Flashback 25th Anniversary Recensione: gradito ritorno

Flashback

Flashback 25th Anniversary torna su PlayStation 4 grazie ad un bundle celebrativo realizzato da Microids assieme ad Another World, titolo che, insieme a lui, rappresenta la migliore produzione dell’ormai defunta, ma mai dimenticata, software house francese Delphine Software. Torna, si. Perché Flashback torna sempre, al pari proprio di Another World, perché ormai è diventato un grande classico del passato. Un titolo affascinante ma non perfetto, giocabile ma non fluido, ma soprattutto un titolo che è un vero simbolo iconico degli anni novanta, riscopriamolo insieme.

Flashback Legacy, dagli anni novanta ad oggi, con stile

Flashback 25th Anniversary è da considerarsi una vera e propria versione definitiva dell’originale Fashback, risalente al 1992 che, da quell’anno in poi, ha praticamente visitato tutte le principali piattaforme, contemporanee e successive, arrivando fino ad oggi. Il gioco originale debutta su Commodore Amiga e PC DOS, ma si può trovare anche per i sistemi a 16 e 32 bit, come Sega Mega Drive, Sega CD, Sega Dreamcast, Super Nintendo, Marty FM Towns, Atari Jaguar, Apple Macintosh, PC-98Standard 3DO, Acorn Archimedes, Philips CD-i e persino per Apple iPhone e Smartphone Android. Ma non solo, Flashback incontra la terza dimensione grazie al seguito/remake nel 1995, intitolato Fade To Black, e rilasciato per Sony PlayStation, Sega Dreamcast e PC DOS, che nel 2008 viene reso disponibile anche per Sony PlayStation 3 e Sony PSP. Come se non bastasse tanta disponibilità, ecco che nel 2013 arriva un remake tridimensionale del gioco originale, sviluppato stavolta da VectorCell per Ubisoft con Unreal Engine 3, e rilasciato su Sony PlayStation 3, Microsoft Xbox 360 e PC Windows 7/8. Il successo è enorme e duraturo, al punto che il titolo entra nel Guinnes dei Primati come videogioco francese più venduto al mondo! Cinque anni dopo arriva infine l’episodio che celebra i venticinque anni, e di cui parliamo in questo articolo, per le attuali piattaforme, Microsoft Xbox One, PC Windows 10, Apple Mac, Nintendo Switch e Sony PlayStation 4. Si, ricordiamo che il titolo è disponibile, oltre che nel presente bundle, anche in solitaria sul PS Store fin dal 2018, al prezzo, non basso, di circa venti euro, ma si sa, i classici non perdono mai valore.

Flashback, quando Prince of Persia incontrò la Sci-Fi

Ma cosa è esattamente questo Flashback così famoso? Si staranno chiedendo le nuove generazioni, non avendolo vissuto di persona. Che ne sanno i duemila degli anni novanta, per citare Gabry Ponte. Dopo l’enorme successo commerciale di Another World di Eric Chahi, un autore in forze alla Delphine Software e rilasciato nel 1991, con tanto di sbarco di altrettanto successo in territorio statunitense col titolo Out of This World, lo sviluppatore francese Delphine Software decide di spingere parecchio un altro gioco dalla filosofia ed ambientazione simile, uno strano mondo fantascientifico da esplorare senza saperne nulla ed in cui il protagonista finisce in piena amnesia. Molti considerano Flashback un vero seguito di Another World, forse anche grazie all’ambiguità con cui la stessa software house lo ha presentato al pubblico, ma in realtà i due titoli, a parte la filosofia di base ed un setting simile, hanno davvero poco in comune, anche la paternità. L’artista principale dietro Flashback risponde al nome di Paul Cuisset, autore della storia e designer dei livelli. Il nome di Cuisset è noto agli amanti delle Avventure Grafiche, grazie alla sua Les voyageurs du temps: La menace  (Future Wars: Time Travellers) del 1989. Ad aiutarlo un team di sole venticinque persone, tra cui spiccano il musicista Jean Baudlot ed il grafico Fabrice Visserot, che curerà nel 1998 le mappe di Heart of Darkeness, altro titolo di punta di Eric Chahi. In realtà l’idea di fondo di Flashback è parecchio semplice, riprendere un grande classico del passato, ovvero Prince of Persia dello statunitense Jordan Mechner e trasportarne il gameplay di base in un setting fantascientifico. Al motion-capture del gioco originale, che regalava movimenti realistici al personaggio, viene sostituita una brillante tecnica grafica chiamata Rotoscope, mutuata dai cartoni animati, che offre una fluidità di movimento eccelsa. A cui, purtroppo, si contrappone però un sistema di comandi lievemente legnoso e punitivo, che, ovviamente, è ancora presente nella riedizione dei venticinque anni. Spinto anche da Another World, Flashback diventa anch’esso un classico e gli viene spesso associato, rendendolo, nella sua mitologia personale, il seguito ideale. Questa leggenda continua ancora oggi, come sappiamo, ed il bundle di Microids ne è la testimonianza più evidente.

