Sin dall’annuncio legato a Call of Duty Black Ops Cold War, ho avuto una fortissima sensazione di Deja vu, facendo un viaggio nel tempo con la mia mente al primo Black Ops, titolo di cui consiglio vivamente l’acquisto. Era oramai diverso tempo che avevo perso l’interesse per la saga targata Treyarch, ma in genere proprio il franchise sparatutto in prima persona non mi suscitava più interesse alcuno, almeno fino ad un anno fa. Infatti, grazie al soft reboot della serie Modern Warfare realizzato da Infinity Ward con publisher Activision, ossia Call of Duty Modern Warfare, la saga era rinata sotto una nuova luce, e con essa anche la mia speranza per Call of Duty, introducendo diverse aggiunte e interessanti, come ad esempio la modalità battle royale gratuita della produzione, ossia Warzone, la quale rimane molto popolare tra i giocatori tutt’ora oltre ad avere un numero elevato di spettatori e follower su Twitch. Ebbene, Call of Duty Black Ops Cold War rincarna tutto ciò che rendeva grandioso il primo Black Ops, tra cui una campagna decisamente ispirata e solida, merito del talentuoso team Raven Software, dandosi da fare alla creazione della storia relativa a Call of Duty Black Ops Cold War, in cui troviamo nuovamente i nostri beniamini: Woods, Mason e Hudson, ma anche un personaggio mai visto prima: Russell Adler. Anche Zombie e Multiplayer hanno avuto dei ritocchi decisamente importanti, tanto da rendere la situazione molto interessante e diversa dalle precedenti iterazioni. Prima d’andare oltre, sappiate che questa recensione mi sta particolarmente a cuore poiché la produzione in questione è riuscita in passato a farmi vivere dei momenti che difficilmente dimenticherò, ma passiamo alla suddetta review.
Call of Duty Black Ops Cold War: una minaccia nucleare
Molto spesso e volentieri, una qualsiasi campagna presente in Call of Duty viene percepita erroneamente dai giocatori come una sorta di modalità riempitiva, ciò non è così, basti pensare ad esempio la missione Niente Russo in Call of Duty Modern Warfare 2, che divenne un caso fortemente mediatico nella storia dei videogiochi. Ritornando a noi, anche nel caso strettamente collegato a Call of Duty Black Ops Cold War, non è assolutamente così, infatti, a dirigere l’intera storia non c’è stata Treyarch al timone, ma bensì Raven Software, software house con un passato alle spalle e conosciuta per aver dato alla luce diversi prodotti e pietre miliari del genere first person shooter, mi viene in mente subito da citare Singularity, Wolfenstein, Quake 4 e tanti altri. La campagna della produzione si apre in maniera molto adrenalinica, dove ci caliamo immediatamente nei panni di Mason fiancheggiato da Russell Adler, nel quale apprendiamo che quest’ultimo è un agente speciale della CIA e avvolto nel mistero, quindi siamo dubbiosi se fidarci o meno del character. Il nostro obiettivo sarà catturare un informatore, il quale ci rivelerà la posizione di un bersaglio prioritario. Dopo averlo inseguito in cima su un tetto, l’opera ci viene incontro a diverse scelte morali relative ai dialoghi come in qualsiasi capitolo della saga Mass Effect o in tempi recenti gli ultimi Assassin’s Creed. La scelta che faremo avrà un forte impatto sul finale del gioco poiché, come in Call of Duty Black Ops 2, ci saranno finali multipli. Dopo aver completato l’obiettivo e aver raggiunto l’altro bersaglio, qui parte la vera trama: l’Europa è minacciata da un uomo misterioso, pericoloso, di cui sappiamo solo il suo nome in codice, ossia Perseus, quest’ultimo vuole provocare morte e distruzione tra i paesi europei, attivando delle testate atomiche che erano state fabbricate dagli Stati Uniti segretamente grazie all’operazione Greenlight, in modo tale che la colpa dell’accaduto possa ricadere sugli americani.
