All’interno di un settore ormai pienamente saturo come quello dei Battle Royale, Spellbreak si inserisce proponendo alcune interessanti variazioni sul tema. Il nuovo prodotto di casa Proletariat, da poco disponibile gratuitamente per un tempo limitato su PlayStation 4, Nintendo Switch, Xbox e PC, cerca di mescolare il genere BR in terza persona ad alcune dinamiche tipiche degli RPG, aggiungendo qualcosa di nuovo per differenziarsi dalla massa. Un sapiente lavoro alchemico che abbiamo potuto assaggiare, testando il sistema di gameplay generale. L’esperienza è stata senza dubbio interessante ma la domanda che rimane è: riuscirà Spellbreak a fronteggiare ad armi pari gli ormai famosi Fortnite, Apex Legends e similari?
Spellbreak: tra guanti e magie
All’interno del gioco, vestiremo i panni di un sedicente mago che dovrà primeggiare con la sua squadra in uno scontro all’ultimo incantesimo. La tipologia di spell che potremo lanciare, è molto variegata, basata sugli elementi principali: fuoco, aria, fulmine, veleno, pietra e ghiaccio. Nonostante l’ampia scelta, durante lo scontro, potremo usufruirne solamente di due tipologie alla volta. Le magie, infatti, sono veicolate da guanti di cui uno lo sceglieremo prima dello scontro, stabilendo il nostro elemento base durante la specifica partita, mentre l’altro lo recupereremo all’interno del gioco. Questa prima scelta risulta essere molto importante in quanto le tipologie di attacchi possono essere combinate, unendo una stregoneria (attacco potente) di un tipo, alla magia (attacco leggero) di un altro. Diventa così possibile, ad esempio, lanciare una stregoneria di fuoco, evocando un muro incandescente, e aggiungere una magia velenosa, tramutandolo in fiamme verdi che oltre a incendiare, avvelenano anche l’avversario.
Durante ogni scontro, una parte fondamentale è quella dell’apertura delle casse, all’interno delle quali ci sono diversi tipi di oggetti con vari livelli di rarità, e quindi di potenza. Oltre ai guanti elementari già citati, possiamo trovare delle rune, che donano abilità extra come scattare in avanti, rendersi invisibili o teletrasportarsi, equipaggiamenti, pozioni per reintegrare salute o scudo e pergamene che se utilizzate, incrementano le abilità. Come si vede, in Spellbreak la classica ricerca di equipaggiamento dei battle royale si sposa con quella tipica degli RPG, regalando anche un sistema di leveling semplice e intuitivo.
Al termine di ogni scontro, infatti, il nostro personaggio salirà di livello, sia come character che come esperto nella magia elementale selezionata all’inizio della battaglia. Questo particolare sistema permette di personalizzare con skill uniche il nostro avatar, sia attraverso lo sblocco di potenziamenti che l’acquisto di abbigliamento e gadget, attraverso l’utilizzo del denaro accumulato al termine di ogni sessione di gioco. Bisogna comunque ammettere che i personaggi disponibili risultano abbastanza anonimi. L’immedesimazione caratteristica di altri titoli di questo genere, quindi, è molto labile. Speriamo che, all’interno dello sviluppo del gioco ancora in corso o con l’aggiunta di pacchetti speciali, i personaggi selezionabili possano acquistare una caratterizzazione maggiore.
L’addestramento da mago
Dopo questa introduzione a Spellbreak, è giunto il momento di indossare i nostri guanti e gettarci nella mischia. Prima però è importante capire come muoversi sul terreno di gioco e massimizzare le nostre capacità magiche. Per questo, il gioco ci fa prendere subito parte a un breve ma chiaro training dove, attraverso 9 passaggi, prenderemo confidenza con il gameplay e la struttura del gioco. Durante questa fase, possiamo gradualmente comprendere come utilizzare al meglio le nostre capacità: l’attacco con i guanti, dotati di due incantesimi l’uno, l’utilizzo delle rune e delle pozioni, e l’equipaggiamento, con i suoi livelli di rarità.
Altra informazione importante è quella relativa alla sconfitta. Spellbreak è un gioco di squadra e come tale può accadere che noi o uno dei nostri compagni cada in battaglia. In tal caso, la morte non giungerà immediatamente ma trasformerà lo sconfitto in una sfera di luce. A questo punto potranno accadere due situazioni: o un nostro compagno ci farà tornare in vita o un avversario potrà esiliarci, ponendo fine alla nostra partita. Entrambe le operazioni richiedono tempo per essere svolte e quindi è bene scegliere il momento giusto durante lo scontro per eseguirle. Un’interessante novità è quella di poter levitare per un breve periodo di tempo. Questo permette al nostro personaggio di raggiungere parti del campo particolarmente alte o anche strutturare strategie di attacco o di fuga verticali.
