Crash Bandicoot 4 It’s About Time Recensione: il tempo di un ritorno glorioso

Crash Bandicoot 4 It's About Time Activision Blizzard PlayStation Plus

Correva l’anno 1996, quando un particolare marsupiale arancione si preparava a conquistare milioni di giocatori sulla prima PlayStation, salto dopo salto e giravolta dopo giravolta. Molti hanno atteso da anni un ritorno in grande stile di Crash Bandicoot sulle proprie console e dopo un periodo abbastanza confusionario del franchise e una serie di nuovi Remake dei giochi più famosi e amati del peramele, è finalmente l’ora di Crash Bandicoot 4 It’s About Time, ad opera del talentuoso team di sviluppo statunitense Toys for Bob, che si sono occupati in ultima istanza del remake della trilogia classica di Spyro, un’altra grande mascotte dell’epoca PlayStation che ci metteva nei panni di un instancabile draghetto viola. Raccogliere l’eredità lasciata da Naughty Dog non è sicuramente un compito facile, ma la sfida accolta da Toys for Bob e Activision per il rilancio di una delle IP più amate è concreta, e lo dimostra il simbolico ‘4’ apposto dopo il titolo della nuova avventura del marsupiale. Il nuovo Crash entra a tutti gli effetti nel canon narrativo dei primi 3 videogiochi classici della serie, continuando la storia proprio dal finale di Crash Bandicoot 3: Warped ed espandendo il racconto attraverso un contesto dimensionale. Insomma, è finalmente ora di raccontarvi questo nuovo capitolo di uno dei videogiochi platform più amati di sempre, nella nostra recensione.

Crash Bandicoot 4 It’s About Time: un Bandicoot collaudato

Pad alla mano, il feeling di vent’anni fa sembra essere rimasto intatto, con un restyling grafico di tutto rispetto che ha portato un po’ di aria fresca per il brand, seppur gli ottimi remake precedenti si attenevano a standard qualitativi eccelsi. Appena entrati in gioco, non è certamente mancato l’effetto nostalgia, e dopo aver preso confidenza nuovamente con il kit di mosse a disposizione del marsupiale, tra giravolte, doppi salti, e qualche nuovo trucco, siamo pronti ad avanzare, rompendo casse ed eliminando nemici, facendo attenzione a non cadere in qualche voragine.

La nuova avventura di Crash ha luogo dopo la fine delle vicende del terzo capitolo numerato, con un Neo Cortex, acerrimo nemico del protagonista, e N. Trophy che riescono a tornare dall’esilio temporale grazie ai varchi interdimensionali, che causeranno scompiglio nel presente. Mentre i villain si preparano alla vendetta nei confronti dei fratelli bandicoot, il duo, composto da Crash e Coco, si incamminerà alla ricerca delle quattro maschere quantiche, che oltre ai poteri personali, insieme possono risolvere il problema delle dimensioni, riportando la pace. In ogni livello potremo selezionare a piacimento Crash o Coco e tra i bonus ottenibili dalle varie sfide proposte saremo in grado di sbloccare delle skin per i nostri protagonisti, tra vari aspetti a tema, anche tratti da altri giochi della serie.

Crash Bandicoot 4: It's About Time gameplay

L’hub di gioco ci ha riportato indietro al 1996 per il tipo di impostazione adottata, che ricorda molto da vicino il primo titolo del franchise, grazie a una serie di stage selezionabili in diverse aree tematiche. Trattandosi di un’avventura tra le dimensioni, ogni set di livelli corrisponderà a una determinata epoca storica dell’universo narrativo di Crash Bandicoot. Ci faremo spazio dalla preistoria, fino a baie colme di pirati, passando per giungle e città futuristiche, definendo un quadro alquanto variopinto in termini estetici e strutturali. La ricerca delle maschere quantiche disperse per le varie epoche, dunque, sarà il motore trainante di questa nuova avventura, che sebbene riprenda le meccaniche più classiche del platforming made in Naughty Dog, aggiunge proprio i poteri delle suddette maschere, che i fratelli potranno utilizzare in frazioni specifiche dei livelli e che cambieranno considerevolmente il gameplay.

La maschera Lani-Loli ad esempio, sarà da subito una formidabile alleata, in grado di controllare la realtà, che possiamo alternare per far materializzare casse, piattaforme e elementi ambientali. Kupuna-Wa invece, ci permetterà di rallentare il tempo per un breve periodo, che può tornare utile quando ci troveremo alle prese con piattaforme in caduta libera o nemici rapidi. ‘Akano invece è la maschera più distruttiva, capace di conferirci l’abilità di rotazione estesa con la quale bloccare alcuni tipi di colpi e fare grandi salti per raggiungere distanze incredibili. Ultima, ma non meno importante, Ika-Ika ci permetterà di alterare la gravità, permettendo ai bandicoot di muoversi sui soffitti e superare delle sezioni che prevedono l’alternanza tra i due sensi di movimento, tra classico e sottosopra.

