Innegabilmente Genshin Impact è stato un successo commerciale: il gacha action-rpg dall’open world massiccio di miHoYo ha registrato incassi record, al netto delle svariate polemiche nutrite dalla community tra politicamente corretto e scelte politiche controverse, colpa anche della delicata posizione in cui si trova il team di sviluppo cinese. Nella nostra recensione della versione PlayStation 4 abbiamo sottolineato come il titolo riesca a proporre un mondo di gioco incredibilmente ambizioso e complesso, arricchito soprattutto da una moltitudine di segreti da ricercare in quel di Teyvat e di come al suo interno, vi si celi una storia molto interessante e profonda.
Abbiamo premiato anche il sistema di combattimento, focalizzato sulla combinazione dei personaggi, elementi in utilizzo e build costruite, mentre il comparto tecnico collassava sulle ambizioni del gioco stesso: troppo grandi per un hardware come la console old-gen da record di casa Sony. Dunque potrete immaginare quanto il sottoscritto abbia atteso l’aggiornamento dedicato a PlayStation 5, desideroso soprattutto di assaporare Genshin Impact con un hardware nuovo di zecca le cui prestazioni potessero stare al passo con un prodotto così ambizioso. Dunque dal 28 aprile, la creatura di miHoYo è disponibile anche sulla nuova macchina di Sony, e noi di GamesVillage ve ne vogliamo parlare in questa recensione.
Genshin Impact: le principali novità dell’action-rpg di miHoYo sette mesi dopo
Com’è cambiato l’action-rpg di miHoYo negli ultimi mesi? Innanzitutto, la vetta di Dragonspine che si celava dietro una tormenta nevosa è stata resa finalmente accessibile, introducendo così un nuovo fenomeno atmosferico che intacca la resistenza del nostro personaggio. Infatti, una volta riempita la barra del congelamento, i punti vitali inizieranno a scendere, e solo trovando una fonte di calore si potrà evitare una mortale ipotermia. Sebbene gli altopiani di Mondstadt o i paesaggi mitologici di Liyue rimangono la principale – e momentanea – attrattiva del mondo di Teyvat, Dragonspine aggiunge un pizzico di carattere nordico tra le bellezze del mastodontico open world del titolo, puntando tutto su una maggiore verticalità nell’esplorazione. Nonostante le condizioni atmosferiche del luogo possano sembrare un ostacolo così infingardo, al suo interno vi si celano centinaia di segreti, risorse e ricompense alquanto ghiotte, ampliando dunque quella profondità di cui si avvale la nuova creatura degli autori di Honkai Impact 3rd.
La nuova area aggiunta con la versione 1.2, ha introdotto nuovi dungeon per l’ottenimento di materiali destinati al level up di armi e personaggi, insieme all’integrazione di un albero di cremisi le cui funzioni sono molto simili alle statue dedicate agli archon di anemo e geo. Dragonspine dunque vanta di regole proprie, distaccandosi dalle logiche dettate dagli dei che hanno governato Teyvat nei millenni passati, tanto da essere considerata come un’area off-limits per questi esseri mitologici dotati di poteri straordinari. Solo con l’elemento del fuoco sarà possibile farsi strada – senza troppe difficoltà – tra le insidie della vetta più alta del mondo, contrastando con impassibilità le creature di ghiaccio che popolano l’area. Infatti nel territorio nevoso troveremo diversi meccanismi che richiedono prevalentemente l’utilizzo del calore, i quali possono sbloccare delle vie altrimenti inaccessibili, incentivando così anche l’utilizzo di scorciatoie.
Nella recensione della versione PlayStation 4, abbiamo sottolineato più volte come il sistema di combattimento fosse mirato alla combinazione di due o più elementi per infliggere danni maggiori, cercando di generare degli effetti di stato che possano ferire ulteriormente i nemici oltre agli attacchi e le abilità dei membri del nostro party. Un piccolo esempio è il contrasto tra fuoco e ghiaccio che genera lo scioglimento, indebolendo ulteriormente l’avversario; anche il vapore scaturito tra fuoco ed acqua risulta alquanto deleterio, così come il ghiaccio riesce a prevalere come effetto di stato sull’acqua, congelando con estrema facilità i nemici. Saper costruire un buon party con le relative build che possono delineare differenti utilizzi di ciascun membro, rimane pur sempre l’obiettivo principale di Genshin Impact, ma ciò non è assolutamente possibile senza mettere le mani nel suo discusso sistema gacha. Dopo il lancio avvenuto lo scorso autunno, miHoYo ha apportato delle modifiche nei cosiddetti “wish” (Pull, nel gergo dei gacha) cambiando non solo le percentuali d’ottenimento di un personaggio quattro o cinque stelle, ma dando finalmente una certezza alle primogem (la valuta con la quale si possono effettuare i pull nel gioco) spese nei banner.
