Bravely Default II è l’ultimo capitolo della blasonata serie ruolistica Bravely Default, considerata dalla critica e dal pubblico come una vera e propria erede spirituale dell’acclamato spin-off Final Fantasy: The 4 Heroes of Light, un episodio derivato dalla saga principale che ha conquistato sul campo milioni di fan, per il suo ritorno alle origini misto a diverse novità interessanti. Un titolo che discende quindi da nobili antenati, con un alto lignaggio e che, precedentemente, era disponibile solo in esclusiva su Nintendo Switch. Il suo recente debutto su Personal Computer, tramite la piattaforma digitale Steam gli dona parecchia visibilità in più, ed il sequel è pronto a conquistare una nuova platea. Se voi amanti del computer non lo avete mai incontrato prima, è decisamente venuto il momento di scoprirlo per la prima volta.
Bravely Default II: quattro eroi per una leggenda antica
Un piccolo passo indietro per ripercorrere le origini del secondo capitolo ufficiale della saga. Non scomodiamo troppo sua maestà Final Fantasy di Hironobu Sakaguchi, in persona, tornando al lontano 1987 su Nintendo Entertainment System, anche se questa serie è un vero omaggio ai primi episodi classici del brand, ma ci concentriamo piuttosto su un interessante spin-off, datato 2009, ed edito sul portatile Nintendo DS. Il titolo è quello appena citato nel cappello della recensione, ovvero il ghiotto Final Fantasy: The 4 Heroes of Light un gioco che, oggi, è diventato un piccolo cult tra gli appassionati, perché, secondo molti, ha il merito di aver riportato la serie sugli stilemi più classici, a partire proprio dai quatto eroi, legati ai quattro elementi base, ed alla intera simbologia magica del numero quattro in generale, già presente nel capostipite per NES, ultima grande fantasia di una casa che stava per fallire, e che si è salvata dalla bancarotta grazie alla magia di una serie che oggi è nel cuore di milioni di giocatori. Per una curiosa scelta editoriale, il sequel di questo spin-off ha abbandonato la saga principale, diventando una serie completamente nuova, appunto Bravely Default. Il contrario esatto di quanto successo in passato, dove invece titoli indipendenti dal gioco di ruolo principale della SquareSoft, ora Square Enix, adottavano l’altisonante nome per il debutto in Occidente, sperando di avere più visibilità. Ad esempio la serie SaGa di Akitoshi Kawazu che, con la conversione occidentale del primo titolo per Nintendo Game Boy del 1989, è diventato Final Fantasy Legend. Il primo gioco della serie Bravely Default viene realizzato dallo sviluppatore Silicon Studio Corporation, sotto la guida di Akihiko Yoshida e risale al 2012, su piattaforma Nintendo 3DS. La trama racconta le avventure di quattro eroi nel mondo di Luxendarc, mentre viaggiano per trovare e risvegliare quattro cristalli elementali: vento, acqua, fuoco e terra. Si, ci ricorda decisamente qualcosa… Bravely Second: End Layer esce nel 2016 sempre su 3DS, ma, nonostante il titolo, è una avventura stand alone, e non un vero seguito. Esistono inoltre un gioco free-to-play per PC Browser, Bravely Default: Praying Brage, realizzato nel 2012, ma oggi dismesso, ed anche un titolo per dispositivi Mobile Android e iOS, Bravely Archive, realizzato nel 2014, con ben centosessanta personaggi sbloccabili, il cui sito ufficiale trovate in questa pagina, ma che purtroppo ha fatto la stessa fine del precedente, con la cancellazione dai server giapponesi nel 2017. Una serie recente, ma dalla vita editoriale molto complessa. Bisogna aspettare il febbraio di quest’anno, per vedere finalmente un sequel ufficiale, ovvero Bravely Default II, in esclusiva temporale per Nintendo Switch, che abbiamo recensito al tempo della sua uscita e che trovate in questo LINK. Oggi il titolo è finalmente disponibile anche su piattaforma Steam per Personal Computer, come avevamo anticipato qui.
