L’arrivo di PlayStation 5, nuova ammiraglia di casa Sony, è sempre più vicino. Con la recente conferma relativa alla finestra di lancio della macchina, confermata per il periodo natalizio nonostante l’emergenza Covid-19, l’attesa dei fan nei confronti della nuova piattaforma di gioco si fa sempre più calorosa.
Complice anche un alone di mistero sempre più forte che sta accompagnando il percorso di avvicinamento alla next-gen di casa Sony, la curiosità dei fan (ma anche degli addetti ai lavori), è sempre più alle stelle. Della macchina, infatti, si conoscono bene i tratti principali, e recentemente sono state svelate alcune caratteristiche relative alle potenzialità dell’Unreal Engine 5 che lasciano presagire un futuro più che roseo, ma molte cose sono rimaste ancora avvolte nel mistero.
Di PlayStation 5 non conosciamo ancora l’estetica, il prezzo e la line up di lancio e, chiaramente, non vediamo l’ora di saperne di più in merito, un po’ com’è accaduto in passato ogni qualvolta una nuova ammiraglia di Sony fosse pronta ad affacciarsi sul mercato. In attesa di nuovi sviluppi, attesi per il prossimo mese di giugno (si spera!), proviamo a ripercorrere la storia di Sony e del marchio PlayStation, e nella fattispecie di tutte le macchine che hanno anticipato quella che, da qualche mese a questa parte, rappresenterà il futuro del gaming per la compagnia nipponica.
Siete pronti al viaggio nei ricordi?
PlayStation 5: un gioiello chiamato PlayStation (per “gli amici” PSX)
La storia di PlayStation affonda le sue radici nel lontano 1988, con la collaborazione con Nintendo per lo sviluppo dei chip audio per una nuova versione del Super Nintendo. Nel frattempo, Nintendo era alla ricerca di un nuovo formato multimediale per espandere il proprio mercato, dopo aver avuto problemi con l’utilizzo dei supporti magnetici. Nel momento in cui le caratteristiche del CDROM/XA (un’estensione del formato CD-ROM capace di combinare audio compresso, grafica e computer data, il tutto accessibile simultaneamente), sviluppato da Sony e Philips, vennero rese note Nintendo si mostrò immediatamente interessata, affidando a Sony lo sviluppo di un drive CD da collegare al Super Nintendo. Intanto Sony stava pianificando lo sviluppo di un proprio sistema, un proprio marchio, compatibile col Super Nintendo ma in grado di essere anche un sistema di intrattenimento domestico. Esso avrebbe dovuto leggere sia le cartucce del Super Nintendo sia i dischi in formato Super Disc, derivanti dal CDROM/XA.
A causa di alcune caratteristiche del contratto, che permettevano a Sony di avere il totale controllo dei titoli in uscita nel nuovo formato, Nintendo decise di non stringere più nessun accordo con Sony, ma di associarsi a Philips, legame poi tagliato a causa dell’insuccesso dei titoli di cui Philips aveva ottenuto la licenza da Nintendo. Sony, dal canto suo, decise di fare di quanto sviluppato fino ad allora una console completa, cosa che portò Nintendo a intraprendere una causa legale e a tentare di ottenere un’ingiunzione contro la commercializzazione di PlayStation negli Stati Uniti, che venne però negata dal giudice. Già nel 1991 vennero prodotti i primi esemplari della console (si pensa circa 200). L’anno successivo, Sony e Nintendo strinsero un accordo ma, dato che ormai la tecnologia del Super Nintendo risultava obsoleta, la compagnia di Tokyo abbandonò la partnership definitivamente e nel 1993 iniziò a lavorare per rinnovare PlayStation. Il 2 dicembre del 1994 la console venne ufficialmente presentata e lanciata da Sony Interactive Entertainment in Giappone, il 9 settembre del 1995 negli Stati Uniti, mentre in Europa arriva il 29 dello stesso mese (qui in Italia era venduta al prezzo di 750.000 lire). La PlayStation (anche chiamata PSX, dal nome in codice utilizzato nelle fasi di sviluppo, PlayStation Xperimental) venne poi prodotta fino al 2000. Nel luglio del 2000 è stata poi sostituita da PSOne, una versione più piccola e maneggevole, rimasta poi in auge fino al 2006. Inutile dirvi che PlayStation ebbe un successo straordinario, tanto da arrivare ad essere la prima console da gioco della storia a superare i 100 milioni di unità vendute (con 40 milioni di unità vendute nei soli primi due anni di vita).
