Che siate appassionati o denigratori delle idee che fuoriescono dalla leggendaria azienda di Kyoto, almeno su una questione non potrete fare a meno di concordare: i titoli Nintendo contengono sempre qualcosa di unico che difficilmente riuscirete a trovare altrove, un guizzo di inventiva o di genialità che spesso non consente di categorizzare i loro prodotti sotto un unico genere, ma che li rende puri e semplici sinonimi di intrattenimento digitale. Prendiamo Pikmin, ad esempio: è facile liquidarlo come un eccentrico strategico in tempo reale dove controlliamo un esercito di minuscole creature impegnate a recuperare frutta, costruire ponti e abbattere nemici a testate, ma la somma delle sue singole parti si traduce in una delle migliori esperienze del genere che possiate mai sperimentare su console, e non è affatto un caso che queste ultime siano soltanto quelle fabbricate dalla stessa Nintendo. In Pikmin 3 Deluxe, remake del terzo episodio della saga uscito originariamente per Wii U e del quale ho già avuto modo di parlare a inizio mese, vestiamo i panni di tre piccoli esploratori incaricati di trovare nuove scorte di cibo su un mondo lontano. Una volta giunti sul pianeta PNF-404, il gruppo si divide e i singoli astronauti fanno la conoscenza dei Pikmin, minuscoli vegetali antropomorfi che decidono di seguirli per radunare di nuovo la spedizione, recuperare i frutti giganti e riassemblare la nave spaziale distrutta in fase di atterraggio. In buona sostanza, la trama è quasi identica a quella dei due giochi precedenti ma, diciamoci la verità, nessuno si aspetta un dramma avvincente e profondo che svisceri i tormenti interiori dei personaggi: noi siamo qui per controllare smisurati plotoni di omini a forma di pianta e mandarli incontro a morte certa, mentre tentiamo di capire qual è il modo migliore per superare il livello di turno.
Senza soffermarci troppo sulle vicissitudini dello sfortunato equipaggio, il gioco è suddiviso in giorni, ciascuno lungo grossomodo una ventina di minuti, durante i quali dobbiamo contemporaneamente raccogliere cibo prezioso da trasformare in succo, ampliare il reggimento di Pikmin ai nostri ordini e risolvere ingegnosi puzzle ambientali per portare avanti la storia. La gestione del tempo e delle cose da fare si presta meravigliosamente bene a sessioni di poche manciate di minuti, e la possibilità di estendere il limite temporale entro cui siamo costretti a portare a termine la missione, comunque presente, grazie alla sintesi di un numero maggiore di estratti ricavabili dall’esplorazione approfondita delle mappe aiuta a rendere le partite meno angoscianti, al contrario dei predecessori che ponevano invece l’accento sul costante ticchettio dell’orologio. La campagna principale dura il giusto, poco più di una decina di ore per i veterani e circa il doppio per quanti non hanno dimestichezza con le meccaniche oppure vogliono prendersela comoda: inutile a dirsi, la modalità portatile di Pikmin 3 Deluxe è un ulteriore incentivo a ragionare con calma sui passaggi più articolati dell’avventura, perché alzarsi dal divano e portarsi dietro la console in un’altra stanza, a letto o mentre aspettiamo la fermata giusta sui mezzi pubblici (o anche al bagno, ammettiamolo) è un modo eccellente per recuperare la concentrazione, mettere in ordine le idee e individuare la corretta sequenza di azioni per completare tutti gli obiettivi prima che cali la sera e i predatori notturni si avventino sui poveri Pikmin indifesi.
Pikmin 3 Deluxe: ah! Mi hanno circondato!
