Fairy Tail Recensione: un viaggio… magico!

Fairy Tail

Nonostante la conclusione del manga (e dell’anime) sia avvenuta ormai da un po’ di tempo, il brand Fairy Tail rimane ancora impresso nel cuore e nella mente di tantissimi appassionati.

Le avventure di Natsu, Lucy, Gray, Erza e di tutti gli altri membri della Gilda più sgangherata del regno fantastico di Fiore hanno regalato momenti indimenticabili e personaggi memorabili, impossibili da dimenticare anche per il più freddo dei lettori. Per questo motivo, quando è stata annunciata una nuova iterazione videoludica che prometteva di ripercorrere buona parte delle sopracitate avventure con il piglio dei più classici giochi di ruolo, probabilmente più di una persona affezionata al lavoro del sensei Hiro Mashima ha avuto un sussulto.

Girare per il regno di Fiore alla ricerca di contratti per rimpinzare le tasche della sempre al verde Lucy o dello scapestrato Natsu dando vita a spettacolari battaglie in salsa JRPG? Grazie al titolo sviluppato da Gust e distribuito in Italia da Koch Media ĆØ finalmente possibile, per quanto esso sia giustamente ā€œvincolatoā€ ai dogmi di un classico videogioco.

Il risultato ĆØ nel complesso più che soddisfacente, perchĆ© senza colpi di genio particolari e senza rivoluzioni sul tema, il Fairy Taily di Gust riesce ad omaggiare il materiale di partenza appieno e allo stesso tempo a risultare un videogioco tutto sommato divertente, il cui principale difetto risiede nell’inesorabile spettro della ripetitivitĆ  che attanaglia un po’ tutte le produzioni del genere.

Se volete però una disamina più completa e dettagliata proseguite con la lettura della nostra recensione!

Fairy Tail: un mondo di possibilitĆ  (e di battaglie)

Il regno di Fiore ĆØ in grande pericolo. Lo sanno bene i lettori o comunque gli appassionati dell’opera di Mashima, giacchĆ© le forze oscure, come da tradizione, si annidano in ogni angolo.

Parte subito a mille, la versione videoludica di Fairy Tail, avviando la propria cavalcata direttamente da uno degli archi narrativi più entusiasmanti e focali di tutto il gigantesco percorso tematico dell’opera, ossia lo dallo scontro con il master Hades e il successivo attacco del drago Acnologia, da cui i protagonisti si salvano soltanto grazie ad un espediente che li ā€œtoglieā€ dal tempo per un lungo periodo di ben sette anni.

Al loro ritorno, chiaramente, il regno e soprattutto gli equilibri delle gilde sono profondamente cambiati. Senza i suoi principali membri, la gilda Fairy Tail ĆØ inevitabilmente sprofondata nel baratro delle gilde meno attive e blasonate, e la speranza di rivedere il vecchio lustro delle ā€œfatineā€ diventa sempre più remota. Il ritorno di Natsu e gli altri ĆØ dunque una vera e propria liberazione per Macao e il resto della combriccola, ma non c’è tempo per festeggiare. In concomitanza con l’inizio dei Grandi Giochi di Magia, gli eventi sono destinati a prendere una piega diversa e soprattutto incredibilmente drammatica.

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La verità sulla scomparsa dei draghi è sempre più vicina ed è proprio compito dei maghi di Fairy Tail scoprire cosa si nasconde dietro alla tanto temuta rinascita del mago oscuro Zeref e, appunto, al mistero che ruota intorno ai draghi e al loro inspiegabile comportamento.

Ludicamente parlando, ciò si traduce in una longevitĆ  molto soddisfacente, che mette a disposizione del giocatore un quantitativo di ore di gioco impressionante, chiaramente legato alla scelta tra il dedicarsi alle sole attivitĆ  principali o a tutto ciò che c’è di contorno. Nella sua concezione, infatti, Fairy Tail ĆØ un gioco molto classico: missioni principali, missioni secondarie, cacce e missioni ā€œpersonaliā€ sono il fulcro del comparto ludico del titolo di Gust, a cui si aggiungono anche le quest necessarie per potenziare le strutture della gilda, necessarie per ampliare le ricompense in termini di esperienza ottenuta in battaglia, in denaro e nel reperimento di oggetti utili per il crafting.

