Halloween RetroGaming: dieci passi nel terrore

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Dieci passi nel Terrore. Perché nella Notte più spaventosa dell’anno, Retro Village non poteva esimersi dal ricordare alcuni tra i titoli più iconici dedicati alla Paura Digitale, dagli anni ottanta ad oggi, anzi ieri, perché se un titolo non ha almeno dieci o venti anni sul gruppone, il retrogamer duro e puro si rifiuta di giocarlo! Ed ora scendiamo nella polverosa Retro Cripta, ed accendiamo le console impolverate ed insanguinate, per questa carrellata videoludica ambientata nella notte dei non-morti, tra vampiri, zombi, avvocati, licantropi ed agenti delle tasse, quindi le creature più spaventose, in una lotta per sopravvivere al terrore puro.

1986: VAMPIRI TRANSILVANI AD OTTO BIT

TITOLO CASTLEVANIA
SVILUPPO: KONAMI
ANNO: 1986 (Giappone)
SISTEMA: STANDARD MSX
ISPIRAZIONE: ROMANZO DRACULA DI BRAM STOKER

Dieci passi nel Terrore non poteva che iniziare la sua retrocarrellata con una delle saghe più iconiche del mondo putrescente dei videogiochi a tema orrorifico e mefistofelico, ovvero il leggendario Castlevania. La leggendaria trilogia pubblicata sulla console ad otto bit Nintendo Entertainment System ha fatto conoscere al grande pubblico la saga horror giapponese di Castlevania, nata nel 1986 su piattaforma MSX, ed oggi considerata una delle più importanti icone del settore retrogaming. Il titolo originale Akumajou Dorakiura, traslittera in ideogrammi il nome di Dracula, il più celebre vampiro della storia, nato nel 1897 dalla penna insanguinata dello scrittore irlandese Bram Stoker, che ha romanzato la figura del non morto succhia sangue, nata dalle leggende popolari sui vampiri. Il romanzo gotico trasforma però il Conte Dracula in un nobile aristocratico delle terre transilvane, mescolandolo con la figura storica del tiranno Vlad Tepes III detto L’impalatore. Uno dei titoli più interessanti della serie arriva nel 1995 sulla console a sedici bit Super Nintendo, con Castlevania: Vampire’s Kiss, che unisce dinamiche platform-adventure oscure con personaggi classici dell’horror ad un nuovo immaginario colorato mutuato dal mondo manga ed anime, con un risultato audiovisivo senza precedenti, staccandosi dai classici della serie, come aveva già fatto il cosiddetto prequel su NEC PC-Engine. Il titolo più amato della saga resta però il successivo Castlevania Simphony of The Night del 1997 per PlayStation e Saturn.

1988: SLASHER MOVIE IN SALA GIOCHI

TITOLO: SPLATTERHOUSE
SVILUPPO: NAMCO
ANNO: 1988 (Giappone)
SISTEMA: ARCADE
ISPIRAZIONE: FRIDAY THE 13TH

La saga cinematografica di Venerdì 13, in originale Friday the 13th, viene ideata dal regista Sean Sexton Cunningham nel 1980, sulla scia del successo di Halloween – La notte delle streghe di John Carpenter, uscito appena due anni prima. Si tratta di uno dei precursori dello slasher movie, un sottogenere del mondo horror incentrato su forti scene splatter ed uccisioni a raffica da parte di un personaggio, spesso e volentieri psicopatico e/o con poteri soprannaturali. Il protagonista di questa saga, Jason Voorhees, è diventato una vera e propria icona dell’intero genere horror, nonché uno dei personaggi più riconoscibili della storia dell’entertainment. La caratteristica maschera da hockey viene infatti indossata anche da Rick, protagonista della serie arcade Splatterhouse, realizzato dallo sviluppatore giapponese Namco nel 1988 e basato su premesse di esagerazione sanguinolenta simili a quelle dell’ispirazione originale. Come spesso accade in titoli giapponesi dell’epoca, i creatori del gioco introducono altri omaggi ed elementi cari alla cinematografia statunitense del terrore, come l’iconica motosega sfoderata da Leatherface nel leggendario The Texas Chainsaw Massacre, film del 1974 di Tobe Hooper, da noi noto come Non aprite quella porta. La pubblicazione del secondo capitolo avviene nel 1992 in esclusiva per la console Sega Mega Drive.