Col suo design elegante e il supporto per i CD (che consentivano di trasformare la console in un impianto stereo e che avevano un basso costo di produzione), diede inizio ad un’autentica rivoluzione, che riuscì a modificare la stessa immagine delle console: da prodotto destinato a una fascia di pubblico più giovane a realtà tecnologica in grado di modificare la quotidianità familiare. Alcuni tentativi erano stati fatti in passato, ma non ebbero il successo sperato, mentre il prodotto che segnò l’esordio di Sony nel mercato videoludico riuscì a far breccia in un elevato numero di utenti, tanto da primeggiare su colossi nel campo come SEGA e Nintendo, si pensa non solo grazie alla qualità, versatilità, ai bassi costi di produzione, alla facilità di sviluppo del software e ai titoli pubblicati, ma anche grazie alla campagna pubblicitaria senza precedenti. I titoli di lancio della PlayStation furono i seguenti: Ridge Racer, Battle Arena Toshinden, Rapid Reload, Wipeout, Kileak: The Blood e Street Fighter: The Movie. Qualche anno dopo arrivò sul mercato Gran Turismo 2, ancora oggi una delle esclusive più vendute di sempre. Nel 2018 la celebre console, uscita ormai oltre vent’anni fa, è stata rimessa in commercio, col nome di PlayStation Classic, in una versione rimpicciolita del 45% e con all’interno ben 20 titoli storici, al prezzo di €99 (99$ in USa e AUD$ 150 in Australia).
La console dei record: PlayStation 2
Sempre nel 2000, anno di uscita della PSOne, come dicevamo poc’anzi, il 4 marzo venne immessa sul mercato giapponese PlayStation 2 (in Italia arrivò solo il 24 novembre), che portava con sé anche la compatibilità con tutti i titoli usciti per la console precedente. Tre anni dopo, Sony mise sul mercato solo giapponese la PSX, un personal video recorder basato sulla tecnologia di PlayStation 2. Lo sviluppo della macchina era però iniziato già nel 1994, con un progetto ambizioso, che anticipò quanto poi accadrà negli anni a venire (ad esempio firmware aggiornabili e riproduzione di contenuti in streaming da internet). Insieme allo sviluppo della console, fu portata avanti la progettazione di una campagna pubblicitaria sempre più audace e sempre più portata a ridere dei luoghi comuni sui videogiocatori e da qui dare il via a una proposta di un qualcosa di differente, motivo per cui fu chiamato David Lynch. I titoli con cui PlayStation 2 uscì al lancio non erano particolarmente forti (Aqua Aqua, Dynasty Warriors 2, FantaVision, FIFA 2001, Gradius III and IV, International Superstar Soccer, NHL 2001, Orphen: Scion of Sorcery, Ready 2 Rumble Boxing Round 2, Ridge Racer V, Silent Scope, Smuggler’s Run, SSX, Tekken Tag Tournament, Timesplitters, Wild Wild Racing), ma la finestra temporale e la retrocompatibilità giocarono a favore di Sony, consentendole di riuscire comunque a raggiungere il successo desiderato.
Il primo anno della suddetta console fu una scommessa, un rischio che portò Sony a vendere i pezzi in perdita per contenere i costi, nella speranza di recuperare con licenze e accessori vari, avendo come obiettivo il renderla la console di riferimento per tutto e contenere i costi successivamente ottimizzando sui modelli successivi. Lo sviluppo dei giochi era però lento e il primo anno non fu facile per l’azienda. PlayStation 2 iniziò a fare fortuna anche grazie al suo essere un lettore DVD relativamente economico, supporto che stava rimpiazzando pian piano i VHS. Inoltre il suo design raffinato e piacevole da vedere, unito alla possibilità di poter essere posizionata in due modi, la rendeva l’ideale per le famiglie e per essere posizionata in un salotto ed inoltre il fatto che fosse retrocompatibile e che quindi i giochi si potessero continuare ad utilizzare fu un motivo in più per i genitori indecisi per acquistare la console (e, parliamoci chiaro, sia nel caso di questa console sia nel caso della PlayStation 1, il poter utilizzare giochi “piratati” e quindi a basso costo fu una gran bella spinta per le vendite). Nel 2001 iniziarono ad arrivare sul mercato pezzi da novanta quali Metal Gear Solid 2, Grand Theft Auto, Devil May Cry, Max Payne, Final Fantasy X, Ico, che spinsero le vendite alle stelle. Furono poi introdotti altri due modelli per la console in questione, dal design più sottile e leggero: il primo nel 2004 (che integrò la scheda ethernet ma tolse la porta di espansione) e il secondo nel 2007. A marzo del 2012 le unità vendute di PlayStation 2 ammontavano a 155 milioni, i giochi a 3800 per un miliardo e mezzo di copie vendute. Al lancio, la console costava la bellezza di 829.900 lire (questo era il prezzo consigliato al lancio), somma che fu poi abbassata a 599.000 lire da quella che allora si chiamava Sony Computer Entertainment.