Dopo averlo testato negli ultimi mesi infatti, vi è la matematica certezza che ogni dieci evocazioni il giocatore potrà ottenere un quattro stelle, mentre ogni ottanta si otterrà un cinque stelle. Nonostante questa gradevole e doverosa rassicurazione, le risorse purtroppo iniziano a scarseggiare per coloro che sono – giustamente – determinati a godersi il titolo in maniera del tutto gratuita, rendendo difficile persino effettuare un wish giornalmente. Nei mesi post-lancio, il titolo ha visto un via vai di eventi, dal festival delle lanterne con protagonista l’adepto Xiao nella città portuale di Liyue, al Winderblume tenuto nei sobborghi di Mondstadt, occasioni sporadiche in cui i giocatori hanno potuto accumulare primogem e utilizzarle a loro volta per effettuare nuovi pull. Tuttavia, nonostante una discreta frequenza con la quale miHoYo rende disponibili questi eventi principali, sentiamo ancora la mancanza di un sistema che permetta di ottenere ulteriori risorse, ormai confinate alle quest giornaliere e ai numerosissimi scrigni sparsi in tutta Teyvat. Anche le ricompense dei dungeon e boss sono ormai limitate da una scarsa quantità di resina disponibile – escludendo in questo caso le microtransazioni -, senza considerare un drop rate che necessita di un ulteriore aumento per quanto concerne materiali ed artefatti. Nonostante alcuni passi in avanti ed altri indietro, Genshin Impact ha ricevuto un buon supporto finora, soprattutto con la patch 1.5 che ha reso disponibile la tanto agognata versione PlayStation 5.
Genshin Impact 1.5: cosa introduce?
Dopo i miglioramenti tecnici e grafici (di cui vi parleremo tra poco), le importanti novità giunte con la versione PlayStation 5 di Genshin Impact sono da ricondurre alla trama e ed una modalità creativa. Infatti, il “Sereneita Pot” è una modalità che permette al giocatore di costruire un proprio villaggio o addirittura città, servendosi di costruzioni ed elementi morfologici da fabbricare nell’apposito editor. Accedendo a questa modalità, il giocatore verrà trasferito in un altro mondo, il cui bioma potrà essere scelto – e cambiato successivamente – in partenza. Questo bioma offrirà un pezzo di terreno su cui poter iniziare a costruire ed una casa di nostra proprietà da arredare. Partendo dall’NPC che costeggerà l’entrata della nostra casa, possiamo trovare già diversi elementi di riferimento. Il primo è il grado di fiducia (Trust Rank), che aumenterà man mano che costruiremo oggetti nuovi sia per la casa che per il bioma. Migliorando l’indice di fiducia, si sbloccheranno nuovi progetti fabbricabili e bonus, oltre ad ottenere sempre più monete da spendere nel negozio. Le monete ottenute, che si accumuleranno col passare delle ore, serviranno per acquistare ulteriori oggetti e progetti, così da ampliare le proprie possibilità creative. Successivamente troviamo anche un sistema di crafting dove poter realizzare questi progetti in cambio di materiali: tra questi spicca soprattutto il legname, ottenibile colpendo più volte gli alberi nella mappa di Teyvat. Anche qui il gioco sarà molto preciso sui materiali richiesti: infatti il legname ottenuto cambierà – naturalmente – a seconda dell’albero colpito, ricavando così anche una discreta varietà di risorse. Tuttavia, il sistema di crafting del Sereneita Pot è afflitto da una criticità impossibile da trascurare: le tempistiche richieste per la fabbricazione di un progetto richiedono uno spropositato ammontare d’ore, solo per i più semplici da realizzare vengono richieste almeno dodici ore. Tuttavia vi è una scorciatoia: acquistando delle bottiglie speciali nel negozio, si ha la possibilità di azzerare i tempi di fabbricazione, nonostante siano acquistabili per un massimo di cinque unità per giorno.