1991: SU AMIGA NESSUNO PUO’ SENTIRTI URLARE

TITOLO: ALIEN BREED
SVILUPPO: TEAM 17
ANNO: 1991 (Gran Bretagna)
SISTEMA: COMMODORE AMIGA
ISPIRAZIONE: ALIEN

La saga di Alien, una delle migliori idee fanta-horror della storia del cinema, è stata
ideata dal regista Ridley Scott nel 1979 ed è oggi considerata una pietra miliare del
genere, soprattutto nei primi due iconici capitoli. Lo scenario di una claustrofobica
astronave senza controllo invasa da misteriose creature aliene spietate, il cui unico
scopo è aggredire e distruggere ogni forma di vita umana presente all’interno è stata il
modello per diverse opere audiovisive successive, che considerano Alien un vero e
proprio manuale di regia d’autore a cielo aperto. Tra le tante opere videoludiche derivate spicca un’opera indipendente realizzata dallo studio di sviluppo britannico Team 17, che sull’home computer a sedici bit Commodore Amiga realizza nel 1991 Alien Breed un titolo horror terrorizzante scritto a quattro mani da Andreas Tadic e Peter Tuleby. Il gameplay mutua gli elementi principali dal genere action-sparatutto con visuale dall’alto, ma il terrore che si respira in ogni angolo è un chiaro omaggio alla saga del grande schermo. Nello spazio nessuno può sentirti urlare, ancora una volta.

1993: DEMONI DELL’INFERNO IN SALSA HARD ROCK

TITOLO: DOOM
SVILUPPO: ID SOFTWARE
ANNO: 1993 (Stati Uniti)
SISTEMA: PC MS-DOS
ISPIRAZIONE: ALIENS – EVIL DEAD 2

Il primo DOOM per Personal Computer MS-DOS è storicamente il programma più
installato della storia dell’informatica, superando persino lo stesso Windows e, nel
1993, ha letteralmente scritto la storia dei videogiochi. Ideato dalla coppia di autori
John Romero e John Carmack per id Software, il titolo fa di fatto esplodere il genere
degli FPS, sigla che vuol dire First-Person-Shooter, ovvero sparatutto in prima
persona. Il motore grafico id Tech 1 ha quasi del miracoloso, ed il gioco diventa una
vera e propria mania collettiva. Più che per la tecnica, comunque molto avanzata, il
gioco viene ricordato per la sua atmosfera unica, fatta di demoni dell’inferno,
atmosfere fanta-horror, terre marziane, trame misteriose, nemici raccapriccianti che
hanno terrorizzato più di una generazione, il tutto accompagnato da una colonna
sonora heavy metal composta da Robert Prince, indimenticabile. Gli autori sono stati ispirati dai film Aliens di James Cameron ed Evil Dead 2 di Sam Raimi. Il secondo titolo propone tra i boss persino Romero in persona, facendo diventare gli sviluppatori delle icone al pari delle rockstar musicali. Su Nintendo 64 uno dei titoli più bizzarri della saga, DOOM 64 del 1997, ultimo esponente della prima generazione di DOOM, con colori lisergici e mappe sperimentali,  con ambienti multi-piano, oltre che dall’introduzione dello stick analogico per giocare.

1994: I SEGRETI INCOFFESSABILI DI VILLA DERCETO

TITOLO ALONE IN THE DARK
SVILUPPO: INFOGRAMES
ANNO: 1992 (Francia)
SISTEMA: IBM PERSONAL COMPUTER DOS
ISPIRAZIONE: LIBRI DI H.P. LOVECRAFT

La via francese al mondo dell’orrore è sicuramente rappresentata al meglio da uno dei titoli più celebri della casa d’oltralpe Infogrames, che nel 1992 presenta al mondo un
videogioco iconico e seminale per l’intero settore del terrore videoludico. Partorito
dalla mente geniale di Frédérick Raynal, l’innovativa opera Alone in The Dark ha un modo completamente nuovo di rappresentare il terrore sul piccolo schermo e lo fa con
immagini statiche, esplorate con attenzione da Edward Carnby, un gameplay a metà
tra avventura grafica ed action-game, trame ispirate ai mondi di Lovecraft e scenari
renderizzati che rendono Villa Derceto nella Louisiana del 1924, la location del titolo,
misteriosa, tetra ed affascinante allo stesso tempo. L’ispirazione del titolo, a detta degli autori, sono le opere dello scrittore statunitense H.P. Lovecraft. Forte del successo del predecessore, Alone in The Dark 2, il seguito ufficiale del gioco, viene convertito anche per console Sony PlayStation nel 1994, facendo conoscere la serie al grande pubblico, e lanciando Infogrames nell’olimpo degli sviluppatori della nuova piattaforma a 32 bit rilasciata da Sony, destinata a conquistare in poco tempo il mercato. La serie Alone in The Dark, inoltre, sarà una importante fonte di ispirazione per il successivo titolo protagonista della nostra retrospettiva Dieci passi nel Terrore.

