Non è passata di certo un’era “giurassica”, tra la prima uscita di questo titolo e la nuova versione, ora pubblicata come “Complete Edition”. Ebbene, non è tutto oro quello che luccica: per quanto si tratti di soli due anni, la verità è che il tempo è passato un po’ anche per i dinosauri del parco più famoso del mondo dell’intrattenimento. Il percorso compiuto dal primo film del 1993 al titolo videoludico di oggi è chiaramente lungo, complesso e importante, a partire dalla rivoluzione imposta dalla “massificazione” del concetto di dinosauro e preistoria, ma in un contesto attuale e contemporaneo. Questa novità è stata seguita dalla Computer Grafica con un lavoro fotorealistico davvero ineccepibile. Se nel 2018 usciva il primo tentativo di rilancio di questo franchise, a due anni di distanza arriva per Nintendo Switch il titolo Jurassic World Evolution Complete Edition, dove possiamo esplorare in lungo e in largo il mondo nato dalla mente di Michael Crichton. Il titolo infatti non arriva solo con la storia di base, ma comprende anche tutte le patch di DLC e contenuti aggiuntivi. Dunque lo stesso gioco di due anni fa, ma in versione arricchita? In parte. Non sono mancati i compromessi fatti per la versione Switch, a partire dall’imposizione di un limite di cento dinosauri, incontrati in in tre modalità di gioco differenti. Com’è stato costruire un parco preistorico, affrontare missioni in modalità Campagna e raggiungere i vari obiettivi e sidequest? Un’impresa giurassica, o quasi.
Jurassic World Evolution Complete Edition: il ritorno di un’era perduta
Andiamo dunque con ordine, proprio come ci impone il menu principale di gioco. Come vi anticipavamo, il gameplay ci dà libera scelta di affrontare questa avventura in una triplice dimensione: Campagna, Sfida e Sandbox, una più curiosa dell’altra. La prima si divide a sua volta in tre missioni differenti, di difficoltà (relativamente) crescente l’una dopo l’altra. Mettiamo in chiaro le cose fin da subito: questo gestionale realizzato dal team Frontier Development è in perfetta regola con le caratteristiche di questo genere. Questo significa che l’adrenalina vera e propria stenterà a far capolino, senza nulla togliere al rispetto e all’aderenza per l’opera originale. Dunque cominciamo avviando man mano, e in maniera guidata, la nostra attività su Isla Matanceros, dove disponiamo di un budget esiguo, ma sufficiente per prendere piede in questo mondo. Questa isola è la prima di un arcipelago, detto in maniera poco invitante (ma chiara) Las Cinco Muertes, dove ogni sua componente presenta difficoltà e caratteristiche in grado di renderle uniche (ma non troppo originali). Da Matanceros ci spostiamo poi a Isla Muerta, Isla Pena, Isla Sorna e Isla Tacaño, osserviamo man mano come si evolve questa dimensione giurassica, ma tutta questa “paura” promessa dai nomi delle location non si è manifestata in maniera particolare, anzi. Purtroppo o per fortuna, come abbiamo detto, l’adrenalina e i colpi di scena non sono propriamente alla base della concezione di questo titolo, ma abbiamo riscontrato una buona componente di ilarità.
Chi ha paura dei dinosauri? Noi no
Com’è possibile che un gioco dedicato a Jurassic Park non possa suscitare paura? Neanche un po’? Ebbene sì: assistiamo a una squadra di Ranger si occupa di somministrare antibiotici a un triceratopo malato, oppure alle richieste talvolta (ironicamente) discutibili del capo della sicurezza, George Lambert, un uomo egregiamente doppiato, ma sempre incline allo scherzo e alla risata. Fino a rasentare l’insopportabilità. A parte questo dettaglio su uno dei personaggi che ci seguono soprattutto nelle prime fasi di gioco della Campagna, avremo a che fare con dinosauri in fuga, visitatori terrorizzati e indifesi, ma nulla di particolarmente pauroso. Scordatevi il terrore delle notti sotto al diluvio a cui abbiamo assistito sin dai primissimi film. Qui potremo dare sfogo principalmente alla realizzazione del parco, ma non (solo) in modalità sandbox. Prima di tutto, attraverseremo diversi luoghi, ognuno con i propri limiti, dalla prima isola soleggiata ed effettivamente concepita come “entry level”, dove troveremo anche alcune infrastrutture pre-costruite, a nuove località sempre più strutturate e pronte a metterci alla prova. In questi nuovi luoghi, dovremo fronteggiare tempeste in grado di danneggiare le varie strutture, conoscere specie di dinosauri sempre più complessi, mentre siamo alle prese con la gestione delle pressioni finanziarie della nostra azienda da condurre. Se però l’idea di liberare un branco di creature estinte in un parco sempre più difficile da gestire diventa un peso, Jurassic Parc Evolution offre altre tipologie di gioco.
