A cavallo tra la fine degli anni ’90 e il 2000, Yu-Gi-Oh! veniva visto come una banale alternativa per quanti non volevano cimentarsi né con Magic: L’Adunanza né con il gioco di carte dei Pokémon. Tuttavia, il franchise ha finito per avere una longevità paragonabile a quella dei mostriciattoli tascabili, calamitando un sostanzioso zoccolo duro di appassionati in tutto il mondo. La naturale conseguenza di un simile successo è stata la produzione di molti tie-in videoludici, ma alla maggior parte di questi ultimi è mancato un qualcosa di speciale necessario per replicare il coinvolgimento del gioco di carte vero e proprio: come anticipato nella mia precedente anteprima, Yu-Gi-Oh! Master Duel è la proposta più recente di Konami che traspone il TCG vero e proprio (e non una delle sue controparti cartacee o animate) in formato digitale, nel tentativo di raggiungere tutti i fanatici del “fisico” e coinvolgerli finalmente su un campo da battaglia virtuale. Ve lo anticipo senza problemi: da un certo punto di vista l’operazione potrebbe dirsi riuscita, ma l’attuale incarnazione del qui presente Master Duel presenta ancora svariate ruvidità che gli impediscono di raggiungere le vette prefissate.
Yu-Gi-Oh! Master Duel: quanti mondi avranno distrutto?
Yu-Gi-Oh! Master Duel è stato sviluppato per essere un gioco di carte digitale “puro”, in maniera analoga a Legends of Runeterra o Hearthstone: non c’è una vera storia omnicomprensiva né un “gioco nel gioco”, come un RPG, che incastona il deckbuilding in un universo narrativo più concreto, eccezion fatta per alcune partite tematiche single player che sviscerano il folclore legato alle varie espansioni. Gran parte del nostro tempo viene pertanto occupata a sfogliare un quantitativo ciclopico di menu e carte da ordinare, e in tal senso lo studio minuzioso è una delle soluzioni migliori per addentrarci nel vivo delle meccaniche incredibilmente profonde del gioco. Viceversa, questa titanica complessità rappresenta anche il punto più critico dell’adattamento, dunque proverò a riflettere su quelle che a mio avviso sono le note meno armoniose dello stesso prima di esaminare anche i suoi lati migliori: in sostanza, Yu-Gi-Oh! Master Duel è un titolo davvero ostico da affrontare senza un minimo di preparazione, e per “minimo” intendo un ammontare variabile di ore da trascorrere davanti alle varie Wiki disponibili, ai database di carte ed alle guide video preparate dai giocatori più esperti. È vero, il tutorial iniziale svolge un ottimo lavoro propedeutico con la spiegazione dei concetti di base, e le succitate mini campagne in solitaria aiutano a capire la costruzione e le sinergie di un certo numero di deck specifici, ma c’è una cospicua moltitudine di nozioni supplementari che è indispensabile acquisire prima di poter ragionevolmente sperare di avere una possibilità contro i duellanti in carne ed ossa.
Molte delle carte di livello più alto sono accompagnate da veri e propri romanzi in miniatura che ne illustrano le condizioni di innesco ed i poteri speciali, tanto che potrebbe risultare tremendamente complesso anche solo farsi un’idea di come usarle in maniera efficace quando ci sono così tanti termini che non vengono mai spiegati nel dettaglio ma che sembrano possedere tutti la medesima importanza. Anche una volta comprese meglio le esatte capacità delle nostre carte, capire come adoperarle efficacemente in combinazione con le altre per ottenere i risultati migliori abbisogna di pratica e studio. E così, le primissime partite online le ho trascorse a guardare sgomento e inerme gli avversari che giocavano catene infinite di magie, evocavano qualsiasi tipo di creatura e distruggevano continuamente ogni mia singola mossa, fino a sganciare una bomba finale capace di spararmi per direttissima nel Regno delle Ombre. Per carità, non tutte le battaglie sono andate in questo modo, sono anche riuscito a vincerne qualcuna per il rotto della cuffia, ma la percezione dominante è che l’esperienza di un neofita con Yu-Gi-Oh! Master Duel potrebbe richiedere un bel po’ di impegno. Nondimeno, se si riesce ad oltrepassare questo mastodontico ostacolo iniziale, scoprirete che il titolo ha molto da offrire: la parte principale dell’esperienza sono, ovviamente, i duelli online, gestiti da un matchmaking che in teoria dovrebbe farci scontrare con giocatori al nostro livello. Se vinciamo, otteniamo punti esperienza che ci garantiscono sia cristalli da spendere nel negozio che livelli e conseguenti bonus nell’ormai canonico battle pass stagionale, provvisto di un primo tier basilare gratuito e di un secondo a pagamento, decisamente più generoso. È un sistema semplice e ben rodato, nonché sempre efficace nel generare quell’accattivante loop di risorse generate da ogni vittoria che ci consentono di acquistare booster pack o forgiare carte specifiche e scendere di nuovo in campo per ottenere altre ricompense.
