Conan Chop Chop si è portato dietro in questi anni un alone tra il mistico e il leggendario, perché la sua storia è una di quelle da raccontare, perché in fin dei conti è una bella storia che finisce bene. Un paio di anni dopo l’uscita di Conan Exiles, Funcom aveva pubblicato, il primo aprile, un teaser trailer che sembrava partire serioso e in pompa magna, per poi svelarsi nel suo scherzo in un titolo con grafica veramente essenziale, da godere in “12K, 360° e Virtual Virtual Reality”. Ma evidentemente quello stile cartoon-comico, così distante dall’opera originale, doveva aver colpito qualcuno, tanto da presentarlo ufficialmente al PC Gaming Show di quello stesso anno. Quasi come monito sul non scherzare con il destino, in questi anni il gioco è stato rinviato un numero cospicuo di volte, tanto che gli stessi sviluppatori ci hanno ironizzato su con un “se provate a scherzare con il potere del pesce d’aprile, esso si rivolterà e si prenderà gioco di voi”. Ma dopo tanta attesa, il gioco è finalmente arrivato, e noi lo abbiamo testato nella sua versione PlayStation 4.
Conan Chop Chop: uno stregone e una gara per pompati
Il gioco si svolge nell’universo creato da Robert E. Howard, e protagonista è proprio il cimmero Conan. Tutto inizia con lo stregone Thoth-Amon che, dopo aver ottenuto il cuore di Ahrimar, vuole resuscitare Xaltotun per riportare in auge l’antico impero di Acheron. Solo che qualcosa va storto, del resto lo stile grafico si adatta alla comicità, e il mostro viene riportato in vita senza piedi, perché Thoth-Amon aveva solo metà cuore. A questo punto serve un corpo per completare la resurrezione: allo stregone viene in mente di indire una gara di coraggio, a cui “nessun pompato potrà resistere”. Ed è così che accade: il nostro protagonista, insieme a Pallantide, Belit e Valeria (i quattro personaggi che si possono usare), dalla taverna di Nemedia si avventureranno ognuno per cercare la ricompensa messa in palio dallo stregone, ovviamente con l’inganno. Sì, perché i nostri eroi di Hyboria sembrano anche piuttosto tonti da cadere nella sua trappola. La storia in sostanza finisce qui, in quanto il resto viene “raccontato” dal gameplay stesso, con i protagonisti che si avventureranno nei quattro mondi per sconfiggere quattro boss evocati dallo stregone.
La prima cosa che farete sarà dunque quella di scegliere il personaggio, ognuno dei quali partirà con vita, forza, e velocità pari, ma si distinguerà dalle abilità che andrete a sbloccare man mano che si va avanti con il gioco. Volendo semplificare, Conan è un guerriero bilanciato, Pallantides un tank, Belit una cacciatrice con punti di forza dalla distanza e Valeria una rogue rapida, ma molto poi dipende dal tipo di build che vi andrete a costruire. Conan Chop Chop è infatti uno di quei rogue-like dove si comincia la partita in un determinato punto in cui fare le prime compere, si parte all’avventura tra dungeon generati in modo sempre diverso, si muore, si migliora, si torna al punto di partenza, si ri-parte, si ri-compra, si ri-muore e si continua il loop. E ad ogni morte perderete l’equipaggiamento che vi siete comprati con le preziose monetine, guadagnando però punti esperienza per sbloccare le skill dei vostri personaggi. Il consiglio, magari per l’inizio, e quello di potenziare al meglio un singolo personaggio e poi provare gli altri. Il gioco infatti potrebbe risultare abbastanza punitivo, e l’unico modo per non ripetere un numero indefinito di volte le stesse sezioni prima di arrivare alla fine, è quello di far diventare sempre più forte un vostro eroe nel minor tempo possibile.
