Incoronato da tanti appassionati come il miglior simulatore su PC, viene il dubbio che no, di Assetto Corsa Competizione non ci fosse davvero bisogno delle versioni console. O, almeno, non in questa forma, drammaticamente castrata nel frame rate, dimezzato su Xbox One e Playstation 4, e nei dettagli. In concetto, il racing Kunos Simulazioni resta IL simulatore per eccellenza, chiariamo subito. Eppure, il nuovo capitolo non attecchisce come avremmo sperato sugli hardware Microsoft e Sony per un’utenza chiamata a leggere attentamente una recensione che, agli elogi sul gran lavoro svolto dal team italiano in questi anni, dovrà mescolare anche diverse criticità.
Assetto Corsa Competizione: bello, ma non ci vivrei
Assetto Corsa competizione è il secondo titolo di una serie nata e cresciuta su PC, solo successivamente sbarcata su console. All’epoca, pure, si parlò di compromessi, per un porting più o meno diretto di un titolo che, anche nel 2016, faticava a imporsi sugli store PS4 e Xbox One come già fatto in ambiente “Master Race”. All’epoca, meriti e oneri furono individuati nel motore proprietario, evidentemente poco “malleabile” e, quindi, incapace di restituire le complesse routine fisiche sviluppate per certi tipi di hardware anche su macchine “chiuse”, oltre che meno performanti. Intanto, chiuso quel capitolo, se ne apriva un altro. Letteralmente. Lo sviluppo di Competizione, forte di un Unreal Engine 4 particolarmente in forma, è stato trasparente, praticamente “cristallino”, perché condiviso con la nutrita fan base attraverso il programma di Early Access che, lo scorso anno, ha restituito la versione “definitiva” del racing targato Kunos. Poche le critiche, legate più che altro ai numeri e ai contenuti. Tanti, tutti giusti e giustificati, gli elogi. Per molti, Assetto Corsa Competizione è il miglior simulatore presente sul mercato. Di più: il miglior simulatore di sempre, tra quelli puri e crudi che nulla, ma davvero nulla, concedono alla “fantasia” che, alle volte, colora le competizioni di titoli come GT Sport o Forza Motorsport. Una scelta precisa, uno stile inconfondibile. Di certo, un titolo particolare, non adatto a tutti per filosofia e, diciamolo francamente, capacità. Un modo di intendere il mondo delle corse, quello di Kunos Simulazioni, che, intenzionalmente, sbatte la porta in faccia all’utenza occasionale, puntando tutto sugli appassionati. Una scelta coraggiosa che, nel tempo, ha pagato, portando alla pubblicazione definitiva di un secondo capitolo in odore di spin off celebrato su PC e che, oggi, arriva anche su console. Con risultati, però, piuttosto deludenti. Almeno sul fronte prettamente tecnico.
In linea generale, approcciando la filosofia dal saggio gamer, quel che conta veramente c’è tutto. Ovvero, il Blancpain GT Series, spettacolare competizione che vive di bolidi “limitati” solo dalle regole imposte dalla Fia. Dimenticatevi il “contorno” che ha fatto la fortuna di altre produzioni. In Competizione, il “garage” è limitato solo alle auto GT3 che possono partecipare al citato campionato, tenendo fuori dalla “carovana” qualsiasi altra tipologia di vettura. Gioie dolori di un prodotto su licenza che, però, ha saputo sfruttare l’investimento con una cura maniacale delle vetture e dei circuiti, ricchi di dettagli inediti a qualsiasi altro competitor presente sul mercato. Non si tratta solo di “estetica”, quanto di cura maniacale per i comportamenti delle auto, della loro “fisica”. Persino, della loro interazione con “l’ambiente”. Si tratti di un cordolo notoriamente “bastardo”, piuttosto che di tratto di asfalto leggermente “sconnesso”. Per non parlare delle conseguenze in dote ad una pista umida, bollente o bagnata da un meteo variabile e pazzerello. L’obiettivo, perfettamente raggiunto, è sempre stato quello di inseguire il realismo, toccando vette simulative precluse a qualsiasi altro videogioco.