Ne consegue dunque un lavoro certamente non del tutto originale, ma tutto sommato apprezzabile, che centra in pieno un obiettivo delicato e fondamentale: onorare il materiale originale con grande rispetto e dedizione.

Ogni sequenza e ogni dialogo, anche quelli creati ad hoc, sono molto fedeli all’opera originale, e questo dettaglio risulta particolarmente importante nelle fasi iniziali, necessarie per prendere coscienza dell’avventura che si sta per vivere in compagnia di quelli che per molti sono tra i personaggi più amati del settore dell’industria dell’intrattenimento nipponico.

Fairy Tail: un gameplay ā€œsempliceā€ ma divertente

Sul piano del gameplay e del combat system, Fairy Tail si presenta come un gioco di ruolo giapponese molto classico, con tanto di sistema di ā€œazioneā€ a turni. Ogni personaggio del team (tranquilli, ne potrete selezionare parecchi) in campo ha a disposizione i propri attacchi da utilizzare, chiaramente tenendo conto delle debolezze e delle resistenze dei nemici, i quali comunque rispecchiano con grande cura le stesse splendide abilitĆ  viste anche nel manga.

Troveremo dunque Natsu a padroneggiare il fuoco, Gray il ghiaccio, Gajeel il ferro o un’abilissima healer support come Wendy, e la creazione del party più adatto sarĆ  una delle scelte più importanti da compiere prima di ogni missione. Comporre il team ideale prima di ogni incarico, principale o secondario che sia, ĆØ dunque una mossa importante, poichĆ© ognuna delle (tante) minacce sparse per il mondo di gioco gode di resistenze ad alcuni elementi e soffre alcune tipologie di incantesimo, e diventa cosƬ necessario mescolare al meglio le forze in battaglia per portare al termine gli incarichi in modo più agevole.

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Ciò diventa ancor più importante specialmente quando si iniziano a combinare gli attacchi dei vari maghi della gilda, in un sistema di ā€œCounterā€ semplice ma incredibilmente spettacolare ed efficace. Imparare a concatenare i colpi, tenendo conto delle debolezze e delle resistenze dei nemici, ĆØ dunque una soluzione perfetta per portare al termine gli scontri più ostici, a cui si aggiunge un’altra piccola chicca decisamente interessante. Ci riferiamo al ā€œRisveglioā€, ossia l’unlock di un potere sopito che rende ogni guerriero decisamente più forte del normale. Tale potere non può essere usato a proprio piacimento, ma può essere attivato soltanto in determinante circostanze.

Da buon gioco di ruolo, in Fairy Tail ogni personaggio ĆØ caratterizzato da un livello generale, che aumenta al raggiungimento di un determinato numero di punti esperienza. Aumentando di livello aumentano anche le statistiche base e soprattutto si sbloccano nuove abilitĆ  e nuovi slot per equipaggiare le Lacrime, gli unici oggetti ā€œindossabiliā€, utilissimi per potenziare le statistiche, fornendo boost a parametri come gli HP, gli MP e cosƬ via.

Le Lacrime possono anche essere create ad hoc utilizzando una delle strutture della gilda, il cui sviluppo è affidato alla nostra volontà e alla nostra mano. Consultando alcuni membri della gilda o consultando il comodo libro presente in ogni hub è possibile procedere con lo sviluppo sia dei personaggi, aumentandone le abilità in campo, sia e soprattutto col potenziamento della gilda. È possibile scegliere se potenziare la cucina o il laboratorio, con ovvi miglioramenti a diversi parametri e così via, per arrivare sempre più pronti alle battaglie successive.

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Va detto però che tali attivitĆ  sono molto ripetitive e soprattutto non offrono una sfida veramente valida, un po’ come la maggior parte degli incarichi secondari che riducono la loro importanza al ā€œsempliceā€ aumento di rango della gilda, necessario sia per proseguire in alcuni momenti della storia sia per poter accettare incarichi più importanti.

Infine va menzionata la possibilità di rendere il rapporto tra i vari membri della gilda sempre più solido: parlando con i membri e accompagnandoli in alcune missioni (spesso veloci e semplici) il rapporto cresce progressivamente, sbloccando così nuove tecniche e soprattutto nuove possibilità in termini di combo in battaglia.

