Battlefield 2042 Recensione: il punto di svolta della serie?

Battlefield 2042

Uno degli sparatutto più attesi di questo 2021 è senza ombra di dubbio Battlefield 2042. Il capitolo del celebre franchise targato Electronic Arts è uno dei nomi più blasonati e che hanno fatto la storia del genere. Tuttavia, le ultime opere ludiche sotto il suo stendardo non hanno convinto gli appassionati. Battlefield 2042 però si pone l’obiettivo di ritornare agli albori della serie, volendo proporre un feeling molto simile al quarto titolo, uno dei più amati dai fan. Prima di iniziare con la nostra recensione, ci teniamo a specificare che stiamo analizzando lo stato della fruizione nella prima settimana dall’uscita in anteprima (quindi dal 12 novembre), per cui alcune delle situazioni che verranno descritte potrebbero essere risolte in futuro. Ma ora buttiamoci nella mischia!

Battlefield 2042

Battlefield 2042: un gradevole ritorno al passato

Battlefield 2042 ha chiaro l’obiettivo di voler tornare ai vecchi nefasti della serie. Infatti, il feeling che DICE ha tentato di trasmettere nella fruizione vuole ricordare molto alcuni dei suoi predecessori. Tuttavia, non è tutto oro ciò che luccica. Partiamo subito nello specificarvi che Battlefield 2042 ha al suo interno solo modalità multigiocatore, quindi non esiste la classica Campagna in singolo. Le modalità che troviamo sono piuttosto esigue: abbiamo la classica Conquista, Sfondamento e Hazard Zone. Quest’ultima ci è parsa essere la più interessante, proprio perché prende spunto da alcuni shooter tattici e li riveste in salsa “Battlefield“.

In sostanza, mentre le prime due tipologie sono ormai ben conosciute dalla community, solo negli ultimi tempi stiamo avendo un incremento di tipi di giochi in cui dobbiamo simulare una vera e propria Spec Ops con un obiettivo. Ovviamente, anche in Hazard Zone saremo contro altri giocatori, ma il numero è ridotto date le dimensioni delle mappe e lo scopo della missione: recuperare dei file e sopravvivere fuggendo con le informazioni ottenute. Il gioco di squadra risulta essere essenziale, nonché molto stimolante per l’ideazione di nuove tattiche. Considerando una nuova gestione degli operatori rispetto al passato, scegliere una classe ora non equivale più a essere limitati a un determinato set di equipaggiamento, ma è possibile avere un vantaggio esclusivamente con delle passive o oggetti unici.

Battlefield 2042Arriva un nuovo modo di giocare

Come abbiamo accennato in precedenza, adesso gli operatori in Battlefield 2042 non rappresentano soltanto delle classi, ma uno stile di gioco specifico. Possiamo decidere tra ben dieci specialisti, ognuno con una propria abilità unica e addirittura oggetti esclusivi. Ad esempio troviamo Mackay, il celebre personaggio che è in grado di usare il rampino. Quest’ultimo per ragioni a noi sconosciute lui e Paik devono essere sbloccati progredendo di livello, ma vi garantiamo che il soldato risulta essere molto divertente da utilizzare. La sua scelta vi garantirà un gameplay decisamente più verticale che si scardina dal solito flow del match che offre Battlefield 2042, senza considerare il vantaggio di movimento che offre.

Il bilanciamento degli operatori sembra essere ben fatto: ognuno di essi è fornito almeno di una passiva che può risultare molto utile in una determinata situazione. Per questo motivo, crediamo che questo sistema di classi più flessibili può essere un’idea vincente rispetto al passato, dove eravamo limitati nell’utilizzo di armi facendo sì che solo alcuni specialisti risultassero veramente utili.

Battlefield 2042

Partite fino a 128 persone… ma dove sono?

La criticità che attanaglia gli ultimi capitoli del franchise è sfortunatamente presente anche in Battlefield 2042. Come il titolo può far intuire, stiamo parlando della dispersione all’interno delle mappe. Ovviamente in questo caso parliamo specialmente di Conquista e Sfondamento, dove possiamo entrare in partite composte da ben 128 giocatori. Il problema è sempre lo stesso: a meno che non si decida di giocare all’interno in uno dei veicoli, siamo destinati a camminare per minuti alla ricerca di avversari. Questo iter può anche prevedere la vostra morte prematura nel caso in cui incontriate un avversario nascosto oppure all’interno di un mezzo militare.

