Qual è la differenza tra vita e morte? Siamo costretti a soccombere oppure c’è speranza per il futuro? La società può essere riconnessa? Queste sono una delle molteplici domande che Death Stranding prova a rispondere al giocatore, la straordinaria epopea targata Kojima Productions, il cui Game Director, ossia il leggendario Hideo Kojima, conosciuto nella Game Industry per aver realizzato quel capolavoro che tutt’oggi conosciamo: Metal Gear Solid, si è messo in pari realizzando questa opera monumentale, proponendo non solo un prodotto originale ma allo stesso tempo visionario e brillante. Lo so, attualmente vi starete chiedendo ma è strettamente necessario parlare ulteriormente di Death Stranding nonostante sia già uscito su PlayStation 4. Domanda piuttosto lecita da parte vostra, ma sappiate che l’edizione PC vanta di numerose novità interessanti legate unicamente al fattore estetico che potrebbero veramente farvi valutare seriamente l’acquisto della produzione poiché tale versione innalza l’asticella su tutto quello riguardante la User Experience, nonostante già tutto quello che ha detto Guglielmo De Gregori nella recensione dedicata all’ammiraglia Sony Interactive Entertainment spiega tutto quanto oppure nello splendido editoriale redatto dal nostro Direttore Marco Accordi Rickards. Quindi, mettetevi comodi ed andiamo ad analizzate concretamente come si presenta su PC l’opera targata Kojima Production, che debutterà sugli scaffali dei negozi dalla giornata del 14 luglio sulla piattaforma appena citata.
Death Stranding: riaprono le consegne!
L’opera di Kojima al livello narrativo e storia raggiunge dei livelli profondi per quanto concerne lo storytelling e proponendo al tempo stesso un concept azzeccato e affascinante. Il giocatore vestirà i panni di Sam Porter Bridges che, in seguito al Death Stranding, quest’ultimo ricopre essenzialmente il ruolo di corriere poiché l’unico scopo del character risiederà nel consegnare della merce vitale ai principali destinatari, ed è proprio qui che la situazione incomincia a farsi decisamente intrigante, anche perché vengono presentati i vari personaggi: Fragile, Deadman, Amelie, Bridget Strand, Die-Hardman e tanti altri ancora, ma non ve ne sveliamo altri così non vi roviniamo la sorpresa se ancora non avete acquistato la produzione su PlayStation 4, ognuno dei quali con una storia alle spalle. Difatti, Sam Porter Bridges rappresenterà a conti fatti la salvezza dell’intera America poiché solo lui potrà riconnettere il continente per garantire la sopravvivenza alla popolazione, anche perché nella trama si scopriranno diversi aspetti legati alla storia passata del personaggio, e di come quest’ultimo sia l’uomo perfetto per compiere questo arduo compito. Per fare ciò bisognerà connettere ogni singola struttura o prepper alle UCA (United Cities of America), una serie di città connesse tra loro che garantiscono al tempo stesso l’unica speranza di sopravvivenza, e per far sì che tutti le persone si uniscano a questa rete unificata, l’utente dovrà consegnare sostanzialmente pacchi improntanti e dovrà fare attenzione alle minacce presenti in Death Stranding.
Difatti, è proprio questo il bello della produzione proposta da Kojima Production poiché andrà ad influire positivamente sull’esperienza di gioco. E voi vi starete attualmente chiedendo come potrebbe influire tutto ciò sull’User Experience? Ebbene, anche se Death Stranding non è concettualmente un titolo multiplayer come gli altri sul mercato, ma lo stesso Game Designer ha pensato saggiamente di implementare tale modalità attraverso un sistema chiamato Social Strand. Addentrandoci leggermente nei dettagli, quest’ultimo sarà completamente funzionale per i giocatori in tutto il mondo che intendono intraprendere l’avventura con Sam Porter Bridges che, grazie a ciò, sarà possibile condividere oggetti, gadget, armi e tanto altro di cui ne parleremo approfonditamente tra poco, ma che presenterà un ulteriore pregio rendendo il vostro viaggio ancora più piacevole.