Una gestione agevole dell’esperienza di gioco in Jurassic World Evolution Complete Edition
Una di queste è proprio la modalità sandbox, che ci consente di costruire strutture a nostro piacimento e senza la pressione di dover raggiungere per forza determinati obiettivi impartiti dai capi reparto. Infine, a disposizione abbiamo la modalità Challenge, dove abbiamo il compito di costruire un parco entro un certo lasso di tempo, dove le operatività vengono suddivise in Ricerca scientifica, Intrattenimento e Sicurezza. Ciascuna di esse però deve essere ben calibrata, e dovremo dunque dimostrare la nostra capacità di gestione e di diplomazia. Pena il deficit degli altri ambiti e risultati anche insoliti. Non vogliamo soddisfare del tutto la vostra curiosità, ma vi diamo solo un assaggio: tra le reazioni, ci attendono sabotaggi da parte delle fazioni svantaggiate, come la sezione scientifica che non è d’accordo circa l’uso sconsiderato delle creature come intrattenimento e tenterà di compromettere la resa economica mandando offline le centrali elettriche. Se vi sembra che, nel complesso, le attività da svolgere e le azioni da compiere siano parecchie, vi rassicuriamo sull’agevolezza dei comandi, che spaziano sull’intero corpo della console e sono piuttosto intuitivi, oltre che guidati dai diversi tutorial iniziali. Certo, nonostante la gestione da PC rimanga chiaramente più comoda, i comandi disposti sul corpo della Nintendo Switch non rendono difficile l’esperienza complessiva del gioco. Tra le opzioni varie disponibili in Jurassic World Evolution – Complete Edition, ricordiamo la “management view” che riassume per colori sullo schermo le aree principali del parco e classificate per performance e redditività, dalla visibilità dei dinosauri alla disposizione dell’impianto elettrico.
Non tutti i dinosauri vengono con il terrore
Per quanto comunque la parte più di azione del gioco, i dinosauri presenti non sono per nulla paurosi, lo ammettiamo, ma nemmeno riescono a stimolare il nostro interesse. I loro comportamenti sono piatti, combattono sempre e comunque, anche quando sono ormai feriti moribondi o comunque dovrebbero essere sazi e non alla ricerca di nuove prede. Inoltre, tutte le specie animali si comportano alla stessa maniera, una condizione che gioca a nostro sfavore dato che può comportare grandi perdite economiche, essendo costosi da clonare e se un solo branco dovesse essere distrutto, la nostra rovina potrebbe essere segnata. Questo non significa che l’intera offerta delle meccaniche di gioco legate all’allevamento dei dinosauri siano pietose: lo stress è sempre da tenere sotto la soglia di emergenza. Se questa viene oltrepassata, porta l’animale a tentare di fuggire, e come anticipato vedremo frotte di visitatori terrorizzati che si danno alla fuga. Nel peggiore dei casi, diventano anche un leggero spuntino per i dinosauri, uno scenario non troppo splatter e a cui potremo porre rimedio manualmente guidando elicotteri e jeep, oppure automaticamente. I problemi tecnici compaiono soprattutto considerando che il titolo è invecchiato abbastanza, nonostante siano passati solo due anni dalla versione precedente: ad esempio, la grafica dei sottotitoli risulta poco agevole nella lettura nella parte sfumata della schermata, si leggono poco e hanno un aspetto vetusto. Nel complesso inoltre, il vero problema del comparto tecnico non è riposto nella lentezza di risposta del motore di gioco di Jurassic World Evolution – Complete Edition, quanto nella grafica, che spesso sembra essere sfocata e sfumata, senza considerare che i riquadri con scritte quali opzioni, istruzioni e dialoghi risultano davvero piccoli e invecchiati. Non una bellissima presentazione, per un gioco che avrebbe dovuto essere ottimizzato e arricchito in questa nuova versione.
Nel complesso, Jurassic World Evolution Complete Edition è una versione ricca di contenuti, ma un po’ meno di adrenalina. Se il comparto grafico risulta infatti abbastanza scarso nella versione per Nintendo Switch, anche il gameplay nel suo complesso può risultare noioso e lento per chi fosse alla ricerca di qualche brivido in più, considerando la presenza di dinosauri e bestie preistoriche. E’ anche vero che il doppiaggio dei personaggi è ben diretto e di buona qualità, ma non basta a risollevare in maniera importante il nostro giudizio su un gestionale che offre diverse alternative di gioco interessanti, ma non in grado di sopperire alle varie mancanze dell’IA, una lacuna piuttosto compromettente.