Sonic Origins Recensione: i Classici del MegaDrive più belli e veloci che mai!

Sonic Origins

Il riccio blu di SEGA sfreccia talmente veloce che, stavolta, torna indietro nel tempo, rimodernando i suoi esordi a 16 bit con Sonic Origins, la nuova antologia che ci permette di giocare nuove versioni migliorate dei classici dell’epoca Megadrive.
Sonic The Hedgehog, Sonic The Hedgehog 2, Sonic 3 & Knuckles (ovvero la combinazione dei due titoli “gemelli” dell’epoca) e Sonic CD sono difatti i titoli che segnano le effettive origini “canoniche” del noto personaggio, divenuto in brevissimo tempo una mascotte non solo per SEGA ma per l’intera industria del videogioco giapponese anni ’90, insieme ad altre icone come Mario e Chun-Li. Quelli correnti sembrano proprio i tempi migliori in cui dare una svecchiata ai giochi classici della serie, dato che recentemente il personaggio è tornato alla ribalta grazie ai lungometraggi cinematografici della Paramount, che hanno avuto un successo maggiore delle aspettative di tutti: vediamo dunque se questo tuffo nel passato merita davvero le nostre attenzioni.

Sonic Origins: ritorno al Futuro

Trent’anni fa, Sonic era un titolo che rompeva gli schemi, imponendosi con carattere, tecnica, game design e originalità sul panorama spesso piattissimo del genere platform: un’azione coloratissima e frenetica il giusto, che permetteva ad ognuno di trovare il proprio ritmo, tra chi cercava la speedrun e chi, invece, amava esplorare a fondo gli anfratti di ogni livello sfruttando un control-scheme come nessun altro. Ma al giorno d’oggi, si tratta ancora di un titolo di rivoluzionario, con qualcosa da dire? Decisamente sì, calcolando anche che, come tutti i lampi di genio, si è trattato di una creatura unica, impossibile da copiare e tutta da scoprire.
Poter aggirarsi nuovamente sulle isole del mondo di Sonic è un vero e proprio piacere, forti non solo di una grafica rimasterizzata benissimo (sia che la godiate nel classico formato 4:3 che in quello 16:9), fluidissima e con un accompagnamento sonoro di quelli che rimangono impressi, ma anche di un vero e proprio lavoro di rimaneggiamento delle problematiche dell’originale, rivedendo e inserendo modifiche ai controlli e a certi passaggi che non snaturano l’esperienza ma la modificano quanto basta per renderla al contempo nuova e godibile.

Straordinario anche nell’ordinario

I più giovani, che non hanno mai giocato prima d’ora a un titolo classico di Sonic, potrebbero inizialmente rimanere un po’ spaesati dalla sua giocabilità fuori dagli schemi e la tecnica necessaria per sfrecciare lungo i percorsi lungo cui il nostro si ritroverà a sfrecciare: non si tratta solo di saltare con precisione, anzi, conta l’abilità nel controllo in corsa, più che in salto come in altri giochi del genere, e il saper reagire velocemente agli ostacoli che ci si parano davanti. Un gameplay unico che ha stregato in tanti, all’epoca, e di cui speriamo di ritrovare il feeling nel prossimo Sonic Frontiers.

L’operazione nostalgia è impacchettata benissimo, a partire da menù gradevoli e pratici passando per piccoli regalini ai fan, come nuove introduzioni animate, ricche gallery audio / video / grafiche, modalità aggiuntive e capaci di incrementare notevolmente la longevità (Missioni e sfide, Modalità specchio, possibilità di usare quasi sempre anche Tails e Knuckles anche laddove negli originali non si poteva).
Ben pensata l’idea di poter giocare tutto in una sorta di modalità Storia, mentre curiosa la scelta tra una modalità fintamente classica (nell’aspect ratio e in certe caratteristiche di gameplay) e una Anniversario, più semplice perché senza l’ansia del timer e delle vite ma rinnovata graficamente, quando forse sarebbe stato migliore poter fare “mix & match” tra le varie possibilità.

L’aggiunta delle nuove monete guadagnabili nei livelli (e spendibili nelle opzioni del museo) e il salvataggio automatico contribuiscono al rendere l’esperienza ancor più vispa e meno stressante dei classici, inoltre.

Il bundle della matassa

Ogni volta che esce una qualche compilation di vecchie glorie sbuca fuori qualche polemica sul prezzo a cui è venduta. Lo diciamo e lo ribadiamo: il valore di un videogioco non è intrinsecamente legato al suo costo, che può essere opinabile in operazioni come questa ma si tratta, comunque, di un discorso di marketing, non di valori produttivi. Oltretutto, qui non si tratta di una riproposizione pedissequa “cotta e mangiata” ma di una remastered “ragionata” e di fatto ricostruita da zero, quindi il lavoro di sottofondo giustifica un prezzo che, oltretutto, fisiologicamente calerà. Certo, non si può fare a meno di notare, invece, che i dlc a pagamento non siano veri e propri bonus aggiuntivi, quanto piuttosto sembrino elementi che potevano benissimo far parte del pacchetto principale e sembra siano stati estrapolati solo per essere reintegrati unicamente dai più ferventi sostenitori, lasciando a bocca asciutta e amareggiata chi, invece, vuole evitare ulteriori esborsi che suonano un po’avidi.

Piattaforme: PC, Nintendo Switch, PlayStation 4, Xbox One

Sviluppatore:  Sonic Team

Publisher: SEGA

Quel che stranisce più di tutto, in Sonic Origins, è il titolo con cui si presenta la collection: è vero che si tratta dei primi quattro giochi principali del franchise, ma anche di versioni riviste e migliorate degli stessi, per quanto rimanendo assolutamente fedeli allo spirito e alle impostazioni. Giocarli, tuttavia, anche in modalità Classica, non restituisce la stessa esperienza storica, e dunque più che di origini si dovrebbe parlare di “evoluzione”. Al di là delle sottigliezze linguistiche, ad ogni modo, abbiamo di fronte una antologia di quattro giochi non solo ben invecchiati ma a cui è stato rifatto estremamente bene il trucco, rendendoli ancor più divertenti e vari di prima, con chicche e bonus in e off game di tutto rispetto, una fluidità notevole e un comparto audiovisivo che è una gioia per gli appassionati dei tempi dei 16 bit. Curioso come i bug storici siano stati risolti, ma sostituiti da altri dovuti al nuovo coding: personalmente, però, non siamo mai incappati in vere problematiche, ma al massimo in un paio di glitch altamente sorvolabili. Per il resto, si è fatto un gran lavoro di recupero e riabilitazione, che ha nella giocabilità il suo motore principale. Si poteva fare di più? Volendo sì: l’antologia prende in considerazione solo quattro titoli su una saga molto estesa, nelle versioni 16 bit, e non permette di giocare alle versioni “classiche” per davvero, ma alla resa dei conti quel che importa è che con Sonic Origins ci si diverte, e tanto.

VOTO: 8

Toumarello è il nickname che si porta appresso ormai da anni, ma non chiedetegli di spiegarvelo: è un tipo logorroico e blablabla. Per vivere (in ogni senso) scrive e descrive, in particolare di roba multimediale, crossmediale, transmediale... insomma, gli interessa il contenuto ma spesso resta affascinato dall'utilizzo del contenitore. Ama Tetris e le narrazioni interattive.