Uno degli aspetti più criticati ma allo stesso tempo più discussi è proprio il gameplay effettivo della produzione, difatti, l’opera è stata spesso etichettata con il termine “è un simulatore delle consegne Amazon”, ebbene, se siete tra coloro che condividono queste opinioni, sappiate che state sbagliando apertamente avendo una percezione errata di quello che offre realmente Death Stranding, perché sì, l’opera targata Kojima Production prevede che l’utente debba portare diversi pacchi ad una determinata destinazione, ma il tutto viene amalgamato da una serie di interessanti novità che certamente potrete apprezzare. Innanzitutto, la progressione in Death Stranding è stata concepita in maniera tale da spronare sempre il giocatore a raggiungere determinati obiettivi poiché all’interno del titolo ci sono delle statistiche legate al proprio livello corriere. Queste vanno proprio in base alla tipologia della spedizione che intenderete affrontare come ad esempio quelle a tempo o altre che richiedono di raccogliere degli oggetti in una determinata zona e così via, inoltre, l’opera vi inviterà ad alzare anche la difficoltà in modo tale da sbloccare le consegne premium, le quali saranno più ostiche da portare a termine ma presenteranno una sfida piuttosto interessante.
Un altro aspetto che riguarda sostanzialmente il gameplay ma anche il livello narrattivo dell’opera è proprio il BB, vostro compagno fidato nei viaggi che dovrete conseguire. Inoltre, quest’ultimo fungerà da ponte dal mondo dei vivi a quello dei morti, anche perché sarà in grado di rivelare le CA (Creature Arenate), le quali spesso e volentieri si intrometteranno durante il vostro tragitto quando effettuerete diverse consegne. Oltre a ciò, bisognerà attentamente vedere quale sarà lo stato salutare del BB poiché, se quest’ultimo risulterà parecchio agitato andrà in shock, a quel punto la situazione si presenterà parecchio difficile poiché non potrete utilizzarlo per rivelare le Creature Arenate e quindi dovrete recarvi in una base per poter recuperare la salute del vostro BB.
Ora, sotto questo aspetto non ci divulghiamo oltre poiché, come vi avevamo già detto ad inizio articolo, gli elementi principali della produzione sono presenti nella recensione PlayStation 4 della produzione. Però, vorrei soffermarmi ancora un po’ sul Social Stranding, e di come quest’ultimo possa impattare significativamente gameplay e giocabilità generale. Difatti, in Death Stranding, l’utente potrà costruire diversi oggetti come scale, ponti, chiodi d’arrampicata e tanto altro ancora. Proprio il Social Stranding viene incontro all’esigenze dei giocatori per quanto concerne la costruzione e non solo poiché potremo aiutare altri utenti alla costruzione di diverse strutture ed accedere a degli armadietti condivisi i quali presenteranno al loro interno alcuni oggetti depositati da alcuni utenti, che potrebbero rivelarsi essenziali se vi incamminerete in zone abbastanza pericolose. Secondo me, questa tipologia di multiplayer è stata azzeccata al cento per cento dalla software house, perché non ho visto finora un titolo che evidenzi come sia importante cooperare con gli altri spedendo solo materiali e oggetti, aiutandoli nel loro cammino.
Come vi abbiamo già precedentemente rivelato, Sam Porter Bridges incontrerà diversi problemi durante i suoi tragitti poiché incontrerà diversi ostacoli, esattamente come le Creature Arenate o dei terreni particolarmente ostici da poter attraversare solo a piedi, e vi starete chiedendo come faro ad aggirare tali ostacoli? Nessun problema, ad inizio gioco verranno in soccorso al giocatore diversi oggetti come chiodi d’arrampicata, scale e tante altre cose che vi aiuteranno tantissimo per portare a termine una consegna particolarmente complessa. Inoltre, proseguendo con Death Stranding, quest’ultimi saranno sempre di più e, a quel punto, fare delle consegne anche nel bel mezzo dei terriori occupati dalle Creature Arenate sarà veramente un barzelletta, anche perché avrete a disposizione dei veicoli, armi per combattere sia CA che fazioni come i muli, insomma, quello che voglio dire e di non scoraggiarvi già ad inizio gioco poiché proseguendo e facendo sempre più consegne la situazione migliorerà a vista d’occhio.
Death Stranding: come si comporta su PC?
