LEGO Star Wars La Saga degli Skywalker Recensione: videogioco potente nella Forza

LEGO Star Wars La Saga degli Skywalker

Un paio di settimane fa vi abbiamo offerto il provato di LEGO Star Wars La Saga degli Skywalker: grazie alla disponibilità del publisher, infatti, avevamo potuto giocare in anteprima con quello che si preannunciava uno dei titoli targati LEGO (e targati Star Wars) più interessanti degli ultimi anni. E a volte, ammettiamolo pure, fa piacere poter confermare un’idea con un sonoro “ve lo avevamo detto”. Perché in effetti la recensione che vi apprestate a leggere non è altro che questo, cioè la riconferma (positiva) di un’intuizione giusta. LEGO Star Wars La Saga degli Skywalker è tante cose. Un gioco pensato per i bambini che strizza continuamente l’occhio agli adulti, proponendo siparietti e citazioni comprensibili solo dai fan di vecchia data, certo non dai giovani pargoli. Un’esperienza all’apparenza semplice, in effetti fruibile da chiunque, la quale tuttavia mostra la sua grande profondità in corso d’opera, livello dopo livello. Soprattutto, un enorme tributo, spassionato, caloroso, al franchise di riferimento, dove l’amore degli sviluppatori di Traveller’s Tales per Star Wars è evidente in ogni singolo elemento a schermo. Scopriamolo insieme, allora.

Il gameplay dei Jedi in mattoncini

Partiamo dal gameplay, questa volta. Se siete veri fan di Star Wars, probabilmente vi identificherete in una delle sue principali “fazioni” coinvolte nel mondo in questione: i Jedi (buoni) o i Sith (cattivi). Entrambi possono utilizzare le spade laser in combattimento, entrambi padroneggiano abilmente la Forza, energia mistica permeante ogni singolo oggetto del creato. LEGO Star Wars La Saga degli Skywalker rappresenta innanzitutto la possibilità di vestire i panni degli uni e degli altri, proponendo una serie di mini-figure apparentemente interminabile – centinaia e centinaia. È quindi possibile controllare Darth Sidius o Darth Maul, Obi-wan Kenobi o Luke Skywalker, Darth Vader e Qui-Gon Jinn, insomma ci siamo capiti. Tutti i volti noti di tutti i film della serie, e pure quelli meno noti veramente, sono a vostra completa disposizione. L’unico requisito consiste nello sbloccarli pian piano, proseguendo nella trama principale. Ad esempio, non potrete subito impersonare Darth Vader, soprattutto se inizierete l’avventura dalla trilogia prequel, per ovvi motivi legati alla narrazione.

LEGO Star Wars La Saga degli Skywalker

LEGO Star Wars La Saga degli Skywalker introduce le abilità legate alla tipologia di minifigure. Questa progressione è legata all’ottenimento e alla spesa dei mattoncini kyber, nascosti in ogni anfratto di ogni mondo o livello. Le abilità basilari valgono per tutte le classi: più salute, più gettoni LEGO ottenuti in combattimento, maggiore rapidità di movimento, calamita che facilità la raccolta di collezionabili, addirittura detector per individuare questi ultimi. Erano possibilità già presenti nei vecchi titoli LEGO, ora legate all’albero delle abilità. Vi sono poi, però, anche i poteri delle singole classi. Droidi e cacciatori di taglie avranno possibilità inedite e differenti rispetto ai Jedi, mentre questi ultimi saranno più simili ai Sith, senza considerare la presenza di imperiali e ribelli. Anche lo stile di gioco, dunque, mostra varietà nelle sue sfaccettature a seconda della specifica classe utilizzata. Ecco perché nella modalità gioco libero – graditissimo ritorno che permette di riesplorare qualsiasi livello con un set di personaggi accuratamente scelto dal giocatore – sarà opportuno portare con sé un team quanto mai variegato. Anche perché determinate aree sono accessibili solo per altrettanto determinate classi: come aggirare un terminale imperiale senza un imperiale? Come abbattere un muro che richiede l’uso delle spade laser senza un Jedi (o un Sith?).

Combattere ed esplorare (non c’è provare)

La formula di LEGO Star Wars La Saga degli Skywalker è completamente riassumibile in “combattere ed esplorare”, un po’ come tutte le altre produzioni del franchise del resto; a cambiare sono le dimensioni complessive, ora enormi, e un raffinamento generale del gameplay. Le nuove modalità di combattimento, tanto per cominciare, sono molto appaganti e permettono di diversificare l’approccio ai singoli personaggi. In passato una mini-figure valeva l’altra, mentre ora controllare un jedi o un droide o un ribelle modifica sostanzialmente l’approccio al titolo. Considerando il livello di difficoltà generale, enormemente tarato verso il basso, è impossibile stabilire se un eroe renda il tutto più accessibile rispetto a un altro comprimario: bene o male, infatti, si arriva sempre dove bisogna arrivare. Indubbiamente, però, il tipo di combattimento cambia, nelle sue possibilità in base alle armi a disposizione. Un sith può lanciare la spada laser e colpire tutto ciò che vede, per poi recuperarla al volo, usare la Forza per scagliare oggetti a lunga distanza, deflettere i colpi di blaster con la spada laser. Han Solo può “solo” sparare colpi rapidissimi con la sua arma da fuoco, anche se in determinati ambienti intuisce (funzionalità legata all’indicatore viola) le soluzioni per alcuni meccanismi che ostacolano la progressione.

