One Piece Pirate Warriors 4 è finalmente pronto a debuttare sulle console di attuale generazione, a distanza di ben cinque anni dal suo predecessore: sarà disponibile su PlayStation 4, Xbox One, PC e anche su Nintendo Switch. L’opera di Eiichiro Oda, manga e anime che sia, non ha certamente bisogno di presentazioni: ha rivoluzionato il genere negli shonen nel paese del Sol Levante, e nel contesto videoludico solitamente negli anni è rimasta fedele ad un genere ben particolare: il musou. Passiamo ai fatti: abbiamo avuto modo di provare, negli ultimi giorni, la quarta iterazione del franchise, ancora una volta sviluppata da Omega Force (quasi sempre una garanzia, se alle prese con questo genere particolare) e poi pubblicata da Bandai Namco sulle piattaforme citate. Come è andata? Complessivamente molto bene, tenendo presente che abbiamo giocato a One Piece Pirate Warriors 4 su PlayStation 4. Ma vi lasciamo alla recensione, affinché possiate farvi un’idea più dettagliata sul pacchetto ed eventualmente valutarne l’acquisto.
Trama e progressione
Sappiamo tutti quanto sia lungo e corposo One Piece. Con quasi mille numeri del manga all’attivo e altri 900 dell’anime, recuperare da zero l’opera di Eiichiro Oda in questo preciso momento storico è sicuramente un metodo validissimo per passare il tempo: forse sarà finita la quarantena legata al Coronavirus, prima di mettersi in pari. Tutto questo materiale era già presente in Pirate Warriors 3, ma la sua gestione è stata rivista in One Piece Pirate Warriors 4, e anche in modo piuttosto intelligente.
Tanto per cominciare, non è più necessario doversi sorbire ogni singolo arco narrativo del franchise. One Piece Pirate Warriors 4 è chiaramente pensato per i fan che bene o male conoscono già il manga di Eiichiro Oda, e che non hanno voglia per l’ennesima volta di risconfiggere Buggy il Clown nel primo scontro del primo arco narrativo di sempre, e poi i Pirati di Kuro per assoldare Usopp nella ciurma di Cappello di Paglia. Si parte invece da eventi recentissimi, che persino l’anime non ha ancora affrontato: Rufy e Kidd contro Kaido delle Cento Bestie, sull’isola di Wano. Un bello spoiler, tra l’altro, per i giocatori occasionali. Ma è una scelta sensata, così come è sensata la nuova gestione di trama e progressione di gioco. Subito dopo lo scontro con Kaido, che funge da tutorial per imparare i comandi di gioco, si torna indietro del tempo: pochi fotogrammi e filmati mostrano l’incontro con Shanks, e ancora più rapidamente tutti gli eventi successivi fino all’incontro con Bibi Nefertari. Da qui comincia il primo capitolo vero e proprio del gioco: la saga di Alabasta, fino allo scontro con Crocodile. Adesso ogni arco narrativo viene suddiviso in episodi, e più archi narrativi si succedono di capitolo in capitolo. Si tratta però solo dei momenti più importanti in assoluto: dunque Alabasta, la Guerra per la Supremazia, Thriller Bark, lo scontro con il CP9, e via dicendo.
Inizialmente il titolo prevede una progressione lineare, riempiendo i buchi narrativi con brevi riassunti; in un secondo momento è possibile rigiocare liberamente qualsiasi capitolo ed episodio, anche con altri personaggi. La trama si arresta con gli archi narrativi di Whole Cake Island e (molto parzialmente) con quello di Wano.
Gameplay di One Piece Pirate Warriors 4
Se trama e progressione narrativa di One Piece Pirate Warriors 4 sono state completamente riviste rispetto al capitolo precedente, questo discorso vale solo in parte per il gameplay. Del resto dal punto di vista delle meccaniche di gioco, già One Piece: Pirate Warriors 3 era un mezzo gioiellino a suo tempo: al più si poteva rivedere giusto qualche aspetto della produzione, mentre i veri problemi erano la telecamera e la monotonia, del resto connaturati ai musou stessi. Il sistema di combattimento è stato parzialmente rivisto: resta la suddivisione tra attacchi leggeri, caricati e cariche, da combinare tra loro per altre mosse devastanti. Tutto ciò andrà adeguatamente padroneggiato, ma è diventato più semplice mettere a segno le offensive speciali. Ogni personaggio può averne quattro equipaggiate nello stesso momento, richiamabili con R1+ uno tasto a scelta tra Quadrato, Triangolo, Cerchio e Croce. Dal menù della personalizzazione è possibile modificare quale attacco è equipaggiato a un determinato comando, così come rimuovere e aggiungere nuove mosse speciali man mano che vengono sbloccate.
Ciò giova ai giocatori che chiesero a suo tempo una maggiore varietà nei sistemi di combattimento della serie Pirate Warriors. Prima i personaggi possedevano un moveset prefissato: adesso lo stesso è liberamente modificabile, certo tenendo pur sempre presente che Rufy Cappello di Paglia non può volare come Smoker, e che Sanji sarà sì agile ma mai letale come un Kaido dei Quattro Imperatori qualsiasi. Considerazioni scontate, ma che vale comunque la pena ricordare rapidamente: il bilanciamento tra i vari personaggi è comunque con tutta probabilità uno dei migliori della serie.
Miglioramenti e comparto tecnico
Ci sono delle novità importanti da tenere presente all’interno del titolo. Tra i miglioramenti subito evidenti spicca il numero di personaggi, che ora arriva a contare un totale di 43 presenze; altre 9 arriveranno più avanti tramite DLC a pagamento, e chissà perché ci aspettiamo di vedere tra loro anche Kozuki Oden. Gli sviluppatori hanno anche migliorato la distruttibilità degli ambienti di gioco e parzialmente la loro illuminazione: l’impressione è che ora riescano a coesistere più oggetti ed elementi a schermo, senza troppe compenetrazioni e problematiche di sorta. Va detto però che tecnicamente non è comunque un gioco che fa miracoli, neppure su PlayStation 4 Pro. La grafica in alta definizione è piacevole, e la direzione artistica riesce a compensare laddove ve ne è più bisogno: ma non sarà One Piece Pirate Warriors 4 a valorizzare il vostro televisore 4K con supporto all’HDR. Bene invece per caricamenti, frame rate e assenza di qualsivoglia caricamento fastidioso: l’unico rilevante è quello precedente all’avvio di un capitolo della storia. Tutto il resto scorre via piacevolmente e in modo rapido.
One Piece Pirate Warriors 4 è con tutta probabilità il capitolo più riuscito della serie targata Omega Force, basata sulla celeberrima opera di Eiichiro Oda. Giovano alla produzione una progressione rivista e migliorata della storia principale, i tantissimi collezionabili da raccogliere, una nuova possibilità di personalizzazione di tutti gli eroi presenti (buoni e cattivi che siano), e l’inedita distruttibilità degli ambienti (benché non faccia miracoli). Se amate i musou, questo titolo fa per voi a prescindere che vi piaccia One Piece. Restano presenti, però, una gestione seccante della telecamera, un sistema di aggancio di mini boss e boss che a volte non fa il suo dovere, e un comparto tecnico accettabile ma poco brillante.