Clive Sinclair, un visionario pioniere dell’informatica

Clive Sinclair era uno dei “grandi vecchi” dell’informatica, e la recente notizia della sua scomparsa, in seguito ad una lunga malattia, come riportato dal quotidiano The Guardian in questa pagina, ha scosso parecchio gli appassionati di Retrogaming e Retrocomputing. Il geniale Clive Sinclair infatti è un vero e proprio simbolo della storia informatica, ed in particolare del periodo d’oro degli Home Computer, iniziale nicchia di mercato, destinata, anche grazie ai sistemi prodotti dalla sua società, a diventare sempre più rilevante. Clive Sinclair è anche uno dei più importanti rappresentati di quella che è considerata la prima alfabetizzazione informatica. Soprattutto a livello europeo. Se, infatti, negli Stati Uniti le famiglie, gli utenti qualunque non esperti e il cosiddetto “uomo comune” legano le loro prime esperienza nei tardi anni settanta a marchi come Apple e Commodore, con i primi Personal Computer come Apple ][ (1977), Commodore PET e CBM (1977), e la successiva generazione dei primi anni ottanta, come Texas Instruments TI99 4/a (1981), Commodore VIC 20 (1981) e Commodore 64 (1982), principalmente nel territorio europeo, sono pochi i marchi autoctoni ad avere rilevanza commerciale. Oltre ad Amstrad, fondata da Alan Michael Sugar, ed Acorn Computers, troviamo sistemi come BBC Micro (1981), che spinge le vendite in Gran Bretagna grazie alle avventure testuali del Doctor Who. Peraltro il Micro doveva essere tutto un altro sistema, perché proprio Clive Sinclair aveva avviato delle trattative con BBC per farle vendere col proprio marchio il Grundy NewBrain, un sistema oscuro e poco performante alla cui realizzazione aveva precedentemente collaborato Sinclair Radionics Ltd, che stava, in quegli anni, muovendo i primi passi nel mondo informatico, sia producendo sistemi propri che cercando di gestire sistemi esterni.

Clive Sinclair, gli inizi con Sinclair Radionics Ltd

Per raccontare la storia di Clive Sinclair bisogna fare un deciso passo indietro, esattamente verso quell’afoso 25 Luglio del 1961, giorno in cui nasce ufficialmente la società Sinclair Radionics Ltd, creata per operare, inizialmente, nel mondo dell’alta fedeltà musicale e della Radio ma anche, in un ramo dapprima minore, delle calcolatrice e degli strumenti scientifici in generale. Sir Clive Marles Sinclair, classe 1940, all’epoca della fondazione della sua società ha appena ventuno anni, ma è deciso fortemente a conquistare il mercato!  La prima radio Sinclair Slimline del 1963 ottiene un ottimo successo di mercato, grazie anche ad un prezzo aggressivo, ma il meglio doveva ancora venire. Il rilascio del Sinclair X-10, un amplificatore commerciale classe D, tra i primi proposti sul mercato, nel 1964, professionale ma dal costo accessibile, viene considerato, per l’epoca, uno dei più ambiti da chi si interessa, anche da amatore del settore musicale. Fissato con le dimensioni lillipuziane, leit-motive che tornerà presto anche nei computer della serie ZX, il geniale inventore ottiene ulteriore fama grazie ad una nuova radio, Sinclair Micro-6, grande come una scatola di fiammiferi e pubblicizzata come la più piccola del mondo, oltre ad essere indossabile, grazie ad un vero e proprio cinturino da polso. Di fatto la radio diventa uno degli oggetti più desiderati degli anni sessanta anticipando, in fama, sistemi di culto come la serie Sony Walkman, realizzata dal 1979 in poi, altri dispositivi radiofonici successivi, come il Sinclair Micro-FM, del 1965, che permette di ricevere le modulazioni FM in modalità portatile, o Sinclair Micromatic del 1967, altra radio portatile incredibilmente microscopica, ottengono un buon riscontro, e nel campo degli amplificati dapprima Sinclair Stereo 25 del 1966 e successivamente il più performante Sinclair Stereo Sixty, del 1969, parecchio amato dal pubblico degli appassionati, spiana la strada al successo anche internazionale. La televisione portatile Sinclair Microvision del 1966, avanti di venti anni almeno sul mercato, resta purtroppo solo un prototipo, a causa degli altissimi costi di produzione. Alla fine i motivi portanti della produzione radiofonica ed alta fedeltà sono gli stessi che torneranno nei computer, ovvero le dimensioni “micro” e la possibilità di avere dei kit di montaggio a basso costo, che fanno letteralmente impazzire i consumatori amanti del “fai da tè”. In particolare la famiglia Sinclair Project 60/80, vero status symbol musicale dei primi anni settanta. Al momento del massimo successo nel campo musicale, ecco che però  Clive Sinclair scopre un nuovo grande amore, ovvero le calcolatrici. Sistemi portatili per eccellenza, non potevano non fare breccia nel cuore di un inventore che amava l’alta tecnologia, la portabilità e l’aria aperta. Esattamente nel 1972 debutta sul mercato retail la leggendaria Sinclair Executive, prima calcolatrice di tipo slim, con un elegante chassis nero, piccoli tasti tondi di gomma ed un LED rosso dove visualizzare i conti. Case ed uffici di tutta la Gran Bretagna, ed in seguito di tutta Europa. Pian piano la famiglia si allarga ed arrivano le sempre più complesse Sinclair Cambridge del 1973, Sinclair Scientific e Sinclair Oxford del 1975, Sinclair Sovereign del 1976 e Sinclair Scientific Programmable del 1977. Ogni anno, di fatto, c’era l’enorme attesa per la nuova calcolatrice più britannica mai vista, un vero classico ormai nello zaino, al pari dei giacconi Barbour nell’abbigliamento. Intanto, nel 1975, Sinclair Black Watch sperimenta persino il mercato dell’orologio digitale, con un dispositivo elettronico innovativo elegante ed affascinante. Ma con l’avvicinarsi degli anni ottanta tutti gli occhi sono decisamente puntati verso gli Home Computer. La rivoluzione, per il marchio Sinclair, ha inizio.