Ne consegue dunque un gioco di ruolo con elementi ā€œtatticiā€ divertente e appagante, funestato però da un livello di sfida molto basso e da uno sbilanciamento grossolano dei vari personaggi utilizzabili (utilizzereste sempre Wendy e Erza, fidatevi) che ha però saputo divertici senza pretese per un buon numero di ore.

Bello da vedere, ma senza troppe pretese

Da un punto di vista strettamente tecnico, come capita spesso per i prodotti del genere, Fairy Tail mostra fondamentalmente una doppia faccia. Da un lato troviamo una direzione artistica invidiabile, una struttura messa in piedi per omaggiare in tutto e per tutto il manga e l’anime in modo quasi maniacale.

Girare per le strade della capitale di Magnolia ĆØ un vero e proprio toccasana per gli occhi dei giocatori, e ogni aspetto contribuisce a sentirsi ancora di più parte di quel bellissimo mondo fantastico creato dalla matita del sensei. Il punto più alto toccato dal gioco di Gust ĆØ legato alle tecniche dei vari maghi: ogni attacco ha il suo stile estetico bello deciso e spettacolare, sempre rimanendo fedele a ciò che ĆØ lo stilema generale giĆ  ben noto. Anche il doppiaggio giapponese ĆØ di ottimo livello: gli attori che hanno prestato la ā€œvoceā€ sono gli stessi (nella maggior parte dei casi) di quelli dell’anime, e ciò chiaramente contribuisce a rendere ancor più evidente il contatto con le iterazioni televisive che vantano oltre 250 episodi all’attivo.

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L’inevitabile rovescio della medaglia ĆØ rappresentato da una mole poligonale tutt’altro che miracolosa e da un modellazione generale tutt’altro che all’avanguardia. L’open world creato da Gust cozza con un contesto in cui le mappe sono molto ristrette e soprattutto spoglie, ricche soltanto di nemici da affrontare e di fasci di luce che rappresentano oggetti da raccogliere per poter completare incarichi secondari (tutti molto simili tra loro) o per il crafting. In questo Fairy Tail non c’è cura per i dettagli estetici ā€œextraā€ e il quadro complessivo, realizzato con l’ormai classica tecnica del Cell Shading ā€œanimeā€, il che vanifica in qualche modo le splendide possibilitĆ  offerte da un mondo che avrebbe tanto da dire sotto questo aspetto.

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Da segnalare inoltre l’utilizzo non esattamente prodigioso dell’HDR (High Dynamic Range) e di un altro piccolo difetto che abbiamo notato non soltanto da appassionati del manga e dell’anime, ma anche da amanti del disegno in generale: i volti. SƬ, avete capito bene, i volti di alcuni personaggi (su cui spiccano due pezzi da novanta come Lucy e Gray) spesso sembrano essere diversi da quelli originali, caratterizzati da tratti estetici che non riescono a replicare la stessa immagine della controparte cartacea o televisiva.

Niente di clamoroso, certo, ma in alcuni passaggi ci ha fatto un po’ storcere il naso. E peccato, infine, anche per la localizzazione italiana assente: siamo sicuri che questo rappresenterĆ  un ostacolo importante per molti videogiocatori.

La rivisitazione videoludica di Fairy Tail ci ha divertito e appassionato anche più di quanto ci saremmo aspettati, al netto degli evidenti limiti tecnici e soprattutto di una natura fin troppo ripetitiva delle attivitĆ  disponibili nel gioco. Nel rivivere i momenti cardine dell’avventura della gilda più amata dell’industria nipponica non ci siamo mai veramente stufati, ma non abbiamo mai nemmeno gridato al miracolo, poichĆ© il gioco risulta ciò che voleva essere in partenza: un buon gioco di ruolo, con tanto di meccaniche interessanti e tante attivitĆ  da portare avanti, ispirato all’universo dell’opera di Mashima, e nel complesso ci riesce, pur però rimanendo – fondamentalmente – un gioco indirizzato principalmente agli appassionati del brand e non esattamente un JRPG pensato per tutti.

VOTO: 7

Ho imparato a conoscere l'arte del videogioco quando avevo appena sette anni, grazie all'introduzione nella mia vita di un cimelio mai dimenticato: il SEGA Master System. Venticinque anni dopo, con qualche conoscenza e titoli di studio in più, ma pochi centimetri di differenza, eccomi qui, pronto a padroneggiare nel migliore dei modi l'arte dell'informazione videoludica. Chiaramente, il tutto tra un pizza e l'altra.