Un espediente che ci fa sorgere diversi dubbi sull’utilità di tempistiche così esagerate, la quale limita in buona parte la quantità di oggetti fabbricabili nell’arco di una giornata. Lo sviluppo della propria città dunque sarà inesorabilmente lento, fortunatamente il collocamento degli elementi in nostro possesso è alquanto pratico e immediato. L’editor infatti non è così lontano da quelli che vediamo solitamente in altri titoli, presentandosi quanto più essenziale possibile nelle sue funzioni. Tuttavia, al suo interno troviamo una moltitudine di oggetti divisi in categorie varie, dalle rocce ed alberi, ad elementi più artificiali come arredamenti interni ed esterni, edifici, mura, cancelli e molto altro ancora. All’interno del Sereneita Pot sono presenti anche degli obiettivi che replicano il diario dell’avventuriero, il cui level up sblocca nuovi progetti e ricompense. Aumentando il livello di fiducia inoltre, verrà concessa la possibilità di ampliare il proprio bioma, così da aumentare lo spazio a propria disposizione su cui costruire.
Il Sereneita Pot, per quanto possa sembrare una feature interessante, rimane al momento un elemento piuttosto marginale: sarà curioso osservare come miHoYo intenderà espandere tale mondo, e quali possibilità creative verranno offerte in futuro. Con l’aggiornamento 1.5, Genshin Impact si è arricchito di una nuova porzione di storia, la quale svela un dettaglio importante sulle sorti della sorella (o fratello, a seconda del personaggio che sceglierete ad inizio gioco) del protagonista. Un avvenimento importante per il proseguimento della storia, i cui indizi ormai disseminati nel gioco conducono ad una sola destinazione: Inazuma. L’update inoltre ha approfondito la storia di Rex Lapis, l’achon di geo e dio dei contratti, svelandoci alcuni retroscena sulle eroiche gesta dell’attuale Zhongli, che si trova coinvolto in una nuova quest a lui dedicata. Concludendo il secondo atto, si avrà accesso a un nuovo boss settimanale, che si aggiunge allo Stormterror, Golden House e Lupus Boreas. Azhdaha è una creatura divina di natura geo, che come i geovishap può cambiare casualmente il suo elemento predominante durante la battaglia: egli è incredibilmente resistente e per proteggersi dalle sue violente onde d’urto sarà necessario possedere uno scudo elementale (es. l’abilità di Noelle, che genera uno scudo protettivo intorno al personaggio). La sua boss fight è una battaglia di logoramento nel sottosuolo ai piedi del Monte Hula, i cui attacchi scuotono il terreno e colpiscono con un raggio alquanto ampio. Purtroppo, dall’ultimo update ci saremmo aspettati più contenuti per celebrare la release su PlayStation 5, mentre miHoYo si è limitata all’inserimento di due nuovi dungeon per gli artefatti e un nuovo mini evento.
Teyvat risplende su PlayStation 5!
Tornando alla recensione della versione PlayStation 4, avevamo segnalato diverse criticità che erano in forte contrasto con le ambizioni di Genshin Impact, dovute soprattutto ai limiti dell’hardware. Tra i problemi tecnici più noti, troviamo il frame rate, il pop up delle texture e caricamenti fin troppo prolissi i quali, penalizzavano un’esperienza di gioco decisamente soddisfacente. Provato in precedenza tramite la retrocompatibilità con la versione PlayStation 4, il titolo guadagnava una fluidità schiacciante, mantenendo stabili i suoi sessanta fotogrammi per secondo in tutta Teyvat, e riducendo di qualche secondo i tempi di caricamento. Tuttavia, i problemi legati alla profondità di campo e al pop up erano pur sempre presenti, a cui si aggiungevano delle texture che necessitavano di una maggiore rifinitura. La versione PlayStation 5 invece cura maggior parte di questi aspetti, seppur ricada quasi sugli stessi problemi della versione PlayStation 4. Il titolo infatti mantiene un picco di 60 FPS, con qualche piccolo calo che oscilla tra i 57 e i 54 fotogrammi nel momento in cui si attiva un’abilità “element burst”. La situazione peggiora all’interno delle città di Mondstadt e Liyue, dove il calo del frame rate precipita intorno ai 40-45 fotogrammi, generando dunque un percettibile stuttering. Questo accade per il semplice fatto che l’edizione dedicata alla nuova console del colosso nipponico vanta di una risoluzione 4K nativa, che abbellisce senza alcun dubbio la qualità dell’immagine di Genshin Impact; tuttavia è proprio a causa del peso di tali texture e del rendering che l’hardware deve compiere che appesantisce ulteriormente la stabilità e la fluidità del gioco. Purtroppo, non esiste al momento un’impostazione grafica che permetta di favorire la risoluzione o le prestazioni, e crediamo che sul lungo termine tale decisione possa risultare deleteria. Questo perché, nonostante il titolo giri effettivamente a 4K e 60fps, la stabilità delle prestazioni non è sempre perfetta a partire da ora, e non osiamo immaginare in futuro con l’open world ulteriormente espanso come potranno andare le cose.