Il ramo informatico Sinclair Research Ltd

Inizialmente la società “interna” nota in seguito come Sinclair Research Ltd nasce come semplice ramo minore della principale Sinclair Radionics Ltd, e viene costituita nel 1973 come Westminster Mail Order Ltd, cambiando spesso nome, alla ricerca di una propria identità di mercato, tra questi ricordiamo Sinclair Instrument Ltd, la più celebre Science of Cambridge Ltd del 1977, una delle denominazioni più nobili ed affascinati, e la successiva, e semplicistica, Sinclair Computers Ltd, datata 1979, ma è solo nel 1981 che troverà finalmente pace nella denominazione aziendale definitiva Sinclair Research Ltd. Il ramo informatico prosegue la filosofia del ramo musicale, con dispositivi piccoli, economici, eleganti e, soprattutto, disponibili anche in scatola di montaggio. Dopo un iniziale tentativo di sondaggio del mercato, con un particolare dispositivo lanciato nel 1977 chiamato Science of Cambridge MK14, disponibile in kit di montaggio, senza un vero chassis e basato su microprocessore National Semiconductor SC/MP INS8060, una memoria di soli 256 byte RAM (espandibile a 640 byte) e 512 byte ROM, con un affascinante display LED da 8 o 9 luci, simile a quello delle calcolatrici Sinclair già molto famose. Il computer kit non ottiene un grande successo commerciale, fermandosi a circa 50.000 unità, ma apre la strada al mondo dei microcomputer del decennio successivo, in particolare nel ramo Home Computer. Risale al 29 Gennaio 1980 il lancio di Sinclair ZX 80, il primo grande piccolo computer della famiglia ZX, disegnato da Jim Westwood. Per molti operatori del settore attualmente attivi si tratta di un sistema legato all’infanzia, indimenticabile, prodotto da Sinclair Computers. Il prezzo incredibilmente abbordabile di sole 79,95 sterline, al suo lancio, lo rende un “must have” per mezza Inghilterra, e presto, anche in Europa e nel resto del mondo, tutti ne desiderano uno. Il computer si basa su una tecnologia ben collaudata, ovvero un processore principale Zilog Z80, lo stesso che adotterà il SEGA Master System, per chi mastica poco di retrocomputing. Con una velocità di clock di  3.55 MHz ed equipaggiato con 1K di RAM, ed uscita video in bianco e nero. Il sistema ha anche un piccolo catalogo di giochi su cassetta dati, il medium utilizzato, di circa un centinaio di unità. Nel 1981 è la volta di Sinclair ZX81, che propone per la seconda volta un nome legato all’anno di produzione, ma sceglie stavolta uno chassis più classico, tendente al nero tradizionale della casa, con logo in rosso, rispetto al bianco del sistema precedente. L’Home Computer è il primo ad essere commercializzato sotto marchio Sinclair Research Ltd. e propone praticamente lo stesso hardware dell’anno precedente, ma con un nuovo coprocessore Ferranti ULA, un Basic rinnovato ed un nuovo affascinate chassis disegnato da Rick Dickinson. Il sistema riscuote un buon successo di mercato, arrivando ad un milione circa di unità vendute, ed un catalogo di giochi davvero nutrito, benché Sir Clive Sinclair non sia in realtà un grande amante dei videogiochi, ed è paradossale, lo sappiamo, dirlo su un sito specializzato in essi come Games Village. La grande differenza tra Clive Sinclair e Jack Tramiel, il presidente di Commodore, alla fine sta tutta qui. Sinclair considera le sue macchine come dispositivi per lo studio, ma anche per lo sviluppo e la produttività, a differenza di Commodore, che credeva molto nel potenziale ludico dei suoi sistemi, perlomeno quelli appartenenti alla famiglia Home Computer dal VIC 20 in poi. Nonostante questo esistono ben 1754 giochi