Il celebre shonen/anime supereroistico My Hero Academia sta per debuttare per l’ennesima volta nella sfera videoludica partorita da Bandai Namco Entertainment con My Hero Academia Ultra Rumble. A differenza degli omologhi passati, il nuovo esemplare di intrattenimento digitale ha abbandonato quasi integralmente la dimensione del picchiaduro per navigare verso un orizzonte che da anni sta catalizzando il settore, ovvero il format battle royale. Possono le fatiche di Bandai Namco bastare a inserirsi in un settore che ormai sembra irrimediabilmente dominato da Fortnite? Per cercare di risolvere questo arcano, abbiamo provveduto a spulciare a fondo i video messi a disposizione dall’azienda, rimandando un giudizio più strutturato a quando potremo effettivamente mettere le mani sulla beta, ovvero verso inizio febbraio.
My Hero Academia Ultra Rumble: partiamo dalle basi
Partiamo dalle informazioni essenziali: il battle royale che sta per calcare le sabbie dell’arena permetterà sfide fino a 24 giocatori, giocatori che dovranno dividersi in gruppi d’azione che vanno dai tre agli otto utenti ciascuno. Piuttosto che attingere a un sistema di character creation o ad avatar generici, gli sviluppatori hanno deciso di offrire ai gamer di tutto il mondo la possibilità di vestire i panni dei loro heroes/villains preferiti, scomodando alcuni dei più celebri protagonisti dell’amata serie fumettistica. Izuku Midoriya, Katsuki Bakugo, Ochaco Uraraka, Shoto Todoroki, Tsuyu Asui, Cementoss, All Might, Mt. Lady, Tomura Shigaraki, Dabi, Himiko Toga e Compress saranno presenti al lancio e dodici di loro verranno messi a disposizione di coloro che parteciperanno alla closed beta. C’è altresì da scommettere che altri ancora saranno resi accessibili in un secondo momento.
Apparentemente ovvio, ma per nulla scontato, My Hero Academia Ultra Rumble sarà un videogame free to play! Tenendo conto del fatto che un battle royale esiste solamente in funzione a quanto è attiva la sua community, si tratta di una scelta felice e forse dovuta, ma che non sempre viene sposata dalle imprese nipponiche – basti vedere il curioso caso di Dragonball The Breakers (qui il nostro provato). Manco a dirlo, la dimensione F2P andrà a impattare anche sui modelli di monetizzazione del prodotto, con gli sviluppatori che hanno già confermato ufficialmente che alcuni oggetti ed elementi estetici saranno accessibili esclusivamente a coloro che sono disposti ad aprire il portafogli. Quanto saranno invasive le strategie di vendita di questi prodotti? Ancora presto per dirlo, ma almeno i combattenti dovrebbero essere tutti sbloccabili via metodi tradizionali, ovvero giocando.
Un gioco di squadra che sa di manga
Non è insolito che negli anime e manga shonen i protagonisti si dividano in minuscole squadre d’azione i cui componenti sono forzati a una collaborazione quasi simbiotica. I team ninja di Naruto sono l’esempio per eccellenza di questa tendenza, tuttavia esponenti di questo modello li si trova anche in diversi titoli videoludici che, in assenza di terminologia migliore, vengono definiti come “action role-play”, “picchiaduro”. Stiamo parlando di giochi – multiplayer e non – quali Dissidia Final Fantasy NT o JoJo’s Bizarre Adventure: All Star Battle, i quali offrono agli utenti un roster di combattenti che sposano archetipi più affini a quanto siamo soliti vedere negli hero shooter che nei battle royale di stampo classico.
In altre parole, My Hero Academia Ultra Rumble sembra in grado di vantare un look distintivo che potrebbe elevarlo dalla marea di omologhi attualmente disponibili sul mercato ibridando i topos del genere a un atteggiamento da arena brawler. I dubbi che permangono hanno più che altro a che fare con la piacevolezza della giocabilità e con le effettive possibilità del brand di conquistarsi quello zoccolo duro di partecipanti necessario a garantire la sopravvivenza del servizio online.