Al di là delle restrizioni molto più generose in termini di giorni a disposizione, il gameplay di base è sostanzialmente invariato dal secondo episodio e, a giudicare dall’immediatezza dei controlli e dal puro e semplice divertimento che ci pervade mentre rimbalziamo qua e là per i livelli organizzando i compiti dei nostri Pikmin, la relativa mancanza di innovazioni sostanziose testimonia la concreta bontà della formula escogitata da Shigeru Miyamoto e rifinita dal suo team. I comandi di questo terzo episodio sono l’autentica perla che lo differenzia dai predecessori, concedendoci la facoltà di implementare tattiche e manovre molto interessanti fin dalle primissime battute. Sfortunatamente, forse per uniformare gli schemi sia in versione docked che undocked, non ci è permesso di utilizzare il touch screen ma possiamo soltanto scegliere fra le tradizionali leve analogiche o i sensori di movimento: c’è da dire però che questa possibilità non era presente neanche su Wii U al lancio, dove è stata inserita con un aggiornamento successivo, dunque la speranza che venga fatto altrettanto su Switch è ancora fondata. I Pikmin introdotti in Pikmin 3, alati e rocciosi, aggiungono ulteriori tonalità strategiche agli approcci che è possibile adottare nel corso dei livelli, con i primi estremamente fragili ma in grado di trasportare oggetti importanti da un punto all’altro della mappa oltrepassando nemici ed ostacoli che bloccherebbero gli altri loro simili, ed i secondi talmente massicci che, pur non avendo una grande presa con le loro braccine tozze, possono letteralmente lapidare tutte le creature ostili contro cui li scaglieremo, rivelandosi particolarmente utili quando saremo alle prese con mostri corazzati. Rispetto alle forme addizionali del secondo episodio, i robusti Pikmin viola e i Pikmin bianchi velenosi, presenti anche qui ma dall’efficacia limitata, le due varietà summenzionate entreranno spesso a far parte dei drappelli che formerete proprio grazie alla loro estrema polivalenza.
Parlando di creature, il design delle stesse è più che mai ispirato e stravagante: oltre all’aspetto distintivo dei nostri Pikmin, la fauna ostile con cui ci scontreremo annovera lumache fiammeggianti, millepiedi rinforzati, pseudo granchi-cipolla, rane iridescenti e i tradizionali Coleti Rossi, gli antagonisti principali della serie con le loro schiene a pois e la buffa postura bipede, le cui versioni giganti possono essere attaccate agli occhi per coglierle alla sprovvista. Tutte queste informazioni, e molte altre ancora, sono raccolte nella pratica Piklopedia che in Pikmin 3 Deluxe è stata felicemente reintrodotta dopo l’ingiustificata assenza su Wii U, e che costituisce un elenco esaustivo di tutte le piante e le creature con cui entreremo in contatto durante le nostre perlustrazioni: le indicazioni accessorie come i nomi in latino o le modalità di preparazione dei cibi utilizzando gli organismi analizzati sono assolutamente inutili ai fini del gioco, ma arricchiscono in maniera esilarante il folclore della serie e aumentano di conseguenza la familiarità del giocatore con la flora e la fauna che andrà ad incontrare. Per il resto, nonostante il ritmo serrato dei vari livelli, ci ritroveremo a sorridere osservando i Pikmin che trasformano i cocci di un vaso in un ponte improvvisato oppure degli scatoloni di cartone in barriere protettive: manovrare le nostre microscopiche armate al meglio, scansare gli attacchi e identificare i modi in cui affrontare e sconfiggere i predatori è sempre emozionante, e gli scontri sono calibrati in maniera tale da non permetterci di uscirne vincitori con la semplice potenza numerica ma, anzi, spesso ci obbligheranno a dolorose ritirate per assemblare nuove squadre di Pikmin con il tipo giusto per contrastare la minaccia incontrata, rimpinguare le fila e tornare di nuovo all’assalto. Forse, l’unico punto debole della struttura è la parte finale, che si allontana parecchio dai ritmi relativamente distesi dei livelli che la precedono, ma si tratta della proverbiale eccezione che conferma la regola.