Per quanto questa problematica possa essere frustrante per molti fruitori, è importante specificare che le suddette modalità sono intese per essere giocate prevalentemente con trasporti rapidi oppure utilizzando gli spawn più vicini all’azione. Tuttavia aspettatevi molti momenti in cui state cercando invano avversari o serie di morti piuttosto lunghe nel caso in cui siete braccati da un veicolo armato. La causa principale di questa critica è dovuta alla gestione delle mappe. Le aree di gioco sono molto grandi, ma allo stesso tempo vuote e prive di molti punti di interesse. Ciò genera una congestione dell’azione solo in determinati punti, solitamente le zone contestate, che potete dirigervi in fretta solo se avete un punto di rinascita nelle vicinanze.

Nonostante i soldati nemici siano 64, potete star certi che non noterete l’imponente numero visto che per le ragioni menzionate in precedenza non troverete più di cinque persone e un mezzo di trasporto nella stessa zona. L’unica vostra alternativa per avere un’azione costante sarebbe appostarvi nelle prossimità dei punti controllati dai nemici, in modo da poter predire il loro spawn. Va da sé che questa pratica è il comune “spawn kill”, il quale risulta essere poco etico, ma un’ottima arma per far vincere il vostro team. E in questo caso garantirvi un po’ di divertimento in più.

Battlefield 2042

Un buon gameplay che unisce presente e futuro

Uno dei punti di forza di Battlefield 2042 è l’unione tra presente e futuro all’interno del suo gameplay. Ci ritroveremo infatti a utilizzare un arsenale a tratti molto simile a quelli dei nostri giorni, ma non manca una ventata di ipotetico futuro tra i nostri armamenti. Troveremo, ad esempio, dei droni da battaglia che possono essere dispiegati via terra o aera per raccogliere informazioni. Ovviamente, è intuibile come anche questi due oggetti non siano poi così utopistici dato che sempre più operazioni militare si basano su di essi. Possiamo dire con certezza che Battlefield 2042 toglie qualsiasi dubbio a tutti coloro che sono stufi di giocare al solito sparatutto ambientato in una delle due Guerre Mondiali, oppure altri tipi di shooter con un setting talmente futuristico da rovinare l’immersione nelle nostre partite.

La scelta dell’anno, per l’appunto il 2042, è stata un’idea geniale da parte degli sviluppatori poiché garantisce una buona percentuale di libertà creativa che però non chiude gli occhi davanti alla realtà che viviamo ogni giorno. Lo stesso vale per i veicoli, anche se alcuni di essi possono essere abusati per raggiungere punti della mappa per cui non sono stati progettati per farlo. Il loro funzionamento risulta essere lo stesso di sempre, per cui gli appassionati si sentiranno subito a casa.

Battlefield 2042

Battlefield 2042: un gunplay decisamente migliorabile

Uno degli aspetti fondamentali di ogni sparatutto è sicuramente il gunplay. Quest’ultimo possiamo dire che rappresenta circa la metà dell’esperienza complessiva di gioco. Fortunatamente, Battlefield 2042 non presenta particolari problemi in questo aspetto che però non è esente da difetti. Il primo fra tutti che abbiamo notato fin da subito, precisamente nella nostra prima partita, è un problema legato alla registrazione dei colpi. In pratica, alcune volte che spareremo i primi colpi non verranno registrati a causa di un problema di connessione. Questa criticità non è rara nel genere, per esempio anche Overwatch presenta in maniera più o meno frequente lo stesso caso, però ciò non giustifica la sua presenza.

Abbiamo verificato che il problema non deriva dalla nostra connessione, ma molto probabilmente dai server di gioco. I suddetti risultano essere molto problematici dato che in un giorno di gioco abbiamo assistito a crash vari e impossibilità di cercare un match poiché le piattaforme non erano disponibili. A questo è possibile aggiungere la celebre reputazione di EA in fatto di server non perfettamente performanti, come accade anche in Apex Legends, per cui a meno che le cose non cambino la situazione non è delle più rosee.

Un’altra critica che vogliamo fare concernente il gunplay è la gestione del rinculo delle armi. Pare infatti che non sia possibile controllare il proprio equipaggiamento una volta che si fa fuoco perché non solo il fucile si muove (com’è giusto che sia), ma i proiettili inizieranno anch’essi a espandersi in una rosa più o meno ampia. Questo sistema non è in sé un vero e proprio problema in quanto può essere una semplice scelta di design. Il problema sorge però quando una mitraglietta risulta essere più consistente e precisa di un fucile d’assalto da lunga e media distanza. Speriamo infatti che delle future patch correttive possano bilanciare l’arsenale.

