Sarà capitato a tutti, una volta nella vita, di approcciarsi ad un videogioco senza aspettarsi assolutamente nulla di che, per poi restarne invece folgorati; si tratta di emozioni difficili da dimenticare. A chi scrive non capitava da un po’, ma gli sviluppatori di Four Quarters, tant’è, sono riusciti a replicare il miracolo. Loop Hero, del quale vi apprestate a leggere la recensione, non è un titolo noto, non vincerà probabilmente alcun premio, ed è stato pubblicizzato quanto una confezione di ghiaccioli al polo Nord. Ma non importa, perché il publisher – Devolver Digital – di per sé è una garanzia, e non si è smentito neppure questa volta nel suo trovare e investire in vere e proprie piccole perle. Potete forse restare in attesa anche di quelle in arrivo nel prossimo futuro, tutte annunciate nel corso di un recente evento a tema Devolver Digital. Procediamo col raccontarvi di questa esperienza davvero minimale ma ugualmente intensa, nonché artisticamente ispiratissima.
La storia di Loop Hero
Il mondo è finito: un Lich, arrivato da chissà dove, ha causato l’apocalisse che ha investito l’intero creato. Sembra che non esistano più neanche gli esseri viventi, a parte un’eccezione: il giocatore. Un singolo guerriero è sopravvissuto, e per qualche motivo può creare da zero ciò che un tempo esisteva: sentieri, aree naturali, luoghi pericolosi; lo fa senza neppure pensarci, semplicemente camminando. Comincia così il suo Loop, un viaggio circolare fatto di stati di coscienza e in coscienza, battaglie contro mostri agguerriti sbucati fuori da chissà dove e periodi di riposo in un accampamento improvvisato. Man mano che questo eroe sconosciuto si muove, inizia a ricordare: e dai suoi ricordi confusi il mondo comincia a riprendere forma.
Questa la trama minima e surreale di Loop Hero: come da buona tradizione souls e rogue-like, tutto il resto deve essere intuito o più propriamente ricostruito dal giocatore stesso, mediante l’aiuto del narratore. Per farlo è importante leggere tutti i dialoghi a schermo tra il protagonista e i personaggi secondari che incontrerà lungo il proprio percorso: tutti sibillini, tutti ispirati e altamente evocativi, ma soprattutto sorprendentemente profondi. Dopo le prime esplorazioni in un mondo buio composto da assenze, l’eroe incontra altri sopravvissuti come lui, anche loro senza memoria. In qualche modo, il piano del malvagio Lich ha funzionato solo fino a un certo punti. Alcuni umani sono infatti sopravvissuti alla cancellazione, e possono ricreare ciò che è scomparso. Ma il prezzo da pagare potrebbe essere molto, molto alto.
Gameplay da roguelike
Se la trama di Loop Hero appare da subito confusa e complessa (un po’ ci mette del suo anche il sito web del titolo, volutamente geniale), ci pensa il gameplay a calamitare immediatamente l’attenzione del nuovo arrivato. Dal punto di vista della mera offerta ludica – e scusate se è poco – Loop Hero è semplicissimo; semplice come al suo tempo erano Space Invaders e Pac-Man, e ci sarà pure un motivo se ancora oggi divertono come allora. Ogni livello è composto da un percorso, un sentiero circolare che si ripete identico ad ogni giro, un loop insomma. Il giocatore parte da un falò (il quale assicura sicurezza) e deve completare il percorso; lungo la strada incontra un certo numero di nemici. Ad ogni giro può decidere se ritirarsi nell’accampamento, mantenendo quello che ha accumulato fino a quel momento, o se continuare. Eliminando un certo numero di nemici e “ripristinando” una certa quantità di realtà, è possibile affrontare il boss del livello.
Sembra semplice, ma non lo è! In realtà non è neppure facile spiegare le meccaniche di gioco di Loop Hero, perché testate in prima persona hanno senso, in alcuni frangenti paiono anche molto intuitive. Ma mai un gioco si è rivelato complesso da spiegare quanto questo. Il fatto è che il giocatore non controlla direttamente il protagonista di Loop Hero, il quale si sposta da sé lungo la strada. Semmai il giocatore può decidere se fermare per un momento l’azione su schermo, modificando l’intero mondo mediante l’utilizzo di alcune carte magiche; oppure se riprendere l’azione, con tutti gli scontri annessi (i quali si svolgono in modo automatico, si può solo “assistere” agli stessi). Il mazzo di carte inizialmente è vuoto: eliminando i nemici si ottengono casualmente gli elementi del deck. I quali influiscono sull’intera partita in vari modi: aumentano o diminuiscono lo spawn di nemici, incrementano bonus e ottenimento di materiali utili per potenziare l’accampamento, creano città e pianure, ma anche cimiteri e foreste assai pericolosi.
