The Medium Recensione: l’horror psicologico debutta su PS5

The Medium

C’è vita dopo la morte? È davvero possibile che, in seguito ad eventi spiacevoli, delle anime restino sospese in una sorta di limbo per parecchio tempo o addirittura per sempre? Nessuno può ovviamente rispondere a queste domande, tranne Marianne, la protagonista di The Medium. L’opera di Jacek Zięba, inizialmente pubblicata lo scorso 28 gennaio 2021 su PC e Xbox Series X e S è finalmente approdata, dopo alcuni mesi di esclusiva, anche su PlayStation 5. Per l’occasione gli sviluppatori hanno pensato anche a qualche incentivo legato all’hardware della current-gen di Sony: con la nostra recensione faremo il punto della situazione su PlayStation 5, vi illustreremo cosa è cambiato e che cosa (purtroppo) è rimasto identico, e infine richiameremo per sommi capi le vicende del titolo in questione. Questo non prima di avervi ricordato che il verdetto per la versione PC è già disponibile sulle nostre pagine, qualora vi interessasse il confronto tra la versione Windows e quella PS5.

The MediumThe Medium: un DualSense per comunicare coi fantasmi

Come prima cosa è necessario informarvi che The Medium arriva su PlayStation 5 senza alcuno stravolgimento della sua offerta tradizionale. Da gennaio a settembre 2021, del resto, non c’era probabilmente tempo per inventarsi qualche nuova avventura, anche se si sarebbe potuto fare qualcosa per quanto riguarda contenuti aggiuntivi più modesti, digitali e soprattutto gratuiti. Sappiate, dunque, che acquistando The Medium (a prezzo pieno, che corrisponde bene o male a circa 50 euro, ma vi rimandiamo al sito ufficiale) vivrete su console Sony la stessa, identica avventura già vista su Xbox Series X e S e su PC Windows; contenutisticamente parlando, ovviamente, e presto capiremo perché. Un’ottima notizia parallela è invece la disponibilità, nel momento in cui scriviamo, anche del formato fisico, sia online che in negozio, gesto d’amore nei confronti dei collezionisti probabilmente.

Ma, direte voi, qualcosa di particolare The Medium dovrà pure averlo su PlayStation 5, non fosse altro per l’innovativo controller della console Sony. E in effetti avete indovinato in pieno, perché Bloober Team ha riservato tutta la sua attenzione proprio al DualSense, ora strumento utile per incontrare in modo originale è sicuramente più immersivo i fantasmi del gioco. Le voci delle creature ultraterrene, infatti, arriveranno al giocatore direttamente dallo speaker del controller; il che può anche tradursi in momento molto angoscianti, se si mette a suonare all’improvviso in seguito ad eventi paranormali nell’ambiente di gioco che stiamo esplorando, cosa che avviene piacevolmente spesso. Ma è soprattutto nella raccolta degli Echi, la memoria residua di oggetti che abbiano subito traumi o che siano entrati con la psiche dei viventi, che il DualSense torna utile: i dialoghi a schermo vengono emessi dal controller, a simulare la “distanza dal passato” di quegli eventi. Chiaro che tutto questo viene perso se si sceglie di giocare con le cuffie, possibilità anzi incentivata proprio dagli sviluppatori al primo avvio dell’opera.

Tecnicamente parlando, proprio non è possibile lamentarsi di The Medium su PlayStation 5, dato che la conversione del team di sviluppo è stata svolta in modo eccellente. Noi pensiamo anzi che sia cominciata nel momento in cui venivano ultimate le altre versioni, salvo poi restare in un cassetto fino al termine dell’esclusiva temporale su Xbox e PC. Ad ogni modo, anche qui si è scelto di mantenere il binomio composto dal 4K e dai 30 fps, e tutto sommato non ci sentiamo di criticare la scelta, soprattutto in presenza di una cura grafica e stilistica come quella di The Medium, che brilla soprattutto nell’attenzione al dettaglio degli ambienti chiusi (non era possibile il contrario, dato che è qui che si svolge quasi la totalità della trama).

