Cos’è un videogioco? Un tempo, il vecchio me, avrebbe risposto che è un passatempo molto divertente, limitandosi ad una risposta superficiale per certi versi. Ho giocato tantissimi videogiochi di ogni – quasi – genere e un tempo, non azzardavo un giudizio più elaborato, più sincero: insomma, avrei potuto rispondere “sì, questo gioco è bello” oppure “no, questo gioco non è bello”. Eppure, sapevo cosa mi piaceva e cosa non riuscivo ad apprezzare affatto. Confesso: ho iniziato piuttosto tardi ad esplorare gli aspetti che si nascondo dietro al videogioco, o meglio, la mia vista scorgeva qualcosa eppure non prestava l’attenzione che questo medium merita veramente. Arrivò il momento in cui provai Persona 5 per la prima volta, e non fu amore a prima vista: decisi di non arrendermi e proseguii, fino a giungere in un momento in cui qualcosa cambiò. Persona 5 nella sua narrazione, si imbatte nella complessità del cuore umano ed è ciò su cui si basa la storia: risvegliare il cuore delle persone corrotte da un desiderio distorto, fino ad arrivare a cambiare la società giapponese moderna, rappresentata in una cognizione distopica e a tratti anche surreale. Mentre da una parte la storia avanzava e si continuava la missione di rivoluzionare il mondo, parallelamente, il mio cuore da videogiocatore stava cambiando, come se stesse ricevendo una risposta ad una domanda mai posta. Piuttosto, cosa si cerca in un videogioco? Una domanda a cui forse, non avrei saputo rispondere, se non con un “basta che sia divertente”, poiché percepito come mezzo d’intrattenimento, quella era l’unica risposta ambita.
Eppure, arrivò quel cambiamento, quella emozione indescrivibile che sicuramente molti di voi avranno provato con un Final Fantasy VII, con un The Legend of Zelda, o con un The Last of Us, per citarne uno più recente. Per il sottoscritto, questo accadde con Persona 5, un’opera che rasenta la perfezione al netto di qualche sbavatura tecnica, data soprattutto dalle tipiche limitazioni che affliggono la maggior parte delle produzioni giapponesi. Con l’opera di Atlus, capii cosa cercavo in un videogioco, cercando di trasmettere il proprio pensiero da allora attraverso editoriali e recensioni. Rimanendo nel personale, Persona 5 è una parte del sottoscritto e della sua passione per questo meraviglioso medium, la cui arte non conosce limiti. E presto, nel mercato europeo, giungerà al nostro cospetto Persona 5 Royal, un’edizione rivisitata del suddetto JRPG, il cui obiettivo è quello di amplificare l’eccellente esperienza di Persona 5 attraverso una serie di migliorie e aggiunte, una sorta di soft-remake se così vogliamo definirlo. Ho giocato Persona 5 Royal negli ultimi giorni, percorrendo ancora una volta quel lungo viaggio che ci vedrà protagonisti di una rivoluzione sociale, portando a termine l’avventura in due partite giocate diversamente. In maniera approfondita e maniacale, ve ne parlo in questa nostra nuova recensione.
Persona 5 Royal recensione: di nuovo in azione per cambiare una società distorta!
L’opera ha un pregio che non può essere ignorato: coinvolge un pubblico giovane, immedesimandolo nei protagonisti che lottano contro le ingiustizie di una società autoritaria, che non si pone alcun problema nel calpestare il futuro altrui. L’immedesimazione è uno degli elementi fondamentali per imbastire una narrazione polarizzante, che sappia magnetizzare l’attenzione e Persona 5 ci riuscì, unendo quei toni dark districati nello sviluppo dei personaggi ad una rappresentazione pop, con dialoghi adattati al singolo individuo. La società rappresentata in quel di Tokyo, pone una cognizione che vede l’aristocrazia moderna imprigionare la plebe, mostrando una certa supremazia del più forte che prevale sui più deboli. Quest’ultimi vengono rappresentati dai più giovani, coloro che un futuro devono costruirselo con un’immane fatica, eppure, in una società come quella descritta da Persona 5, essi vengono imprigionati dalle catene della paura. Una cognizione che, dopotutto, non ammette deboli e coloro che commettono un minimo errore vengono emarginati, come i protagonisti dell’opera di Atlus dopotutto. Il protagonista, assieme ad altri ragazzi che vivono una condizione sociale complessa, relegati ai confini più remoti della società ideale, uniscono le forze fondando i Ladri Fantasma, un gruppo che, attraverso l’ausilio dei Persona, porterà avanti un’ideale di giustizia, punendo quella corruzione generata da un desiderio distorto.