Dal punto di vista del gameplay, possiamo completamente appurare che Raven Software in Call of Duty Black Ops Cold War abbia apportato i dovuti accorgimenti all’opera, introducendo dei nuovi elementi tanto da rendere questo lato più divertente e soddisfacente. Ad esempio, durante il corso della campagna, l’azienda ha ben pensato di aggiungere delle esecuzioni ai propri nemici oltre a usarli contro gli altri come scudo umano, tra l’altro, in quest’ultima opzione sarà possibile uccidere il soldato sfruttato dal giocatore per poi gettarlo in mezzo ai nemici con una granata. Una volta che concluderemo ogni missione della campagna, l’utente sarà teletrasportato nel rifugio, centro operativo delle operazioni del nostro team, formata da Hudson, Adler, Mason, Woods, Park e Bell. Qui le cose sono molto interessanti poiché ci sono diversi segreti da scoprire, per citarne uno, dovremo sbloccare una porta serrata, e i codici saranno sparsi nella zone attraverso dei documenti che dovremo ritrovare. È anche possibile interagire con i propri compagni attraverso le scelte di dialogo, grazie al quale potremo scoprire alcuni dettagli decisamente interessanti e misteriosi. In aggiunta sono presenti delle missioni secondarie, le quali richiederanno diversi indizi per poterli completare senza margine d’errore oppure potete sfidare la sorte e andarle ad affrontarle. Le informazioni relativi a questi incarichi saranno presenti nelle missioni principali della campagna, quindi occhio a come vi muoverete e assicuratevi di perlustrare bene ogni angolo delle zone che vi capiterà d’incappare nel corso del gioco.
Parlando ancora della campagna, come vi avevamo detto, sono stati inclusi alcuni elementi nuovi, come diverse missioni stealth. Ora, lo so bene che già in precedenza ci sono state missioni le quali dovevano essere svolte senza farsi scoprire, anche se erano piuttosto guidate alla fine come Mimetizzazione Perfetta in Call of Duty Modern Warfare del 2007, ma qui la situazione sarà ben diversa e difficile in alcune situazioni quando dovremo aggirare i nemici. Raven Software ha pensato bene di introdurre un sistema atto ad evidenziare i propri nemici, in modo tale da non perderli e visibili attraverso l’interfaccia da ogni angolazione. Inoltre, un elemento che mi ha stupito nella campagna è relativo ad un missione, nel quale dovremo far fuori un bersaglio senza farci scoprire e cancellare le prove in cui siamo coinvolti nel nostro attentato. Ci sono diverse scelte che il giocatore potrà compiere, ad esempio far fuori l’obiettivo con del veleno o facendolo uccidere da un prigioniero sospettato e tanto altro ancora. Insomma, questa modalità riserba al suo interno delle sorprese e delle chicche decisamente stuzzicanti e che, come dicono alcuni giocatori casual, non funge per niente da contorno per la produzione. Nella storia saranno presenti diversi colpi di sena, ma non vi diciamo nulla al momento, ma possiamo solamente svelarvi che dipenderà dalle vostre scelte adottate durante tutto l’arco della modalità. Il mio consiglio è quello di cimentarvi in questa modalità giocandola più volte poiché quest’ultima non dura tantissimo, massimo 4 o 5 ore, quindi potrete affrontarla nuovamente senza faticarvi troppo, magari per i giocatori che cercano una sfida all’altezza, provate le difficoltà come Veterano o Realismo.
Call of Duty Black Ops Cold War: Adrenalina e freneticità nel multiplayer
Dopo aver percorso i nostri passi nella campagna, è giunto il momento di parlare della modalità più apprezzata dai giocatori: il Multiplayer. Dai tempi della Closed Beta, i miglioramenti apportati a questa modalità sono palpabili sin dai primi momenti di gioco, ma adesso andiamo nello specifico. La prima cosa che ho notato sono le nuove serie di punti aggiunte nella versione finale del gioco. Ci ritroveremo dinanzi a una vastità legate alle killstreak, le quali accontenteranno tutti i bisogni dei giocatori, persino quelli più esigenti. Tra l’altro, in questa nuova iterazione potranno essere ottenute anche se l’utente morirà più volte. Questa aggiunta agli appassionati dei precedenti Call of Duty potrebbe farli felici ma anche a chi non ha mai toccato con mano questo brand. Obiettivamente, mi sembra una scelta ponderata ed azzeccata da Treyarch abolendo ufficialmente il voler stare in vita per poter chiamare le killstreak. L’unica pecca che mi permetto di evidenziare e lo sbilanciamento presente in alcune serie, ma, a conti fatti, in un gran numero serie di punti è difficile trovare un bilanciamento che possa andare bene a tutti.
