Minecraft Dungeons Recensione: vecchi mondi, nuove possibilità

Minecraft Dungeons

Se ad oggi non conoscete Minecraft, lasciatelo pure dire: vi siete persi un pezzo fondamentale della storia dei videogiochi. Il titolo progettato da Markus Persson, Jens Bergensten e Stephen McManus, nonché universalmente associato a Mojang, può piacere e non piacere: ma evoca immediatamente ricordi e un immaginario ben precisi. E adesso nella primavera del 2020 si torna a parlare di Minecraft, non con una nuova avventura narrativa alla Telltale Games ma in compagnia di Minecraft Dungeons. Che fondamentalmente non è altro che un hack ‘n slash basilare, misto a meccaniche dungeon crawler, e il tutto ambientato nell’universo di Minecraft. Mossa commerciale geniale e anche parzialmente riuscita, che naturalmente vi raccontiamo nella nostra recensione. Che conosciate o meno l’opera di riferimento, mettetevi comodi: questo è un videogioco adatti a vecchi e nuovi arrivati, adulti e bambini; e per forza di cose ovviamente non potrà accontentare davvero tutti quanti, non nell’immediato.

Minecraft Dungeons: un titolo con una trama!

Quando si dice la fortuna: Minecraft Dungeons possiede addirittura la sua bella trama, che viene raccontata al giocatore sia nel breve filmato introduttivo che all’inizio di ogni mondo di gioco (nove in totale). La narrazione è un mero pretesto per scendere subito nei vari livelli a menare le mani contro cose e nemici, ma risulta comunque piacevole, anche se mai propriamente esaltante o anche solo approfondita.

Il giocatore apprende così l’esistenza, nel mondo di Minecraft Dungeons, dell’Arci Abitatore: un abitante diventato molto, molto cattivo dopo essere stato scacciato da tutti gli insediamenti che visitava alla ricerca di una nuova dimora. Destino ha voluto che trovasse poi in una grotta la Sfera del Predominio, manufatto dai poteri incredibili: quale occasione migliore, per il reietto, di vendicarsi contro il mondo intero? Da qui la missione del cattivone per ridurre in schiavitù il mondo di Minecraft. Per fortuna si ergono a difesa della giustizia gli eroi, cioè il giocatore stesso in compagnia di un massimo di altri tre amici nello stesso momento.

La progressione è lineare, scontata e il più possibile guidata: da una mappa di gioco centrale si selezionano i vari livelli come se fossero località del mondo di Minecraft Dungeons (nei fatti lo sono!) e si porta a compimento un solo compito nello stesso momento. Libera un po’ di abitanti, sconfiggi questo cattivo, ferma la produzione nelle miniere, e via dicendo. Lo ribadiamo, la trama di Minecraft Dungeons è un pretesto, e dopo una prima run l’avrete già imparata a memoria; ciò che importa naturalmente è il gameplay. Il titolo è doppiato in lingua inglese, ma sottotitolato in un buon italiano e tutti i menù e testi a schermo sono a loro volta in lingua italiana.

Il gameplay e l’anima di Minecraft Dungeons

Una prima occhiata potrebbe portarvi facilmente a considerare Minecraft Dungeons un Diablo 3 con i blocchetti di Mojang: non vi allontanereste troppo dalla realtà, del resto. Più generi, infatti, si incontrano nella produzione, facendosi forza l’un l’altro e in generale potenziando l’offerta ludica complessiva. Su tutti l’hack ‘n slash, perché in Minecraft Dungeons ci si sposta molto, si corre, e soprattutto si malmenano nemici e mostri lungo il percorso come se non ci fosse un domani, raccogliendo tutti gli oggetti che rilasciano a terra e guadagnando nello stesso momento i punti esperienza.

Minecraft DungeonMa Minecraft Dungeons è anche un dungeon crawler, termine molto tagliante che già la dice lunga sulla necessità di esplorare tante e tante grotte alla ricerca di bottino; queste caratteristiche infine si tengono assieme grazie all’anima action RPG del gioco, la prima che dovreste tenere a mente. Il giocatore difatti personalizza, potenzia ed equipaggia a puntino il suo personaggio: solo in un secondo momento avvia la missione per completare i vari obiettivi. Facendo questo ottiene nuovi potenziamenti, nuovi accessori, nuove armi, e continua così la crescita del suo alter-ego. Crescita che, in verità, in Minecraft Dungeons non presenta particolari stimoli: in generale il livello di difficoltà è molto accessibile, benché sia possibile aumentarlo fino ad Apocalittico, e ogni bonus trovato in giro lascia un po’ il tempo che trova, senza rivelarsi mai davvero fondamentale.

