La riedizione del franchise di Wonder Boy/Monster World è un caso bizzarro in questi tempi di continue reviviscenze dei grandi classici videoludici del passato. Di solito, le case editrici propongono raccolte e rimasterizzazioni assortite di giochi e serie più o meno benvolute all’epoca, rammentando ai consumatori la loro esistenza, e pianificano il successivo rilascio di nuovi capitoli a seconda della risposta dei fan. Per Wonder Boy, invece, è accaduto l’opposto: nel 2017, la talentuosa Lizardcube ha lanciato un fantastico remake di Wonder Boy III: The Dragon’s Trap, terzo (quarto in realtà, ma la storia editoriale del “ragazzo meraviglia” è alquanto complessa) episodio sviluppato originariamente da Westone per Sega Master System, seguito da un nuovo e fenomenale gioco della saga, Monster Boy and the Cursed Kingdom, e da un remake poligonale di Monster World IV, ribattezzato Wonder Boy: Asha in Monster World. Tuttavia, malgrado l’occasionale rilascio come titoli singoli o parte di compilation generiche (ad esempio, la collana Sega Ages o la Sega Mega Drive and Genesis Classics), ad oggi mancava un compendio universale di tutti i Wonder Boy classici, un vuoto che ININ Games punta a colmare con il titolo che stringiamo tra le mani e che contiene un numero variabile di avventure della ex mascotte di casa Sega a seconda della versione acquistata… nel nostro caso, quella digitale, soltanto quattro. Ma, almeno, sarà valsa la pena attendere tutto questo tempo?
Wonder Boy Collection: forse abbiamo sottovalutato questi mortali…
Torniamo un attimo alla contorta cronologia dei giochi della serie: il primissimo Wonder Boy era un arcade a piattaforme con un biondo cavernicolo cinto da un gonnellino d’erba per protagonista, concepito sempre da Westone (allora Escape) per Sega. Dopodiché, i sequel imboccarono la strada dei giochi di ruolo d’azione a partire da Wonder Boy in Monster Land. Per quanto strano possa sembrare, esistono due varianti di Wonder Boy III, ovvero Monster Lair (nato anch’esso per le sale giochi) e il suddetto The Dragon’s Trap, ma ad aggravare la situazione giunse il quinto titolo della serie noto in Giappone come Wonder Boy V: Monster World III (da noi Wonder Boy in Monster World), e stante quasi a significare che i due Wonder Boy III andavano conteggiati assieme. Da lì, Monster World IV, il sesto capitolo, è stato il canto del cigno dell’era a 16-bit e non ha avuto seguito fino al già citato Monster Boy del 2018. Avete le idee un po’ confuse? Non è mica finita qui: Hudson Soft ottenne la licenza dell’IP di Wonder Boy nel 1986 ma, poiché Westone aveva già venduto i diritti di nome e personaggio a Sega, ribattezzò la propria versione Adventure Island e preservò la medesima struttura di gioco dell’arcade originale, pur ramificandola in un platform inedito per NES, Game Boy e Super Nintendo. Il protagonista venne poi rimodellato per assomigliare al famoso dirigente di Hudson Soft degli anni ’80, Toshiyuki “Meijin” Takahashi. La Wonder Boy Collection raccoglie dunque quattro titoli di rilievo della serie firmata Westone: Wonder Boy, Wonder Boy in Monster Land, Wonder Boy in Monster World e il bellissimo Monster World IV, i primi due in versione arcade e gli altri Mega Drive. Se acquistate la Collector’s Edition fisica tramite Strictly Limited Games, troverete inclusi anche Wonder Boy III: Monster Lair e il superbo Wonder Boy III: The Dragon’s Trap che, purtroppo, oggi non passeremo in rassegna.
Il capostipite, Wonder Boy, è un gioco fantastico e nessuno dovrebbe azzardarsi a dire il contrario: ai comandi del biondo e primitivo Tom-Tom attraversiamo mari, giungle e caverne piene di nemici, fino a quando non riusciamo a raggiungere con la sua ragazza Tanya. La sua longevità era straordinariamente estesa per un arcade, tanto che raggiungere il finale richiede almeno un’ora di tempo solo se conosciamo tutti i livelli per filo e per segno. La genialità del gameplay è insita nell’obbligo di raccogliere costantemente frutta e cibarie per rimpinguare la nostra energia, spingendoci ad effettuare salti veloci e, spesso, azzardati tra una pedana e l’altra. Possiamo equipaggiare uno skateboard e una scorta infinita di asce da lancio per colpire i nemici da lontano, e imparare a correre a perdifiato mentre si superano gli ostacoli regala enormi soddisfazioni: è un gioco di precisione, severo ma giusto, e merita l’importanza storica che ha saputo guadagnarsi. E poi, il suo tema musicale portante vi rimarrà scolpito nel cervello per non lasciarvi mai più. Wonder Boy in Monster Land, il sequel, cambia le carte in tavola e si trasforma in una via di mezzo tra un platform a scorrimento laterale e un RPG: l’aspetto iniziale del nostro protagonista è quello di un cherubino con il pannolino, ma ciò non impedisce ai vari esercizi commerciali di provare a vendergli birra e cocktail, spesso in cambio di pessimi consigli. Con la spada stretta in una mano e lo scudo nell’altra, attraversiamo una moltitudine di stage castigando nemici, raccogliendo denaro, acquistando oggetti che ci fanno anche progredire di livello e scoprendo segreti. L’idea di Westone di proporre un gioco di ruolo nel mondo degli arcade del 1987 fu alquanto audace, ma si rivelò vincente: per gli standard attuali potrebbe risultare un po’ datato, forse anche più del predecessore, ma sotto la sua semplicità visiva si nasconde un titolo davvero ben congegnato.
