Captain Tsubasa Rise of New Champions Anteprima: il calcio è libertà!

Captain Tsubasa: Rise of New Champions

Il conto alla rovescia per il 28 agosto è ormai cominciato, e noi tutti siamo in fervente attesa del nuovo capitolo del leggendario Captain Tsubasa, intitolato Captain Tsubasa Rise of New Champions, che riporta finalmente su PC e console le gesta leggendarie di Tsubasa Oozora (meglio conosciuto come Oliver “Holly” Hutton qui da noi) e dei suoi compagni e rivali da tutto il mondo, a ben 14 anni di distanza da quel titolo omonimo per PlayStation 2 che rappresentò anche l’ultima iterazione della saga creata da Yoichi Takahashi su macchine da gioco casalinghe, prima di migrare su portatili e smartphone. Tanto per scaldare ulteriormente gli animi, come se ce ne fosse bisogno di questi tempi, Bandai Namco ha divulgato altri gustosi dettagli sulle dinamiche di gioco, oltre a quelli di cui abbiamo già parlato in precedenza, che aiutano a capire meglio le differenze fra il calcio giocato da Tsubasa e quello di un normale titolo sportivo: del resto, non credo che nessuno si aspettasse qualcosa di convenzionale!

Anzitutto, i controlli di base prevedono tre tasti per altrettante tipologie di passaggio (normale, lungo e filtrante) e uno per il tiro: a parte il canonico assist, le altre manovre possono essere caricate mantenendo premuto il relativo pulsante per accrescerne potenza ed efficacia, mentre alcuni personaggi dispongono anche di tiri speciali (potevano mai mancare in un videogioco di Captain Tsubasa?) che si effettuano prolungando ulteriormente la pressione. I tasti dorsali servono a cercare di scartare gli avversari con un dribbling ed a modificare l’effetto dei tiri, mentre la croce direzionale consente di impostare una delle formazioni preimpostate. In fase difensiva, i medesimi tasti permettono di scattare verso l’avversario in possesso di palla, raddoppiare le marcature e tentare di riprendere il gioco con una scivolata o un contrasto, come pure di cambiare il giocatore controllato con quello più vicino all’azione. Tutto normale finora, nevvero? Ma è proprio qui che inizia il bello!

Captain Tsubasa: Rise of New Champions

Captain Tsubasa Rise of New Champions: il pallone è il mio migliore amico!

Tutti i giocatori possiedono un particolare indicatore che evidenzia il loro “spirito”, e viene consumato con l’esecuzione di scatti, contese e tecniche speciali. Lo spirito viene recuperato gradualmente evitando che il giocatore prenda parte alle azioni, eccezion fatta per il portiere: ogni parata, normale o speciale, consuma il suo indicatore, che viene tuttavia ricaricato soltanto negli intervalli fra un tempo e l’altro o dopo aver preso un gol, perciò una delle tattiche fondamentali del gioco è quella di far stancare l’estremo difensore finché non sarà più in grado di arrestare le nostre bordate. Chiaramente, la squadra rivale tenterà di sfruttare il medesimo approccio con noi! Inoltre, bilanciare il recupero dello spirito in campo è molto importante, perché i giocatori esausti non riusciranno a muoversi con prontezza né ad utilizzare i loro colpi peculiari. A tal proposito, questi ultimi non valgono soltanto per i tiri da terra ma anche per rovesciate e colpi di testa: tenere premuto il relativo pulsante mentre stiamo per ricevere un cross farà esibire il giocatore controllato in una vasta gamma di attacchi a mezz’aria a seconda della posizione e della distanza fra lui ed il pallone, ed è inutile sottolineare che alcuni calciatori dispongono di ulteriori tiri speciali da eseguire proprio in salto. Resta sempre la possibilità che due avversari tentino di colpire la sfera nello stesso momento e, in un simile frangente, l’azione verrà bloccata da un mini-gioco nel quale dovremo premere forsennatamente i pulsanti frontali del pad per respingere l’offensiva oppure tirare in porta.

Ho già accennato ai dribbling, ma vale la pena approfondire il discorso perché la meccanica legata ai contrasti a terra è molto interessante: in buona sostanza, a parità di tasti utilizzati (R1 per un dribbling in velocità/contrasto e R2 per uno scarto sul posto/scivolata), la difesa avrà sempre la meglio sull’attacco, dunque leggere le mosse dell’avversario si rivela di vitale importanza per scegliere la tecnica giusta da adottare. Tenete sempre presente che queste mosse richiedono a loro volta spirito, pertanto è consigliabile approfittare il più possibile degli spazi a disposizione e prolungare il fraseggio con gli altri compagni di squadra, ripiegando su finte e palleggi solo in casi di estrema necessità.