PS3: il primo (mezzo) passo falso
La nascita di PlayStation 3 affonda le sue radici nel momento in cui si iniziò a sviluppare un primo prototipo di macchina in grado di concentrarsi su un singolo processore centrale, il CELL, che avrebbe fatto sia da CPU sia da GPU. Sony però si accorse, con l’uscita di Xbox 360, che il solo CELL non poteva eguagliare la rivale di casa Microsoft, così si affrettò ad accordarsi con NVIDIA per la creazione di una GPU da affiancare alla CPU, l’RSX, motivo per cui la console uscì un anno dopo la sua rivale. All’E3 del 2005 venne mostrato il prototipo della console e del controller (molto diverso dal Dualshock che conosciamo ora), con la dimostrazione delle potenzialità tramite le classiche tech demo. Durante il Tokyo Game Show dello stesso anno vennero mostrati altri video, tra cui Formula 1 e Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots, mentre all’E3 del 2006 vennero portate le prime prove giocabili insieme alla versione finale della console, che presentava alcune porte in meno per contenere i costi di produzione (che avrebbe visto due modelli, quella da 20 GB al prezzo di $499 e quella da 60 GB al prezzo di $599). Il controller tanto criticato venne sostituito dal tradizionale Sixaxis, molto simile al Dualshock 2 e nettamente più familiare e funzionale. La console fu lanciata l’11 novembre 2006 in Giappone, il 17 novembre 2006 nel Nord America e il 23 marzo 2007 in Europa, Medio Oriente, Australia, Asia, America Latina e Nordafrica.
Dal momento che le vendite per il modello da 20 GB furono scarse sia in America sia in Giappone, Sony evitò di rilasciarla anche sul suolo europeo e ne fermò la produzione anche nel resto del mondo. Per abbattere i costi, inoltre, la versione europea non fu dotata del chip Emotion Engine, sostituendolo con una retrocompatibilità software, ma ciò fece sì che, a differenza delle sue gemelle giapponesi e americane, la versione in questione fosse in grado di leggere solo parte del catalogo di PlayStation 2. A causa del prezzo molto elevato (600$ per la 60 GB contro i 400$ per la Xbox 360 da 20 GB), Sony decise di tagliare ulteriormente le caratteristiche della sua ammiraglia e lanciò, il 10 ottobre del 2007, PlayStation 3 da 40 GB al prezzo di $399, mentre lo Starter Pack con la console da 60 GB passò da 599€ a 499€. La versione da 40 GB ha meno porte USB, non ha il lettore per le schede di memoria, non ha software di emulazione per i titoli PlayStation 2, non supporta i Super Audio CD e ha un processore centrale CELL prodotto con la tecnologia a 65 nm anziché 90 (cosa che ha portato a una riduzione dei consumi). Grazie alle scelte operate da Sony, il costo di produzione passò da $840 a $400. Il 18 agosto del 2009, alla Games Convention di Colonia, Sony annunciò la PlayStation 3 Slim, con un hard disk da 120 o 250 GB, più piccola del 33%, più leggera del 36% e con un consumo ridotto del 34%. Il processore CELL al suo interno, con un processo produttivo a 45 nm, si surriscalda di meno e rende la console più longeva. Essa prevede poi il supporto Bravia Sync, che permette di controllare la console col telecomando dei televisori della linea Bravia e il prezzo di lancio fu di €299, con l’entrata in commercio della console il 1 settembre 2009 in Europa e in America (la versione da 250 GB invece entrò in commercio il 1 ottobre, con FIFA 10 in bundle, al prezzo di €349). A novembre 2011 arriva anche in Europa la versione bianca della console con un hark disk da 320 GB, in Italia è in vendita, sempre da novembre 2011, un bundle con la versione argento e, dall’aprile 2012, è disponibile un bundle contenente una PlayStation 3 rossa con HDD 320 GB e due controller, anch’essi rossi, al prezzo standard di €299. Il 19 settembre del 2012 fu poi presentata un’altra versione della PlayStation 3, al Tokyo Game Show, un modello più piccolo e leggero del 25% rispetto alla Slim e un CELL con un processo produttivo di 32 nm, oltre al caricamento dischi manuale e alle differenze nel design, la PlayStation 3 Super Slim. In base al territorio, la console veniva venduta con un hard disk di dimensioni differenti: negli Stati Uniti e in Giappone un modello da 500 GB e uno da 250, in Europa e in Australia un modello da 500 GB e uno con una memoria flash da 120 GB espandibile inserendo un hard disk interno (i prezzi erano rispettivamente di €239,99 e €149,99). A marzo del 2017, Sony annunciò che la PlayStation 3 sarebbe uscita di produzione.