Stile di gioco sospeso tra due mondi

Il gameplay di The Medium è sospeso tra due mondi, ed è principalmente questa la caratteristica che lo rende subito riconoscibile a vecchi e nuovi arrivati. Complessivamente il titolo di Bloober Team, alla sua prima apparizione sul mercato, non ha entusiasmato la critica e il pubblico; pure, la produzione è stata accolta con una certa soddisfazione dagli amanti delle avventure horror senza troppe pretese e dal comparto artistico ispirato. Ma tornando al cavallo di battaglia di The Medium: esso consiste nella possibilità di affrontare in tempo reale un dato livello secondo due prospettive diametralmente opposte. La prima è quella del mondo reale (dunque vedremo una normale stanza, un corridoio, o il parcheggio di un vecchio motel abbandonato); l’altra si concentra invece sull’altrove, una realtà da incubo in cui le anime degli esseri umani, in determinati casi, possono restare intrappolate. Ed è qui, inoltre, che vivono creature terribili nate dal rimorso e dal rancore, come Fauci, il principale nemico di gioco; tutte cose già note a chi conosce The Medium, ma che non risulta ozioso ricordare.

L’aspetto positivo del gameplay di The Medium è che queste due realtà non sono scollegate l’una dall’altra, anzi si influenzano reciprocamente. Se la protagonista con il suo corpo reale resta “bloccata” in un vicolo cieco, quindi, la sua versione alternativa (cioè spirituale) può esplorare l’altro mondo e trovare così un modo per proseguire; chiaramente vi sono dei pericoli di cui bisogna tenere conto, per esempio le falene, dalle quali è necessario proteggersi con uno scudo di energia luminosa in caso di bisogno (ma solo quando si viaggia nel mondo spirituale). In questo costante salto da un posto all’altro, o dalla contemporanea gestione di entrambi, risiede la principale offerta ludica di The Medium. Per il resto il titolo si riconferma un ottimo horror psicologico in terza persona, con un buon mix di meccaniche e situazioni prese di peso da qualsiasi avventura narrativa ben congegnata. Immaginate un Untile Dawn in solitaria privo di scelte ma con più enigmi da risolvere, e avrete una vaga idea di cosa vi aspetta.

Piattaforme: PlayStation 5

Sviluppatore: Bloober Team

Pubisher: 505 Games

The Medium è ora disponibile su PlayStation 5: è l’occasione perfetta per chi ha aspettato fino ad oggi, perché impossibilitato ad acquistare la versione per PC e Xbox, o semplicemente contrariato all’idea che un titolo di questo tipo, indubbiamente di qualità, fosse stato tagliato fuori dal mondo delle console Sony. È valsa la pena aspettare, tuttavia, perché adesso l’intera avventura è fruibile tramite le possibilità offerte dal DualSense: ciò si traduce in un’immersività pressoché completa, nell’utilizzo degli speaker, dei sensori di movimento e del giroscopio dell’innovativo controller Sony. Certo, il prezzo di lancio farà storcere ai più il naso, soprattutto a distanza di mesi: ma The Medium, per quanto ci riguarda, merita dal primo all’ultimo centesimo. E quindi torniamo a promuoverlo con un ottimo voto.

VOTO: 8

La formazione del buon Simone, classe '93, avviene pad della prima PlayStation alla mano, a base di draghi viola, gemme e pecorelle fumanti (del resto è un vero abruzzese). Cresce a pane e Dylan Dog, mostrando fin da subito gravi problemi psicologici e mentali. Tra le altre cose ha ancora paura del buio, e probabilmente Stephen King lo approverebbe. Un paio di lauree in letteratura non gli hanno impedito di diventare uno dei massimi esperti del mondo Nintendo; compensa non riuscendo neppure ad accendere una Xbox. È attualmente ai domiciliari per abbandono dei cagnolini di Nintendogs e omocidio degli abitanti di AnimalCrossing.