1996: MORTI VIVENTI IN GRAFICA RENDERIZZATA

TITOLO RESIDENT EVIL
SVILUPPO: CAPCOM
ANNO: 1996 (Giappone)
SISTEMA: SONY PLAYSTATION
ISPIRAZIONE: NIGHT OF THE LIVING DEAD

Il fenomeno cinematografico del film La Notte Dei Morti Viventi di George Romero
esplode nel 1968 con una pellicola in bianco e nero iconica come poche altre che,
oltretutto, lancia un personaggio oscuro completamente nuovo, lo zombi. In realtà
storicamente gli zombi esistevano già in film precedenti fin dagli anni trenta, ma lo
zombi proposto in The Night of The Living Dead, titolo originale del film, sono
completamente diversi e molto più terrorizzanti. Non più morti apparenti tenuti in
scacco da riti voodo per lavorare nei campi, ma veri cadaveri putrefatti senza più
null’altro che istinto primordiale di fame. Fame di carne umana e viva, loro che la vita
la hanno ormai persa. Dieci passi nel Terrore non può esimersi di citare l’opera videoludica derivata più iconica del genere horror. Non tutti sanno che il titolo, per una dimenticanza degli autori, non è mai stato messo sotto copyright, ed è oggi di pubblico dominio, potete vederlo integralmente in calce all’articolo o su Youtube. Nel 1996 lo sviluppatore giapponese Capcom decide di omaggiare George Romero con una saga allo stesso modo dirompente nel settore videoludico, Resident Evil, titolo che lancia, o perlomeno codifica e porta al successo il genere dei survival-horror, in cui si deve sopravvivere al terrore di una invasione zombi con pochi proiettili in una storia molto coinvolgente che si sviluppa attraverso scenari renderizzati a telecamera fissa. Il successo dell’opera genera parecchi sequel e la saga ottiene a sua volta una trasposizione cinematografica, chiudendo il cerchio.

1999: NELLA NEBBIA SI CELA LA PAZZIA

TITOLO SILENT HILL
SVILUPPO: TEAM SILENT – KONAMI
ANNO: 1999 (Giappone)
SISTEMA: SONY PLAYSTATION
ISPIRAZIONE: TWIN PEAKS ED I FILM DI DAVID LYNCH

Konami Silent Hill

Il primo Silent Hill per la console Sony PlayStation arriva sul mercato nel 1999 e si propone fin da subito come l’alternativa più raffinata e cerebrale del collega Resident Evil. Il genere Survival Horror viene completamente reinterpretato dal Konami con un titolo che fa dei suoi punti deboli tecnici dei veri punti di forza. Si, perché la caratteristica più iconica di Silent Hill, ovvero la nebbia che avvolge la misteriosa e quasi deserta città è in realtà un geniale escamotage di programmazione per coprire i limiti hardware della console stessa. La console PlayStation, pur molto performante nella gestione dei poligoni tridimensionali texturati, ha ormai molte difficoltà a gestire ambienti enormi come quelli proposti dal titolo. Non siamo più, infatti, in stanze chiuse che occupano poca RAM, ma in enormi spazi aperti, simili a quelli più moderni del panorama attuale. Se un palazzo è troppo lontano per vederlo, perché non immergerlo nella nebbia? Una idea geniale, che rende il titolo affascinante ed iconico. In bilico tra mostri inumani e viscerali, tetri ospedali, deliri mentali e ricordi distorti, Silent Hill è oggi una delle opere più importanti dell’horror videoludico. Grande successo ottengono i numerosi sequel, ed il remake del primo titolo su Nintendo Wii, datato 2010, aggiunge parecchie novità di gameplay, tra cui i celebri “incubi” del protagonista, in cui non si combatte, ed il freddo ghiaccio al posto della nebbia. Tra le ispirazioni della serie spicca l’universo surrealista del maestro David Lynch, celebre autore di Twin Peaks.

2002: VIAGGIO ALLUCINANTE NELLA SANITA’ MENTALE

TITOLO ETERNAL DARKESS: SANITY’S REQUIEM
SVILUPPO: SILICON KNIGHTS
ANNO: 2002 (Canada)
SISTEMA: NINTENDO GAMECUBE
ISPIRAZIONE: LIBRI DI H.P. LOVECRAFT ed EDGARD ALLAN POE

Con il grande successo di titoli dalle tematiche adulte e, soprattutto, legate al mondo
dell’occulto e del terrore, all’arrivo del nuovo millennio, Nintendo decide di dare maggior carta bianca agli sviluppatori intenzionati a creare titoli horror per i suoi sistemi. Oltre al fatto di volere in esclusiva la saga di Resident Evil sul nuovo sistema GameCube nei primi anni del nuovo millennio. Sulla stessa piattaforma uno sviluppatore canadese, Silicon Knights, decide di mescolare ispirazioni letterarie provenienti da due fonti nobili, ovvero H.P. Lovecraft ed Edgard Allan Poe. L’opera che ne deriva, intitolata Eternal Darkess: Sanity’s Requiem debutta nel 2002, tra i primi giochi proposti dal sistema, e viene acclamata dalla critica. Un gameplay molto particolare, che mescola trame oscure, personaggi misteriosi provenienti dai più svariati lassi temporali, dall’impero romano fino all’età contemporanea, tutti giocabili, oltre alla protagonista Alexandra Roivas, che indaga sulla morte del nonno. Tra momenti di terrore puro, e trovate teatrali, come lo schermo che si spegne all’improvviso, il titolo è entrato di diritto tra le opere videoludiche più affascinati ed oscure di sempre.