Va pur ricordare che titoli di questo tipo evolvono col tempo (pensate semplicemente a Diablo, e a quanto sia cambiato dal suo lancio sul mercato): dunque strumenti, perk, abilità e accessori trovati in giro ora su Minecraft Dungeons magari non servono a rendere davvero notevole il vostro eroe, ma tutto potrebbe cambiare – ad esempio – tra un paio di settimane. Sappiamo che è stato confermato un supporto post lancio notevole per il gioco, resta da capire se la promessa verrà mantenuta.

Giocare su PC

Abbiamo avuto modo di recensire Minecraft Dungeons su un PC Windows 10 da gaming, dunque di fascia alta: il dettaglio grafico e in generale la struttura complessiva del titolo non sono notevoli, e non dubitiamo che anche altri device molto meno notevoli possano reggerlo tranquillamente, al massimo modificando un po’ le impostazioni. ma non è di certo della grafica che Minecraft Dungeons, bensì di un gameplay solido e immediato: per fortuna c’è. Da PC con il tasto sinistro del mouse si indica al personaggio dove deve correre sullo schermo, con il destro gli si chiede di attaccare il nemico più vicino: il tutto è molto intuitivo e funzionale, così come la raccolta di oggetti “droppati” a schermo. Alcuni sono elementi curativi, altri offensivi, ma vale la pena raccoglierne quanti più possibile. Ogni eliminazione garantisce inoltre un certo ammontare di punti esperienza, nonché occasionalmente delle gemme da spendere presso i mercanti.

Questi ultimi potrete trovarli non nei vari livelli, ma nell’hub principale: cioè l’accampamento del protagonista. Si tratta di un piccolo spazio il più possibile ottimizzato, dal quale potrete avviare nuove missioni (tramite la mappa del mondo poggiata sul tavolo), trattare con i mercanti per acquistare equipaggiamento migliore, infine aggiungere al party (o rimuovere) in qualunque momento i vostri amici. Proprio nella cooperativa online Minecraft Dungeons darà il meglio di sé: avere un gruppo di conoscenti con i quali giocare oppure no può davvero fare la differenza in titoli di questo titolo, che altrimenti potrebbero essere abbandonati dopo appena 15 o 20 ore di gioco (quanto basta per vedere un po’ tutto e tutti).

Minecraft Dungeons è un buon action RPG incentrato soprattutto sul multiplayer online e locale, ma fruibile perfettamente anche in singolo. Ha l’innegabile vantaggio di poter usufruire della “lore” e del mondo del vero Minecraft, dettaglio non da poco: quanti avrebbero tenuto in considerazione la sua formula di gioco, di fronte ad un franchise mai visto prima? Divertimento, azione e accessibilità non mancano, a fronte di un gameplay che avrebbe però davvero bisogno di qualche ribilanciamento, di un sistema di looting rivisto, e in futuro necessariamente di nuove missioni. Minecraft Dungeons insomma funziona bene, per ciò che deve offrire: ma non va mai oltre, si preoccupa di offrire tanti stimoli senza approfondirli singolarmente. C’è comunque tutto il tempo per intervenire: si tratta spesso di titoli che a distanza di un anno sono già cambiati profondamente rispetto al lancio.

La formazione del buon Simone, classe '93, avviene pad della prima PlayStation alla mano, a base di draghi viola, gemme e pecorelle fumanti (del resto è un vero abruzzese). Cresce a pane e Dylan Dog, mostrando fin da subito gravi problemi psicologici e mentali. Tra le altre cose ha ancora paura del buio, e probabilmente Stephen King lo approverebbe. Un paio di lauree in letteratura non gli hanno impedito di diventare uno dei massimi esperti del mondo Nintendo; compensa non riuscendo neppure ad accendere una Xbox. È attualmente ai domiciliari per abbandono dei cagnolini di Nintendogs e omocidio degli abitanti di AnimalCrossing.