Il numero di armi a disposizione non è enorme, ma è ben concentrato. C’è una buona scelta, la quale non supera la quantità proposta in Battlefield 4. Ciò che però abbiamo apprezzato è il sistema di personalizzazione dei fucili poiché risulta essere molto articolato e può cambiare in maniera significativa il funzionamento dell’oggetto. Continuando la nostra similitudine, il quarto capitolo su questo aspetto invece era molto limitato (anche se giustificabile se consideriamo la data di uscita).

Portal: la salvezza di Battlefield 2042

Non l’abbiamo menzionata in precedenza perché crediamo abbia bisogno di un approfondimento dedicato, ma Portal è l’ultima modalità di gioco presente in Battlefield 2042. Quest’ultima consiste nella creazione di lobby che prendono alcune mappe, armi e playlist dei capitoli precedenti della saga. Non è un segreto per EA e DICE che la community aspetta da anni un ritorno ai vecchi tempi, per cui le due società hanno ben pensato di portare letteralmente il passato nel presente. Sebbene non sia possibile rendere la partita privata o disporre di una modalità spettatore (quindi impossibilità nell’organizzare eventuali tornei), crediamo sia geniale l’idea di poter giocare con un comparto audio e grafico migliore ciò che abbiamo apprezzato in passato.

La modalità permette ai giocatori di sviluppare nuovi modi di fruizione, per cui è possibile già constatare che sarà la stessa community a ideare nuove modalità di gioco e metodi ludici che possano intrattenere i giocatori nel corso delle loro sessioni. Portal, quindi, si rivela essere una delle motivazioni per cui Battlefield 2042 verrà apprezzato. Inoltre, è un metodo geniale per far recuperare le esperienze passate ai nuovi arrivati e al contempo fornire un throwback per tutti i veterani della serie.

Un’esperienza non ancora pienamente pronta

Al netto di ciò che abbiamo analizzato in precedenza, dobbiamo sfortunatamente ammettere che l’esperienza complessiva di Battlefield 2042 rispecchia ciò che abbiamo visto nella beta. Insomma, la fruizione non è ancora pienamente completa per risultare funzionale al massimo.

Nella versione PC, da noi provata, non sono mancati glitch grafici che facevano apparire all’improvviso porzioni di mappa o addirittura farli sparire. Inoltre, anche con una build di alta fascia (Nvidia RTX 3080 e Ryzen 5 5600x) abbiamo avuto qualche leggero calo di frame rate nonostante avessimo i dettagli al minimo. I bug però non si fermano qui, visto che abbiamo notato alcune difficoltà nella meccanica della rianimazione. Molto spesso capiterà che il soldato caduto si compenetri con un asset, rendendo impossibile performare l’azione. Altre volte per una ragione a noi sconosciuta non ci è permesso curare anche in campi vuoti.

A questo ci aggiungiamo i problemi di server a cui abbiamo accennato in precedenza, i quali minano di non poco le sessioni di gioco. Partendo da difficoltà nella registrazione dei colpi alcune volte, che risulta essere un bel problema in un FPS, fino ad arrivare a un back to back di impossibilità di accedere ai match perché le piattaforme non sono disponibili e stanno avendo problemi.

Insomma, Battlefield 2042 è sicuramente un ottimo segnale da parte dei creatori che hanno fatto capire che ascoltano i propri fan, tuttavia non è abbastanza per tornare a ciò che ci siamo lasciati a partire da Battlefield 4. Ovviamente, solo future patch e aggiornamenti potranno consentirci un giudizio completo di questo capitolo, il quale risulta essere un buon punto di ripresa.

Piattaforme: PC, Xbox Series X/S, Xbox One, PS5, PS4

Sviluppatore: DICE

Publisher: Electronic Arts

Battlefield 2042 è un ottimo punto di svolta per la celebre saga, la quale risultava essere sottotono oramai da diversi anni. Tuttavia, nonostante l’esperienza complessiva possa essere considerata soddisfacente, non mancano problemi legati al bilanciamento dell’arsenale e diversi bug che possono intaccare in maniera più o meno grave le nostre sessioni di gioco. Vorremmo tuttavia fare un plauso alla modalità Portal, la quale risulta essere una trovata geniale in grado di garantire esperienze uniche grazie alle creazioni delle community. Insomma, la creazione di EA e DICE ci fa capire che l’intenzione dei creatori è quella di ritornare al successo del passato, ma allo stato attuale la fruizione non riesce minimamente a competere con gli episodi più amati del franchise.

VOTO: 8

Appassionato di videogiochi dalla tenera età di 5 anni, passando per diversi generi fino ad arrivare ai titoli eSports, coltivando una vera passione per la competizione e tutto ciò che la riguarda, soprattutto nell'ambito degli sparatutto in prima persona.