Quello di cui andremo parlare ora è l’aspetto più importante della versione PC, ossia come si comporta al livello tecnico la produzione. Allora, noi abbiamo testato il prodotto dotati di un processore I9-9900K, 16 GB di RAM accoppiando il tutto con una scheda video RTX 2070 Super, e vi assicuriamo che il risultato della versione PC mi è parso stupefacente da quasi tutti i punti di vista. Da tutte le ore provate su Death Stranding, tale edizione presenta delle chicche veramente interessanti, soprattutto per quanto riguarda l’ottimizzazione su PC, poiché 505 Games insieme a Kojima Production hanno messo insieme una conversione che mi ha lasciato letteralmente senza fiato L’opera è in grado di girare senza alcun problema a 60 fotogrammi al secondo anche se possedete un PC non estremamente performante, ma qual’ora lo possedeste, state pronti a vivere un’esperienza al massimo dello splendore.
Ora, sempre parlando dell’edizione PC, mi vorrei soffermare su quello che rappresenta l’utopia dei possessori della piattaforma non solo su Death Stranding ma anche su altri giochi: il DLSS 2.0 (Deep Learning Super Sampling), tecnologia targata NVIDIA ed attivabile da coloro che sono in possesso di una scheda RTX. Tale tecnologia vanterà di due opzioni dedicate alla qualità e sulle prestazioni, ma a prescindere da ciò che sfrutteremo il risultato sarà veramente da togliere il fiato poiché il Deep Learning Super Sampling sarà in grado di farvi vivere un’esperienza doppiamente migliore, soprattutto se avrete impostato quest’ultimo su prestazione, raggiungendo su schermo un elevato numero di fotogrammi al secondo. Parlando personalmente, con la RTX 2070 Super giocando in QHD (2560×1440), abbiamo raggiunto tranquillamente i 144 fotogrammi al secondo che per un’opera del genere mi sembrava veramente utopistico, invece, tutt’altro. Insomma, tecnicamente parlando, siamo di fronte ad una delle migliori conversioni per quanto riguarda il PC Gaming, ed anzi, sono fermamente convinto che Deep Learning Super Sampling accoppiato con il Ray-Tracing siano la via verso il futuro, almeno per quanto riguarda tale piattaforma, garantendo dei risultati sbalorditivi su schermo.
Purtroppo, una cosa che preciso attentamente a sottolineare e che, nonostante la versione PC non richiede configurazione abbastanza esose, purtroppo, il Deep Learning Super Sampling potrà essere sfruttato solamente da tutti coloro che hanno a disposizione di una scheda video targata NVIDIA della serie RTX, quindi una delle seguenti: RTX 2060, RTX 2070, RTX 2080, RTX 2060 Super, RXT 2070 Super, RTX 2080 Super ed infine la mastodontica RTX 2080 TI, che rappresenta tutt’ora una delle GPU più preformanti e costose sul mercato. Quindi, se avete intenzione di prendere un PC da Gaming, prendendo sotto esame ciò che abbiamo detto, vi ricordiamo che Death Stranding potrà essere vostro acquistando una delle schede che vi abbiamo elencato. In parole povere, se possedete una scheda video targata AMD o una della stessa medesima casa che però non appartiene alla linea RTX, non potrete sfruttare tale tecnologia offerta nel titolo.
In conclusione, Death Stranding su PC è una delle migliori conversioni che ci siamo ritrovati tra le mani. L’esperienza di gioco beneficia di tutte le varie opzioni che gli utenti della piattaforma possono attivare, il più importante tra questi risiede nel DLSS 2.0 (Deep Lerning Super Sampling), grazie al quale aumenta drasticamente la sia la qualità e anche le prestazioni generali della produzione targata Kojima Productions, raggiungendo dei livelli altissimi. Purtroppo, come già evidenziato nella review precedente, il gameplay dell’epopea potrebbe non piacere a tutti e risultare monotono per certi aspetti e scelte di design adottate dallo stesso autore, ma noi vi consigliamo ugualmente di dargli un’occasione, non vedete gameplay, dirette o opinioni altrui, ma andate diretti al punto e provate Death Stranding con le vostre mani, perché questa esperienza va vissuta sulla propria pelle senza alcun dubbio.