2008: TERRORE SPAZIALE IN ALTA DEFINIZIONE

TITOLO: DEAD SPACE
SVILUPPO: VISCERAL GAMES – EA
ANNO: 2008 (Stati Uniti)
SISTEMA: SONY PLAYSTATION 3
ISPIRAZIONE: EVENT HORIZON, LA COSA, ALIEN

Lo stesso effetto dirompente che ha avuto nel cinema una pellicola forte ed
innovativa come La Notte dei Morti Viventi di George Romero, in cui si vedevano
viscere ed interiora esplodere letteralmente sullo schermo divorate dai non morti
viene riproposto sulle piattaforme in alta definizione come Sony PlayStation 3 ed
Xbox 360 da un titolo oggi ricordato con parecchio affetto da milioni di giocatori,
Dead Space. Il nome dello sviluppatore statunitense è tutto un programma… Visceral Games! Il titolo segue le peripezie di Isaac George, un astronauta condannato a vagare in una nave piena di creature mortali e spaventose chiamate Necromorfi, pronti ad uccidere ogni forma di vita umana per usarla, oltretutto, come una sorta di incubatrice per i loro stessi corpi. Il nemico, quindi, può essere chiunque. Tra le ispirazioni dell’opera troviamo tantissimi classici della fantascienza cinematografica, tra cui spiccano Event Horizon di Paul Anderson, La Cosa di John Carpenter ed Alien, oltre a giochi quali Silent Hill e Resident Evil. In Italia uno dei personaggi è doppiato dal regista Dario Argento.

2012: INVASIONE ZOMBI A BUCKINGHAM PALACE!

TITOLO: ZOMBI U
SVILUPPO: UBISOFT MONTPELLIER
ANNO: 2012 (Canada)
SISTEMA: NINTENDO WII U
ISPIRAZIONE: ZOMBI (VIDEOGAME)


In tempi recenti, su una piattaforma sfortunata commercialmente, il Nintendo Wii U, è stato sviluppato dalla multinazionale francese Ubisoft uno dei titoli più affascinanti del panorama horror contemporaneo, l’innovativo Zombi U. La casa di Rayman è partita con una citazione storica del suo passato, ovvero il primo titolo mai sviluppato da essa, Zombi del 1986, per realizzare un esperimento veramente unico. Il setting è quello classico dell’invasione zombi urbana, in una Londra attuale ricostruita in maniera realistica e per protagonisti non eroi senza paura, ma semplici cittadini ignari, pronti ad una morte permanente in caso di sconfitta e, soprattutto, a diventare nemici dello scenario con tanto di risorse nello zaino. Si, perché il momento in cui uccideremo noi stessi con un nuovo personaggio è catartico ed unico. Eccezionale la citazione della pala di legno come arma principale, presa da L’Alba dei Morti Dementi, in originale Shaun Of The Dead, film cult con l’iconico attore Simon Pegg, ed altrettanto unico l’utilizza del secondo schermo come radar e strumento interattivo. La scena degli zombi ballerini, parodia di Just Dance, prodotto dalla stessa casa, è rimasta nell’immaginario collettivo. Il titolo è oggi disponibile anche per altri sistemi, come PlayStation 4.

Dieci passi nel Terrore. Dieci opere dedicate al genere horror tra le più affascinanti dell’intero panorama videoludico. Alcune di esse sono ormai dei grandi classici, ma molte altre ce ne sono da riscoprire nell’intero settore dei videogiochi. Oggi, nella Notte di Halloween accendiamo le candele e prepariamoci a giocare, sotto una coperta, tra scricchiolii e folate di vento gelido, ai confini dell’orrore puro!

 

 

Super Fabio Bros, al secolo Fabio D'Anna (ma non diteglielo: ancora soffre perché Facebook lo ha costretto a usare il suo vero nome), è un collezionista leggendario di videogiochi nonché super esperto di retrogaming. Ha organizzato due edizioni della mostra ARCHEOLUDICA ed è Responsabile della Collezione al museo VIGAMUS, ha collaborato con i portali specializzati Games Collection e Retrogaming History. Adora Super Mario, Pac-Man e le sue adorabili cagnoline. L'obiettivo finale della sua vita è possedere tutti e 2047 i modelli di PONG esistenti. Attualmente è a quota 69.... quindi augurategli lunga vita e prosperità.