3DClouds è un team italiano che, come dice il sito ufficiale, è formato da un perfetto mix di veterani di talento e giovani sviluppatori di videogiochi, designer e artisti. Sono partiti scegliendo il settore dei racing game, prima debuttando nel 2018 con All-Star Fruit Racing, per poi proseguire con Xenon Racer. Dopo Race With Ryan e il brawler Carrumble (sempre con le macchine, da come si può evincere dal titolo), il team fondato da Francesco Bruschi si è spostato su mezzi di trasporto più antichi, scegliendo il mare. E i pirati. E se il titolo King of Seas ricorda solo per assonanza Sea of Thieves (parliamo di due dinamiche di gioco molto diverse), a conti fatti andremo ora a parlare di un prodotto riuscito, che potrà farvi vivere svariate ore tra navi che affondano, scambi di medicine e caramelle, lunghi viaggi tra onde e garriti di gabbiani. Il gioco è stato pubblicato da Team17, e l’azienda inglese ha fiuto nel trovare e valorizzare studi più piccoli: una piccola garanzia. Ma vediamo cosa ne pensiamo più nel dettaglio di questo gioco, uscito qualche giorno fa e da noi testato su PlayStation 4.
King of Seas: prima figli del Re dei Mari, poi pirati
Inizia tutto con un complotto. Siete il figlio del Re dei mari, che regna sopra la Marina Reale. A inizio partita potete scegliere l’avatar maschile, Luky, o la sorella Marylou. La sostanza sarà la stessa: al ritorno dalla vostra prima uscita fuori dalla capitale King’s Fortress, verrete accerchiati da diverse navi della marina, perché ritenuti colpevoli della morte, proprio, di vostro padre. Affondate, sembrate spacciati, ed è quello che pensa il perfido capitano Harry, ma per vostra fortuna il pirata capitano D.Morgen e il bizzarro inventore Leeroy vi troveranno fortuitamente, su uno scoglio in mezzo al mare, salvandovi la vita; che da lì in poi cambierà. Diventerete pirati, e partendo dal covo Eagle’s Den farete di tutto per capire cosa è successo a King’s Fortress. La storia viene poi narrata attraverso i dialoghi e i disegni dei protagonisti, che risultano estremamente gradevoli nello stile. Non ci sono infatti all’interno del gioco i modelli in 3d dei personaggi, ma li potrete vedere, appunto, solo attraverso il loro faccione disegnato (classico mezzo busto da visual novel) quando dovrete mandare avanti la quest principale o quelle secondarie.
E passiamo dunque proprio a ciò che è King of Seas nei fatti. Gli sviluppatori lo definiscono come un gioco di ruolo d’azione ambientato in un mondo procedurale e, proprio da buon gdr, la missione principale verrà affiancata da tante, tantissime quest secondarie. Da un lato, potrebbero diventare ripetitive fin da subito, a partire dal fatto che gli stessi personaggi si ripeteranno in continuazione. Il Cartografo sarà sempre lo stesso cartografo, così come Carpentieri, Baristi, Madame, Sindaci, avranno tutti le stesse fattezze (con qualche cambio di colore a seconda della fazione). Se da un lato vi faranno capire i ruoli dei personaggi alla perfezione, dall’altro vi si potrà creare fin da subito una sensazione di ripetizione continua, con la situazione che peggiora con le frasi dette dai personaggi nelle quest, che vengono costantemente ripetute uguali. Nonostante questo, però, vi si potrebbe creare in testa un meccanismo da “ne faccio solo un’altra e poi smetto” per poi ritrovarvi, senza sapere come, ad avere accettato e portato a termine dieci missioni di consegna pacchi di fila. Le quest secondarie possono essere richieste all’interno della taverna nei porti, e si distinguono con tre difficoltà diverse. Generalmente le più difficili sono quelle in cui dovrete abbattere delle navi.
Navigare per mare è bello, anche affondare le navi nemiche lo è!
Abbiamo accennato prima alle fazioni. Nel mondo di gioco ce ne sono tre: i Pirati, di cui farete parte voi, e che saranno vostri preziosi alleati. I Mercanti, di base neutri, ma che ovviamente risponderanno al fuoco se li attaccherete, e la Marina Reale, che vi punterà appena vi vedrà, risultando a volte molto fastidiosa. Il vostro compito sarà quello di esplorare la mappa di gioco, iniziando sostanzialmente da zero, trovando poi, in determinati punti, i vari cartografi che vi venderanno mappe relative ad una piccola zona, per poi “costruire”, a poco a poco, tutto il mondo fatto di isole, porti e forti. L’esperienza esplorativa del titolo di 3DClouds è estremamente positiva. Solcare i mari con un occhio alla direzione del vento per andare più veloci, scoprire nuovi luoghi, raccogliere tesori, depredare navi affondate, vedere come si muovono le altre navi mosse dall’intelligenza artificiale, attaccarle anche solo per il gusto di farlo e perché poi, alla fine, si è comunque pirati. Questo è il punto di forza del gioco: il riuscire a trasmettere un mood preciso molto marinaresco attraverso dei poligoni, nelle lunghe traversate che vi toccherà fare. Oltre a non essere frenetiche, ma più che mai ragionate, le traversate saranno anche irte di pericoli casuali, tra tentacoli che schiaffeggiano e apparizioni di navi pirata. Potreste odiare questi eventi, ma indubbiamente danno quell’imprevedibilità che aumenta la sfida.