Parlando dell’armaiolo, sistema di personalizzazione implementato in Call of Duty Modern Warfare e trasposto in Call of Duty Black Ops Cold War non è stato minimamente cambiato. Qui troviamo le varie classi con cui possiamo andare a creare il nostro equipaggiamento, in modo tale da essere pronti nelle partite multiplayer. Rispetto però alla Closed Beta, com’era lecito aspettarsi, sono state aggiunte diverse armi nella release finale del prodotto, ma non tantissime ecco. L’armaiolo permetterà ai player più esigenti di personalizzare in ogni minimo particolare della propria bocca da fuoco primaria e secondaria con canne, caricatori, calci, ottiche e tanto altro ancora. Presenti anche le varie specialità che, come ci hanno abituato i precedenti capitoli della saga sono 3 e avendo una diversificazione tale che tra loro forniscono vantaggi negli scontri a fuoco contro altri giocatori differenti, come ad esempio Fantasma, Sciacallo, Geniere e tanti altri. Proprio come avvenne in Call of Duty Modern Warfare, anche qui abbiamo i potenziamenti da campo, la cui funzione si rivelerà particolarmente importante nelle vostre partite e darà un maggiore contributo al giocatore ed alcune volte al proprio team. Anche gli equipaggiamenti tattici letali come le granate a frammentazione e flashbang saranno fondamentali per potervi difendere contro gli altri giocatori, quindi, scegliete con cautela e vedrete che riuscirete ad essere una macchina da guerra perfetta nel comparto multiplayer del titolo.
Parlando nel dettaglio di alcune armi da fuoco, quest’ultime sono tutte funzionali e offrono una balistica decisamente interessante. Purtroppo, come c’era d’aspettarselo, alcune di esse prevalgono su altre. Ad esempio, l’MP5, mitraglietta ottenibile sin da subito domina nel comparto multiplayer. Presente anche qualche sbilanciamento sui fucili da cecchini, che ad una certa distanza possono uccidere con un sol colpo anche se prenderete qualsiasi parte del corpo e dominano in alcune mappe come Satellite. Questo non va decisamente bene, perché se fosse in testa non credo ci sarebbero problemi, ma qui si va oltre e questo presenta un grosso ostacolo al giocatore, soprattutto in mappe abbastanza estese, ma adesso ci arriviamo con calma. Però, al netto degli sbilanciamenti della produzione, sul lato gameplay mi sono decisamente divertito parecchio nell’opera videoludica, ci sono tante situazioni adrenaliniche e che offrono un livello di freneticata senza precedenti, grazie anche all’elemento arcade, elemento portante che ci accompagna oramai da tantissimo nella saga. Quindi, anche se al momento ci sono alcune bocca da fuoco decisamente troppo forti, il multiplayer riesce nel suo intento: diverte l’utente e lo tiene incollato per diverso tempo. Proprio parlando della longevità del multiplayer, ritorna il tanto amato sistema dei prestigi, rimosso da Call of Duty Modern Warfare. Uno degli elementi classici che hanno sempre contraddistinto la produzione ritorna, ma che, obiettivamente, non influisce troppo sulla componente online del titolo, e ci va bene così. Inoltre, le mappe presenti nel titolo in cui scriviamo questa recensione sono 8 e presentano un level design che non si discosta troppo dai precedenti capitolo. Purtroppo, in alcune modalità, questo “sottobranchia” del Game Design presenta alcune problematiche come in Tutti Contro Tutti. Spesso e volentieri ero praticamente accerchiato da diversi giocatori o che rientravo in battaglia e subito dopo incontravo un altro player che mi faceva fuori senza alcun indugio. Parlando delle modalità, queste vanno dai classici Deathmatch a Squadre, Cerca e Distruggi, Postazione ed ecc., ma ce ne sono nuove come Scorta il VIP, dove un giocatore a caso diventa un bersaglio prioritario e deve essere portato ad una zona specifica della mappa affiancandolo ed impedire che quest’ultimo venga ucciso dalla squadra avversaria e abbiamo anche Bomba Sporca. Non sveleremo tutti i dettagli poiché lo abbiamo già fatto nel nostro provato e il level design ricorda molto Call of Duty Warzone, ma questa modalità presenta una varietà ancora maggiore alla formula di gioco, che già di per sé è ottima, in tutte le mie sessioni mi sono goduto tale modalità e penso che possa diventare una valida alternativa rispetto a Deathmatch a Squadre, Tutti contro Tutti e quelle già citate precedentemente.