Tante morti, tanto divertimento
Lo dico: il gioco è divertente e il gameplay gratificante. Fin da subito entrerete in confidenza con un sistema non complesso, ma che porta una vena strategica che vi farà affrontare i nemici con ingegno. Lo scudo è fondamentale, e parare bene può cambiare l’esito di una partita. Così come la combinazione di armi e abilità: andando avanti e capendo come funziona il gioco, vi sarà più chiaro quali siano le scelte migliori da fare per costruire l’equipaggiamento più adatto. Oltre all’arma principale, che va da spade, a lance, a martelli, avrete sempre con voi un fidato arco (anche se forse il metodo di puntamento non risulta comodissimo) e delle bombe. Buono il sistema di condivisione delle munizioni tra queste due ultime armi. Per la difesa ci sono lo scudo e l’armatura che, oltre ad aumentare le statistiche, portano anche determinate abilità (leggete bene quindi ogni volta che farete acquisti). Decisamente importanti sono anche gli amuleti, delle abilità che possono essere utilizzate da ogni personaggio e permettono di dare determinati bonus che, uniti tra loro, possono diventare devastanti: andare in giro con una melma, una gallina ed un maiale come companion non è affatto male, ad esempio! Infine, a tutto questo, ci sono da aggiungere le già citate abilità uniche di ogni personaggio.
Nella città iniziale, oltre a fare acquisti prima di partire per il viaggio, potrete utilizzare particolari rune, ottenibili nei dungeon, e che vi faranno sbloccare armi, scudi, armature ed amuleti più forti (che poi successivamente troverete anche all’interno dei dungeon stessi). Una volta che ne avrete sbloccati una determinata cifra, migliorerete anche l’officina specifica, e ad ogni nuova partita avrete più oggetti disponibili da scegliere (se ad esempio migliorerete l’officina degli scudi, avrete più scudi disponibili ad inizio partita).
L’ansia di perdere tutto
I quattro diversi mondi che andrete ad affrontare si dividono in diverse camere che partono prima con una sezione “all’aperto”, che siano foreste, deserti o ghiacciai, per poi arrivare alle segrete vere e proprie, con altre camere che portano al boss. Ogni volta che entrerete in una camera, per uscirne dovrete uccidere tutti i mostri che ci sono all’interno. Mostri tra l’altro che si diversificano da bioma a bioma e risultano avere pattern diversi tra di loro, oltre che dei simpatici feedback audio: altro punto in più per il gioco! Nei dungeon troverete forzieri, chiavi per aprire forzieri chiusi, camere con mini boss e, di tanto in tanto, dei negozi. Fondamentale spendere qui le monete nel modo giusto e, se posso consigliare, avere sempre della carne per ripristinare la vita, specie all’inizio. Perché per morire basta veramente un attimo, un minimo errore e…
Giocando ad un gioco come questo infatti, ci si porta dietro una sensazione di ansia costante. Il perdere e ricominciare tutto dall’inizio potrebbe infatti risultare un ostacolo tra voi e la fine del gioco. Soprattutto quando arriverete al boss: nemici da ogni dove, paura di essere colpiti, quelle cose che non fanno ragionare bene, ma che fanno agire più di istinto. Dall’altra parte, c’è chi invece magari con questo tipo di sfida si trova a proprio agio, che dalla paura trova ancora più gratificazione nel momento della vittoria. Perché saranno tante le volte che rivedrete le stesse sezioni, e il gorilla della foresta oscura diventerà quasi un vostro amico per quante volte lo incrocerete nel vostro viaggio, che magari uno ad un certo punto potrebbe dire, basta! O magari invece no.
Piattaforme: PC, PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X/S, Switch
Sviluppatore: Mighty Kingdom
Publisher: Funcom, Level Infinite
Conan Chop Chop diverte. Un pesce d’aprile che per fortuna, lo possiamo dire, si è tramutato in qualcosa di concreto: un rogue-like ambientato in una versione parodistica di Conan il Barbaro che funziona, sia nello stile che nel gameplay. Vi servirà tecnica e strategia per riuscire battere i mondi con i diversi boss, pronti a farvi partire daccapo ogni volta. Divertente in uno, sicuramente più divertente in più.