League of Legends: dalla nascita alla consacrazione

League of Legends

Tutti ne parlano e tutti ne hanno sentito qualcosa a riguardo: è il gioco attualmente più popolare nella scena videoludica, con milioni e milioni di utenti attivi ogni mese. League of Legends è il MOBA della casa sviluppatrice Riot Games. MOBA è un acronimo che sta per Multiplayer Online Battle Arena, un genere videoludico che ha ispirato tanti altri titoli. Il titolo ruota attorno a dieci giocatori che si scontrano tra di loro, divisi in due squadre e prendendo il ruolo di un personaggio ciascuno in partite da cinque contro cinque. L’intento è quello di abbattere la base avversaria seguendo una mappa disseminata di obiettivi, fino a raggiungere la vittoria.

League Of LegendsLeague of Legends: come è nato il fenomeno?

League of Legends nasce dallo sviluppo di un’idea di Marc “Tryndamere” Merrill e Brandon “Ryze” Beck. I due ragazzi si conobbero alla University of Southern California come compagni di stanza. Fondarono nel 2006 la casa videoludica Riot Games, l’azienda sviluppatrice che si cimentò nella creazione di uno dei più grandi videogiochi al mondo. Il progetto dei due studenti nacque dall’idea di creare qualcosa di innovativo, un titolo che non finisce dopo poche ore di gioco, ma che addirittura invogli i giocatori di tutto il mondo a tornarci per una o due ore, ogni giorno, con l’intento di farli scontrare tra di loro con lo scopo di divertirsi.

I due co-fondatori della casa sviluppatrice cercarono un modo per poter cominciare, e quindi si rivolsero a Steve “Guinsoo” Feak, designer della mappa Defense of the Ancients del vecchio ma rinomato e popolare videogioco Warcraft III. All’interno del gioco creato dalla Blizzard, fu possibile creare delle mappe personalizzate dagli utenti, ovvero delle mod, che altro non sono che delle modifiche estetiche e funzionali che si apportano ad un videogioco. Le modifiche sono applicabili dai giocatori e dai professionisti, con l’intento di aggiornare e rendere il gioco diverso e migliore. La mod più comune fu proprio DOTA, e fu da lì che iniziarono lo sviluppo. DOTA è un videogioco cooperativo online, ambientato in una mappa delimitata da confini il cui obiettivo primario non è eliminare gli avversari, ma portare a termine determinati obiettivi di squadra. Insieme ai tre citati prima, anche Steve “Pendragon” Mescon, responsabile del servizio di supporto per le mappe, si unì al suddetto trio.

Nel 2006 negli uffici di Santa Monica in California, arrivarono i primi stagisti per la neonata azienda Riot Games, ma anche con un team di sviluppo che si ingrossava, la prima impressione in quei locali colmi di scatoloni, polvere e ragnatele non fu certo la migliore, soprattutto dal momento in cui per la realizzazione di quel progetto innovativo ci furono diversi inciampi e timidi tentativi: la difficoltà più grande fu che non ebbero alcuna idea su come avrebbero potuto modificare la mod, che in teoria, fu già di per sé un titolo ufficiale e conosciuto, atto a migliorare un gioco originale e conosciuto dagli utenti. Da parte dei co-fondatori non ci furono molte direttive in grado di spingere il lavoro verso una chiara direzione, se non quella di giocare il più possibile per capire dove attuare migliorie e modifiche, e questa situazione scoraggiò alcuni stagisti addetti allo sviluppo, che decisero di lasciare la casa videoludica a causa dei risultati scarsi. Alcuni stagisti però rimasero e ne vennero assunti di nuovi. Con un team di sviluppo nuovo e riformato, la strategia lavorativa fu quella di giocare a quella che fu una versione iniziale di League of Legends. Finalmente, ad un certo punto del lavoro i tester e gli sviluppatori stessi iniziarono a giocare al titolo anche dopo gli orari di lavoro, in modo da trovare i punti che più piacevano e quali invece furono da migliorare, ma tutti concordarono sul fatto che fu divertente anche solo giocare a questa primissima versione ancora in sviluppo. Finalmente negli studi di Riot Games l’atmosfera si fece più leggera e fu a questo punto che gli sviluppatori capirono di aver raggiunto l’obiettivo principale del lavoro, ovvero: creare un titolo che avrebbe aperto una nuova frontiera videoludica.

