Grounded Recensione: nulla è più spaventoso del giardino di casa tua

Grounded

Abbiamo finalmente provato anche noi Grounded, il survival di Obsidian Entertainment che ha ottenuto più di un milione di giocatori nei primi due giorni, e che è al momento disponibile con accesso anticipato per PC e Xbox One, scaricabile gratuitamente da tutti coloro in possesso dell’Xbox Game Pass. Una menzione speciale va, innanzitutto, al trailer di lancio che vi consigliamo vivamente di vedere se ancora non ne avete avuto modo. La Obsidian, che ricordiamo ha prodotto titoli di alto livello come Star Wars: Knights of the Old Republic II: The Sith Lords o il più recente The Outer Worlds, decide di puntare sullo humor per pubblicizzare un gioco sviluppato da un team di sole tredici persone, chiarendo che “per chi stesse aspettando il gioco più grande dell’anno, sia meglio aspettare Cyberpunk 2077”. Malgrado ciò, Grounded è un titolo che nella sua semplicità ha un enorme potenziale.

Grounded: Da predatori a prede

I protagonisti sono quattro ragazzi che, rimpiccioliti per errore da un macchinario, si vedono costretti a sopravvivere nel giardino della propria casa nel tentativo di tornare alla dimensione corretta. Un’idea molto interessante perché con questo escamotage si perde la sensazione di potenza antropocentrica, rendendo il giocatore possibile preda degli esseri più piccoli della catena alimentare, e dando quella sensazione di angoscia che si può percepire anche nei survival di alto livello. Similmente al gioco educativo Bee Simulator, che permette di vedere il mondo dalla prospettiva delle api, osserviamo ciò che ci circonda dal punto di vista di un insetto, tuttavia in Grounded il giocatore non diventa parte integrante dell’ecosistema, ma è un ospite indesiderato che può essere mangiato da afidi e ragni giganti.

Ora ditemi, siete anche voi il tipo di persone a cui è possibile mettere davanti senza problemi zombie, creature infernali, alieni, draghi o creature mitologiche, ma che urlano come bambini alla vista di un piccolo ragnetto? Se sì, e questo ha frenato la vostra voglia di provare Grounded, potete stare tranquilli perché prima di iniziare a giocare c’è la possibilità di inserire un fantastico filtro aracnofobia, con 5 diverse gradazioni per trasformare l’ottupede in una carinissima pallina bianca con gli occhi rossi e ridurre così lo schi…ops scusate, la brutale mostruosità dei ragni. Ora che siete finalmente pronti a proseguire, ecco ciò che vi aspetta.

Grounded - Filtro Aracnofobia

Non è affatto il Paese delle Meraviglie: attenti al Brucaliffo!

Il primo passo è scegliere il personaggio con cui giocare tra i quattro disponibili. Vi segnaliamo che l’unica lingua disponibile al momento è l’inglese, perciò se preferite esplorare il giardino in lingua italiana vi suggeriamo di attendere che vengano aggiunti per lo meno i sottotitoli. Altra nota dolente, non esiste alcuna possibilità di personalizzazione iniziale quindi non potrete creare un avatar a vostra immagine e somiglianza. Detto ciò, una volta deciso il livello di difficoltà a cui volete giocare sarete pronti per iniziare e vi troverete immediatamente immersi nell’azione, con la visuale in prima persona classica dei survival, in un “selvaggio west” con funghi giganti e formiche assassine. Tenendo presente che è una versione beta e quindi riceverà in futuro moltissimi miglioramenti, siamo rimasti comunque delusi dalla quasi totale assenza di un tutorial iniziale, perché sebbene moltissime azioni siano intuitive per la maggior parte dei giocatori esperti, alcune dinamiche risultano oscure e questo, purtroppo, rallenta non di poco l’azione. La prima cosa da fare quando si inizia a giocare a Grounded è senza dubbio raccogliere quanti più oggetti possiamo, come sassi, fili d’erba e foglie, e cercare piccoli ristagni d’acqua o meglio ancora gocce di rugiada per bere, e procacciarci un po’ di cibo, nella fattispecie funghi, da poter mangiare immediatamente. Raggiunta una piccola tenda con un laboratorio di analisi in miniatura, ci rendiamo subito conto di quanto il crafting sia parte integrante del gameplay. Come per tutti i titoli di minecraftiana memoria, sbloccare i progetti per armi come lance, asce, arco e frecce diventa fondamentale non solo per la sopravvivenza, ma anche per costruire rifugi o vere e proprie roccaforti in cui trincerarsi, nonché fare scorte di cibo che sarà possibile cucinare dopo aver ottenuto tutte le parti essenziali per costruire un braciere. Inoltre nel menù principale è presente anche una sezione Quest, utile per capire le mosse successive da compiere, e una mappa, che però ci ha fatto sentire molto la mancanza di una bussola e della possibilità di visualizzare la mini-mappa per consentirci un migliorare orientamento all’interno dell’area di gioco. Inoltre come ogni survival che si rispetti, in basso a sinistra troviamo un classico indicatore di salute, fame, sete, e forza vitale del protagonista. Le prime missioni servono quindi più che altro per imparare, tramite prove ed errori, come sfruttare al meglio le capacità nostro personaggio e come non farci uccidere al primo colpo dai nemici che mano a mano incontriamo. Di fatto la trama al momento non è per nulla sviluppata, ci sono solamente circa trenta minuti di gameplay prima di essere rimandati al menu iniziale, dove è possibile ricominciare da capo o accedere alla modalità multiplayer che al momento sembra essere la più giocata.