Un lungo viaggio che permette al giocatore di interfacciarsi in molteplici sotto trame che evidenziano quanto sia difficile la vita di un giovane, permettendo, soprattutto al sottoscritto, di rispecchiarsi in alcune di esse. L’eccellente storytelling viene espanso in Persona 5 Royal con l’arrivo di due nuovi personaggi principali: Kasumi Yoshizawa e Takuto Maruki. La prima, un’alunna del primo anno della Shujin, l’altro un consulente che entrerà a far parte del rinomato istituto dopo gli eventi del primo palazzo, il cui compito è quello di aiutare, psicologicamente, gli alunni coinvolti. Entrambi entrano a far parte di quella trama complessa in maniera accurata, espandendo quello che è il percorso di riabilitazione del protagonista con un nuovo arco narrativo da giocare. Yoshizawa e Maruki costituiscono un ruolo fondamentale nella rinnovata trama, tant’é che i loro dialoghi si intrecceranno al filone narrativo in maniera perfetta, impedendo la formazione di qualsiasi buco di trama. I loro tarocchi, rappresentati come confidenti, si collegano a quelle che sono alcune delle novità del gameplay in fase esplorativa, apportando migliorie anche nel combat-system con delle abilità passive cruciali. Rimanendo in tema, anche il confidente legato ad Akechi Goro ha subito un rework, andando incontro alle richieste della community. Normalmente, lo sviluppo del legame con il giovane detective era prettamente legato alla storia, ma con Persona 5 Royal sono cambiate le carte in tavola, così come le interazioni che il protagonista potrà avere con lui. Infatti, Akechi sarà un confidente simile ai membri del party, di questo cambiamento ne beneficia il suo background, il quale svela informazioni rimaste velate nell’edizione vanilla.
La strada che porta alla perfezione
Al rinomato storytelling si amalgama egregiamente il game design, in special modo quello dei dungeon, meglio conosciuti come palazzi in Persona 5 Royal. Questo aspetto, è stato migliorato e amplificato apportando delle modifiche nella fase esplorativa. L’ausilio del rampino, infatti, permette di accedere a nuove aree realizzate ad hoc, raggiungibili peraltro sono con tale strumento. Questo ha generato in combinazione col rampino, l’inserimento di nuovi collezionabili: i semi della bramosia. Assieme all’utilizzo del rampino e l’apertura di nuove zone esplorabili, ritroviamo anche il rinnovamento di alcune sezioni dei palazzi, rappresentate con un aspetto più appetibile – una differenza percepibile da chi ha giocato l’edizione vanilla – . Con tale strumento si saltano addirittura alcune sezioni dei palazzi, oppure eseguire un’imboscata dalla distanza su un’ombra – entità che protegge il palazzo – e quando quest’ultima vi noterà, sarà possibile effettuare un’acrobazia per schivare l’attacco tempestivamente, e reagire con un’imboscata, a patto che abbiate migliorato il vostro legame con Yoshizawa. L’ingresso dei nuovi personaggi ha effetti sui combattimenti, come Maruki, il quale si rivelerà indispensabile grazie alle abilità passive che il suo confidente sbloccherà, cruciali soprattutto nelle boss fight. Le battaglie contro i signori dei palazzi hanno subito una rivisitazione, andando a modificare alcune meccaniche di un determinato scontro: affrontare un boss sarà estremamente diverso rispetto all’edizione vanilla, tant’è che la spettacolarità ne esce piuttosto migliorata.
Al sistema di combattimento sono state apportate diverse migliorie, prima tra tutte una maggiore assistenza da parte del sistema di gioco, la quale, soprattutto in modalità nuova partita +, registrerà le debolezze dei nemici, esibendo un lavoro mnemonico utile. La combinazione di attacchi è uno dei punti cardine del sistema di combattimento, troviamo attacchi critici, deboli e tecnici: quest’ultimi finalmente trovano maggiore spazio nel combattimento, il sistema difatti vi avviserà, qualora abbiate stordito un nemico, quando potrete eseguire un attacco tecnico, recando in questo modo ulteriori danni. Al combattimento sono state aggiunte due nuove meccaniche, il level up del baton pass, fattibile sfruttando uno dei nuovi mini giochi – che approfondiremo più avanti – e infine, gli Showtime, meglio noti come attacchi speciali. Tali mosse, sbloccabili man mano che la storia avanzerà, sono esecuzioni spettacolari esibite da una combinazione di attacchi data da due membri del party, questi non devono essere necessariamente entrambi in combattimento, ma il loro successo è capace di infliggere pesanti danni al nemico.
