Mario Striker Battle League Football Guida: 5 consigli per lasciare tutti con “zeru tituli”

Mario Strikers Battle League Football guida

Perchè ho sentito il bisogno di scrivere questa guida per Mario Strikers Battle League Football? Se avete letto la mia recensione (e se non lo aveste fatto eccola qui) avrete compreso quanta importanza è stata data al comparto online del gioco. Va da sé che, quindi, non potevo lasciarvi sforniti di un’adeguata introduzione, con cinque consigli utili che ho elaborato… giocando! Una guida forgiata nel fuoco delle molte sconfitte subite in fase di recensione; temperata goal dopo goal inferto agli avversari una volta compreso “come gira la sfera”. Fatene buon uso, divertitevi, e se perdete non arrabbiatevi. Fate tesoro degli insegnamenti dell’avversario; scusatevi con il tavolo su cui avete battuto i pugni (e speriamo non la Switch, che si rompe) e allenatevi. Finché non avrete lasciato tutti gli avversari che incontrerete con i proverbiali “zeru tituli”

Mario Strikers Battle League Football: completate al 100% tutti i tutorial

Sembrerà un consiglio banale, ma non lo è affatto. Mario Strikers Battle League Football è un gioco con tantissimi pulsanti diversi da premere in sequenza, in combo, a seconda delle circostanze e con tempismi precisissimi. Il button smashing non è un’opzione nemmeno contro la CPU, tantomeno contro giocatori reali in competitivo online. Fortunatamente, la sezione “allenamento” copre tutti, ma davvero tutti, i comandi e i controlli di cui avrete bisogno. Comprese le movenze avanzate, i tecnicismi che potreste persino non riuscire a usare più di una volta ogni due-tre partite. Però, dal momento che le modalità in singolo si riducono alle coppe e al gioco in locale con amici, cos’altro avete da fare prima di buttarvi nel competitivo? Su, su: finite i tutorial al 100%. Vi servirà ogni briciola di conoscenza possibile…

Mario Strikers Battle League Football guida

Mario Strikers Battle League Football: setuppate al meglio il vostro dream team 

Mettiamo che abbiate seguito il primo consiglio: brav*! Ora siete giocatori/giocatrici provett*, e le meccaniche di gioco non hanno segreti per voi. Adesso per iniziare a vincere partite su partite non vi resta altro da fare che scegliere con cura i membri del vostro team, prendendoli tra i dieci possibili candidati selezionabili. Giusto? No: sbagliato. Non è sufficiente osservare le statistiche base in dotazione ai giocatori, e sarebbe uno spreco non sfruttare gli equipaggiamenti che il titolo vi propone di acquistare con valuta di gioco. Non sono power up, il cui acquisto renderebbe un giocatore con tutta l’armatura completa automaticamente migliore di uno sfornito. Bensì, sono strumenti che a ogni statistica aumentata ne diminuiscono un’altra del medesimo ammontare. Ovvero, inseriti nel titolo per craftare build uniche e bilanciate per ogni personaggio, combinando le statistiche di base dello stesso, e i buff/nerf dei quattro pezzi (testa, petto, braccia e gambe) dell’equipaggiamento opzionale. Quali sono i migliori pezzi? Sta a voi deciderlo in base al vostro stile di gioco. Non ce ne sono di più o meno adatti, e proprio come in altri titolo (es. i Pokémon) non sempre maxare (portare al massimo) una statistica è la scelta più azzeccata. Dipende. 

In ultimo, sempre parlando di setup del vostro team prima dell’inizio della partita, ricordate di cosa avrete bisogno in campo, durante i match. E costruite la strategia di vostra preferenza pensando: voglio essere aggressivo, ma lento, e puntare sui tackle offensivi perfetti? Sfuggente, rapido, ma con tiri deboli e vulnerabile ai personaggi più pesanti? Un asso dell’ipertiro, con la statistica tecnica alle stelle e le altre… negli spogliatoi? In base a ciò, ponderate chi inserire nella squadra in base al ruolo che intendete abbia. E anche se il campo è piccolo, quindi non esistono ruoli in base alla posizione, prestate occhio anche all’ordine di selezione. In Strikers il “capitano” è il personaggio che sarà sempre posto di fronte alla palla all’inizio, e dopo ogni goal inferto/subito. E anche gli altri personaggi si disporranno in campo alla vostra destra/sinistra/dietro in base all’ordine in cui li scegliete prima di iniziare la partita. Magari, per fare un esempio, il vostro “velocista” potrebbe essere posto dietro tutti gli altri, per raggiungere un retro-passaggio in fretta. O anche, subito di fianco al capitano. Pronto a ricevere un passaggio filtrante che lo porti di fronte alla porta nemica in men che non si dica.