Flashback 25th Anniversary, Flashback to the PAST…

Mettiamo subito le cose in chiaro, se avete superato i quarantanni ed avete i primi (o secondi) capelli bianchi tutto quello che dice il capitolo successivo per voi sarà pura eresia euforica. Avete il dovere morale di giocare il grande classico in versione nuda e cruda, esattamente come si sarebbe giocato su Commodore Amiga 500. Dopo un rumorosissimo caricamento da disco floppy da tre pollici e mezzo. Dopo una bella introduzione in computer grafica che ci presenta uno strano avvenimento preludio del gioco, ci ritroviamo nei panni di Conrad B. Hart in fuga da dei misteriosi inseguitori su Titano, il satellite del pianeta Saturno, nel futuro. L’anno è il 2142, e niente altro sappiamo degli avvenimenti e del personaggio. Dopo la fuga da una astronave il nostro “eroe” atterra su un pianeta e perde la memoria, pur potendo contare sugli indizi di un holocube, un proiettore olografico che serve a dare consigli nelle situazioni più disperate. L’avventura si dipana attraverso meccaniche platform severissime, dove ogni salto deve essere millimetrato, nello stile appunto del già citato Prince of Persia, in una impostazione grafica con visuale laterale e schermata fissa, dove ogni quadro può presentare puzzle, nemici ed enigmi assortiti. L’iniziale giungla vedrà altri scenari seguenti, tra cui spicca il brillante Night Club, da affrontare con le stesse impostazioni, un titolo immediato, da padroneggiare con cura certosina piuttosto che con fretta, col cervello piuttosto che con l’azione muscolare. Gli scenari, completamente disegnati a mano, ed i personaggi che paiono vivi grazie alla rotoscopia, restano decisamente impressi nella memoria, e si fanno perdonare qualche pecca nel gameplay. Quest’ultimo è fin troppo rifinito e preciso, sia chiaro, ma esageratamente pretenzioso e punitivo. Per completare il gioco, in una sua esecuzione rapida ed esatta, basterebbero un paio di ore e mezza, ma il try and error renderà il gioco di longevità diversa per ogni giocatore. Il titolo riesce, alla sua uscita originale, ad issare un po più in alto l’asticella dell’intero genere platform-adventure, diventando una pietra miliare al pari di Pitfall di David Crane del 1982 e di Prince of Persia di Jordan Mechner del 1989. Il tutto nonostante la sua difficoltà elevata, ma anche grazie ad una appassionante trama fantascientifica e distopica di alto livello, degna di un romanzo di genere di qualità. Peraltro già al momento del debutto in terra statunitense, col titolo di Flashback: The Quest for Identity, la software house lo riteneva poco adatto al mercato americano, e aveva progettato di realizzarne una versione più “facile” magari con aiuti in game e mostri meno aggressivi. Questa Easy Mode non è mai stata realizzata, ma il suo spirito vive nella versione ammodernata del titolo, presente nell’edizione del venticinquennale.

Flashback 25th Anniversary, Flashforward to the FUTURE!