Io sono te e tu sei me
Il fulcro nevralgico del sistema di combattimento sono i Personae, la reincarnazione dell’io di un personaggio la cui apparizione avviene tramite la maschera indossata. Nonostante il folto compendio completabile man mano che creerete e catturerete altri Persona, troviamo nuove aggiunte anche in questo aspetto. In primis appariranno sin da subito dei nuovi Personae, a cui si aggiungono delle abilità passive nominate “tratti”, applicabili nel momento in cui un nuovo Persona viene creato di sana pianta: queste abilità variano a seconda dei Persona e utilizzati per la fusione e l’eredità di questi tratti funziona come le abilità, andando però a conferire dei bonus passivi che influiscono sulle capacità dello stesso Persona. Scegliere un tratto è indispensabile per ottenere la massima efficienza in battaglia, specie nel profondo sistema di combattimento a turni di cui siamo aspramente innamorati. Se ciò non bastasse, anche la Stanza di Velluto – Velvet Room – si ritrova con nuovi contenuti. La prima aggiunta è l’allarme, un evento in-game che si avvia dopo aver affrontato un certo numero di battaglia consecutivamente, la sua funzione, che potrete disattivare parlando con Caroline e Justine, permette con una buona dose di fortuna di creare Persona più potenti, sbloccando delle abilità e bonus casualmente. Utilizzare troppo la ghigliottina sortisce effetti negativi, come la realizzazione di un Persona più debole rispetto a quanto preventivato. Per aggiungere un po’ di pepe alla Stanza di Velluto, sono state aggiunte delle battaglie speciali, una sequenza di scontri basati su punteggi che aumenteranno di difficoltà avanzando, i quali, al loro completamento, sbloccheranno nuovi livelli e ricompense in base ai risultati ottenuti. Tali battaglie sono un ottimo mezzo per testare le vostre abilità di Trickster, e limare quelle lacune che affliggono il vostro party.
La rivoluzione dei Memento
I Memento costituiscono il palazzo, la cognizione della società su scala globale. Una serie di dungeon procedurali divisi in piani, quasi a sé stanti nell’edizione vanilla, utili se non altro per ottenere oggetti, accumulare punti esperienza e completare le richieste del Phan-Site. In Persona 5 Royal, gli sviluppatori hanno stravolto la struttura dei Memento, aggiungendo una nuova e fondamentale meccanica attraverso l’integrazione di un nuovo personaggio: Jose. Un ragazzino misterioso che abita nei Memento, il quale, possiede dei poteri capaci di influenzarne la cognizione ludica. Raccogliendo i fiori e timbri sparsi nei Memento, potrete acquistare oggetti rari e potenziare alcuni aspetti del dungeon, i quali andranno ad influenzare la quantità di punti esperienza, denaro e oggetti ottenuti durante l’esplorazione e i combattimenti. Alle richieste si aggiungono nuove missioni secondarie, le quali raccontano altre sotto trame che vanno ad intrecciarsi nello storytelling del gioco.
In tutto ciò, troviamo anche delle piccole modifiche sulla generazione dei vari piani, in particolar modo, alcune aree saranno davvero speciali, mutando le caratteristiche delle suddette aggiungendo delle condizioni. Capiterà infatti di imbattersi in un piano completamente oscurato, la cui mappa non verrà svelata man mano che esplorerete: questo porterà ad una maggiore presenza di demoni del tesoro, i quali, come in Persona 5, garantiscono un grande quantitativo di punti esperienza e denaro una volta sconfitti. Ciò non si limita soltanto ai nemici rari: anche la presenza di tesori verrà sensibilmente aumentata. Tornando al tema generale dei palazzi, in Persona 5 Royal troviamo una nuova meccanica: l’uccisione istantanea. Essa, avviene quando un’ombra, attraverso l’attivazione del terzo occhio, viene contrassegnata in verde. Sia nei palazzi che nei Memento, questa meccanica è applicabile nel momento in cui il nemico che troverete davanti sarà giudicato troppo debole, questo permette di sconfiggere immediatamente il nemico senza entrare nello scontro, e soprattutto, di ottenere ricompense con maggiore frequenza.