La beta e l’inizio

Dopo un lungo periodo di sviluppo, l’azienda decise di dare il via al beta test, ovvero, la fase di sviluppo del software, di un programma o in questo caso di un gioco. Nella fase beta, il gioco è generalmente ottimale ma molte funzioni sono mancanti o incomplete. L’obiettivo del beta test è ridurre l’impatto di glitch e bug agli utenti quando il gioco viene rilasciato pubblicamente, e spesso incorpora test di funzionalità. Il processo di consegna di una versione beta agli utenti è chiamato versione beta, e questa è in genere la prima volta che il software è disponibile al di fuori dell’organizzazione che lo ha sviluppato.

In League of Legends, il beta test ha attraversato due fasi diverse: il gioco è stato in fase di beta test chiuso dall’11 aprile 2009 al 20 ottobre 2009, con la possibilità di partecipare solo agli utenti che hanno ricevuto un invito. Ogni utente, compresi quelli appena registrati, aveva a disposizione 5 inviti. Inoltre, una chiave beta è stata concessa a tutti i fan di League of Legends sulla pagina Facebook dopo aver raggiunto 40.000 iscritti. Alla fine di questa fase, ogni account fu ripristinato al livello 1 ma ricevette in regalo una skin esclusiva, in modo da ringraziare i giocatori di aver partecipato al beta test e rendere il gioco realtà. Il 21 ottobre 2009, League of Legends entrò nella Open Beta, dove chiunque poteva finalmente provare il gioco. La beta aperta durò solo una settimana, terminando con il lancio ufficiale del gioco il 27 ottobre 2009, e successivamente, il gioco venne ufficialmente inaugurato con la prima stagione, che iniziò il 20 novembre 2009.

Inizialmente si pensò di rendere League of Legends un prodotto a pagamento, ma la scelta di lasciare che fosse un free-to-play, ovvero un prodotto gratuito, fu una scelta che permise al titolo di poter crescere ed essere conosciuto nel mondo, poiché fu un progetto nato in un dormitorio universitario e poi cresciuto in una neonata azienda pressoché sconosciuta a tutti. Il fatto che fosse un prodotto divertente, permise a molti curiosi di appassionarsi al gioco, e considerando che non richieda alcuna tassa mensile o un costo per l’acquisto, furono due fattori vincenti: in poco tempo, League of Legends divenne un titolo conosciuto in tutto il mondo, ma ben lungi dall’essere il fenomeno di massa che conosciamo oggi. Il progetto innovativo di Merill e Beck, aiutati da Feak e Mescon, prese vita con un po’ di lentezza a causa dell’alto numero di download e di giocatori sempre maggiore. Per gli utenti non fu semplice giocare al titolo, perché all’epoca c’era un solo server presente nella sede di Riot e non in grado di gestire da solo una grande quantità di persone. In quei giorni fare l’accesso al gioco non significava riuscire a giocare una partita in tempi brevi, e infatti, si formarono lunghe code di attesa anche di ore per aspettare il proprio turno. Questo disagio fece sì che l’azienda si allargasse ancora per la creazione e l’installazione di nuovi server sempre più grandi. Il problema più grosso che League of Legends affrontò però fu la sua natura gratuita, con i finanziatori non avrebbero aiutato l’azienda per sempre, considerando anche che bisognò pagare i lavoratori. Gli sviluppatori decisero di dare delle feature aggiuntive al gioco, in modo che si potesse auto-finanziare. Essendo League of Legends una mod di una mod, non fu difficile raggiungere l’obiettivo: all’interno del gioco furono presenti 20 campioni al suo rilascio, 20 personaggi con un loro aspetto. Gli sviluppatori decisero di dare un aspetto in più (una skin aggiuntiva) ad ognuno di loro dopo ogni periodo. Tali skin sono dei piccoli prodotti cosmetici a pagamento che vanno a modificare l’apparenza di un personaggio. Fu in questo modo che Riot Games riuscì ad entrare in carreggiata economicamente, quindi, raggiunse lo scopo di diventare qualcosa di più grande, il fenomeno mondiale che conosciamo oggi.

League of Legends: come si gioca?