Scendi in campo e scatena la magia
Dopo aver preso confidenza con le basi, è giunto il momento di gettarsi nella mischia. In questa versione possiamo accedere solamente allo scontro a tre, perfetto per testare al meglio la piacevolezza del Battle Royale. Dopo aver formato un gruppo di amici o di essere stati accoppiati casualmente, verremo trasportati su di un terreno di gioco neutrale, nell’attesa che si raggiunga il numero massimo di giocatori. Solo allora verremo lanciati sul terreno di scontro, un’area molto ampia dove potremo scegliere alcuni punti specifici dove essere teletrasportati. Un opzione che permette alla squadra di separarsi e andare ad esplorare zone differenti. Allo scadere del timer, piombiamo dal cielo a velocità supersonica, pronti ad equipaggiarci al meglio in attesa dello scontro.
Proprio come nel più classico dei BR, con il passare del tempo un cerchio di fumo velenoso si restringe sempre di più, obbligando i giocatori a scontrarsi su un terreno dalle dimensioni più ridotte. Nel frattempo, però, abbiamo il tempo di viaggiare all’interno di questa affascinante realtà, con zone differenti accomunate dalla presenza di rovine e case disabitate, quasi fossero i resti di una battaglia magica dalle più ampie proporzioni. Le situazioni a cui si può andare incontro, sono molto diverse. Ci si può trovare immediatamente nel cuore dello scontro, con squadre che arrivano da ogni direzione pronte ad abbattervi a colpi di magia, mentre si tenta di incrementare il più possibile la propria dotazione incantata. Oppure può capitare di viaggiare per la maggior parte del tempo in totale tranquillità, esplorando alla ricerca dell’equipaggiamento migliore, tentando di raggiungere particolari casse incantate, già segnalate da stelle sulla mappa iniziale, che richiedono tempo per formarsi magicamente ma che contengono equipaggiamento leggendario.
Quello che colpisce di Spellbreak sono indubbiamente le ampie vedute che circondano il personaggio durante le sessioni di gioco. Sembra quasi di ritrovarsi nell’incantato mondo di The Legend of Zelda: Breath of the Wild, anche se con una grafica più marcata. Si rimane stupiti dall’assenza di rumori, elemento che sicuramente si inserisce perfettamente dentro la cornice ambientale ma che in qualche modo restituisce anche una sensazione di spaesamento. L’assenza di segnalatori che indicano gli avversari sulla mappa, ci obbliga a prestare una costante attenzione al territorio circostante, per individuare gli avversari che, se molto distanti, si confondono con l’ambiente. La tensione constante, l’ansia di essere assaliti all’interno di questo ambiente vasto e rilassante, fanno scorrere velocemente i minuti di gioco, fino a quando il cerchio si è ormai ristretto al massimo e la partita può ridursi anche a uno scontro mortale 1vs1. Finita la partita, però, ci si rende conto che manca un po’ quel dinamismo tipico dei BR, quell’adrenalina del dover fare tutto velocemente e nel miglior modo possibile. Da questo punto di vista, il gioco si è forse sbilanciato troppo verso l’esplorazione RPG.
Anche dopo aver assistito alla presentazione ufficiale e aver provato questa release, riuscire a dare un giudizio chiaro su Spellbreak non è affatto un compito semplice. La fusione tra le battaglie a squadre dei BR e le dinamiche del genere RPG, crea una proposta assolutamente interessante. Se a questo uniamo la possibilità di prendere parte a scontri fra maghi elementari, in grado anche di levitare e quindi aggiungendo una verticalità stimolante a livello strategico, il titolo si presenta molto originale. La semplicità del gameplay permette a tutti di poter giocare in maniera coinvolgente fin da subito, permettendo inoltre una buona personalizzazione dello stile di gioco grazie a un leveling semplice ma efficace. Allo stesso tempo, bisogna ammettere che prendere parte a uno scontro tra maghi all’interno di Spellbreak, non riesce a regalare la stessa carica di adrenalina tipica di altri titoli di questo genere. Anche i personaggi selezionabili sembrano piuttosto anonimi, semplici avatar da utilizzare per raggiungere la vittoria. In ogni caso, le basi per regalare un’esperienza unica e primeggiare nel settore ci sono tutte. Proletariat ha ancora tempo per sistemare queste piccole imperfezioni, per regalare ai giocatori un’esperienza ancora più coinvolgente. Non ci resta che aspettare l’uscita del gioco che dovrebbe avvenire prima della fine del 2020.