Le caratteristiche salienti del titolo e le differenze con la versione Switch
Bravely Default II su Nintendo Switch ha venduto quasi un milione di copie, come abbiamo detto in questa pagina, ed il suo arrivo su Steam è praticamente un successo annunciato. Ma cosa offre realmente questo sequel? In realtà la formula ludica non si discosta molto dal suo predecessore, poiché si tratta di un JRPG, ovvero un Gioco di Ruolo di impostazione giapponese, molto tradizionale e prevedibile, quasi un omaggio dovuto ai grandi classici del genere, così amati dagli appassionati del settore. Se uno dei piccoli difetti del predecessore era una trama forse troppo stereotipata, ma soprattutto che pareva finire a metà sul più bello, ecco che, questo sequel ufficiale presenta una delle trame più interessanti tra quelle degli errepiggì degli ultimi anni. Cosa che, lo sappiamo, in questo particolare genere, alla fine è uno dei capisaldi, magari se unita ad un gameplay ben studiato e calibrato. Come nel nostro caso. Ma non solo, come nei classici Final Fantasy, e del resto come era già successo con Bravely Second, è stata mantenuta l’impostazione stand alone, ovvero il titolo è fruibile senza aver mai giocato un Bravely Game prima. Un tema fondamentale della serie è il viaggio, visto come catarsi, spesso più importante ancora della destinazione stessa. Una similitudine della vita, del resto, che ci riserva colpi di scena improvvisi quando meno ce lo aspettiamo, durante il viaggio di ognuno di noi. L’incipit è di quelli più classici, un misterioso naufragio di un tale di nome Seth, personaggio che presto troverà altri tre compagni d’avventura. Questi quattro eroi sono destinati a cooperare per recuperare i classici cristalli, citazione diretta della saga di Final Fantasy, che farà felici i fan storici, prima che finiscano in mani sbagliate. Il secondo protagonisti è ben caratterizzato psicologicamente, ed è Elvis l’acculturato, che ha fatto della ricerca degli Asterischi la sua passione di vita, poiché questi particolari elementi ricoprono un ruolo chiave nel sistema delle Classi. Completano il party due dolci donzelle, una principessa chiamata Gloria, ed una mercenaria, votata però al bene, che risponde al nome di Adelle, la quale lavora come guardia del corpo dello studioso. L’alchimia che si crea tra i due è veramente ben scritta. L’Oblio della Notte sta per calare sul mondo, ed i nostri eroi devono darsi da fare in fretta. Come facile aspettarsi il corpus principale del gameplay si basa su stilemi fin troppo classici, ovvero la continua ed ossessiva peregrinazione da una parte all’altra del mondo, spostandosi tra città, foreste e complessi dungeon, e dividendosi tra mille quest, più o meno rilevanti, e altrettanti combattimenti contro creature infernali e sempre più potenti. Le location esplorabili si basano su impostazioni incredibilmente classiche e tradizionali, tra boschi, deserti, pianure, monti di ghiaccio, e via dicendo. Se siete dei puristi che rimpiangono “i bei tempi andati” Bravely Default II vi farà fare un vero e proprio tuffo nel passato, preparatevi a versare una o più lacrimucce!