Da sempre League of Legends presenta la Landa degli Evocatori, una mappa quadrata visibile dall’alto, con un punto di vista isometrico che segue il personaggio che si gioca. La mappa è divisa in quattro quadranti che corrispondono ai quattro punti cardinali. In basso a sinistra ed in alto a destra sono presenti le due basi delle due squadre avversarie, che sono unite da tre corsie, dove i giocatori ed i minions, creature comandate dall’intelligenza artificiale, si incontrano per darsi battaglia. Tra le tre corsie è presente la Giungla, un luogo dove sono situate delle creature di minaccia neutrale che si agitano se vengono attaccate. All’interno delle corsie si trovano delle torri difensive, che attaccano i minions ed i campioni nemici, in quest’ordine, quando si avvicinano alla suddetta struttura. All’interno della base di ogni squadra si trovano tre torri che proteggono tre inibitori, strutture che impediscono ai giocatori di attaccare il Nexus, ovvero, il cuore pulsante della base non che obiettivo per la vittoria, che viene protetta a sua volta dalle ultime due torri. L’obiettivo del gioco è quello di farsi strada nelle tre corsie affrontando i giocatori avversari, distruggendo le loro strutture, ed abbattendo creature neutrali della Giungla, che conferiscono potenziamenti aggiuntivi ai giocatori che uccidono la suddetta creatura, come per esempio i draghi ed il Barone Nashor. Le corsie presenti sulla mappa sono: la Top Lane o Corsia superiore, la Mid Lane o Corsia centrale, ed infine, la Bot Lane o Corsia inferiore. Oltre a questi tre punti della mappa, esiste anche la già citata Giungla. Le corsie ora esposte sono delle strade che diverse tipologie di personaggi intraprendo: In Top Lane si trovano generalmente i Tank, personaggi con alte statistiche difensive che hanno il compito di dar inizio ad uno scontro, subendo la maggior parte dei danni da parte degli avversari; oltre ai Tank hanno luogo i Combattenti, personaggi con statistiche difensive ed offensive nella media, ed hanno il compito di duellare e far danno ai personaggi con un elevata capacità difensiva, anche se tatticamente non è una cattiva idea abbattere chi nella squadra avversaria infligge tanti danni in poco tempo. In Mid Lane sono presenti i Maghi e gli Assassini, due tipologie di personaggi che hanno il compito di infliggere una grande quantità di danni alla squadra avversaria, o nello specifico, all’avversario più pericoloso. In Bot Lane si trovano il Tiratore, un personaggio che attacca dalla distanza, ed il Supporto, che può essere un Incantatore, ovvero un supporto magico, o un Tank avendo il compito di aiutare i propri compagni di squadra. In una delle prime stagioni di League of Legends, dieci giocatori professionisti si affrontarono per decidere quali tipologie di personaggio sono più efficaci in ogni corsia; secondo degli studi approfonditi sulle lunghezze delle corsie e sulle tipologie di personaggi, effettuate da parte dei giocatori e dei team che li seguirono, si scelse per la formazione esposta prima perché: in Top Lane, i Tank ed i Combattenti sono in grado di auto gestirsi per le loro statistiche difensive, poiché la Top Lane è una corsia lunga. In Mid Lane, i Maghi ed gli Assassini non sono in grado di auto gestirsi per le loro infime statistiche difensive, e per le loro altissime statistiche offensive, per cui vennero collocati in questa corsia perché è la più corta. In Corsia Inferiore, i Tiratori sono stati inseriti in questa corsia perché non sono in grado di auto gestirsi per le loro basse statistiche difensive, e per le alte statiche offensive, caso contrario è invece il Supporto, se è un mago o un Tank, motivo per cui stanno insieme e vennero messi nella Corsia Inferiore, che è lunga quanto quella superiore.

Esport

Fino ad oggi la storia degli Esport, ovvero sport videoludici che vede professionisti di tutto il mondo gareggiare a livello agonistico, è molto più lunga di quanto si pensi. Anche Riot Games volle entrare nella storia dopo il rilascio del suo titolo, e dopo aver visto i suoi avversari aziendali con una grande fetta di pubblico, si decise di aprire il primo torneo mondiale nell’estate del 2011, in Svezia. Il primo evento fu osservato da ben 1.69 milioni di spettatori in tutto il mondo. Le squadre di giocatori professionisti, così come allora così come adesso, fanno parte di un circuito regionale del loro continente di appartenenza: Europa, Cina, Corea ed America del Nord.

Dopo il primo successo dell’evento, League of Legends continuò ogni anno ad organizzare un campionato mondiale che si può seguire sulle piattaforme streaming, vedendo non solo gli spettatori aumentare di numero, ma anche le squadre ed i team a loro seguito. Anche se ci furono dei disguidi nei primi campionati, come quella volta in cui ci fu una disconnessione dai server per tutti e dieci i giocatori in una gara, il gioco risulta adesso uno dei migliori titoli competitivi.

Il successo sempre crescente di questi eventi permise alle squadre in tutto il mondo di crescere e progredire, diventando delle realtà in grado di vendere il proprio marchio aprendo dei negozi online. Questa situazione è garantita dai finanziatori che inizialmente non fecero parte di questa scena competitiva sportiva, inoltre vengono organizzati dei telegiornali durante l’arco del campionato, che viene aperto con eventi che inaugurano l’inizio della gara mondiale e la finale.