Captain Tsubasa: Rise of New Champions

Ma in Holly & Benji tutto è normale, anche il Giappone vince il Mondiale

Naturalmente, un titolo dedicato a Captain Tsubasa non potrebbe mai considerarsi completo se gli sviluppatori non avessero inserito anche la facoltà di replicare le scene più memorabili del manga e della serie TV, e Captain Tsubasa: Rise of New Champions non poteva certo fare eccezione! Che sia l’incredibile sequenza di passaggi a due fra Tsubasa e Taro Misaki (Tom Becker), nota ai fanatici del fumetto originale come Golden Combi, oppure lo spericolato blocco di faccia di Ryo Ishizaki (Bruce Harper), o ancora i colpi di karate che l’esperto Ken Wakashimazu (Ed Warner) integra nelle sue parate grazie al rigoroso addestramento ricevuto dal padre, saranno molteplici le occasioni in cui avremo modo di rivivere le sequenze animate che hanno reso celebre l’opera di Takahashi. E lo stesso vale per gli attacchi speciali, dal classico Drive Shot (tradotto banalmente come “tiro a effetto” nell’adattamento italiano del cartone animato, oppure “tiro a spiovere” nell’ultima edizione del manga targata Star Comics) di Tsubasa al micidiale Tiger Shot (Tiro della Tigre) di Kojiro Hyuga (Mark Lenders), passando per la pletora di tecniche combinate quali il Twin Shot di Taro e Tsubasa (anche se, nel corso delle partite, altri giocatori si esibiscono nel medesimo tiro, dunque possiamo solo sperare che Bandai Namco abbia previsto anche ulteriori varianti), Lo Skylab Hurricane di Masao e Kazuo Tachibana (da noi nota come la Catapulta Infernale dei gemelli Derrick) o le azioni concertate fra Hiroshi Jito e Mitsuru Sano (Clifford Yuma e Sandy Winters) che permettono di sferrare dei colpi dalla traiettoria imprevedibile se i due sono disposti in un certo modo. Insomma, ce n’è davvero per tutti i gusti, e la leva della nostalgia sembra sia stata oliata a dovere!

Captain Tsubasa: Rise of New Champions

Per concludere, l’ultima ma non meno importante caratteristica del titolo è la cosiddetta Zona V, un potenziamento collettivo che influenza la resa di tutti i membri della squadra per un breve periodo di tempo. La sua attivazione è legata al completamento di una barra visibile nella porzione inferiore dello schermo, che si riempie dopo ogni azione effettuata: una volta piena, sarà sufficiente premere L2 per aumentare la durata e la velocità di ricarica degli indicatori di spirito e dei tiri speciali, permettendo così un approccio molto più aggressivo e difficile da contrastare. Sebbene la Zona V sia innescabile solo mentre siamo in possesso del pallone, è anche possibile utilizzarla in maniera difensiva pigiando il relativo tasto quando l’avversario ci scaraventa contro un tiro che il nostro portiere, in condizioni normali, non sarebbe mai in grado di intercettare: in questo caso, la barra verrà consumata del tutto garantendo però una parata o quantomeno una deviazione, un rimedio in extremis per salvare il risultato.

Captain Tsubasa: Rise of New Champions

Al termine di questa esaustiva panoramica sulle meccaniche di Captain Tsubasa: Rise of New Champions, che ricordo essere previsto per PC, PlayStation 4 e Nintendo Switch, non posso nascondere quanto il mio entusiasmo nei confronti del medesimo sia schizzato alle stelle: benché nutra ancora qualche riserva su animazioni e fluidità in campo, gli elementi che costituiscono un prodotto assolutamente imperdibile per gli appassionati e comunque divertente da provare anche per chi non ha mai sentito parlare della serie ci sono proprio tutti. Resto dunque in attesa di scoprire la bontà della nuova storia e il modo in cui sono state ricostruite le vicende salienti dell’originale, nella speranza di ritrovarmi fra le mani un ottimo lavoro sotto ogni punto di vista!

Gioca da quando ha messo per la prima volta gli occhi sul suo Commodore 64 e da allora fa poco altro, nonostante porti avanti un lavoro di facciata per procurarsi il cibo. Per lui i giochi si dividono in due grandi categorie: belli e brutti. Prima che iniziasse a sfogliare le riviste del settore erano tutti belli, in realtà, poi gli è stato insegnato che non poteva divertirsi anche con certe ciofeche invereconde. A quel punto, ha smesso di leggere.