Aldilà delle texture 4K che rendono finalmente giustizia ai paesaggi e alle bellezze di Teyvat, sono stati compiuti altri accorgimenti nel comparto tecnico di Genshin Impact. In primis la profondità di campo, la quale riesce a catturare una maggiore quantità di dettagli dalla massima distanza, migliorando dunque il colpo d’occhio dei panorami che si presentano ai nostri occhi. Anche il comparto dell’illuminazione è stato migliorato e potenziato grazie all’integrazione del ray tracing, osservabile soprattutto in acqua e all’interno dei dungeon sparsi nella mappa di gioco. I caricamenti invece sono stati sensibilmente ridotti, soprattutto all’ingresso dei dungeon, riducendo così anche i tempi legati ai farming dei vari materiali e artefatti. Anche per il viaggio rapido, la durata del caricamento si aggira tra i due e i tre secondi, contro i quasi venti secondi della versione PlayStation 4 e dei circa sette secondi della versione retrocompatibile. Oltre al miglioramento dei dettagli sulle rocce e montagne, troviamo una maggiore volumetria della vegetazione, con alberi ancor più ricchi di foglie e letti d’erba più corposi.
Infine è disponibile anche il supporto al feedback aptico del DualSense di PlayStation 5. Attraverso esso, possiamo percepire la carica di una freccia che sta per essere scoccata, ma tale feedback può essere percepito ancor meglio nelle boss fight di Childe e Azhadaha. Nel primo caso, possiamo avvertire il frangersi dell’onda acquatica sul campo di battaglia, mentre nel secondo percepiremo le scosse e le onde d’urto generate dalla mastodontica creatura. Il feedback aptico inoltre si fa sentire anche mentre siamo in volo, con la vibrazione che emula il vento che passa tra le ali. Nonostante alcuni apprezzamenti, ci saremmo aspettati una maggiore integrazione delle funzionalità del DualSense, tra cui i grilletti adattivi per i personaggi dotati di un arco, ma confidiamo che in futuro miHoYo possa introdurre ulteriori funzionalità nel suo action-rpg gacha.
Piattaforme: PlayStation 4, PC, Android e PlayStation 5
Sviluppatore: miHoYo
Publisher: miHoYo
Se avevate in mente di iniziare Genshin Impact e siete per pura coincidenza anche possessori di una PlayStation 5, con l’upgrade dedicato alla next-gen si presenta davanti a voi l’occasione migliore per tuffarvi nel mastodontico mondo di Teyvat. Nonostante i problemi riscontrati, sostanzialmente il titolo è migliorato sotto tanti aspetti, e giocarlo ad una frequenza maggiore del frame rate è semplicemente una goduria per gli occhi, tanto da offuscare il desiderato 4K. Delude al momento il feedback aptico del DualSense da cui ci saremmo aspettati qualcosa di più, soprattutto nell’utilizzo delle abilità elementali di ciascun personaggio. Tuttavia, il gioco sulla nuova ammiraglia di casa Sony vanta di tempi di caricamento decisamente migliori grazie al lavoro svolto dall’SSD, che surclassa in rapidità la versione PlayStation 4. Infine, l’aumento e miglioramento dei dettagli delle texture delle ambientazioni, così come una maggiore volumetria della vegetazione, rendono il mondo di gioco ancor più affascinante da esplorare nei suoi meandri, così come una profondità di campo migliorata permette di godersi dei meravigliosi paesaggi tra una missione all’altra.