Supermassive Games insieme a Bandai Namco Entertainment hanno dato vita ad una vera e propria serie, ossia The Dark Pictures Anthology, la quale racconta diverse storie a tema horror. Questa saga oramai nata diverso tempo fa, sicuramente ha trovato un proprio spazio ed un target ben preciso, grazie anche a diverse meccaniche prese dai giochi d’avventura e l’inserimento dei quick-time-event dove il giocatore potrà scegliere le sorti dei diversi protagonisti presenti nei diversi giochi che compongono il franchise. Negli scorsi giorni, Bandai Namco Entertainment ci ha offerto la possibilità di provare in anteprima il prossimo capitolo della The Dark Pictures Anthology, ricordandovi che i vari giochi che la compongono non sono strettamente collegati tra loro, se non dalla presenza dell’immancabile Curatore. Ebbene, House of Ashes, il nuovo capitolo della saga, sembra mettere in scena delle premesse piuttosto interessanti rispetto ai precedenti capitoli che avevano un qualcosa che andava troppo sullo stereotipo di alcuni personaggi presenti in Man of Medan, Little Hope e dell’esclusiva PlayStation 4 Until Dawn.
The Dark Pictures Anthology House of Ashes: un antico male giace sottoterra
La preview fornita da Bandai Namco ci ha permesso di giocare per circa un’ora l’ultima fatica targata Supermassive Games, dove però non ci è stato possibile provare direttamente il prologo dell’avventura horror, ma al tempo stesso ci è stato dato modo di assistere al filmato introduttivo del gioco (non localizzato). Detto ciò, il gioco ci catapulta in Iraq dove le forze americane si stanno scontrando con quelle irachene dopo aver fatto una scoperta: sembrerebbe che ci sia un’arma chimica nelle mani dell’esercito iracheno. Dopo aver assistito ad uno scontro a fuoco causato da ambo le parti, si sono verificate delle scosse che fanno sprofondare i vari personaggi all’interno di un tempio sumero molto antico, grazie al quale veniamo a conoscenza che qualcosa giace sottoterra e potrebbe decretare la fine per i nostri protagonisti e non solo. Ovviamente, spetterà deciderlo al giocatore stesso come far evolvere la storia e mantenere in vita i protagonisti, proprio come succedeva nei precedenti giochi targati Supermassive Games: Until Dawn, Man of Medan e Little Hope. A differenza di quest’ultimi però, ho notato che la scrittura legata alla trama è sensibilmente migliorata, anche se presenta delle debolezze che si notano già dai primi minuti. Per costatare ciò in una visione d’insieme però e tirare le somme finali sarà necessario aspettare e testare con mano il prodotto completo quando giungerà nelle nostre mani.
Dopo questa scena introduttiva, ci vengono presentati i vari personaggi principali: Nick, Jason, Eric, Salim e Rachel, ognuno dei quali presenta dei propri tratti distintivi. Se vi avevo precedentemente suggerito che nella trama sono presenti dei punti deboli, non posso dire lo stesso della narrazione, almeno fino a questo momento. Infatti, per tutto l’arco della prova, devo dire che The Dark Pictures Anthology House of Ashes scorre che una meraviglia, soprattutto con eventi che metteranno forte pressione al giocatore stesso, poiché la chiave dei giochi appartenenti a questo genere è quella di pensare in fretta ma con piena cognizione di causa. Parlando dei protagonisti, una nota abbastanza interessante è che uno di questi, ossia Salim, si è rivelato essere un soldato iracheno, e di conseguenza sarà completamente distaccato dal gruppo, potendosi rivelare un nemico contro gli altri character oppure diventando un alleato, come abbiamo potuto inizialmente intuire dal trailer mostrato durante l’Opening Night Live alla gamescom 2021.
The Dark Pictures Anthology House of Ashes: un tempio sumero antico
House of Ashes porta con sé il retaggio dei precedenti capitoli, rappresentando poche novità sul fronte ludico. Infatti, le uniche aggiunte all’opera targata Supermassive Games risiedono nell’ambientazione e nella storia molto differente. Infatti, i tratti che distinguono il gameplay del gioco sono onnipresenti, rivelandosi essere i medesimi di Little Hope e Man of Medan. Seppur venga venduto al prezzo di 29.99 euro, lo sviluppatore avrebbe potuto e dovuto rafforzare maggiormente le meccaniche di gioco, avvicinandosi maggiormente al genere dei giochi d’avventura. Ad esempio, dato che ci troviamo di fronte ad un tempio sumero, introdurre qualche enigma o trappola sarebbe stata una cosa intelligente e avrebbe aggiunto decisamente degli elementi in più al gameplay, rendendo il tutto molto più interessante e meno guidato. D’altronde, credo fermamente che non sarà per nulla difficile completare il gioco, poiché il tutto si baserà sulle scelte effettuate del giocatore stesso.