La console in questione portò numerose novità, che la resero un autentico gioiello tecnologico e un centro multimediale a 360°. Vediamo insieme le sue caratteristiche: possibilità di utilizzare la rete di casa, sia cablata sia wireless, per condividere contenuti multimediali, il PlayStation Network, retrocompatibilità con molti titoli non solo PlayStation 2 ma anche PlayStation 1, ottenuta tramite emulazione software, trofei, sistema operativo in grado di aggiornarsi per apportare modifiche e risolvere problemi, lettore in grado di supportare blu-ray, CD, DVD, Super Audio CD, un disco rigido capace di immagazzinare numerosi contenuti, tra cui foto, video, musica, lettura di filmati DiVX e VC-1, capacità di immagazzinare contenuti da PSP e pendrive (collegandole con USB). Sebbene non fosse partita esattamente col piede giusto, a causa, secondo Jack Tretton, ex dirigente PlayStation, del fatto che non era facile per gli sviluppatori lavorarci ed era troppo costosa, PlayStation 3 ha venduto quasi 90 milioni di unità. Nonostante il prezzo non esattamente contenuto, dice Tretton, la PlayStation 3 era venduta in perdita. I giochi di lancio di PlayStation 3 furono i seguenti: Call of Duty 3, Def Jam: Icon, Enchanted Arms, Fight Night Round 3, Formula One Championship Edition, Full Auto 2: Battlelines, Genji: Days of the Blade, Marvel: Ultimate Alliance, Mobile Suit Gundam: Target in Sight, MotorStorm, NBA Street Homecourt, Need for Speed: Carbon, NHL 2K7, Resistance: Fall of Man, Ridge Racer 7, Sonic the Hedgehog, Tiger Woods PGA Tour 07, Tom Clancy’s Splinter Cell: Double Agent, Tony Hawk’s Project 8, The Godfather: The Don’s Edition, Untold Legends: Dark Kingdom, Virtua Fighter 5, Virtua Tennis 3, Blazing Angels: Squadrons of WWII e World Snooker Championship 2007.
PS4: un uomo (o una macchina) solo al comando
Lo sviluppo di PlayStation 4, stando a quanto dichiarato dall’architetto Mark Cenry, iniziò nel 2008, con la collaborazione di Bungie nello sviluppo del controller. Già a partire dal 2012 furono inviati kit di sviluppo agli sviluppatori di videogiochi, conosciuti col nome di “Orbis”. Fu annunciata ufficialmente da Andrew House il 20 febbraio 2013, al PlayStation Meeting, come successore della PlayStation 3, console dal successo importante, dovuto anche alla sua versatilità e al suo essere un centro di intrattenimento a 360°. I primi giochi mostrati da Sony furono il nuovo capitolo di Killzone (Killzone: Shadowfall) e Infamous: Second Son e venne mostrato il nuovo controller, il Dualshock 4. La console è stata resa disponibile a partire dal 15 novembre 2013 in Nord America, dal 29 novembre in Europa e nel Sud America, mentre in Giappone dal 22 febbraio 2014. Il design della PlayStation 4 (nome abbreviato in PS4) fu presentato nella notte tra il 10 e l’11 giugno, tramite delle fotografie. La console si presentò immediatamente portatrice di una vena social molto marcata, che facilmente si nota dalla presenza del tasto Share sul controller, che consente di catturare e pubblicare sui social (Facebook, YouTube e Twitch) immagini e video e di avviare anche dirette streaming. Vi è poi la funzionalità chiamata Share Play che consente di invitare un amico nella propria sessione di gioco, anche se non possiede una copia del gioco, e il PlayStation Plus, servizio in abbonamento necessario per il multiplayer online (la scelta di renderlo a pagamento è per Sony un modo di garantire infrastrutture migliori all’utenza, stando a quanto dichiarato). Per quanto riguarda l’architettura hardware, la PlayStation 4 è simile a un PC, cosa che rende più semplice e meno costoso il lavoro agli sviluppatori. Viene utilizzato un processore sviluppato da AMD, in collaborazione con la stessa Sony. La GPU è targata AMD Radeon da 1.84 TFLOPS, la RAM è 8 GB GDDR5. Vi è poi un HDD interno da 500 GB, 1 TB o 2 TB, un lettore Blu-ray 6x e DVD 8x.