Alcune armi, tutte ovviamente realizzate in mattoncini LEGO, possono addirittura essere recuperate nel corso dei livelli, e funzionano come veri e propri consumabili. A bordo della Morte Nera in Episodio IV, ad esempio, abbiamo aperto alcune casse che proponevano una scelta tra blaster semplice e lanciafiamme degli assaltatori imperiali; ovviamente abbiamo provato il secondo dei due, dato che una pistola bene o male già l’avevano Leila e, prima di lei, Luke e il capitano Antilles. Sono queste piccolezze che rendono ancora più apprezzabile, nel suo complesso di LEGO Star Wars La Saga degli Skywalker, perché ve ne sono davvero tantissime. A bilanciare e alternare le fasi di combattimento, subentra l’esplorazione in sé: ovvero cercare di arrivare dal punto A al punto B risolvendo tutta una serie di difficoltà lungo il percorso, tra scelte di costruzione, minimi enigmi, collaborazione tra le mini-figure presenti. La varietà e la quantità di situazioni proposte sono enormemente più numerose e curate rispetto al passato: preso in sé, anche slegandolo da Star Wars, LEGO Star Wars La Saga degli Skywalker è il titolo LEGO più curato degli ultimi dieci anni. E infatti ha richiesto una gestazione lunghissima.

La libertà assoluta di LEGO Star Wars La Saga degli Skywalker

Una sensazione suscitata immediatamente da LEGO Star Wars La Saga degli Skywalker è quella di libertà assoluta. In termini meramente contenutistici, è facile comprendere perché il titolo venga proposto al prezzo di un tripla A: perché lo è. Più di venti pianeti giganteschi da esplorare. Miriadi di veicoli, volanti e da terra (anche viventi) da guidare, cinquecento mini-figure da sbloccare, larga parte delle quali giocabile. Senza contare il livello di dettaglio sinceramente impressionante, perché un vero fan di Star Wars è con la bava alla bocca le prime volte in cui vengono presentati Mos Espa o Coruscant. E in tutto questo, fatto salvo il primo completamento di un livello, il quale resta legato all’utilizzo dei personaggi legati alla trama, il giocatore può fare ciò che vuole. Suoi sono i ritmi dell’esplorazione, sue le regole, sua la necessità di reperire o meno i collezionabili presenti, di completare o meno le tante missioni secondarie per la galassia. Persino lo spostamento rapido può essere accantonato, in favore del più manuale viaggio intergalattico a bordo di una navicella di qualsivoglia tipo.

Nulla da obiettare neppure dal punto di vista grafico-tecnico. Abbiamo provato LEGO Star Wars La Saga degli Skywalker finalmente su PlayStation 5, dove la risoluzione è elevatissima, a fronte di un framerate solido, fisso sui 60 fps. Qualche problema, se proprio dobbiamo sollevare delle obiezioni, per l’audio: premettendo che tutto è in lingua italiana, dai sottotitoli alla localizzazione al doppiaggio, la voce dei dialoghi ci è sembrata un po’ più “bassa” rispetto alla musica ambientale e all’effettistica. Abbiamo risolto il problema semplicemente diminuendo di due unità gli altri parametri correttamente funzionanti. Va pure detto che questa problematica, in fase di doppiaggio, emerge anche in tantissime altre produzioni, ma non siamo abbastanza esperti da individuarne le cause. Il monte ore, infine, potrebbe spaventare, ma soltanto se vorrete completare letteralmente ogni possibilità offerta dagli sviluppatori. Viceversa, una ventina di ore dovrebbero bastare per arrivare ai titoli di coda. Noi ci siamo fermati spesso e volentieri tra un episodio e l’altro, per esplorare il più possibile LEGO Star Wars La Saga degli Skywalker in tutte le sue possibilità. Vi suggeriamo di fare altrettanto.

Piattaforme: PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X, Xbox Series S, Nintendo Switch, PC

Sviluppatore: Traveller’s Tales

Publisher: Warner Bros.

LEGO Star Wars La Saga degli Skywalker si rivela la scelta perfetta, a prescindere da quale dei due franchise sia il vostro preferito. Parliamo di uno dei titoli LEGO più vasti, variegati e ricchi di sempre, in grado di vantare un mondo semi-open world (composto da più aree collegate) enorme, con tantissimi veicoli da utilizzare, pianeti da visitare, personaggi con cui giocare. Partendo dal presupposto che si tratta del titolo perfetto per i bambini, saranno soprattutto i genitori – cioè i fan più o meno recenti di Star Wars – a consumare la propria console con ore ed ore di gioco. Impiegherete infatti un’eternità sia per completare le trame dei nove film presenti (tutti quelli della saga) sia per affrontare una dopo l’altra le oltre cento missioni secondarie. Acquisto obbligato, e che la Forza sia con voi!

VOTO: 8.2

La formazione del buon Simone, classe '93, avviene pad della prima PlayStation alla mano, a base di draghi viola, gemme e pecorelle fumanti (del resto è un vero abruzzese). Cresce a pane e Dylan Dog, mostrando fin da subito gravi problemi psicologici e mentali. Tra le altre cose ha ancora paura del buio, e probabilmente Stephen King lo approverebbe. Un paio di lauree in letteratura non gli hanno impedito di diventare uno dei massimi esperti del mondo Nintendo; compensa non riuscendo neppure ad accendere una Xbox. È attualmente ai domiciliari per abbandono dei cagnolini di Nintendogs e omocidio degli abitanti di AnimalCrossing.