Tutta questa difficoltà, per le nuove generazioni, forse è troppa. Ed ecco che l’edizione del venticinquennale offre la possibilità di giocare il titolo ammorbidendo il tutto, con tanto di salvataggi in corner in caso di morte prematura, applicazione di filtri e tutto quello che rende il titolo più fruibile alle nuove leve di giocatori cresciuti a pane e stick analogico. Una scelta condivisibile, specie per la doppia presenza di entrambe le versioni, che potrebbe far avvicinare al grande classico un pubblico  del tutto nuovo. Si, perchè se per la Generazione X, ovvero i nati  fra il 1965 ed il 1980, Flashback fa parte del bagaglio culturale da sempre, ricordiamo anche che tra gli utenti della piattaforma PlayStation 4, secondo le analisi di mercato, c’è un buon 40% di Millennial, ovvero i nati tra il 1981 ed il 2000 che, per motivi anagrafici, potrebbero non conoscerlo affatto. Le feature offerte offerte dalla riedizione moderna sono filologicamente interessanti e non vogliono snaturare troppo il titolo. Troviamo la simulazione CRT, per avere una visuale simile a quella di una TV a tubo catodico, la possibilità di applicare filtri, anti-alias, sfocatura, rumori e di inserire dei pannelli laterali colorati. Ricordiamo infatti che il gioco originale era visualizzato in un rapporto 4/3 sulla TV. Non solo il versante grafico è completo, anche il sonoro infatti offre diversi bonus, tra questi ricordiamo la modalità 8-bit sound, la possibilità di ascoltare la colonna sonora migliorata durante il gioco e soprattutto l’eccezionale Juke Box con le splendide musiche d’atmosfera del titolo. Completano l’offerta una collezione video delle cinematiche originali, un piccolo manualetto digitale ed una interessante Galleria d’Arte di strada curata dall’artista Megamatt.  Il gioco ama anche fare autoironia, ed infatti spicca la scritta “tutte le comodità moderne” mentre si scegli la versione Moderna nello splendore dei Filtri Post Fx. Notevole infine, dal punto di vista del gameplay la presenza della Modalità Rewind, che permette di tornare indietro sui propri passi per correggere un errore appena commesso, sullo stile di Prince of Persia Le Sabbie del Tempo. Il Tutorial interno invece, che potrebbe piacere alle nuove generazione, spezza in maniera quasi ossessiva l’azione, dando continui consigli anche sulle cose più elementari e che, in molti, troveranno più irritante che utile.

L’immortalità dei classici, la via francese del gaming

Un titolo questo Flashback 25th Anniversary che è da apprezzare senza dubbio più dal punto di vista storico che ludico, restando un gioco complesso allora come oggi ma che, ammettiamolo, fa la sua figura anche ai nostri giorni tra le opere contemporanee. Se vi siete appassionati al recente Paper Beast per PlayStation VR di cui abbiamo parlato in questa pagina, sarete senza dubbio curiosi di riscoprire gli antenati del titolo come appunto Another World e Flashback, due interessanti opere francesi dei primi anni novanta che non possono mancare nella vostra ludoteca personale.

Flashback 25th Anniversary arriva sui nostri schermi con un interessante bundle proposto da Microids assieme alla riedizione di un altro grande classico senza tempo, Another World  25th Anniversary. Un dittico molto interessante dal punto di vista storico, ricco di contenuti bonus e che cerca di far conoscere alle nuove generazioni importanti opere del passato. La possibilità di giocare Flashback sia in versione classica che moderna metterà tutti d’accordo. Il gioco originale, infatti, è parecchio complesso ed a volte richiede una precisione certosina, con un gameplay parecchio punitivo. Un Platform Adventure solido e ben curato, con una trama fantascientifica appassionante che non deluderà le nuove generazioni, facendo versare una lacrimuccia ai giocatori con una certa età.

 

 

Super Fabio Bros, al secolo Fabio D'Anna (ma non diteglielo: ancora soffre perché Facebook lo ha costretto a usare il suo vero nome), è un collezionista leggendario di videogiochi nonché super esperto di retrogaming. Ha organizzato due edizioni della mostra ARCHEOLUDICA ed è Responsabile della Collezione al museo VIGAMUS, ha collaborato con i portali specializzati Games Collection e Retrogaming History. Adora Super Mario, Pac-Man e le sue adorabili cagnoline. L'obiettivo finale della sua vita è possedere tutti e 2047 i modelli di PONG esistenti. Attualmente è a quota 69.... quindi augurategli lunga vita e prosperità.