La semplicistica linearità dei dungeon precedenti è stata ora abbandonata, in favore di una impostazione più cervellotica e labirintica, che spesso cerca di confondere il giocatore con percorsi ambigui, bivi a tradimento, strade senza uscita e tanto altro, aumentando parecchio il livello di difficoltà. Per aumentare ancora di più la sfida è anche impossibile salvare nel bel mezzo di un dungeon e non esiste una mini mappa dove orientarsi. Toccherà prendere il classico foglio a quadretti e disegnarsela a mano, come negli anni ottanta. La tenda, uno strumento molto amato nei primi classici Final Fantasy, ritorna ed ha una ovvia funzione curativa, molto utile quando si esce dall’aver affrontato prove particolarmente ardue. Livellare il party, croce e delizia degli RPG più classici, sarà qui fondamentale, perché è letteralmente impossibile superare certi punti e boss senza un adeguato livello di HP ed esperienza. Preparatevi a giornate intere dedicate a questa simpatica attività ruolistica. Il sistema del gameplay basato sulla dicotomia tra Bravely e Default, che abbiamo imparato a conoscere col primo episodio, si arricchisce con un sistema a turni ben collaudato e basato su meccaniche solide e ben studiate, a cui vanno aggiunte anche le impostazioni strategiche riguardanti Job (sbloccabili con fatiche inenarrabili) e Classi, cose che, i più esperti, conoscono fin troppo bene. L’aggiunta dei Brave Points ovviamente complica il tutto. Forse, per un neofita degli RPG il titolo risulterà troppo complesso, se siete abituati ai giochi di ruolo blandi e semplicistici che si sono visti in giro alcuni anni dopo il duemila, siete avvertiti. Una piccola differenza tra la versione Nintendo Switch e quella Steam potrebbe non far piacere ai giocatori, poiché il viaggio tramite nave, che durava dodici ore, e permetteva di rilassarsi ed interagire online con altri giocatori, è stato qui ridotto a sole tre ore, senza modifiche nella parte del tutorial. In realtà la parte marittima era una delle cose più rilassanti, su Switch, ed è un peccato averla velocizzata, ma è questione di gusti. L’impossibilità di mettere pausa durante i combattimenti, invece, vi farà stancare parecchio! Nella versione PC Steam sono supportati anche PC dai requisiti molti bassi, in redazione lo abbiamo provato su un computer datato e non ci sono stati problemi, però si consiglia di giocare con l’online attivato, pena possibili cali di frame rate e addirittura il crash completo, per via di un bug che speriamo venga risolto presto. Il comparto audiovisivo è semplicemente emozionante, scorci quasi pittorici, particolari dallo stile unico, fondali, uso dei colori, disegno dei personaggi e dei nemici che trabocca stile da ogni pixel, davvero era impossibile aspettarsi di più. La versione Personal Computer, in particolare, offre un Full HD ottimizzato, ed un miglioramento grafico davvero evidente, rispetto alla precedente edizione per l’ammiraglia ibrida Nintendo. Parimenti i temi musicali risultano davvero ottimi, ben orchestrati e perfettamente funzionali al gameplay stesso. Il gruppo di sviluppo che si è occupato del titolo, ovvero Clytechworks Co., ha fatto decisamente un ottimo lavoro. Un gioco solido, complesso ed appassionante, magari non per tutti, ma decisamente da avere per gli appassionati del genere amanti della vecchia scuola.
Piattaforme: Nintendo Switch, PC
Sviluppatore: Clytechworks Co.
Publisher: Square Enix
Bravely Default II è un sentito omaggio al genere JRPG più tradizionale, in particolare alle produzioni di fine anni ottanta e poco più avanti, che rappresenta l’età dell’oro del genere. Ad una trama veramente ottima ed appassionante, con personaggi magari stereotipati ma interessanti, si uniscono un gameplay solido e ben rodato che vi farà divertire per diverse decine di ore, molte delle quali passate a livellare ossessivamente il party per affrontare le sfide più avanzate. Mescolare strategia, tecnica ed una piccola dose di fortuna è il metodo migliore di affrontare questo eccezionale titolo. Il comparto audiovisivo è veramente accattivante. La versione PC presenta dei piccoli difetti, come la mancanza della pausa nei combattimenti, un piccolo bug legato al gioco offline e la riduzione dei tempi della fase di navigazione. Ma per il resto è un titolo assolutamente imperdibile per gli amanti del genere, specie quelli legati alla vecchia scuola.