Il rapporto tra anime e videogiochi non sempre trova un facile connubio, ve ne parlammo esattamente un anno fa presso un nostro editoriale. Spesso e volentieri, questa unione tra le due industrie dell’intrattenimento, partorisce prodotti di media qualità, di rado troviamo dei guizzi capaci di contraddistinguersi dalla massa, proponendo a conti fatti dei tie-in tutto sommato ottimi. Questi però si contano sulle dita di una mano, poiché lo sfruttamento di una licenza è capace di dar vita ad un prodotto approssimativo, basandosi sull’immortale filosofia del “nome che vende”. Non è un segreto che un videogioco tratto da Dragon Ball riesca a vendere più del dovuto rispetto ad un videogioco della serie Naruto, indipendentemente dallo stato in cui viene rilasciato sul mercato. Ogni anno sulle piattaforme di streaming e sulle reti giapponesi, abbiamo a che fare con serie televisive che per un motivo o per l’altro diventano un vero e proprio must, come My Hero Academia di Horikoshi.
Ci sono quei casi in cui il videogioco serve unicamente a pubblicizzare la nuova stagione in arrivo della serie coinvolta, e poi troviamo quelle eccezioni che si discostano dal classico concetto di tie-in, e tra queste risalta proprio Sword Art Online. Non è un segreto che vi siano delle sottili differenze tra il romanzo di Reki Kawahara e la serie animata, così come ve ne siano altrettanto tra il prodotto televisivo e il cosiddetto “gameverse”, e sentiamo il bisogno di sottolineare tale differenza in questa occasione. Cercare dunque una fedeltà con l’opera originale è superfluo, soprattutto in Sword Art Online Alicization Lycoris, che riprende l’avventura di Kirito in Project Alicization, da cui è tutt’ora in corso il finale di stagione di “Alicization – War of Underworld”. Dopo aver giocato l’ultimo capitolo del gameverse, tornato nelle mani di Aquria, siamo finalmente pronti per parlarvene in questa nuova recensione.
Sword Art Online Alicization Lycoris: svegliati, figlio perduto di Vecta.
Pur trattandosi di un tie-in, Sword Art Online Alicization Lycoris chiarisce un punto fondamentale della narrazione: il gameverse segue una trama con sfumature differenti, e soprattutto in questo caso, la storia percorrerà una strada ben diversa da quella che si potrebbe immaginare. L’inizio di questa nuova iterazione ripercorre la serie Alicization interamente ricoprendo tutto il primo capitolo: dal risveglio di Kirito nell’Underworld alla conoscenza di Eugeo, passando per il suo addestramento nella capitale di Centoria fino all’eliminazione dell’Amministratrice. Tutto si svolge esattamente come nella serie animata, fino a cambiarne il finale in modo tale da poter continuare il nuovo arco narrativo in compagnia di Kirito e soci. Questo dettaglio ci ha indispettiti sinceramente, ma cambiando completamente registro, si ha modo di accedere ai contenuti originali di Lycoris. Infatti la portata principale è ciò che accade dopo la sconfitta della Chiesa di Axiom, dal capitolo 2 tutto ciò che abbiamo affrontato era assolutamente inedito, una caratteristica e un “pregio” che in primo luogo rende accattivante questa fase del gameverse.
Prima di parlarvi del nuovo personaggio inedito e di tutto ciò che lo riguarda, vogliamo soffermarci sullo sviluppo della narrazione. E’ innegabile che, Sword Art Online Alicization Lycoris, sia saturo di dialoghi, tanto da spezzare il ritmo di gioco e tenerci occupati per la maggior parte del tempo a leggere le discussioni intrattenute dai vari protagonisti. Il titolo tenderà a prolungarsi in una sequela di sproloqui superflui, il più delle volte ci troviamo dinanzi ai soliti dialoghi dell’animazione giapponese: ribadire lo stesso concetto per dare più screen time ai personaggi secondari, che sia utile o meno. A causa della quantità e longevità dei dialoghi, la narrazione si appesantisce fino a collassare, facendoci dimenticare a volte alcuni particolari della storia. Ciononostante, abbiamo apprezzato la caratterizzazione di alcuni personaggi, prima tra tutti Alice, la quale, viene approfondita ulteriormente durante gli eventi che la coinvolgono. La storia si sviluppa attraverso i filmati di gioco, caratterizzati da tre impostazioni diverse tra cui visual novel, classica cut-scene e infine una computer grafica ben elaborata. Vi è la possibilità, inoltre, di poter scoprire maggiori informazioni durante i dialoghi grazie ad una discreta selezione di risposte e domande da rivolgere ai personaggi coinvolti.