Mario Strikers Battle League Football guida

Non serve fare SEMPRE tutto

Dopo avervi insegnato che dovete SAPERE tutto dei meccanismi e delle statistiche di gioco, questo consiglio potrebbe sembrare contraddittorio. Ma non lo è. Infatti, vi sto dicendo che non serve mettere in campo sempre OGNI movenza imparata. Fare mille passaggi perfetti di prima, schivare ogni avversario, colpire ogni nemico sempre con la scivolata caricata al massimo. Ci sono momenti e momenti, movenze e movenze. In base alla strategia dell’avversario, al suo livello di abilità, al suo team. Pertanto, cercate di apprendere subito la nobile arte del “less is more”. Perché a volte strategia che vince non si cambia, e vi potreste trovare a ripetere la strategia più semplice di tutte più volte, arrivando alla vittoria. Mentre in altri casi, un nemico virtuoso del pallone potrebbe costringervi a intercettare cross, ponderare ogni tiro e schivata, e via così. O anche a stare sempre un passo avanti a lui, e… menare d’anticipo.

Mario Strikers Battle League Football guida

Giocate (menate) d’anticipo

Parafrasando l’insegnamento del dojo Kobra Kai: “chi mena per primo mena du’ vorte”. In Mario Strikers, dagli albori, questo assunto è sempre stato alla base di un gameplay dove il goal è solo la sublimazione di un’azione d’attacco dove i veri protagonisti non sono né i passaggi, né il tiro. Bensì, “le botte”. Pertanto, il mio consiglio è di prestare attenzione alla posizione degli avversari durante ogni contropiede. E di non concentrarsi solo sul personaggio con la palla, restando pronti a intervenire d’anticipo intercettando i passaggi, certo, ostacolando i tiri, anche. Ma soprattutto, invalidando qualunque personaggio riusciamo a colpire in modo da limitare le possibilità di passaggio del giocatore con la palla. Tanto non ci sono né arbitro né VAR

Ricordatevi LE FINTE! 

Ultimo ma non ultimo in questa guida per Mario Strikers Battle League Football, un consiglio che vi assicuro essere prezioso specialmente nelle fasi avanzate delle partite con la CPU; nonché, ovvio, quando vi scontrerete contro avversari umani. Ricordate dunque che il pulsante della SCHIVATA vi consente non solo di evitare scivolate e tackle avversari. Ma anche di ingannarli quando stiamo caricando un tiro, con una bellissima finta. La finta in Mario Strikers può essere considerata quasi una movenza avanzata, dato che richiede al giocatore che la utilizza una buona dose di gamesense e sfruttamento dello spazio di campo a disposizione. Una finta mal congegnata può far sfumare un’occasione di goal, e riposizionare il personaggio con la palla in un punto dal quale non può nemmeno passarla a un altro giocatore. Ma una finta ben pensata, di contro, può spiazzare un avversario molto fisico, che aveva puntato la strategia a breve termine su quell’azione offensiva durante il vostro tiro caricato (per esempio). Oppure, riposizionare il personaggio rapidamente prendendo alla sprovvista persino il portiere controllato dalla CPU. Pensateci bene, quindi, e non dimenticatevi di questa importantissima movenza.

 

Vive in simbiosi con la sua Switch, segnato da un'infanzia vissuta solo sulle console Nintendo portatili. Persino la sua prima console Sony è stata la portatile PSP, il che è tutto dire. Monta video da quando erano ancora di moda gli AMV su Dragon Ball, e si usava Movie Maker pensando di essere i nuovi Spielberg. Malato di giochi competitivi ed E-sport, ma anche dal lato opposto dello spettro di GDR e Story Driven, pochi titoli si salvano dalle sue spire, e solo perchè ogni tanto deve anche nutrirsi e dormire. Ha scritto questo testo, ma di solito non parla di sè in terza persona. Così, per dire.