Scattiamo in pista
Insomma, il simulatore perfetto. O quasi. Assetto Corsa Competizione, per sua natura, è un titolo soggetto a più di qualche piccola modifica che, periodicamente, si affaccia sotto forma di aggiornamento. Spesso consigliato, se non proprio dettato da quella stessa fan base che, negli anni di Early Access, ne ha alimentato la grandezza. Eppure, al netto di qualche problematica ancora legata alla componente multiplayer e al suo particolare sistema di “matchmaking”, sottolineiamo una volta di più come la versione PC di Competizione sia priva di difetti oggettivi, andando ad occupare in posizione privilegiata lo slot delle simulazioni pure e crude, che poco concedono agli aspetti prettamente ludici favorendo, repetita iuvant, il realismo sfrenato. Anche su console, l’approccio non è cambiato. La versione Xbox One testata sia su hardware X che sulla meno performante S, ci ha restituito un gioco identico nei menu e nei contenuti, per quanto limitati ad una build un po’ vecchiotta. Nessuno sconto, ad ogni modo, in termini di accessibilità Il controller, anche su console, resta buono, se mai, solo per muoversi tra menu ed opzioni. Perché poi, quando si scende in pista, servirà gioco forza un volante dotato di Force Feedback. Non ci sono, al momento, altri modi per godere di Competizione. Almeno a nostro parere. La guida tramite pad, persino un fiammante Elite, si è rivelata, come immaginavamo, faticosa, lenta, poco appagante. La situazione cambia radicalmente quando le complesse routine fisiche vengono addomesticate con una periferica adatta, nel nostro caso un Logitech G920 capace di pennellare, a fronte di una sempre necessaria pratica e di qualche strano bug che ha richiesto più di qualche riavio, anche i cavalli più brutali nascosti sotto il cofano delle vetture.
Ad ogni modo, la sensazione che la “fisica” sia stata un po’ semplificata su console c’è. Una sensazione, appunto, che ha reso la nostra prova attorniata dal dubbio circa qualche concessione in termini di guida, forse edulcorata da qualche spigolosità Forse, semplicemente castrata e, diciamolo, rovinata da un frame rate dimezzato, e pure questo potevamo aspettarcelo, ma soprattutto incapace di restituire una fluidità costante perché minato da rallentamenti, “scatti” e fenomeni di stuttering che, a dirla tutta, non avremmo mai immaginato di vedere con tale frequenza sulla nostra One X. D’altro canto, la risoluzione 4K raggiunta da Kunos non nasconde un livello di dettaglio “al ribasso”, reso ancora più evidente dall’impasto di pixel messo in mostra su un pannello 1080p collegato a Xbox One S, evidentemente in difficoltà nel gestire il motore sviluppato in ambiente Unreal Engine 4. Qualche texture slavata, alcune ombre troppo “semplici”. Il risultato, a prescindere dal blasone dello studio e dall’eccellenza celebrata su PC, è quindi deludente. Risultato, immaginiamo, di risorse limitate ad un porting di cui, tutto sommato, non avevamo davvero bisogno. Non in questo modo.
Su console, Assetto Corsa Competizione non perde solo diversi fotogrammi, ma anche un po’ di quella “magia” che aveva incantato gli appassionati. Difficile dire oggi se i futuri aggiornamenti potranno davvero risolvere alcune deficienze tecniche riscontrate durante la prova. Su alcune, ci metteremmo la firma, perché le incongruenze registrate nelle collisioni, tanto per dirne una, sembrano alla portata di Kunos. Proprio come l’organizzazione delle competizioni in multiplayer, delle lobby e degli “accoppiamenti”. E se i 60 FPS restano e resteranno un miraggio, appare quanto meno legittimo pretendere una fluidità maggiore che possa, anche su console, restituire quel feeling di guida che ha reso tanto amata la serie. Se ci vorrà del tempo, non siamo disposti ad aspettare fiduciosi nei box.