La console ha poi una modalità di riposo, che la mette in stand-by in uno stato a basso consumo in cui si avvia nuovamente il gioco o l’applicazione lasciata aperta in pochi attimi e si possono continuare a scaricare contenuti e/o aggiornamenti. C’è poi un chip secondario che consente di scaricare i giochi dal PlayStation Store e giocarci prima della fine del download. Ci sono poi molte funzioni particolari, come la possibilità di collegare la console a tutti i dispositivi tramite la PlayStation App, il PlayStation Now, che consente di giocare ai vari titoli con differenti apparecchi marchiati PlayStation e anche con piattaforme non dedicate necessariamente al gaming, come le TV Sony Bravia, e il Remote Play, che permette di giocare su PlayStation 4 utilizzando come schermo la PlayStation Vita. La PlayStation 4 è poi compatibile con PlayStation Camera e PlayStation VR. Nel tempo sono state immesse sul mercato versioni differenti, a livello estetico, di PlayStation 4, come la Glacier White o la PlayStation 4 20th Anniversary Edition o la versione Steel Grey con design dedicato a Batman: Arkham Knight o ancora quella rossa dedicata a Metal Gear Solid V: The Phantom Pain, quella dedicata a Final Fantasy XV, quella dedicata a Marvel’s Spider-Man o quella dedicata a God of War. Il prezzo di lancio di PlayStation 4 è €399 (349 sterline nel Regno Unito e 399 dollari nel Nord America) e il lancio negli Stati Uniti fu impressionante: oltre un milione di console vendute in 24 ore. L’accoglienza fu ottima anche in Italia, in Germania, nel Regno Unito e in Giappone, dove venne esaurita la prima spedizione in pochissimo tempo. Data l’enorme richiesta, Sony dichiarò di avere difficoltà a rifornire l’Europa. A fine luglio 2014, Sony dichiarò di aver abbassato i costi di produzione della console, cosa che, unita alle vendite stratosferiche, riportò la situazione finanziaria dell’azienda a uno stato di profitto. Il 22 giugno 2015, Sony ufficializzò due nuovi modelli di PS4, l’Ultimate Player Edition, con l’hard disk da 1 TB, e un modello col codice CUH-1200, con la scocca opaca, i tasti fisici, un consumo energetico ridotto dell’8% e un peso inferiore del 10%. PlayStation 4 venne lanciata con i seguenti titoli (non esattamente stellari in molti casi): Assassin’s Creed IV: Black Flag, Basement Crawl, Battlefield 4, Blacklight: Retribution, Call of Duty: Ghosts, Contrast, Counterspy, DC Universe Online, Doki-Doki Universe, FIFA 14, Flower, Hohokum, Just Dance 2014, Killzone: Shadowfall, Knack, Lego Marvel Super Heroes, Madden NFL 25, N++, NBA 2K14, NBA Live 14, Need for Speed: Rivals, Pinball Arcade, Pool Nation Extreme, Resogun, Skylanders: Swap Force, Super Motherload, Tiny Brains e War Thunder.
Tempo di revisioni: arriva PS4 Pro
Il 10 giugno del 2016 Sony confermò una versione revisionata di PlayStation 4, capace di supportare il 4K e la annunciò al PlayStation Meeting, col nome di PlayStation 4 Pro, affiancandola alla PlayStation 4 Slim, un modello più sottile della PS4 standard, destinato ad uscire il 15 settembre dello stesso anno, al prezzo di €299 (299 dollari nel Nord America e 249 sterline nel Regno Unito). PlayStation 4 Pro sarebbe invece uscita il 10 novembre al prezzo di €409 (399 dollari nel Nord America e 349 sterline nel Regno Unito).
La PS4 Pro è una versione potenziata rispetto a quella standard, come dicevamo poc’anzi, in quanto consente di sfruttare pienamente la risoluzione 3840×2160 presente nelle TV di nuova generazione e offre anche un 4K dinamico per quei titoli che non raggiungono in 4K nativo, fornendo comunque una risoluzione aumentata, il supersampling delle texture, vari filtri ed asset a 2160p. PlayStation 4 Pro è disponibile con un HDD da 1 TB, affiancabile o sostituibile con un hard disk aggiuntivo. Per quanto riguarda il processore, esso è un x86-64 AMD Jaguar da 8 core con una GPU AMD Radeon da 4.20 TFLOPS e una ram da 8 GB GDDR5.
Insomma: il nuovo corso di Sony e di PlayStation è ormai dietro l’angolo e, per nostra fortuna, per abbracciare il futuro non dovremmo attendere ancora poi molto.