Ebbene, la primissima impressione, quella che si supporta su un’esperienza di gioco riflessa, ci suggerisce un sistema di combattimento più lento e meccanico di quello a cui ci hanno abituati Fortnite e Apex Legends. I personaggi schierati in trincea hanno tutti dei superpoteri – delle “quirk” – che danno il meglio quando i combattenti interagiscono a distanza medio-breve in una danza mortale che pare sia resa particolarmente “legnosa” da lunghi cooldown delle abilità e da combo che non possono essere bloccate in corsa. Magari quest’impressione dipendente dalle abilità di coloro che Bandai Namco ha avvicinato per mettere in mostra il titolo, tuttavia sembra che il lanciarsi in una supermossa si traduca in diversi secondi di profonda vulnerabilità, generando un elemento critico che però potrebbe essere parzialmente compensato dalle molteplici possibilità di eroi e cattivi di tornare in campo una volta finiti ko.
Colorato quanto essenziale
My Hero Academia è uno degli shonen manga/anime più popolari presenti sulla scena nipponica, se anche solo un quarto delle persone che ne seguono le vicende si creassero un account di gioco My Hero Academia Ultra Rumble avrebbe un futuro assicurato. Sfortunatamente per Bandai Namco, la conversione numerica non è così semplice e immediata e gli sviluppatori devono tenere testa a una concorrenza che ha investito moltissime risorse per dar vita a prodotti qualitativamente estremamente raffinati. Non pare tuttavia che altrettante risorse siano state versate in questo progetto, con il risultato che la beta messa in mostra sia in apparenza ancora grezza ed elementare.
I team di supereroi/supercattivi non scendono in campo via dinamiche intro cinematografiche, piuttosto si schierano attraverso una schermata spoglia e poco attraente, le interazioni con l’ambiente sono contenute, il paesaggio – pur essendo reminiscente del materiale originale – si dimostra architettonicamente blando, inoltre la distruttibilità degli elementi scenici è ridotta all’osso. Nonostante i toni taglienti che abbiamo adottato, è importante ricordare che, ora come ora, My Hero Academia Ultra Rumble stia fluttuando nella dimensione della pre-pubblicazione e il margine di intervento tecnico è ancora ampio, ancor più se si considera che questo genere di battle royale free to play sia solito ricevere aggiornamenti e modifiche costanti che tengono viva l’attenzione del pubblico, pertanto queste pecche sono tutto meno che fatali. Anche Fortnite, nonostante l’influenza soverchiante che può vantare oggigiorno, non è certamente stato lanciato nella sua forma migliore, tant’è che al suo stato originale era stato pensato come quello che poi è diventato Fortnite: Save the World, tuttavia vien da chiedersi se Bandai Namco abbia la forza necessaria di portare avanti piani strategici tanto titanici.
https://www.youtube.com/watch?v=Lba1faxRrNQ&t=2s
Data d’uscita: 2022
Piattaforme: PS4, Xbox One, Nintendo Switch, PC
Sviluppatore: Bandai Namco
Publisher: Bandai Namco
My Hero Academia Ultra Rumble suscita al contempo la nostra curiosità e la nostra preoccupazione. Da una parte non vediamo l’ora di godere dei risultati di un noto brand che cerca di sovvertire le regole consolidate dei battle royale, dall’altra temiamo che lo slancio del lancio non sia adeguatamente energico da imporre inedite realtà stilistiche in una nicchia di mercato che sembra sempre più satura, nonché inospitale verso le nuove leve. Aspettiamo dunque con ansia la closed beta, se non altro per chiarire alcuni elementi chiave e per capire se il titolo possa nascondere in sé attimi di adrenalinico intrattenimento o se sia destinato a legarsi solamente ai fan del fumetto. Non esiste ancora una data ufficiale di lancio per My Hero Academia Ultra Rumble, tuttavia Namco Bandai ha intenzione di pubblicarlo su PlayStation 4, Xbox One, Switch e PC tramite Steam.