conosciuti per ZX81, tra i quasi duemila titoli prodotti, con una superiorità numerica, rispetto a programmi ed utilities davvero imbarazzante! Il testa a testa con il Commodore VIC 20 è veramente serrato, e continuerà nella generazione successiva, dividendo in due il grande pubblico, tra “commodoriani” e fan “sinclearisti”. Il 23 Aprile del 1982 esce infatti la macchina più celebre ideata dalla casa, ovvero Sinclair ZX82, che per evidenziare la presenza del colore, viene chiamato ufficialmente Sinclair ZX Spectrum. L’hardware di base presenta uno Zilog Z80A ottimizzato, con frequenza di clock a 3,5 Mhz, 16K di RAM, espandibile, nei diversi modelli, fino a 128K. Il sistema è decisamente il più longevo della famiglia, e verrà prodotto in tante versioni successive a quella originale, tra cui ricordiamo lo Spectrum+ (1984) e lo Spectrum 128 (1985) realizzato assieme al produttore spagnolo Investronica, che rappresenta anche l’ultimo mai prodotto dalla casa britannica. In realtà verranno realizzati successivi modelli di Spectrum dalla ex concorrente Amstrad, che, una volta rilevato il marchio, lo ha tenuto vivo fino al 1992, con nuovi modelli quali Spectrum+2 (1986), Spectrum+3 (1987) dotato del “famigerato” disco floppy proprietario da tre pollici, e successivi, pur utilizzando all’interno meccanica proprietaria, derivata dai sistemi Amstrad CPC. Non è esattamente noto il numero di giochi prodotti per Spectrum, anche se se ne calcolano oltre 4000 conosciuti, ufficiali e non, inclusi anche quelli prodotti in tempi successivi da case specializzate. Al leggendario sistema, peraltro, è stato dedicato lo splendido volume Spectrumpedia di Alessandro Grussu, edito nella collana Consciuous Gaming del museo VIGAMUS. Sul sistema proliferano case che sono oggi sono di culto, una su tutte Ultimate Play The Game, poi divenuta RARE.  Nel frattempo, nel 1984, Sinclair aveva provato anche la strada dei sedici bit, con l’avveniristico Sinclair QL, il cui acronimo sta per Quantum Leap. Il sistema equipaggia infatti un processore Motorola 68008 @ 7,5 Mhz, con doppio storage per Microdrive, un formato proprietario di Sinclair e grafica avanzata, che però si era rivelato un flop clamoroso sul mercato al pari del famigerato Sinclair C5, di cui parleremo in seguito, vendendo solo centocinquamila unità sul mercato. Sinclair in seguito agli insuccessi commerciali viene appunto assorbita da Amstrad, che la salva dalla bancarotta con un accordo storico stipulato dalle due case nel 1986, anche anno di ritiro ufficiale del Sinclair QL. Finisce un’era, ma il leggendario Sir Clive Sinclair, inarrestabile, non si perde certo d’animo, e soli due anni dopo la cessione della società originale all’ex rivale Alan Michael Sugar, ecco che, nel 1988, a sopresa, spiazza tutti tornando alle origini, e progettando un computer “puro” grande come un foglio A4, con mini tastiera e schermino LCD incorporato, sviluppato dalla nuova società appena creata, ovvero Cambridge Computers Ltd, chiamato semplicemente Cambridge Z88, un vero e proprio successore della famiglia ZX, senza la X, ovviamente, poiché marchio sotto copyright ormai di Amstrad stessa. Lo stupefacente microcomputer si basa sull’inossidabile Zilog Z80A @3,5 Mhz, con 128K ROM e ben 4 MB di RAM, con porte per leggere cartucce esterne con programmi appositi. Il sistema, inaspettatamente, riscuote un enorme successo presso gli appassionati e diventa uno strumento molto utile negli uffici inglesi. Dagli anni novanta Clive Sinclair si dedica principalmente alla sua passione più grande, i veicoli elettrici alternativi, con la società dedicata.

