Rune Factory 4 Special Recensione: coltivare i campi o combattere draghi?

Rune Factory 4 Special

Tempo fa il producer delle Serie Harvest Moon e Story of Season descrisse Rune Factory come “un Harvest Moon in cui si impugna una spada”, ed effettivamente la spiegazione fu alquanto azzeccata. Rune Factory 4 Special è ad oggi esattamente questo: un titolo che cerca di fare incontrare l’anima del suo universo di partenza (Story of Season) con il sistema di combattimento degli RPG di stampo giapponese più basilare. I risultati non sono esaltanti, possiamo già anticiparlo, ma la produzione si presenta perfetta per chi sappia che cosa sta cercando da un videogioco di questo tipo; e dal punto di vista contenutistico neppure ci si può troppo lamentare. Dato che abbiamo trascorso un ammontare di ore forse persino eccessivo tra le pianure e i campi di Rune Factory 4 Special, siamo finalmente pronti per il verdetto con la nostra recensione. Sulle nostre pagine, a proposito, trovate anche la recensione di Harvest Moon One World, titolo affine perché dagli sviluppatori condivisi, e pubblicato peraltro dallo stesso editore, cioè Marvelous.

La versione Special di Rune Factory 4

Avrete da subito notato che il titolo del videogioco in questione è particolare, dato che si chiama Rune Factory 4 Special. Non tutti magari sono addentro alle pubblicazioni del franchise: ricordiamo quindi sommariamente i dati fondamentali da tenere presenti. Innanzitutto Rune Factory, come serie, nasce con lo statuto di spin off rispetto a Story of Seasons e Harvest Moon; quindi, se noterete delle somiglianze alla base, sia nelle meccaniche che dal punto di vista grafico, non sarete impazziti ma semplicemente ottimi osservatori. In secondo luogo, questo gioco è già arrivato altrove nel passato più o meno recente. Nel 2014 Rune Factory 4 è stato pubblicato in esclusiva su Nintendo 3DS, mentre a febbraio 2021 Rune Factory 4 Special è arrivato anche in esclusiva temporanea su Nintendo Switch. Come già avvenuto per altri titoli da qualche anno a questo parte, ad alcuni mesi di distanza Marvelous ha deciso di portarlo anche altrove: quindi su PlayStation 4 (è la versione che abbiamo potuto recensire noi), Xbox One e Steam, nonché in retrocompatibilità, ma non con una versione apposita, sulle console di nuova generazione.

Acquistando Rune Factory 4 Special su PlayStation 4, insomma, vi ritroverete tra le mani tutti i contenuti che a febbraio 2021 erano disponibili su Nintendo Switch, al netto di un comparto tecnico parzialmente migliorato. Comunque, le differenze più evidenti sono ovviamente quelle rispetto alla versione del 2014 per Nintendo 3DS. Nello specifico, la versione Special prevede una grafica in alta definizione (che su PlayStation 4 ci è sembrata aggirarsi sui 1080p), la difficoltà “infernale” per chi certo non è debole di cuore, filmati e cut-scene aggiuntivi (perché su console fissa, ovviamente, c’è molto più spazio rispetto al Nintendo 3DS), due DLC dall’importanza tuttavia molto trascurabile (Another Episode e Swimsuit Day), infine la Newlywed Mode sulla quale, questo sì, è opportuno spendere qualche parola in più.

In Rune Factory 4 Special, e più in generale all’interno del franchise di riferimento, arrivato ad un certo punto della narrazione e portati a termine determinati compiti, il giocatore può decidere di sposarsi. Fondamentalmente sceglie un partner in particolare all’interno di una certa lista di pretendenti (non può sposare chiunque, ma determinati NPC più “curati” e rilevanti), lo porta all’altare e poi i due vanno a vivere insieme. In Rune Factory 4 Special però la decisione non costituisce più un mero riempitivo, perché la Newlywed Mode rende le cose un minimo più interessanti. Si tratta, se volessimo rendere l’idea in lingua italiana, di una modalità “vita di coppia”: una volta sposati, vengono sbloccate nuove possibilità di dialogo e di arricchimento contestuale. È possibile parlare con il partner, fargli delle domande, apprendere molto di più su suoi gusti, sulle sue idee, e via dicendo, insomma conoscerlo meglio. Certo, direte voi, questo andava fatto semmai prima del matrimonio, non dopo. Ma almeno i due non resteranno degli estranei a vita.