Le maschere appariranno durante alcuni livelli in base alle esigenze del percorso stesso, e insieme al ritrovato Aku-Aku, andranno a fortificare l’avanzamento del nostro Crash attraverso livelli sempre più ostici e complessi. Proprio il level design richiama le produzioni originali della serie, ma aggiungendo molte trovate geniali, che non mancheranno di stupirvi e farvi adirare dato il rinnovato senso di complessità incrementale, che tuttavia apre anche a diverse soluzioni originali interessanti, come le biforcazioni, passaggi segreti e alcune interazioni ambientali inaspettate. La fedeltà ludica viene richiamata anche da una serie di scelte che i fan apprezzeranno senz’altro, come le sezioni a bordo di Polar o il mezzo acquatico motorizzato utilizzato da Crash nel secondo capitolo, che fanno ritorno anche in It’s About Time per permettere a Crash di superare i nuovi ostacoli, tra nuovi nemici e trappole ben posizionate.

Non solo Crash nella complessa avventura

Come se non bastasse, la nuova avventura ad opera di Toys for Bob, prevede anche l’intervento di nuovi personaggi giocabili oltre che al classico duo. Parliamo di Neo Cortex, Tawna, e Dingodile, dove ognuno avrà i propri livelli dedicati e meccaniche peculiari ben innestate per rendere il gameplay vario e divertente. Ad esempio, con il malvagio scienziato avremo a disposizione un blaster capace di trasformare i nemici in piattaforme solide o gelatinose sulle quali saltare, oltre che un poderoso scatto di testa orizzontale in grado di coprire distanze notevoli. Nei panni di Tawna potremo servirci di un rampino per stordire nemici a distanza o utilizzarlo per raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili. Infine, con Dingodile, potremo risucchiare casse dalla distanza con la sua arma, per poi lanciarle al fine di colpire i bersagli, o utilizzare la stessa per restare sospesi in aria per qualche secondo, prolungando il salto. Sebbene il gameplay dei due bandicoot resti il più completo, anche quello dei comprimari, presente in quantità minore, ha saputo divertirci, spezzando il ritmo classico proposto.

Crash Bandicoot 4: It's About Time Tawna

Non mancano poi tutta una serie di contenuti aggiuntivi all’avventura, come le classiche prove a tempo e i livelli flashback, novità di questo quarto capitolo che consistono in sfide a scorrimento orizzontale dove il platforming puro la fa da padrone, in cui il giocatore dovrà dare il meglio di sé per la riuscita. Questi livelli speciali potranno essere sbloccati, reperendo delle speciali videocassette nei livelli standard che appariranno se non siamo mai morti nello stesso. I livelli flashback, una volta sbloccati, saranno accessibili dalla mappa di gioco, attraverso dei punti specifici.

La difficoltà crescente, come abbiamo accennato, sarà una componente ben presente nell’opera, e per rendere meno frustranti alcuni passaggi in favore dell’accessibilità, saranno disponibili due modalità di fruizione dell’esperienza: quella moderna e quella rétro. Se decideremo di optare per la prima, non avremo le canoniche vite a dettare i tentativi di riprova, ma solo un contatore di morti. Se opteremo per la seconda soluzione, dovremo essere più cauti sugli approcci, poiché una volta esaurite le vite, dovremo ricominciare il livello daccapo. Non mancano poi dei bonus alla vitalità dopo ogni morte, come una maschera protettiva aggiuntiva o un maggior numero di checkpoint, che possono aiutare l’utente dopo una serie di fallimenti in un determinato punto del livello.

A fronte della mole impressionante di contenuti, tra skin da sbloccare, varianti dei livelli affrontati – detti N.Vertiti e forti di particolari filtri dell’immagine – reliquie e gemme da raccogliere, troviamo anche un comparto multigiocatore locale di contorno, selezionabile nel menù principale di gioco, che consentirà fino a 4 utenti di impersonare Crash, Coco, Fake Crash e Fake Coco in due differenti modalità. Gara a Checkpoint consisterà nel raggiungere nel minor tempo possibile i diversi checkpoint, mentre Combo di Casse richiede ai partecipanti di distruggere il maggior numero di casse entro un tempo limite. Durante l’avventura, infine, sarà disponibile anche la modalità Passa e Gioca, attivabile in ogni momento dal menù di pausa, in cui due giocatori potranno passarsi il controller dopo ogni morte o dopo ogni checkpoint per arrivare al completamento del livello.