Grounded - Crafting

Se senti qualcosa muoversi…scappa

La storia andrebbe sicuramente sviluppata, sopratutto perché il gioco ha un grande potenziale per una narrativa che giustifichi l’orribile avventura di questi piccoli esseri umani all’interno del giardino. Sebbene dai toni sembri voler rimanere su un piano molto più superficiale rispetto ad un The Last of Us, sarebbe opportuno ampliare la storia e magari farci scoprire qualcosa di più sui protagonisti. Nel frattempo però abbiamo girovagato nel giardino alla ricerca di oggetti misteriosi che potessero aiutarci a sopravvivere. La principale occupazione diventa quindi potenziare le armi e crearne di nuove grazie alle risorse ottenute, in particolare la creazione di un rifugio per la notte dove poter dormire e superare indenni le ore di buio. Questo perché niente è così impegnativo e terrificante come vagare per il giardino di notte. Grazie ai suoni inquietanti degli insetti durante la notte, non è possibile davvero capire la fonte delle minacce, il che significa che tutto ciò che si può fare è fare attenzione e prepararsi a scappare ogni volta che qualcosa si sta muovendo verso di voi. Sicuramente in futuro verranno ampliate le varietà di nemici, ma per il momento sono prevalentemente i ragni, che abbiamo precedentemente trasformato in piccole e docili palline bianche, a creare problemi.

Per quanto riguarda il crafting invece, risulta molto facile e intuitivo. Mentre è possibile creare le piccole cose tramite il menu principale, per oggetti più grandi o più complicati avrete bisogno di un lotto di strumenti e un banco da lavoro. Esistono diversi tipi di elementi che si possono creare raccogliendo risorse, alcuni di loro possono tornare utili in varie situazioni, mentre altri servono solamente per decorare il vostro “regno”. I protagonisti del gioco sono quindi per il momento sono il crafting e il combattimento con gli insetti, che consentono, tramite la modalità multiplayer, di creare delle squadre e aiutarsi sia nella difesa delle provviste che nella creazione di veri e propri palazzi. Al momento, il sistema di matchmaking è incompleto e consente solo agli amici di giocare tra loro, ma è destinato a migliorare e potrebbe essere la fortuna di Grounded così come lo è stata, tra le altre cose, per Minecraft.

Sicuramente è un titolo con del potenziale, e senza dubbio il lavoro della Obsidian è sempre di altissima qualità, perciò se avete già un abbonamento Game Pass vi consigliamo di provare ad entrare nel piccolo grande mondo di Grounded. Restiamo però in attesa di scoprire dove la storia ci potrà portare, sebbene abbia già conquistato moltissimi utenti che hanno semplicemente voglia di divertirsi.

La passione per la scrittura e il fantasy nascono prestissimo, ma l’incontro con i videogiochi arriva di soppiatto a casa dei compagni di scuola con Mario Kart, Age of Empires e The Sims. La sua formazione è prevalentemente letteraria ma l’incontro fortuito con Marco Accordi Rickards al Vigamus le ha permesso finalmente di ritrovare il suo lato giocoso e di divertirsi lavorando.