Per l’onore del casato degli Orthinanos!
Il contenuto succulento della narrazione vede come protagonista Medina Orthinanos, membro dell’omonimo casato nobiliare caduto in disgrazia. L’obiettivo della ragazza dai capelli scarlatti è quello di riportare in auge l’onore della sua famiglia. In un mondo come quello di Alicization, dove vige una gerarchia aristocratica in cui le famiglie nobiliari hanno poteri giurisdizionali, vi è un sopruso nei confronti della plebe, scavalcando in questo modo anche i principi morali. Gli abitanti di questo mondo sono tenuti a non infrangere i tabù, una serie di leggi imposte dalla Chiesa di Axiom. Questi elementi caratterizzano quella è che è la storia di Medina e del suo casato, e il suo ruolo all’interno del nuovo arco narrativo ribadisce quella che è la sua missione. La ragazza ha un carattere molto freddo, rispecchiando i canoni del classico personaggio tsundere che sembra odiare tutto e tutti. Questo personaggio si evolverà col proseguimento della storia, acquisendo maggiore importanza fino a diventare una concreta co-protagonista; nonostante ciò il suo desiderio di far tornare in vita gli Orthinanos, e rivendicare la morte di suo padre, la porterà a percorrere una strada opposta rispetto a quella seguita da Kirito e compagni.
Il contenuto inedito di Lycoris però non riesce a risollevare le sorti di una narrazione destinata al collasso, in quanto continua ad appesantirsi man mano che si proseguirà di capitolo in capitolo. I siparietti dell’animazione giapponese sono preponderanti nello storytelling, saturando le ore di gioco con dialoghi privi di qualsiasi importanza. L’impressione è quella di allungare le ore di gioco con contenuti piuttosto frivoli, e in questo capitolo, non andrà mai dritti al punto. Sword Art Online Alicization Lycoris però riesce ad approfondire diversi aspetti dell’Underworld e dei personaggi che lo popolano, partendo dalla caratterizzazione dei comprimari – appianando dunque alcune mancanze della serie animata – fino all’esplorazione di aree mai visitate, da cui possiamo trarre informazioni sulla struttura sociale che differenzia questo mondo dagli altri. Eppure, nonostante la mole di contenuti inediti, crediamo che questa sia stata un’occasione sprecata da parte degli sviluppatori nel dare in pasto ai giocatori, e agli appassionati, una storia più accattivante la quale, invece, non ha saputo catturarci dal capitolo 2 in poi. I lenti ritmi con cui si sviluppa e lo screen time occupato dai filmati ed effimeri dialoghi, supera di gran lunga quello dei titoli più blasonati che hanno ricevuto aspre critiche da parte del pubblico.
Da che parte si va?
Un’altra nota dolente di questa produzione, che il sottoscritto attendeva con una certa curiosità, è la struttura dalla main quest e di tutti i contenuti secondari. In ogni videogioco la quest principale è uno dei primi simboli che appare in qualsiasi videogioco munito di mini mappa o di una mappa classica, indicando con precisione l’esatta ubicazione dell’obiettivo. In Sword Art Online Alicization Lycoris vi è un grosso problema a riguardo, che caratterizza una pessima struttura delle missioni. Mentre quest’ultime assumono una certa monotonia a partire dal capitolo 2 ( per ragioni narrative, ma ciò non vuol dire che non sia un problema), la segnalazione sulla mappa o il classico marcatore, non sempre vi indica l’esatta ubicazione. Abbiamo riscontrato diversi problemi con l’indicazione degli obiettivi sulla mappa, alcuni non vengono segnalati correttamente o altri non appaiono proprio, costringendo il giocatore ad una caccia al tesoro frustrante solamente per andare avanti nella storia. In special modo, non sempre il sistema di gioco terrà conto dell’altezza su cui si trova un obiettivo, e nonostante vi sia un “GPS” da seguire che vi indica la strada, questo non pare essere accuratissimo. Fortunatamente questo problema non è stato frequente, ma nel momento in cui lo abbiamo riscontrato, buona parte delle ore di gioco si sono volatilizzate nella ricerca dell’obiettivo principale.