Ovviamente, dato che stiamo parlando pur sempre della The Dark Pictures Anthology, ci sarà la possibilità di ispezionare alcuni oggetti per ottenere più informazioni su cosa succede all’interno di House of Ashes ai fini della trama. Inoltre, immancabili come sempre, ci saranno le premonizioni, ossia, come dice la parola stessa, quest’ultimi vengono rappresentati tramite delle tavole e ci faranno assistere ad un evento che potrebbe realmente accadere, a meno che il giocatore stesso riuscirà a cambiare il corso degli eventi. Questo ovviamente spetterà solo a noi modificarlo o far sì che gli eventi seguano il suo corso naturale.
Il colpo d’occhio fa sempre la sua bella figura
Parlando tecnicamente del gioco, come già ci hanno abituato i predecessori della saga, anche House of Ashes presenta un comparto grafico veramente notevole, soprattutto per quanto riguarda l’espressività dei volti. Inoltre, la build provata da noi, seppur non fosse quella definitiva, ci ha permesso sin da subito di notare le prodezze dell’engine e nonostante l’assenza del Ray Tracing, il colpo d’occhio è sicuramente d’impatto, soddisfacendoci pienamente sotto questo aspetto. In aggiunta, tutto il setting sicuramente fa la sua grande figura, dando anche quella sensazione di inquietudine agli occhi del giocatore stesso. Dopotutto, siamo pur sempre all’interno di un tempio sumero, le cui origini sono del tutto ignote apparentemente, ma questo lo scopriremo solamente una volta finito House of Ashes. Oltre ai quick-time-event, ci saranno delle azioni contestuali da cui il giocatore potrà attingervi. In poche parole, ad esempio, nel corso dell’avventura ci troveremo dinanzi ad un soldato ferito, e spetterà a noi decidere se lasciarlo in vita oppure ponendo fine alla sua esistenza facendolo uccidere dei demoni assetati di sangue o proprio da noi stessi.
Insomma, ci sono diversi elementi che House of Ashes è riuscito a rendere migliori rispetto a Man of Medan e Little Hope già da questo primo contatto di un’ora, con la speranza che il gioco non rinciampi in alcuni errori fatti dai suoi predecessori lato trama, seppur, come dissi all’inizio, la storia potrebbe risultare molto scontata e banale. A conti fatti però, a mio modo di vedere, potrebbe rappresentare la migliore vista finora in The Dark Pictures Anthology. Un punto chiave della produzione è sicuramente il nostro incontro costante con il Curatore, grazie al quale veniamo informati man mano da quest’ultimo sul peso delle nostre scelte e come riflettono il destino dagli altri personaggi che ci circondano, ma ahimè, tale personaggio non era presente nella nostra prova effettuata. Purtroppo, non abbiamo potuto sperimentare le altre modalità presenti come storia condivisa o serata al cinema, ma non preoccupatevi: in sede di recensione vi racconteremo tutto quello che ci sarà da sapere sulla produzione.
Data d’uscita: 22 ottobre 2021
Piattaforme: PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X/S e PC
Sviluppatore: Supermassive Games
Publisher: Bandai Namco
Il nostro primo incontro con The Dark Pictures Anthology House of Ashes è stato senza alcun dubbio decisamente positivo. Gli elementi che contraddistinguono il gameplay dei predecessori è rimasto inalterato, ma si poteva fare qualcosa in più per avvalorare o aggiungere delle meccaniche ai fini del gameplay, così come le scelte che compiremo per cambiare l’esito dei nostri personaggi, che siano in positivo o in negativo. Nonostante una trama molto scialba, la narrazione con i vari protagonisti scorre con tranquillità e senza troppo pretese, aggiungendoci anche un comparto tecnico che rimane in linea con i predecessori ma al contempo sempre bello da ammirare. Insomma, non ci resta che attendere il 22 ottobre 2021, data d’uscita del titolo, per scoprire maggiormente cosa avrà da offrire la produzione sviluppata da Supermassive Games e pubblicata da Bandai Namco.