Tu sei l’eroe leggendario di cui ho tanto sentito parlare!
Wonder Boy in Monster World è stato il primo episodio tagliato su misura per il Mega Drive. Oltre ad essere visivamente cospicuo, grazie soprattutto agli splendidi fondali dipinti con effetto retinato, è anche un’avventura grintosa e divertente intrisa di contaminazioni da gioco di ruolo. Boss imponenti, numerose ambientazioni e un bel senso di meraviglia legato alla scoperta di cose sempre nuove sono caratteristiche marginalmente intaccate da alcuni risvolti un po’ fuori luogo nelle battute finali, dove tutto assume delle curiose tinte fantascientifiche. Nel complesso però, Monster World è un gioco affascinante che offre a chi lo gioca per la prima volta tre o quattro ore di azione a suon di fendenti e colpi di scena. Sebbene dimostri appieno l’età che possiede in termini di spessore, rimane un sacrosanto punto di forza della serie. Ma l’autentica punta di diamante della collezione resta Monster World IV, l’ultimo capitolo presente nella raccolta digitale: costosissimo sul mercato dell’usato per Mega Drive a causa della sua pubblicazione nel solo territorio nipponico, è apparso completamente tradotto per la prima volta sulla Virtual Console del Nintendo Wii e poi su altre piattaforme in differenti riedizioni. In questo titolo, Westone riesce a mostrare ancora una volta tutta la sua straordinaria creatività, trasponendo il classico mondo fantasy di demoni e draghi in un universo narrativo di ispirazione araba: qui Asha, una ragazza dai capelli verdi, si muove con rapidità e determinazione, correndo e saltando attraverso paesaggi splendidamente renderizzati, che risplendono di colore, ritmo e carattere. I dungeon e gli enigmi che li accompagnano sono avvincenti grazie all’intelligente implementazione del compagno animale di Asha, una piccola bestiolina blu nota come Pepelogoo che compensa le lacune della protagonista con la propria dotazione di poteri speciali. Pur mantenendo una struttura di base action RPG, Monster World IV sfoggia un carisma pastellato che oltrepassa gli altri Wonder Boy: la colonna sonora, l’estetica gloriosa, i boss giganti e il design accurato dei livelli lo rendono una vera gioia da giocare.
La Wonder Boy Collection non manca certo di qualità, anche se il fascino dei suoi componenti varia a seconda dei gusti. Mentre Wonder Boy resta un classico a sé stante, gli altri tre sono più direttamente collegati tra loro e presentano un arco progressivamente più morbido in termini di accessibilità e godibilità. Beninteso, non ho intenzione di sminuire i singoli episodi: sono tutti validi a modo loro e chiunque abbia l’occasione di provarli per la prima volta si divertirà un mondo. Se avete già sbirciato il voto in fondo all’articolo, sappiate che la responsabilità non è tanto dei titoli in sé quanto del modo in cui è stato confezionato l’intero pacchetto. I menù sono colorati e funzionali, ogni gioco viene visualizzato su una scheda con un paragrafetto di informazioni storiche e l’accuratezza dell’emulazione sembra perfetta, fluida e veloce tanto quanto gli originali. È possibile salvare lo stato in qualsiasi momento, facilitando le sessioni “mordi e fuggi” e, se proprio vogliamo imbrogliare fino in fondo, siamo anche in grado di riavvolgere l’azione usando i tasti dorsali per tornare indietro da un’improvvida morte in un batter d’occhio. Le opzioni di visualizzazione comprendono una serie di regolazioni dell’immagine come linee di scansione, nitidezza, curvatura dello schermo e shader di ogni tipo, per quanto i due titoli per Mega Drive risultino un po’ troppo “ammorbiditi” dagli effetti aggiuntivi. Ciò che mi ha infastidito, in realtà, non è ciò che troviamo all’interno della confezione ma quello che non c’è ed avrebbe potuto: The Dragon’s Trap, in particolare, è uno dei migliori titoli prodotti da Westone, e confinarlo in esclusiva ad una versione fisica di Strictly Limited Games, volutamente limitata, assieme a Monster Lair ed una pletora di adattamenti degli altri capitoli lascia un sapore decisamente sgradevole in bocca. Oltretutto, la striminzita galleria di immagini è occupata per metà dalle scansioni della confezione e dei manuali dei porting di Wonder Boy e Monster Land per Sega Master System, che non troverete nell’edizione digitale. Come dire, oltre al danno anche la beffa.
Piattaforme: Nintendo Switch, PlayStation 4, Xbox One
Sviluppatore: BlissBrain
Publisher: ININ Games
Il punteggio della Wonder Boy Collection è solo in parte legato alla qualità dei giochi offerti: parliamo di figli eccellenti del loro tempo che, se fossero valutati indipendentemente, conquisterebbero un giudizio complessivo migliore. Wonder Boy è una piccola, grande saga che ha saputo ricavarsi una nicchia di tutto rispetto nel panorama videoludico, perciò il pubblico di vecchi e nuovi appassionati meriterebbe una raccolta omnicomprensiva di tutti gli episodi canonici, gli spin-off e le svariate conversioni, proprio come fece la Monster World: Complete Collection pubblicata su PlayStation 2 nel 2007. Qualora riusciate a mettere le mani sulla Anniversary Collection venduta da Strictly Limited Games, aggiungete pure un punto al voto finale, ma siate comunque consapevoli che vi state portando a casa un pacchetto di giochi emulati con il minimo sindacale, corredati da una dotazione di extra davvero risibile.