Durante l’anno le squadre si affrontano nei loro circuiti regionali per diversi mesi tra inverno, primavera ed estate, ovvero, gli Spring Split ed i Summer Split. Questa tipologia di gara non è fine a sé stessa, ma serve per decidere quali squadre andranno a rappresentare la propria regione; le prime tre squadre che riescono a raggiungere i gradini più alti della classifica, si qualificano per poter partecipare al torneo mondiale.

League of Legends è fonte di ispirazione!

Sebbene il titolo presenti la classica modalità di gioco della Landa degli Evocatori, più due permanenti modalità di gioco più altre a rotazione, League of Legends può sembrare ripetitivo, ma non è così. Ogni mese Riot Games aggiorna il sistema di gioco potenziando o indebolendo i campioni e gli oggetti, aggiungono ogni tre o quattro mesi dei nuovi campioni, e periodicamente, rendono disponibile un evento a tema ad una linea di skin in uscita per alcuni campioni, in modo da poter spingere i giocatori ad ottenere i premi ed i gadget che desiderano.

Ciò che tiene incollati i giocatori a questo gioco non sono solo i cambiamenti che avvengono nello stesso, ma anche le partite classificate, una modalità di gioco atta per gli utenti che vorrebbero competere agonisticamente con gli altri. Attualmente ci sono nove leghe divise in quattro divisioni. Partendo dal più basso fino a salire sono: Ferro, Bronzo, Argento, Oro, Platino, Diamante, Master, Gran Master e Challenger; più il giocatore è bravo, più in alto si troverà nella classifica di queste nove leghe. Gli utenti che desiderano raggiungere le leghe più alte hanno un anno di tempo prima che la Stagione finisca, e quando ciò accade, vengono tirate le somme dei propri risultati che forniscono premi in base al traguardo raggiunto: più si è in alto, più i premi saranno prestigiosi, come per esempio l’ottenimento di una Skin della linea Vittoriosa per i giocatori che riescono a raggiungere la lega Oro. Il criterio con cui si viene collocati tra le leghe è semplice: un sistema algoritmico consente ai giocatori di poter essere messi in una partita per giocare tra di loro, ovviamente avviene anche per le partite normali,  una vittoria conferisce al giocatore punti per scalare la classifica, mentre una sconfitta fa perdere punti e quindi scendere di posizione.

Un altro fattore importante che non fa allontanare i giocatori dal titolo, è la Lore intricata di ogni campione e del mondo in cui vivono, ovvero il continente di Runeterra. Ogni trama accattivante è accattivante ed è possibile leggerle sul sito apposito, scoprendo anche dettagli che il gioco da solo non racconta. Ogni personaggio giocabile ha una storia da raccontare, ed ognuno di loro ha un rapporto con qualche altro campione. Il fatto che la trama venga curata lo si è potuto evincere con più facilità, almeno per chi non è avvezzo alla trama, nella serie evento Arcane che vede come protagoniste tre campionesse di questo titolo. La serie è disponibile a tutti quanti, anche agli spettatori che non sono giocatori del titolo.

Dal 2009 ad oggi Riot Games ha fatto parecchia strada con il suo gioco di punta, ma vuole fare ancora di più: infatti negli ultimi anni è stato reso disponibile Team Fight Tactics, una modalità di gioco simile a scacchi, il gioco di ruolo Ruined King, il gioco di carte Legends of Runeterra, la versione mobile Wild Rift ed il rhythm game Hextech Mayhem. Questi titoli disponibili non solo su PC ma anche per dispositivi Mobile e Console, sono collegati o fanno riferimento al gioco principale, così come il nuovo picchiaduro ed il suo MMORPG su cui sta lavorando la su detta casa sviluppatrice. Inoltre la stessa casa ha voluto ampliare i generi videoludici su cui lavora non solo con un gioco strategico e con un gioco di carte, più il picchiaduro ed il gioco di ruolo, ma anche con la creazione di un titolo strategico sparatutto in prima persona, ovvero Valorant. Nonostante ora la casa videoludica stia ampliando la sua libreria di giochi, League of Legends resta il suo titolo di punta che ha ispirato tanti altri titoli, come Heroes of the Storm, Smite, Pokémon Unite, Mobile Legends e così via.

League of Legends è un titolo amato dai suoi fan, che si sono uniti formando una community sempre crescente. Sebbene le cose da quel lontano 2009 siano cambiate e si stiano evolvendo, l’obiettivo principale resta lo stesso. Divertirsi!