Potrebbe sembrare utile avere a schermo pochi nemici, diminuendo così il pericolo generale. Ma non è così, perché solo abbattendo i mostri è possibile ottenere pezzi di equipaggiamento e nuove carte, quindi da un certo punto di vista meglio averne tanti e subito, finché l’eroe, ad inizio partita, ha disposizione tutta la sua salute (si ricarica al passaggio presso il falò). In caso di morte, neanche a dirlo, si perde tutto, e quindi è molto importante sapere fino a che punto convenga spingersi e saper rinunciare all’esplorazione magari proprio sul più bello, in procinto di affrontare i boss (il primo dei quali, naturalmente, è proprio il cattivissimo Lich).
L’accampamento: sviluppo e utilizzo
Ogni volta che una partita viene abbandonata, vuoi perché si è morti per l’ennesima volta in uno scontro, vuoi perché al falò si è intuito che era meglio darsela a gambe prima di essere invasi a stresso giro da lupi, ragni famelici e non-morti, si torna all’accampamento. Partita dopo partita, qui si incontrano altri sventurati pellegrini privi di memoria, esattamente come il protagonista di Loop Hero. Ed è qui che potrete decidere finalmente di utilizzare tutti quei materiali (pietre, fuscelli e quant’altro) raccolti durante il vostro viaggio. Sbloccare nuove aree, potenziare quelle attuali e ogni altra azione: tutto è legato ai materiali nascosti nel mondo vuoto da ricostruire. Per esempio, giocando la carta “montagna” si ottengono delle pietre, con le “foreste” il legname, e via dicendo. Ogni carta influisce sulla progressione, e va giocate esattamente al momento giusto (ma capire quale sia non è così semplice).
Presto si intuisce che l’accampamento, al di là del falò curativo che funge da hub, può essere arricchito di una serie di strutture utili: l’alchimista, il ginnasio, e via dicendo. Come potete facilmente intuire, più aumenterete le strutture dell’accampamento più bonus avrete a disposizione per l’eroe, il quale a sua volta sarà più performante ad ogni inizio di nuovo loop. La progressione è stata insomma studiata in modo pressoché eccellente, ogni singola tessera predisposta dagli sviluppatori (più in generale) contribuisce all’arricchimento di un mosaico efficace e maestoso. L’unico problema alla base di Loop Hero è proprio la cripticità alla base del suo stesso fascino: non tutte le meccaniche e non tutti i funzionamenti delle carte sono semplici da capire all’inizio. Il tutorial c’è, ed è anche in lingua italiana: ma è come imparare a nuotare e poi essere gettati in una gara olimpionica nel ben mezzo dell’Oceano Pacifico. Più che essere guidato per mano, il giocatore viene subito lasciato a sé stesso, in balia della sua volontà di sopravvivere. La vostra sarà abbastanza forte?
Piattaforme: Nintendo Switch, PC
Sviluppatore: Four Quarters
Pubisher: Devolver Digital
Loop Hero è l’ennesimo titolo di valore scoperto e pubblicato da Devolver Digital: un’esperienza ridotta apparentemente ai minimi termini, ma in realtà ricca di possibilità, tecnicismi e – soprattutto – divertimento. La filosofia dei rogue-like viene studiata nella sua essenza, e riprodotta secondo la meccanica del core game: ecco allora, semplicemente, un percorso circolare all’interno del quale il giocatore deve spostarsi, all’infinito. Lungo il percorso combatte, esplora, si potenzia, fino al boss; e poi, di boss in boss, fino alla rivelazione finale. Sicuramente non si tratta di un prodotto per tutti, men che meno per il pubblico casual. I più curiosi, però, molto probabilmente non se lo faranno scappare. E magari entreranno, in questo modo, nell’orbita dei souls.