulla torta.

Questo l’elenco completo dei titoli proposti dalla raccolta:

  • Mega Man Zero (Game Boy Advance 2002)
  • Mega Man Zero 2 (Game Boy Advance 2003)
  • Mega Man Zero 3 (Game Boy Advance 2004)
  • Mega Man Zero 4 (Game Boy Advance 2005)
  • Mega Man ZX (Nintendo DS 2006)
  • Mega Man ZX Advent (Nintendo DS 2007)

Contenuti extra presenti!

L’aggiunta più importante della raccolta consiste senza dubbio nell’interessante Z Chaser, una speciale modalità competitiva in cui è possibile sfidare un avversario, umano o virtuale, in una gara di corsa nel completamento dei singoli titoli. In aggiunta a questo frenetico ed appassionante inseguimento verso il taglio del traguardo è stata implementata da Capcom anche la possibilità di partecipare alle classifiche ufficiali online, cosa che, se da una parte aumenta in maniera esponenziale la longevità, dall’altra permette anche di inseguire il sogno della notorietà eterna, riportando romanticamente ai tempi delle competizioni ufficiali delle celebri Arcade Championship Competition degli anni ottanta, seppur limitate al solo mondo digitale. L’impostazione base degli episodi Zero, del resto, si distacca già in origine dai Mega Man classici, e la sconfitta dei coriacei boss, anziché donare abilità nuove al giocatore, va a donare medaglie e premi speciali, con punteggi e spinte a migliorare di continuo i propri record. Tra gli extra della raccolta troviamo poi una lunga serie di artwork ufficiali, si parla di oltre seicentocinquanta contenuti artistici illustrati, ed uno splendido lettore musicale che include ben duecento brani ufficiali tratti dalla colonna sonora originale delle sei opere, con tracce di musicisti della saga come il leggendario Ippo Yamada un autore parecchio noto nel settore della Game Music per aver scritto le musiche di diversi classici, quali Mega Man X2 del 1994, Mega Man 7 del 1995, Resident Evil nel 1996 e, recentemente, Pac-Man e le Avventure Mostruose del 2013, Mighty N°9 del 2016 e Bloodstained: Ritual of The Night del 2019. Graficamente i titoli originali per GBA sono delle prove di Pixel Art solide ed iconiche, seguite dalla freschezza rinnovata e pittorica dei capitoli ZX, specie considerando le dimensioni originarie di circa tre pollici per lo schermo, su cui accadevano piccoli miracoli. Lo sviluppatore ha previsto dei filtri da applicare ai giochi che però, a nostro parere, snaturano i titoli, rendendoli troppo pastellosi e privi di mordente, benché ben realizzati e magari persino apprezzabili dalla generazione millennial. Ma il retrogamer, quello duro e puro, ammettiamolo, vuole sangue e pixelloni sgranatissimi a piene mani, non certo grafiche edulcorate artificialmente.

Mega Man Zero/ZX Legacy Collection

Conversioni impossibili, l’effetto Game Boy Player!

Una delle domande più importanti che ci si chiede a questo punto è in effetti solo una, come sono state eseguite le conversioni? Dobbiamo calcolare che si tratta di titoli provenienti da macchine decisamente meno performanti della PlayStation 4, ma che, soprattutto, erano portatili e dotate di schermi decisamente piccoli. Oltretutto il Nintendo DS di schermi ne aveva, come noto, ben due, come visualizzarli sulla nostra   TV mono schermo in Full HD o, per i più moderni, in 4K? Diciamolo subito, si tratta di vere e proprie “conversioni impossibili” e, per fortuna, il set grafico originale è stato mantenuto ma, ovviamente, per i primi quattro capitoli di Mega Man Zero il risultato finale è decisamente sgranato, benché gradevole. Il tutto riporta alla mente quel famigerato “Effetto Game Boy Player” di inizio millennio, dato dalla celebre periferica Nintendo per leggere i giochi Game Boy Advance sulla console casalinga Nintendo GameCube. L’originale rapporto del GBA non era inoltre un 16/9 puro, e due piccole strisce laterali vanno a compensare la differenza. Nel caso dei due episodi di Mega Man ZX il problema però è ben diverso, si tratta infatti di titoli concepiti per il doppio schermo. L’escamotage di Capcom è su questo fronte quasi geniale, lo schermo principale dove si svolge l’azione di gioco è infatti visualizzato in una finestra più grande tra la tripartizione asimmetrica proposta, dove, nelle altre due piccole finestre, trovano spazio un semplice artwork ed una versione virtualizzata dello schermo touch, dove si può interagire attraverso l’uso del secondo stick analogico destro del Dual Shock, per emulare il pennino del Nintendo DS. In verità le funzioni touch della serie ZX erano ben poche, ma questa idea potrebbe fare da maestra per eventuali conversioni future da DS a sistemi casalinghi. Una piccola nota di demerito per la localizzazione italiana, del tutto assente nei due episodi ZX/ZX Advent. Ai tempi della loro uscita originale, infatti, i quattro episodi della serie Zero erano tutti stati tradotti, mentre la stessa fortuna non è toccata ai due per DS. Sarebbe costato poco tradurli ex novo, per uniformare la raccolta, che invece si presenta bilingue mantenendo in tutto e per tutto i contenuti originali. Nonostante questa piccola pecca, ovviamente, l’acquisto è altamente consigliato per gli amanti della saga dell’eroico robottino blu. Notevole la possibilità di giocare i titoli proposti con salvataggi assistiti e, soprattutto, un inedito “livello principiante” adatto per i neofiti della serie, sopratutto considerando la difficoltà veramente elevata del tutto.

Mega Man Zero/ZX Legacy Collection è già disponibile sul mercato a partire dal 25 febbraio per le piattaforme principali, ovvero Sony PlayStation 4, versione testata, Microsoft Xbox One, Nintendo Switch e Personal Computer, tramite il canale Steam. Le versioni fisiche, purtroppo, non sono state previste per le versioni europee della raccolta, che resta disponibile solamente in versione digitale a circa trenta euro sui diversi store. Per avere la versione fisica, purtroppo, dovrete rivolgervi al mercato d’importazione. Sei interessanti titoli che sono stati presentati insieme per la prima volta, ad esclusione di una ormai rara Zero Collection per DS. Notevole la possibilità di giocare ad un inedito livello principiante per i neofiti. Ad una eccezionale dotazione di contenuti extra si contrappone una localizzazione a metà, che però non va ad inficiare sulla eccezionale qualità contenutistica del tutto.

Super Fabio Bros, al secolo Fabio D'Anna (ma non diteglielo: ancora soffre perché Facebook lo ha costretto a usare il suo vero nome), è un collezionista leggendario di videogiochi nonché super esperto di retrogaming. Ha organizzato due edizioni della mostra ARCHEOLUDICA ed è Responsabile della Collezione al museo VIGAMUS, ha collaborato con i portali specializzati Games Collection e Retrogaming History. Adora Super Mario, Pac-Man e le sue adorabili cagnoline. L'obiettivo finale della sua vita è possedere tutti e 2047 i modelli di PONG esistenti. Attualmente è a quota 69.... quindi augurategli lunga vita e prosperità.