Tempeste di fulmini, tormente, lava e catastrofi sismiche
Se non siete interessati al multiplayer agonistico, purtroppo, non troverete molti contenuti che fanno al caso vostro: quel poco di storia che trapela dalle modalità in solitaria è intrigante e lascia presagire un contesto dal notevole potenziale, ma si esaurisce nel giro di un’oretta o poco più lasciandoci un retrogusto alquanto sgradevole in bocca. Non c’è motivo di credere che Konami non aggiungerà altri episodi nel corso del tempo, ma qualora preferiate giocare da soli troverete ben poco pane per i vostri denti. Per addentrarvi nella spietata giungla delle competizioni in rete, dovrete anzitutto investire le vostre limitate risorse nella preparazione di un mazzo adeguato, ed è qui che entra in gioco la componente più divisiva di Yu-Gi-Oh! Master Duel: al momento, il negozio di carte non sembra virare troppo verso il pay-to-win, ma tenete a mente che siamo di fronte ad un prodotto nuovissimo e che gli sviluppatori di solito sono molto generosi nella distribuzione di valuta virtuale durante le prime fasi di vita. I cristalli si ottengono previo pagamento di denaro reale, vincendo duelli o completando semplici missioni giornaliere, e vengono impiegati per acquistare pacchetti aggiuntivi di carte. Le espansioni da cui attingere, ciascuna dedicata ad uno specifico set, sono abbastanza numerose, ed il ritrovamento di una carta rara di solito sblocca ulteriori “pacchetti segreti” con un pool più limitato e costruito intorno alla stessa, che restano accessibili all’interno dello shop per le successive 24 ore. L’aggressività di questa formula è evidente perché, a meno di non disporre già di un discreto gruzzoletto di cristalli, se vorrete davvero approfittare della maggiore probabilità di ottenere le carte dei booster pack a tempo limitato, sarete costretti ad intensificare le vostre sessioni online oppure a mettere mano ad un’altra carta, quella di credito, per rimpinguare le scorte di gemme preziose.
Per fortuna, c’è anche un altro modo di procurarsi le carte desiderate, che non annovera il prosciugamento del conto corrente nella speranza di pescare prima o poi quelle giuste: l’editor dei mazzi da battaglia consente infatti di distruggere quelle extra o poco utili per impiegare poi tali risorse nella creazione di qualsiasi altra, con una proporzione di tre carte consumate in cambio di una nuova della medesima rarità. Servono discrete dosi di impegno e pianificazione per costruire un deck specifico, ma la soddisfazione di mettere insieme lentamente una serie di combinazioni che abbiamo compreso a fondo e che potrebbero darci un vantaggio concreto in battaglia è sempre notevole, anche se il valore delle carte slegato dalla loro effettiva utilità nella meta corrente rende la sperimentazione abbastanza controproducente. Insomma, il materiale per cominciare non è affatto esiguo e Konami si sta dimostrando piuttosto benevola nei confronti di chi non vuole spendere una fortuna in microtransazioni, dunque non resta che capire se questo approccio si manterrà inalterato nel tempo o se la holding inizierà ad essere più avara come cristalli distribuiti ed a ritoccare i prezzi verso l’alto.
In merito al comparto tecnico, Yu-Gi-Oh! Master Duel regala un gran bello spettacolo audiovisivo, anche se l’attuale build soffre di problemi di performance legati probabilmente alle rifiniture del client ancora in corso, tanto che fra i messaggi c’è una sezione dedicata alle comunicazioni di aggiornamenti e disservizi. Gli artwork delle carte sono stati meravigliosamente riversati in altissima risoluzione, e tanto le animazioni quanto gli effetti speciali delle giocate, soprattutto quando qualcuno abbatte un mostro di alto livello o scatena un attacco speciale unico, vivacizzano lo schermo con un tripudio di scariche elettriche e deflagrazioni colorate. Per carità, sto pur sempre parlando di un semplice gioco di carte, ma la direzione artistica e l’effettiva implementazione di tutte le meccaniche in game è assolutamente encomiabile. Ciò che invece mi ha colpito in negativo sono le suddette prestazioni, in particolar modo sulle macchine meno carrozzate come PC di fascia bassa, dispositivi mobili o Nintendo Switch: al di là dei frequenti e inopportuni crash del client, che a volte interrompono le partite sul più bello o spezzano la concentrazione mentre siamo intenti a preparare il nostro prossimo mazzo, ci sono alcuni momenti di considerevole incertezza durante i quali ogni elemento a video si blocca, in attesa che il motore grafico recuperi sufficienti risorse per assolvere al suo ingrato compito. Sono certo che gran parte di questi problemi verrà smussata e corretta con le patch che verranno rilasciate nelle prossime settimane, ma siate comunque consapevoli che i sistemi meno carrozzati potrebbero presentare qualche seccatura in più.
Piattaforme: Android, iOS, Nintendo Switch, PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X/S, PC
Sviluppatore: Konami Digital Entertainment
Publisher: Konami Digital Entertainment
Yu-Gi-Oh! Master Duel è un gioco strano da consigliare: chiunque non ci abbia mai giocato prima d’ora potrebbe esserne incuriosito ma, persino a scapito della sua gratuità e del generoso ammontare di valuta premium che (per ora) Konami sta elargendo, la massiccia barriera d’ingresso rischia di costituire un deterrente invalicabile. I veterani del gioco di carte fisico invece non avranno problemi a familiarizzare con l’interfaccia e gli adattamenti delle regole, ma è probabile che si saranno già gettati a capofitto negli scontri online senza bisogno di alcuna recensione. Ad ogni modo, Master Duel ha tutte le caratteristiche fondamentali per diventare uno dei migliori TCG digitali in circolazione e, al netto delle sue pecche (soprattutto nel corso dell’attuale periodo di lancio), merita sicuramente un’occhiata approfondita, posto di aver messo in conto il tempo necessario per digerire le complesse dinamiche dei duelli.