Hunting Simulator 2 Recensione: la pazienza è la virtù di chi va a caccia

Hunting Simulator 2

Premetto che non conosco sostanzialmente nulla del mondo della caccia, quella reale. I miei unici ricordi sono legati alle scritte “divieto di caccia” sui bordi delle strade vicino alle distese e ai boschi che campeggiavano attorno al paese in Umbria dove vado l’estate. Per quanto onnivoro, non vedo di buon occhio neanche la pratica in sé, ma questo è un videogioco, e di cose da fare nei videogiochi, che potrebbero creare sensi di colpa, ce ne sono, anche a livelli più elevati. Il fatto è che di base non posso partire con un confronto diretto con il primo capitolo del gioco sviluppato da Neopica e pubblicato da Nacon, uscito a luglio 2017, e che non ha lasciato un ricordo indelebile nella mente di critica e giocatori. Ma io sono partito da zero, senza passato, e in Hunting Simulator 2 ho trovato buoni spunti, qualcosa di meno buono, ma in generale qualcosa di fruibile. Vediamo nel dettaglio cosa, premettendo che ho testato la versione PlayStation 4.

Hunting Simulator 2 04

Hunting Simulator 2: avere un segugio per amico

La prima scelta da fare è quella del proprio avatar, che si limita unicamente al sesso. Un uomo standard e una donna standard, niente personalizzazioni di alcun tipo su lineamenti, capelli e quant’altro. La seconda scelta, che ho fatto io, quasi immediata, è stata quella di togliere l’oscillazione visuale, che simula la dinamica dei passi, ma che in modalità prima persona può diventare un ostacolo da motion-sickness. E proprio per quanto riguarda la visuale, ce ne sono tre da utilizzare. Una prima persona classica da shoter, una seconda di spalle (alla Resident Evil 4 per intenderci), e un’altra un po’ più distanziata. Personalmente ho preferito la seconda, ma per avere la giusta immersione nel mondo di gioco di Hunting Simulator 2, il mio parere e che la prima sia la migliore.

Il gioco inizia con una missione tutorial, che ci spiega la routine che poi verrà eseguita durante tutto lo svolgimento del gioco. La nostra prima preda sarà un cervo bianco, e una voce ci dirà per filo e per segno cosa fare e come farlo. Prima di partire, ci verrà consegnato quello che sarà un elemento fondamentale per le nostre battute di caccia: il beagle, a cui possiamo dare un nome. Appena visto, ho pensato di chiamarlo Tartarugo! Per quanto il più carino, potrete successivamente alternare il vostro segugio con un cane da riporto (Labrador) o un cane da ferma (Bracco Tedesco a pelo corto). Ognuno di loro avrà caratteristiche diverse: il beagle scova e distrae la grossa selvaggina, il labrador riporta le piccole prede abbattute e il bracco individua animali piccoli.

Il rapporto che si crea tra cane e padrone è interessante, quasi concreto. Ci sarà una ruota che servirà ad imporgli comandi, come fiutare delle tracce, rimanere fermo o tornare vicino al padrone. È buona cosa poi fargli i complimenti con un bel “good boy” quando troverà qualcosa di interessante, al fine anche di aumentare le sue statistiche (esperienza, motivazione, tempra). La sua presenza sarà cardine ed imprescindibile nella caccia. A volte potrà perdersi le tracce o confondervi per minuti, ma sarà lui ad accelerare i tempi, di per sé già dilatati, di una battuta di caccia, che in effetti potrà risultare lenta e frustrante.

Hunting Simulator 2

Ci vuole calma e sangue freddo

Dicevamo infatti di questa routine di caccia. Il titolo punta ad essere simulativo, per cui ciò che troverete in Hunting Simulator 2 non saranno schiere di animali da abbattere come fosse un tiro a segno, l’idea di “videogioco” si scontra con un’esperienza che prova ad avvicinarsi alla realtà, fatta di ricerca, attesa, pazienza e sangue freddo. E questo può essere visto come punto a favore o a sfavore. Non è una caccia ai mostri alla Monster Hunter, per quanto, qualche rimando alla lontana non è del tutto errato. Ma visto che stiamo trattando,appunto, di videogiochi, forse una fetta più grande di giocatori potrebbe trovare il tutto noioso e poco stimolante, da far mollare il pad dopo poco. Quello che può dire un non esperto della pratica come il sottoscritto è che, se si riesce ad entrare nell’ottica giusta, e superare alcune barriere iniziali, il tutto può diventare appagante, e la conquista di una preda un vero cimelio.