Per muovervi in questi mari partirete con una sloop, nave piccola e veloce che può portare poco carico e ha poca potenza di fuoco, ma ideale per iniziare la vostra avventura. Andando avanti, racimolando denaro, potrete acquistare altri 4 tipi: flute, brigantino, galeone e fregata. Ognuna avrà le proprie caratteristiche, che si dividono in cargo, numero di cannoni e velocità massima. A seconda della situazione potrete quindi decidere quale sia la migliore. La divisione a tre statistiche torna anche con le barre della vita, relative allo scafo, alle vele e alla ciurma. Lo scafo può essere definito come la vita vera e propria della nave, se finisce, si affonda. Più è basso invece il livello delle vele e più andrete lenti, mentre per quanto riguarda la ciurma, devo ammettere che l’avere o meno la barra al massimo o al minimo non sembra così determinante. Tornando alla divisione a tre, da buon gioco di ruolo che si rispetti, completare missioni e abbattere navi vi darà esperienza, che si tramuterà in punti da assegnare a tre diversi talenti: voodoo, battaglia e navigazione, per un totale di 48 abilità. Lo skill tree risulta molto esteso e si può adattare al vostro stile di gioco. Nel mio caso, ero partito scegliendo di aumentare l’attacco dei cannoni, ma capendo che non ero capace a colpire le navi avversarie, ho iniziato a potenziare le abilità. Mi si è aperto un mondo.
Cannonate e magia voodoo
Per quanto trasportare pacchi da un porto all’altro sia sicuramente poco pericoloso (ma comunque remunerativo), e trovare uno scrigno con una mappa del tesoro sia gratificante, il fulcro del gioco di 3DClouds sono i combattimenti tra le navi. Avrete la possibilità di sparare con i cannoni verso destra o verso sinistra e potrete scegliere se colpire le vele, lo scafo oppure la ciurma. Giocando un po’, forse in modo molto diretto, ho sempre preferito andare dritto al punto, sullo scafo. I combattimenti possono diventare molto strategici, e per questo trovare il modo migliore per affrontare i nemici potrebbe non essere immediato, ma capito con l’esperienza. Oltre ai colpi di cannone, potrete utilizzare quattro slot abilità disponibili, che rientrano nella magia voodoo (specialista, nostromo, primo ufficiale e arma speciale). Nel gioco ne troverete a bizzeffe, veramente dei tipi più disparati: da una palla infuocata ad un party con i fuochi d’artificio che farà danni ad area. Pollice decisamente in su per le abilità. Potrete poi personalizzare la vostra nave anche con oggetti che troverete in mare o che comprerete dai carpentieri: dalla polena alle palle di cannone, passando per le vele. Quando aumenterete di livello, anche il livello degli oggetti aumenterà (così come il loro prezzo), come aumenterà in modo dinamico il livello delle navi nemiche.
Un modo interessante per guadagnare soldi in King of Seas è fare affari nel mercato. Ogni porto ha un oggetto che viene venduto a meno oro, e uno che viene comprato con più oro. Da bravi mercanti quali siete (o dovreste essere) la cosa migliore è vendere sempre prodotti che sono in positivo (segnati da una freccia verde). Quindi, quando vi troverete un pacco di 50 uova di pellicano, venderle al porto più vicino potrebbe non essere l’affare migliore.
Ad inizio recensione abbiamo parlato dello stile dei personaggi a fumetto, che funziona molto bene, e anche la resa grafica, per quanto si tratti di una piccola produzione, fa il suo, soprattutto sulla cura dell’acqua. Forse alcuni giocatori potrebbero riscontrare qualche problema con la visuale, nel senso: di per se non è problematica, ma potrebbe capitare che ogni tanto vorreste vedere il bel mondo davanti a voi piuttosto che l’eterno mare da una visuale isometrica. Purtroppo, invece, ho riscontrato spesso diversi cali di frame rate. Nulla di sconcertante, ma sicuramente, in alcuni frangenti, potrebbe darvi fastidio. Per quanto riguarda la parte audio, si alternano bene i rumori ambientali, dai già citati gabbiani alle palle di cannone, passando ai brani che prendono da quella tradizione folk piratesca fatta di flauti, strumenti a corde tradizionali e ritmati da tamburelli e percussioni.
Piattaforme: PC, PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch
Sviluppatore: 3DClouds
Publisher: Team17
Tirando le somme, King of Seas è un buon gioco. Riesce a trasportarvi, grazie ad un mondo ben creato, nell’universo pensato da 3DClouds, fatto di tante missioni, che potrebbero però risultare per qualcuno un po’ troppo simili tra di loro. Lo sviluppo della vostra nave e dei vostri talenti, qualora entrerete appieno nello spirito piratesco, vi farà passare svariate ore in compagnia di personaggi ben disegnati, tesori da trovare e navi da affondare.