Sembra che qui qualcuno abbia scavato…
Le tattiche con cui è possibile affrontare i livelli sono abbastanza flessibili da adattarsi a tutti i tipi di giocatore, siano essi degli autentici generali da divano oppure dei completi neofiti del genere, e, sebbene non esista un vero e proprio livello di difficoltà, è possibile valutare la propria bravura di comandante dalla velocità con cui vengono completate le sfide: se ci piace trovare il modo di massimizzare i ricavi ottenuti da ogni giornata, allora alternare freneticamente i tre personaggi, assegnare loro itinerari programmati e recuperare tutti i frutti dispersi per la mappa nel minor tempo possibile sarà un’esperienza fantastica, ma non dobbiamo preoccuparci se non siamo dei condottieri troppo esperti, perché una volta identificati i vari obiettivi è sempre possibile raggiungerli senza faticare troppo al prezzo magari di sacrificare qualche risorsa. Gli enigmi presenti non sono particolarmente difficili da risolvere e non presentano vicoli ciechi impossibili da valicare, perché in generale gli unici problemi cui andremo incontro saranno errori di valutazione del tempo richiesto per compiere determinati incarichi, che potrebbero portarci ad esaurire la giornata prima del previsto: in tal caso, sarà sufficiente riavviare il livello e ottimizzare la catena di azioni per incrementare l’efficienza dei nostri Pikmin. Gli scontri con i boss sono le parti più frenetiche del titolo, dato che ci impegneranno in convulsi avvicendamenti di schemi di attacco differenti per avere ragione di questi ciclopici avversari, ma ci regaleranno anche le soddisfazioni maggiori una volta superati.
Oltre alla campagna principale, Pikmin 3 Deluxe contiene anche un nutrito assortimento di missioni secondarie che in parte colmano le lacune di quanti si avvicinano per la prima volta alla serie, grazie alla presenza di un certo numero di volti noti che hanno ruoli marginali nella storia. Gli scenari aggiuntivi offrono sfide molto più impegnative che metteranno a dura prova le nostre capacità e, al contempo, ci spingeranno a ripeterle più e più volte per limare i tempi registrati o aumentare i punteggi ottenuti. Giocarli in cooperativa con un amico aumenta esponenzialmente la loro godibilità, che pure si attesta su ottimi livelli qualora fossimo gli unici a fruirne: purtroppo, non è possibile affrontarli con i nostri amici online ma solo condividere con loro una classifica globale dove fare a gara per la posizione migliore, una carenza piuttosto inspiegabile vista la natura limitata di questi schemi. Inoltre, sempre a proposito di competizioni fra giocatori, possiamo anche cimentarci in uno strampalato bingo nel quale le caselle della nostra cartella vengono riempite con la raccolta di determinate risorse, per i quali lotteremo testa a testa con il nostro rivale a causa della scarsità di frutta sparpagliata sulla mappa: non è una delle alternative ludiche più coinvolgenti del mondo, ma resta un modo eccellente per mostrare la nostra bravura e rovinare qualche amicizia.
In attesa dell’annuncio del prossimo capitolo, Pikmin 3 Deluxe è il modo migliore per riscoprire una serie che, negli anni, non ha raccolto il successo che avrebbe seriamente meritato: la versione Switch smussa molti degli aspetti meno pratici dell’originale, come la mancanza di lock sui bersagli che qui rappresenta un’autentica manna dal cielo, e consente di vivere l’intera avventura in compagnia di un altro aspirante esploratore in carne ed ossa, sia sul televisore che sullo schermo della console, senza alcun problema prestazionale. Benché il prezzo pieno possa rappresentare un deterrente per qualcuno, non posso far altro che consigliarvi l’acquisto per scoprire (o riscoprire) uno dei titoli first party più originali mai concepiti da Nintendo, ed esprimere appieno l’animo da stratega che alberga dentro di noi, magari insieme ad amici o familiari. Forse le migliorie apportate non giustificheranno la spesa per quanti hanno già trascorso ore ed ore con l’originale, ma non commettete l’errore di sottovalutarlo, perché Pikmin 3 Deluxe è uno dei titoli migliori che potrete mai giocare su Nintendo Switch.