Le sperimentazioni ardite di Sinclair Vehicles

Non solo radio, calcolatrici e computer, nella vita del geniale inventore. Non mancano nemmeno mini televisori portatili, come il leggendario Sinclair TV 80 del 1983, che sta, letteralmente, dentro una mano. Clive Sinclair è sempre stato un inventore bizzarro e visionario, lo sappiamo, e la sua grande passione per le gite fuori porta e per i veicoli alternativi a quelli a motore a scoppio tradizionali lo ha portato a sperimentare parecchio sul campo. Il suo esperimento più celebre risale al 1985, ovvero il leggendario Sinclair C5, inusitato triciclo ibrido elettrico monoposto a pedalata sdraiata ed assistita che, oggi, è considerato un vero e proprio simbolo degli anni ottanta, del Retrogaming, poiché citato anche in diversi giochi in senso parodico, ma soprattutto come summa della folle genialità incompresa dell’imprenditore britannico. Il C5 offre un motore elettrico da 250W contenuto in una bizzarra scocca a stampo unico composta da propilene, per la cui realizzazione sono stati coinvolti gradi nomi britannici dell’industria come Hoover e Lotus. Purtroppo una disastrosa presentazione in un piovoso mattino del gelido Gennaio 1985 ha portato il progetto ad essere preso poco sul serio da stampa e pubblico. Un vero peccato, perché, sulla carta, il geniale inventore era avanti, come al solito di venti anni sul mercato oggi invaso dai veicoli elettrici più assurdi, monopattini compresi. Nel 1990 è la volta di Sinclair Zike una vera e propria bicicletta elettrica che, purtroppo, non ha avuto successo sul mercato, e successivamente sono state avviate collaborazioni con l’estremo oriente per la produzione di veicoli speciali ecologici, per disabili, e sedie a rotelle elettriche, sempre nello spirito ecologista del brand Sinclair. La prova più recente risale al Novembre 2010, quando l’avveniristico prototipo del Sinclair X-1 arriva nelle fiere del settore automobilistico, si tratta di un bizzarro veicolo a due ruote basato sugli stessi principi del precedente Sinclair C5, ma dotato di una utile cupola di protezione del guidatore, atteso sul mercato nell’Estate del 2011, al prezzo già fissato di circa seicento sterline, il veicolo purtroppo non ha mai visto la luce per problemi legati al marketing ed alla difficoltà economica della realizzazione.

Il geniale inventore britannico ci ha lasciati all’età di 81 anni, mettendo l’azienda di famiglia nelle mani dei tre figli, Crispin, Bartholomew e Belinda. Nell’ultima intervista da lui rilasciata ad un tabloid britannico ha detto di non utilizzare praticamente mai i social e, solo in caso di emergenza, il web, preferendo una rilassante partita a Poker dal vivo con gli amici. Da un pioniere dell’informatica geniale ed avanti coi tempi non ce lo saremmo forse aspettato. Buon viaggio verso le verdi terre, caro vecchio geniale Clive! 

 

Super Fabio Bros, al secolo Fabio D'Anna (ma non diteglielo: ancora soffre perché Facebook lo ha costretto a usare il suo vero nome), è un collezionista leggendario di videogiochi nonché super esperto di retrogaming. Ha organizzato due edizioni della mostra ARCHEOLUDICA ed è Responsabile della Collezione al museo VIGAMUS, ha collaborato con i portali specializzati Games Collection e Retrogaming History. Adora Super Mario, Pac-Man e le sue adorabili cagnoline. L'obiettivo finale della sua vita è possedere tutti e 2047 i modelli di PONG esistenti. Attualmente è a quota 69.... quindi augurategli lunga vita e prosperità.