Crash Bandicoot 4 It’s About Time: stile e tecnica direttamente dal presente

Crash Bandicoot 4 It’s About Time è una gioia per gli occhi, a dimostrazione della validità dell’operazione di restyling dei ragazzi di Toys for Bob, che nell’ottimo level design hanno proposto degli ambienti assai variegati, accattivanti e pieni di colore, in cui anche la telecamera avrà un ruolo chiave durante le nostre azioni. Spesso quest’ultima, riesce a regalare scorci davvero interessanti, anche durante le fasi di scivolamento su rotaie – interessante aggiunta alla formula classica – tradendo tuttavia il giocatore in alcune fasi in cui si richiede maggiore reattività e precisione. Può capitare infatti, che essa fatichi a seguire i nostri movimenti se troppo rapidi, che possono comportare anche a qualche caduta nel vuoto, a fronte anche di alcune imprecisioni nei comandi, specialmente quando in aria. In tal senso, ci viene in aiuto una piccola feature, che potrà essere anche disattivata per la gioia dei giocatori vecchia scuola, che consiste in un indicatore circolare alla base del nostro personaggio ogni qual volta sarà effettuato un salto, in grado di segnare con precisione il luogo d’atterraggio. Abbiamo trovato questa funzionalità alquanto utile, anche per una prospettiva che spesso ci ha tradito in alcuni stage complessi, con una profondità illusoria.

Crash Bandicoot 4: It's About Time Cutscene

La nostra prova di Crash Bandicoot 4 It’s About Time si è svolta su PlayStation 4 Slim, con un framerate altalenante tra i 30 ei 40 al secondo, che non ci ha convinto del tutto, laddove avremmo preferito maggiore fluidità o quantomeno un blocco fissato ai 30 per non creare discrepanze nel gameplay. Questo quarto capitolo numerato, sebbene in maniera semplicistica e tradizionale, punta molto sulla narrativa, ragion per cui saranno presenti delle ottime cut-scene dalla natura umoristica in pieno stile Crash Bandicoot e ricolme di citazioni che guardano alle vecchie avventure del marsupiale. Proprio durante gli intermezzi, vedremo all’opera l’egregio doppiaggio in italiano della produzione che non sbaglia il colpo e regala un comparto audiovisivo con i fiocchi che nulla ha da invidiare ad una produzione animata contemporanea. Il tutto, viene accompagnato da un sontuoso comparto sonoro, tra effetti classici rivisti e musiche d’accompagnamento che donano la giusta enfasi ad ogni momento su schermo, specialmente nei livelli più frenetici. Il look dei vari personaggi infine, ci ha convinto appieno grazie ad un’interpretazione in chiave moderna dell’icona videoludica, nonostante il distacco abbastanza marcato dalla più recente N. Sane Trilogy, che presentava un rifacimento estremamente convincente sul piano estetico.

Crash Bandicoot 4 It’s About Time rappresenta la vera rinascita del brand, colmo di coraggio e devozione al franchise d’origine sviluppato da Naughty Dog. I talentuosi ragazzi di Toys for Bob sono riusciti a cogliere a pieno la natura del bandicoot di PlayStation, mantenendosi fedeli al passato ma con un occhio al presente, attraverso delle soluzioni di gameplay non proprio originali ma estremamente funzionali nell’ecosistema del peramele videoludico. L’idea delle dimensioni e delle maschere quantiche risulta azzeccata, senza la necessità di riscrivere il passato della serie, ma continuando coerentemente dalla conclusione del terzo capitolo, ormai risalente al 1998, e aggiungendo tanti elementi narrativi e di contorno che non possono che avvalorare ulteriormente l’ex mascotte di Sony. Oggi come allora, è l’abilità finale dell’utente a fare la differenza, in un capitolo assai più complesso che in passato, dove l’obiettivo del completamento al 100% della nuova avventura darà del filo da torcere anche ai fan più accaniti della storica icona del platform. La mole contenutistica risulta infatti imponente, e forte di un art design superbo, saprà tenervi incollati allo schermo per molte ore, a patto di avere la pazienza necessaria per omaggiare fino alla fine un franchise immortale, rinato in una veste prestigiosa, dal sapore rétro, nella corretta linea temporale, accontentando sia i vecchi che i nuovi fan del fenomenale Crash Bandicoot.

VOTO: 8.7

Mirko è un appassionato di videogiochi sin dalla tenera età di 3 anni. Ama alla follia i platform 3D e i GDR, ma è un giocatore a tutto tondo. Grazie a una PlayStation e a un Mega Drive, il mondo per lui si è fatto dinamico fin da subito grazie a un irriverente marsupiale arancione e a un velocissimo porcospino blu. Cresciuto credendo che il cuore sia la propria chiave guida, ritiene che il videogioco sia la quintessenza dell’intrattenimento e materia dall’alto potenziale costruttivo.