Gli zombie ritornano
Un altro aspetto che ha sempre contraddistinto questa serie da Modern Warfare è la modalità Zombie. Quest’ultima è stata particolarmente apprezzata dai giocatori più sfegatati e incalliti, grazie anche all’ottimo lavoro svolto da Treyarch nel creare una storia decisamente stuzzicante e appassionante che vedeva protagonisti Nikolai, Dempsey, Richtofen e tanti altri che si sono aggiunti con le nuove iterazioni del brand. Detto ciò, Zombie ha avuto tante modifiche da Call of Duty Black Ops 4, per incominciare vi sono presenti due modalità: quella con orde infinite e con massimo 20 ondate. Ogni volta che si incomincerà una partita, l’utente non dovrà servirsi della classica pistola 1911, ma bensì potrà optare per le classi create come avviene nel multiplayer, ed è lecito ciò poiché la progressione tra Zombie e Multiplayer è unificata. Inoltre, sono state introdotte le abilità, nuovo elemento che cambia le carte in tavole delle proprie armi e non solo. Infatti, all’interno della medesima opzione, l’utente potrà potenziare un massimo di 3 volte alcune armi da fuoco, le quali includono mitragliette, fucili d’assalto, mitragliette leggere, fucili tattici, fucili di precisione, armi corpo a corpo e shotgun. Come accade al multiplayer, anche qui ci saranno i potenziamenti da campo, ma differenti dalla modalità citata, difatti troviamo ad esempio la Crio Esplosione, che alla sua attivazione congelerà i morti viventi entro una certa area e tanti altri. Tra le abilità risiedono anche le specialità e le mod munizioni come l’Autorianimazione, Juggernog, Cavo Inerte e diversi ancora già visti nei precedenti Call of Duty della serie Black Ops.
Parlando della mappa presente nella modalità, chiamata Die Maschine, ci sono tante peculiarità interessanti. Per incominciare, dal punto di vista del level design mi ha ricordato tantissimo Natch der Untoten, prima mappa zombie vista in Call of Duty World At War e riadattata nelle successive iterazioni. Qui, come al solito, dovremo sbloccare dei passaggi e porte ottenendo dei punti, i quali saranno ottenibili rinforzando le barricate o eliminando senza alcuna pietà i morti viventi. Magari, la prima volta sarà difficile orientarsi, tuttavia non c’è sembrata particolarmente complessa la mappa e abbiamo imparato a padroneggiarla immediatamente. Saranno nuovamente presenti i classici elementi iconici della serie, come la possibilità di acquistare alcune armi presenti a forma di sagome nella mappa oppure la cassa delle armi casuali, la quale, come sempre, ricoprirà un ruolo fondamentale. Come vi avevamo citato nelle abilità, ritornano i perk come Autorianimazione, che permetterà l’utente di rianimarsi da solo e in completa sicurezza oppure il Juggernog aiutandoci a sopportare qualche colpo in più dagli zombie. Oltre a ciò, ci sarà da attivare all’inizio di ogni partita la corrente elettrica e permettendoci di potenziare ad esempio le vostre armi al Pack-A-Punch, facendole diventare delle bocche da fuoco con cui sarà possibile fare un genocidio di morti viventi, e poi sparano raffiche laser, cosa volere di più eh.
Tutti gli elementi presenti sulla mappa combaciano perfettamente mista anche alla verticalità del gameplay. Inoltre, sono state aggiunte piccoli ritocchi e modifiche ai morti viventi, come ad esempio la barra della vita, utile per scoprire effettivamente quanto danno infligge la nostra bocca da fuoco. C’è anche una nuova tipologia di zombie nella produzione: Megaton. Quest’ultimo sarà pesantemente corazzato e ci vorranno diversi colpi della vostra arma per buttarlo giù, meglio se potenziata. Come se non bastasse, il Megaton vi lancerà delle cariche a gas addosso infliggendovi danno considerevole e rallentandovi per diverso tempo. Un altro elemento che ritorna in questo Zombie sono i diversi bonus come i punti doppi, uccisione istantanea e tanti altri disponibili quando uno morto vivente verrà ucciso, ma questa possibilità è anche dettata da una minima ma sempre presente componente aleatoria, proprio come succede nelle cassa delle armi casuali. Insomma, seppur al momento abbiamo una mappa soltanto, la medesima modalità è premiata senza lode e senza infamia. A proposito, mi stavo dimenticando anche della divertente modalità Dead Ops Arcade, la quale sarà presente anche in questo nuovo capitolo e offrirà diverse ore di divertimento e svago.