Le catene della società
Persona 5 ha puntato molto su quella parte “slice of life” tipica della serie, le interazioni sociali del protagonista si riflettono sul gameplay concretamente. Stringere nuovi legami ed evolverli, permette di avere accesso a nuove possibilità durante i combattimenti, pensiamo alle negoziazioni, o alle abilità passive che possono essere sbloccate ed utilizzate in combattimento. L’esplorazione nel mondo reale e le interazioni che si possono avere, sono una continua droga per la progressione del protagonista, il quale trova nuove attrazioni in Persona 5 Royal, così come nuove migliorie apportate per rendere ulteriormente efficace la vita quotidiana. In primis, il quartiere di Kichijoji è una delle novità più succulenti di questa edizione, una nuova area esplorabile piena zeppa di attività secondarie, tra queste ne spiccano principalmente due: il Penguin Sniper, dove è possibile giocare a freccette con gli altri membri dei Ladri Fantasma e il Jazz Club. In primis, il mini gioco delle freccette, tale e uguale al Darts Live della serie Yakuza, permette di livellare la Staffetta, ripercuotendosi positivamente sul sistema di combattimento. Questo non solo ha un’utilità in battaglia, ma permette anche di migliorare le proprie statistiche sociali con maggiore facilità, oltre a poter approfondire i legami con i membri del party. Il Jazz Club invece, a sua volta, riesce ad avere una sua influenza sui legami dei confidenti, migliorando quest’ultimi a loro volta acquisendo punti, il tutto avviene con una musica soave di sottofondo che concilia il momento di relax.
Un altro accorgimento effettuato è quello del sistema Assist, ossia una meccanica interamente dedicata alla parte Slice of life di Persona 5 Royal. Avviandola, il menù vi indicherà quali sono le attività ideali per migliorare il protagonista in quel dato giorno, indirizzandovi verso il confidente disponibile o le attività più indicate per evolvere le vostre statistiche sociali. Dato il tempo limitato a cui vi sottopone il gioco e le scadenze per portare a termine un palazzo, questo sistema può essere di grande aiuto di fronte alla grande mole di attività sparsi nei vari quartieri di Tokyo, senza contare dei nuovi luoghi che è possibile raggiungere tramite appuntamento, espandendo in questo modo le scelte a disposizione. Aldilà della riscrittura del confidente legato ad Akechi Goro, che ricordiamo, può essere frequentato come tutti gli altri senza dover far affidamento – necessariamente – al proseguimento della storia, Persona 5 Royal pone qualche piccolo miglioramento finalizzato al level up dei legami. Infatti, al contrario dell’edizione vanilla, il titolo permette di regalare oggetti anche ai personaggi maschili, una funzione che permette ulteriormente di acquisire punti relegata unicamente alle ragazze.
Creare il proprio palazzo
Una delle novità di Persona 5 Royal è la modalità Covo dei Ladri, ossia un luogo che svolge una funzione simile a quella di un museo ma interamente dedicata ai contenuti di Persona 5 Royal. Al suo interno, oltre a ritrovare i membri dei ladri Fantasma, vi sono svariate piattaforme e menù con cui interagire. In primis, tale modalità implementa un nuovo sistema di obiettivi nel gioco, i quali vanno ad interfacciarsi con determinati aspetti del gioco e traguardi da raggiungere. Portando a termine le varie sfide si ottengono dei crediti, con i quali è possibile acquistare in-game svariati oggetti: dai modelli poligonali dei Persona da esibire sulle piattaforme, a veri e propri pezzi dei luoghi più frequentati dal protagonista, come il Café Leblanc e altri luoghi simili, personalizzando in maniera accurata il covo. Non ci sono limiti, il covo è personalizzabile con gli artwork originali messi a disposizione – sempre in cambio di crediti – ed è possibile acquistare e rivedere i filmati della storia principale; la colonna sonora del gioco è a portata di mano, anche i brani che la compongono sono acquistabili e potrete ascoltarli tutte le volte che lo vorrete, impostandoli addirittura come OST di default del covo. Nel Covo dei Ladri ritroviamo gli altri protagonisti, e interagire con loro nei mini giochi messi a disposizione come “Magnate”, un modo come altri per intrattenervi anche dopo aver portato a termine l’avventura. Collateralmente le sfide sono un buon escamotage per espandere la rigiocabilità di Persona 5 Royal, il cui NG+ permette di riaffrontare l’avventura importando la maggior parte dei progressi conseguiti nella prima partita, in modo tale da poter portare avanti le sfide, acquisire altri crediti e acquistare nuovi extra, il tutto senza dover attingere ad alcuna microtransazione, puro gameplay.