Gameplay per tutti i gusti

Rune Factory 4 Special è uno di quei titoli che può tenervi occupati per un numero impressionante di ore, a patto di chiudere un occhio (a volte tutti e due) su una serie di carenze evidenti. Il gameplay appare da subito estremamente variegato: una volta che il protagonista (un lui o una lei, a seconda delle decisioni iniziali del giocatore) si sarà stabilito nel regno di Selphia, potrà fare un po’ ciò che desidera e lavorare ad una progressione dell’intero pacchetto di contenuti. Ciò significa che se avete sempre sognato di darvi all’agricoltura potrete benissimo farlo; se invece da piccoli volevate impugnare una spada e combattere i nemici dei territori circostanti, beh, non incontrerete ostacoli di sorta. Se non, appunto, i limiti di cui si diceva. I quali, proprio relativamente al combattimento, ad esempio, sono presto detti: non aspettatevi alcun tipo di profondità, né un combat system in grado di tenere testa ai JRPG anche meno blasonati. Vi ritroverete il più delle volte alle prese con nemici anonimi, in situazioni altrettanto anonimi, alla presa con scontri che bene o male possono essere completati positivamente mediante la pressione di pochissimi tasti un po’ a caso.

Il che naturalmente non è un bene; per fortuna dal punto di vista della gestione della vita nel regno di Selphia le cose migliorano. Difatti Rune Factory 4 Special è anche un po’ un simulatore di vita agreste: potrete occuparvi del reame, dei bisogni dei cittadini, della sua espansione, o semplicemente dedicarvi all’accumulo di risorse mediante la coltivazione dei campi e l’allevamento del bestiame. Le opzioni e le possibilità, questo è vero, abbondano, però la cura generale per ognuna di esse non troppo. È come se gli sviluppatori di Rune Factory 4 Special avessero voluto inserire proprio di tutto all’interno del gioco, salvo poi lasciare questo “tutto” ad uno stato piuttosto superficiale. All’inizio difetti di questo tipo sono meno evidenti, ma sul lungo periodo si notano eccome. Chiaramente la varietà non vale soltanto per l’aspetto più simulativo del titolo, ma anche per gli altri: quindi avrete molti spasimanti da poter corteggiare, molte armi di tipo differente con cui equipaggiare il vostro alter ego, molti nemici da combattere, e via dicendo.

Dal punto di vista grafico, tecnico e in verità a nostro parere anche artistico, Rune Factory 4 Special non brilla particolarmente. Già su Nintendo 3DS erano evidenti alcuni limiti, ma allora era possibile accusare l’hardware di riferimento, con i suoi “limiti”. Adesso, quando la produzione è arrivata persino su next-gen, non ci sono davvero scuse che tengano: ed è impossibile notare che i modelli poligonali sono ancora carenti, le texture bruttine, il colpo d’occhio generale il più delle volte abbastanza sottotono. Parliamo di una serie di sbavature che gli amanti del genere, molto probabilmente, ignoreranno del tutto, ma noi dobbiamo essere obiettivi.

Piattaforme: PS4, Xbox One, PC, Nintendo Switch

Sviluppatore: Marvelous

Pubisher: Marvelous

Non abbiamo grandi rimostranze da fare a Rune Factory 4 Special, ma è pur vero che non ci aspettavamo niente di che. E non per pregiudizio: semplicemente, a suo tempo lo giocammo su Nintendo 3DS, e abbiamo avuto modo di dare un’occhiata anche alla versione per Nintendo Switch lo stesso inverno. L’acquisto può essere motivato solo dalla volontà di testare le novità della Special Edition, di cui vi abbiamo parlato, su PlayStation 4, Xbox One o PC. Per il resto – a meno che non siate davvero dei super amanti del franchise in questione – tanto vale fiondarsi su titoli dalle meccaniche simili ma più curati, i quali certo non mancano sul mercato. O aspettare direttamente Rune Factory 5, che magari riceverà più attenzione ai dettagli e una maggiore cura generale. Sognare non costa nulla.

VOTO: 6.5

La formazione del buon Simone, classe '93, avviene pad della prima PlayStation alla mano, a base di draghi viola, gemme e pecorelle fumanti (del resto è un vero abruzzese). Cresce a pane e Dylan Dog, mostrando fin da subito gravi problemi psicologici e mentali. Tra le altre cose ha ancora paura del buio, e probabilmente Stephen King lo approverebbe. Un paio di lauree in letteratura non gli hanno impedito di diventare uno dei massimi esperti del mondo Nintendo; compensa non riuscendo neppure ad accendere una Xbox. È attualmente ai domiciliari per abbandono dei cagnolini di Nintendogs e omocidio degli abitanti di AnimalCrossing.