Ad affiancare la missione principale vi sono le richieste e i cimeli. Le prime, erogate dagli NPC che popolano le varie città dell’Underworld, hanno una struttura tipica delle fetch quest, e nell’economia della progressione la loro utilità non è così rilevante. Inoltre, diverse richieste sono scritte con leggerezza, mandandovi in giro per la mappa di gioco alla ricerca di oggetti particolari senza alcun tipo di indicazione. Questo tipo di quest sono le prime ad essere scartate, in favore di richieste che possono essere completate in minor tempo. Le ricompense ottenute inoltre non sempre valgono il tempo speso per il completamento: dalla piccola quantità di punti esperienza agli oggetti e materiali di cui possiamo farci ben poco, se non venderli al primo mercante che troveremo per strada. I cimeli invece hanno un ruolo ben più radicato nella progressione: alcuni di essi servono per sbloccare le abilità EX o potenziare le Arti sacre, e i requisiti posti si limitano alla semplice eliminazione dei mob sparsi nella mappa. Legate invece all’endgame troviamo diverse attività dedite all’eliminazione di mostri di livello più alto, da cui è possibile ottenere delle ricompense esclusive.
EX mode on!
Il sistema di progressione passa per il canale principale del level up, da cui è possibile guadagnare punti abilità da spendere per Kirito. L’albero delle abilità è vasto e riguarda principalmente al miglioramento della costituzione del personaggio, migliorando con effetti benefici e malus i parametri. Troviamo sia abilità attive e passive, entrambe hanno slot di equipaggiamento differenziati dando modo al giocatore di poter usufruire di un’ampia libertà di scelta su cosa equipaggiare. La varietà è davvero notevole e per le abilità attive, si possono sbloccare delle personalizzazioni capaci di ampliare e migliorare alcuni effetti. Saper dunque bilanciare bonus e malus sia delle abilità attive che delle suddette personalizzazioni, è un buon punto di partenza per costruire una build solida capace di sposarsi con l’arma in utilizzo.
Troviamo infine un albero abilità dedicato per ciascuna classe di armi. Queste, oltre a sbloccare delle abilità passive molto utili, tra cui un bonus dei punti esperienza oppure, un potenziamento delle statistiche, sbloccano delle abilità spada da equipaggiare su ogni personaggio. Infatti sarà fondamentale migliorare la padronanza con ciascuna classe affinché si possa avere accesso a nuove abilità da sbloccare. Questa progressione migliora l’utilizzo del party, permettendo al giocatore di concatenare diverse abilità durante le battaglie fino ad ottenere dei risultati a dir poco devastanti: avere tutti gli slot dunque occupati è un buon modo per velocizzare la durata degli scontri. La progressione inoltre vede anche il miglioramento dei propri equipaggiamenti, dall’ottenimento di nuove armi e armature a dei bonus applicabili su di essi. Insomma, uno dei maggiori pregi di questa produzione è senza ombra di dubbio la personalizzazione delle abilità, la quale occupa gran parte del menù di pausa del gioco; l’ampia selezione delle abilità pone un’imbarazzo per la scelta al giocatore, il quale dovrà studiare le migliori combinazioni per ottenere la massima efficienza in combattimento.