Ray Tracing e DLSS fanno la loro figura
Diciamo che su Call of Duty Black Ops Cold War non vogliamo soffermarci troppo sul comparto tecnico della produzione, tuttavia ci sembra lecito di analizzare nel dettaglio il Ray Tracing e Deep Learning Super Sampling (DLSS), quest’ultima al momento esclusiva della versione PC e chi possiede le schede video della serie RTX. Per quanto riguarda il Ray Tracing, lo abbiamo provato su tutta la durata della campagna, e possiamo dirvi con tutta onestà che la differenza è palpabile, offrendo una maggiore bellezza estetica nelle varie ambientazioni presenti nel titolo. Mentre il DLSS si divide in quattro modalità: Qualità, Bilanciato, Prestazioni e Ultra Prestazioni. Quest’ultima va incontro alle esigenze di ogni singolo giocatore, soprattutto il Deep Lerning Super Sampling da un contribuito importante nella componente multiplayer del titolo, favorendo tantissimo per chi punta alle prestazioni piuttosto alla qualità visiva. La tecnologia è stata implementata correttamente e permettendo di raggiungere un numero elevato di fotogrammi al secondo anche se non possedete una configurazione su PC al top. Sicuramente associare anche un SSD beneficerà ulteriormente l’utente nei vari caricamenti e non solo, garantendovi un’esperienza su PC ai massimi livelli.
Infine, nel paragrafo attuale volevo fare qualche piccola considerazione della modalità che sta diventando sempre più popolare su Twitch presente in Call of Duty Modern Warfare, ossia Warzone. Il Battle Royale è stato supportato nel corso del tempo costantemente da Infinity Ward, ma ci chiediamo tutt’ora come possa cambiare in Call of Duty Black Ops Cold War. Sull’integrazione della suddetta modalità abbiamo poche informazioni al riguardo, sappiamo solamente che arriverà con la prima stagione, in arrivo a dicembre e che non subirà dei cambiamenti al livello grafico. Ma ci chiediamo come sarà il gunplay? Funzionerà maggiormente rispetto al precedente capitolo? Al momento queste domande non riceveranno risposta alcuna, ma voglio sperare che gli sviluppatori riescano a fare emergere le sue massime potenzialità al battle royale, proprio come ha fatto Infinity Ward su Call of Duty Modern Warfare. Però, sappiamo per certo che gli acquisti effettuati precedentemente rimarranno in questo nuova iterazione, quindi, da quanto abbiamo capito, ci saranno anche le bocche da fuoco presenti in Call of Duty Modern Warfare? Non lo sappiamo ancora
https://www.youtube.com/watch?v=ZOxWQGkho4E
Call of Duty Black Ops Cold War è un prodotto decisamente ben confezionato. Raven Software ha realizzato una campagna molto avvincente, frenetica e che non funge per niente da contorno alle altre modalità insieme a dei nuovi elementi di gameplay che gettano più carne al fuoco rispetto al passato. Il multiplayer, nonostante alcuni sbilanciamenti ed problemi di level design in poche modalità, diverte e permette di personalizzare in ogni piccolo particolare il proprio equipaggiamento grazie al sistema dell’armaiolo, per non parlare di Zombie. La modalità conserva ancora i tratti distintivi che l’hanno resa popolare tra i giocatori, con alcuni elementi nuovi come l’introduzione delle abilità e nuove tipologie di morti viventi. Insomma, Treyarch, Raven Software e Activision hanno svolto un lavoro encomiabile per il prodotto, e questo potrebbe far solo bene per l’arrivo dei futuri contenuti. Al momento, l’unica domanda che ci attanaglia nella mente è la modalità Warzone, ma per tutto il resto, vi consigliamo di gettarvi sul campo di battaglia e vedrete che ne uscirete soddisfatti.