Perché gli ettari da calpestare nel titolo Neopica sono veramente tanti, da perdersi, e saranno molti i momenti passati semplicemente a vedere i bei paesaggi che vi ritroverete di fronte, e che si estendono in  tre regioni diverse: dal Colorado con la Roosvelt Forest o le Praterie Pawnee, al Texas con il Deserto di Chihuahua o la Regione di Bandera, fino all’Europa con le zone umide ceche o la contea di Harghita, a cui, a seconda della situazione, potrà cambiare il meteo, e quindi l’approccio alla caccia. Oltretutto anche la differenza di bioma inciderà sul modus operandi. Perché un conto è muoversi tra i pini delle foreste di conifere temperate del Colorado, e un conto nelle distese desertiche Texane.

Per poter cacciare avrete bisogno delle licenza di un determinato animale e di una determinata regione. Per cacciare conigli ad esempio, potrete prendere la licenza in Colorado. Ma se vorrete cacciarli anche in Texas, dovrete comprare anche quella. E questo fa si che per avere la licenza su tutti e 48 gli esemplari dovrete prima fare soldi. Il consiglio è di prendere quindi inizialmente un buon numero di licenze di un singolo bioma, iniziare a conoscere per bene i comportamenti di un piccolo numero di animali, per guadagnare più in fretta e sbloccare oggetti migliori. Perché si, il fine di Hunting Simulator 2 è quello di riuscire a fare via via più soldi per avere un migliore equipaggiamento e mostrare un maggior numero di cimeli. Ed il modo per guadagnare è semplicemente quello di abbattere un animale, portare la carcassa al capanno e riscuotere (oppure potrete proprio scegliere se farlo diventare un cimelio da esibire nella propria residenza).

Hunting Simulator 2

Hunting Simulator 2: cosa portarsi dietro?

Ciò che rende il gioco più simulativo, e proprio il fatto che non potrete colpire animali se non avete la licenza giusta, neanche sparare più di due colpi per ucciderli, o sparargli con il calibro sbagliato, altrimenti vedrete detratti dei soldi, e gli sforzi a fine giornata saranno stati vani. E proprio per quanto riguarda la fase di shooting, sarà tutto fuorché semplice. Il sistema di mira è un filo macchinoso, ma proprio per renderlo meno immediato e più simulativo. In caso vi potrete allenare in una sezione della vostra residenza con diversi tiri a segno. Residenza che farà da base operativa per le vostre battute di caccia in cui comprerete armi, oggetti e vestiti, che tra di loro sono più di 60 e svariano tra i migliori produttori come Browning, Winchester, Bushnell, Kryptek e Verney-Carron.

Potrete personalizzare le armi con ottiche molto differenti tra loro, e gli abiti possono essere sia solo estetici, ma anche più adatti a determinate situazioni a seconda del meteo o della visibilità ad esempio. A proposito di oggetti, potrete portarvi dietro con voi binocoli, polveri segnavento, anti-odori, esche aromatiche e richiami. Proprio per quanto riguarda i richiami degli animali e l’audio in generale del gioco, devo dire che il sentire i versi in lontananza, aumentano l’immersività del gioco e si vede che è stato fatto un buon lavoro in questo senso, a fronte di un comparto grafico non di prima fascia, ma che fa la sua buona figura, specialmente con determinati scorci di luce.

In conclusione, Hunting Simulator 2 è un titolo discreto, che prova a simulare il più possibile una pratica difficilmente inquadrabile nel mondo dei videogiochi, ma che, nonostante alcune lacune può risultare appagante. Banalmente, non è un titolo per tutti, sia per chi non vede di buon’occhio la caccia, sia per chi non ha molta voglia di pazientare per dare due colpi di fucile ogni tanto, tanto, tempo. Perché di tempo per riflettere e pensare, qui, ce n’è parecchio.