Un cielo notturno
Sword Art Online Alicization Lycoris opta per un sistema di combattimento action-rpg, rimarcando lo stile di gioco che ha contraddistinto la saga distribuita da Bandai Namco. Il prodotto di Aquria punta ad un approccio tattico nelle battaglie, tant’è che potremo decidere in tempo reale quale sarà l’approccio del party contro i mostri. Che si tratti di una tattica o di un’abilità da utilizzare, l’importanza della creazione di catene d’attacco è primaria, solo in questo modo si ha l’opportunità di recare ingenti danni ai nemici. Il tempismo nel sistema di combattimento è uno dei principi fondamentali su cui si basa l’azione, ed è vitale saper sfruttare questo fattore a proprio vantaggio. Per questo, è necessaria un’attenta selezione dei membri e delle abilità che andranno a comporre il party, affinché tutto possa funzionare senza troppe complicazioni. Il sistema di combattimento inoltre riserva diverse meccaniche oltre alla gestione del party. Infatti dopo i classici attacchi base, troviamo l’utilizzo delle abilità equipaggiate dell’arma e infine, delle mosse speciali che concretizzano sotto un’esecuzione filmata una sequenza di attacchi estremamente potenti. Vi è anche l’utilizzo delle arti sacre che spaziano in ogni tipo di elemento ed utilità, come quello luminoso che ha un potere rigenerativo sulla salute dei personaggi. Non mancano ovviamente le boss fight, dove il sistema di combattimento entra in assetto da duello, dove l’azione si concentra in un approccio più diretto. Qui il gameplay viene rallentato e i movimenti si fanno più pesanti, così come i tempi di risposta, rendendo queste battaglie più ostiche da gestire.
Nonostante il sistema di combattimento possa sembrare sofisticato in un primo sguardo, l’esecuzione pecca da ogni punto di vista. A partire dallo sbilanciamento dei livelli i quali, raramente fanno davvero la differenza, l’impiego dell’intelligenza artificiale necessita di ulteriori miglioramenti. L’esecuzione delle tattiche applicate infatti merita una maggiore reattività nei tempi di risposta nel momento in cui si ordina un’azione al momento del suo compimento, e i membri del party difficilmente prenderanno l’iniziativa in combattimento. Questa eccessiva lentezza nei tempi di risposta crea una disarmonia tattica, rendendo ulteriormente ostica la realizzazione di catene d’attacco. Inoltre, la scarsa efficienza dell’IA crea diverse situazioni in cui un personaggio si incastra, rendendosi a conti fatti indisponibile durante il combattimento. Se ciò non dovesse bastare, anche l’input lag che aleggia nel gameplay ha ripercussioni nelle battaglie. Nei momenti più concitati il titolo sembra crollare su sé stesso, regalandoci bug della telecamera davvero unici. I combattimenti, i quali dovrebbero essere l’elemento trascinatore di tutto il gameplay, risultano essere il più delle volte stressanti, colpa anche di un frame rate traballante che intacca la godibilità dell’esperienza di gioco.
La vita dell’avventuriero in Sword Art Online Alicization Lycoris!
Il mondo di gioco può sembrare vasto dalla mappa, si ha l’occasione finalmente di esplorare interamente l’Underworld rispetto a quanto viene mostrato durante la serie animata o addirittura, raccontato nel romanzo. La mappa è costituita da macro aree racchiuse in quattro regioni che rispecchiano i punti cardinali, ognuno dei quali viene rappresentato da un impero che fanno riferimento alla sede centrale di Centoria. Ogni regione viene contraddistinto da un bioma specifico, tanto da dare un pizzico di varietà al comparto artistico che esalta la bellezza di Underworld. Ogni macro area, divisa da un caricamento dalle altre aree, si presenta a conti fatti come una mappa completamente aperta, piena di attività secondarie, mostri da eliminare e tesori da scovare. In particolar modo, quest’ultimi si trovano in zone che pullulano di creature più forti, a maggior ragione la ricompensa ottenuta dallo scrigno sarà ancor più rara rispetto al normale.
Dall’esplorazione si ha modo di raccogliere oggetti e materiali utili per la realizzazione di nuovi equipaggiamenti o ricette culinarie, niente di tutto ciò viene sprecato e le risorse extra saranno utili per il completamento immediato di alcune richieste di raccolta dei materiali. L’esplorazione però viene intaccata da alcuni spunti non molto geniali di level design: se pensiamo che alcuni tesori sono praticamente a portata di mano, altri invece si trovano in zone praticamente irraggiungibili, per questo avere la stessa tenacia che hanno i cavalli su Skyrim può rappresentare la soluzione a qualsiasi male, con il consapevole rischio di rimanere incastrati tra le rocce. A conti fatti però, reputiamo che il mondo di gioco non sia stato sfruttato a dovere: le attività soffrono di una continua monotonia nella struttura, mentre l’unico espediente per intrattenersi a lungo in un’area è il farming dei punti esperienza, necessario per poter avanzare nella main quest con maggiore tranquillità.