Il JRPG parla italiano!
Di norma, la localizzazione di un JRPG per il resto del mondo è in inglese, poiché i costi per gli adattamenti in più lingue possono risultare inaccessibili, soprattutto per quei piccoli team e per quelle produzioni veramente di nicchia. Da qualche tempo a questa parte, il mercato nipponico sta riscontrando una maggiore popolarità in Occidente, soprattutto nel nostro bel paese: basti pensare che SEGA ha distribuito Judgment in Italia con una localizzazione interamente italiana, un evento quasi storico se pensiamo che solo opere giapponesi più blasonate riescono a permettersi un tale lusso. Grazie al successo di Persona 5, Atlus ha finalmente compiuto quel passo in avanti che tutti aspettavano, proponendo finalmente e per la prima volta in assoluto una localizzazione italiana dei testi e menù in Persona 5 Royal. L’adattamento nella nostra lingua è a dir poco perfetta, accessibile e rispettosa dei caratteri che contraddistinguono i protagonisti e i loro linguaggi. Un esempio perfetto è lo slang di Ryuji, prettamente scurrile che traspare rabbia da tutti i pori, una sensazione ampiamente trasmessa grazie all’ottimo lavoro svolto dal team di localizzazione. Non troviamo degli stravolgimenti incredibili, ogni terminologia viene riadattata con il suo corrispondente italiano, come i tarocchi di Marsiglia che delineano i confidenti: se rileggete attentamente la recensione, noterete che ogni termine e meccanica del gioco è stata nominata e descritta nella nostra lingua, mentre con Persona 5 abbiamo utilizzato i termini della localizzazione inglese.
Shigenori Soejima e Shoji Meguro, il duo delle meraviglie
Come abbiamo già esplorato in un nostro precedente editoriale, il duo dettato da Soejima e Meguro ha innalzato la qualità artistica di Persona 5, qualità che raggiunge un nuovo livello in Persona 5 Royal. Il re-design dei palazzi non solo si sposa perfettamente con la meccanica del rampino, ma permette di vedere ed apprezzare da una prospettiva diversa la bellezza dei dungeon caratterizzati specificamente, sottolineando la cognizione del signore del palazzo con segnali visivi. I menù vantano di uno stile unico, seguendo uno stile pop piuttosto ricercato, giovando soprattutto agli occhi del giocatore. La colonna sonora è sempre stata una parte importante della serie Persona, ha un ruolo sempre più preponderante e dal canto suo, Shoji Meguro non si risparmia sulla creatività che riserva ad ogni produzione legata a casa Atlus. Difatti, Persona 5 vantava di una soundtrack per ogni occasione, dalle battaglie ai filmati, passando alla parte Slice of life fino ai momenti più concitati della narrazione. In Persona 5 Royal, questo modus operandi si espande, affinando la particolarità della colonna sonora. Infatti, basti pensare che troviamo due brani quando si avvia uno scontro nei Memento e nei palazzi: uno per lo scontro faccia a faccia e un altro per le imboscate. Vi sono soundtrack interamente dedicate al quartiere di Kichijoji, e dei nuovi arrangiamenti per i Memento, un’elevazione dell’arte di casa Atlus davvero unica. Anche sotto il profilo tecnico, Persona 5 Royal mostra qualche miglioria rispetto all’edizione vanilla, con una qualità dell’immagine decisamente più pulita, nonostante alcune texture non proprio rifinite a dovere. Anche i modelli poligonali dei personaggi ne escono leggermente migliorati, risultando più nitidi e dettagliati.
Non è un contenuto aggiuntivo, nemmeno un aggiornamento. Non si tratta neppure di un contenuto tagliato, Persona 5 Royal è l’apoteosi di un’opera artistica made in Japan, dove storia e ed era moderna del videogioco si uniscono per dare vita ad un prodotto sensazionale. Ogni generazione ha il suo capostipite per ogni genere videoludico, quel massimo esponente che ritaglia il proprio posto nella storia. Il lavoro di Atlus è stato encomiabile, meritevole di essere ricordato nei prossimi anni poiché, Persona 5 Royal, a scanso di equivoci, è la massima rappresentazione del JRPG su PlayStation 4. Per giunta, la localizzazione italiana dissolverà ogni vostro dubbio: ora non esistono più scuse per non giocarlo. Alla domanda “Conviene giocare Persona 5 Royal nonostante abbia già giocato la versione vanilla”, noi rispondiamo con un sonoro Sì.