Anche l’assenza del logout può essere considerato un bug di Sword Art Online Alicization Lycoris?
Sword Art Online Alicization Lycoris soffre di tantissimi problemi legati al comparto tecnico. Il primo tra tutti e quello più evidente è il frame rate, che si attesta sui trenta fotogrammi per secondo per nulla stabili: nelle fasi esplorative soprattutto e con la telecamera rivolta verso lo scenario, le prestazioni del titolo iniziano a soffrire per via di una profondità di campo forse troppo generosa. Tale prestazione non proprio eccelsa ci ha lasciato estremamente perplessi, dato che il titolo non vanta di un comparto grafico di grande fattura, senza contare come maggior parte delle texture vengono caratterizzate da una veste molto obsoleta. Sono numerosi i bug riscontrati durante la nostra avventura nell’Underworld: la telecamera durante i combattimenti tende a rimanere incastrata su un personaggio non in utilizzo mentre combattiamo allegramente nei panni di Kirito, impedendoci talvolta di avere il controllo sulla battaglia stessa. Questo problema inoltre giunge in compagnia a diversi capricci della suddetta telecamera, la quale riesce ad incastrarsi volentieri negli spazi più stretti.
Anche l’intelligenza artificiale, citata poc’anzi, ha diverse ripercussioni nelle battaglie: in primis l’esecuzione delle tattiche impartite al party e in secondo luogo, il modo in cui i membri del party agiscono in combattimento. In diverse occasioni ci siamo ritrovati con i compagni completamente immobili, intenti ad osservare la battaglia più che a combatterla, lasciandoci soli contro il gruppo di mostri di turno. Ad aggravare tale gestione dell’IA ci pensano le frequenti perdite d’orientamento che hanno i comprimari. Durante la nostra prova prima di questa recensione, abbiamo notato come a lungo andare saltassero fuori altri bug e problemi tecnici, sintomi di una mancata rifinitura del prodotto, il quale necessitava sicuramente di ulteriore tempo prima di essere pubblicato sul mercato. Il doppiaggio invece è a regola d’arte, completo di tutte le voci originali che caratterizzano la serie televisiva, mentre il comparto audio si attesta su una qualità media, a cui rende giustizia una colonna sonora piuttosto orecchiabile. Il gioco offre un audio in lingua originale, mentre la localizzazione italiana del prodotto non è affatto indimenticabile.
Concludendo, Sword Art Online Alicization Lycoris ci ha lasciato con l’amaro in bocca. Mentre la serie animata sta giungendo al suo culmine, con una qualità decisamente superiore rispetto alle stagioni precedenti, la serie di videogiochi trova il suo anello più debole, caratterizzato da una mancanza di coraggio e dalle mancate rifiniture che avrebbero richiesto più tempo allo sviluppo. Sebbene la narrazione raggiunge il punto più alto nel primo capitolo del gioco, l’arco narrativo inedito non ci ha entusiasmati e il personaggio di Medina Orthinanos è più scontato di quel che sembra. Sebbene alcuni personaggi riescono a giovare della caratterizzazione in Lycoris, la narrazione complessivamente risulta essere pesante e poco accattivante. In compenso, la natura action-rpg del gameplay riesce a dare una maggiore spinta al ritmo del gioco, seppur soffre di una particolare lentezza nella risposta dei comandi. Ciononostante, troviamo una personalizzazione delle abilità variegata, dando l’imbarazzo della scelta al giocatore nella costruzione della propria build. Infine, il mondo di gioco non è stato avvalorato dalle attività secondarie, le quali, si limitano ad eliminare semplicemente i mostri, riducendo il tutto ad un continuo farming dei punti esperienza. Purtroppo le nostre aspettative riguardo a quello che poteva essere il miglior capitolo del gameverse sono state ampiamente deluse e ci chiediamo, a questo punto, quando gli innumerevoli problemi tecnici verranno risolti, cosicché possiamo rivalutare il tutto in occasione dei futuri DLC.